Il «vello d'oro»

Il «vello d'oro» Il «vello d'oro» dell'Esercito della Salvezza I sette savi alla conquista :■ o e e a i i , . a e e n a e e o a o , o l a f o c p o Londra, 11 notte,Il generalissimo Booth ha ricevuto S sette messaggeri del Gran Consiglio della Salvation Army; li ha paterna» mente benedetti; li ha lasciati pian* gere ed esporre le loro idee e poi li ha mandati via dicendo loro che risponderà lunedi alla ,cordiale esortazione di ritirarsi. Nel frattempo conferirà col suo avvocato, ma questo non l'ha detto. L'av. vocato è uno dei più valorosi civilisti del Foro britannico. Andrà a parlare chiaro e netto al Gran Consiglio se quest'ultimo continuerà a piagnucolare che desidera la catabasi del generalissimo sopra una via disseminata di rose. I consueti echi di versetti biblici é di cantiche angeliche ovattano l'atmosfera salvazionista al cui centro fremono le più veementi velleità amministrative che abbiano mal circondato un vasto patrimonio sociale. La delegazione dei selle, anziché usare le veloci automobili per correre alla villetta ove il generale non si faceva, vedere da nessuno, la villetta grigia di Southwold sul grigio specchio iracondo del mare del Nord, pensò bentì ieri di avviarsi per il suo calvario a piccole tappe in ferrovia. Bisogna cambiare varie linee per raggiungere dal Tamigi la scogliera di Southwold. I sette passarono di coincidenza in coincidenza, compiendo in terza classe le porzioni del tragitto che si svoV sero al chiuso. Pioveva e soffiava mi vento d'inferno. Una locanda quasi storloi Alla fine i sette, capeggiati dall'exfabbro ferraio pro-console salvazionista nella Nuova Zelanda, scesero nella locanda del Cavallo Bianco ad losvich, ove trascorsero la notte. La locanda è storica: Dlcksen la Immortalò facendovi soggiornare Pickvick, la più amena delle sue creature. Stamane di buon'ora i sette si alzavano a facevano colazione in una privatissima soletta donde in automobile si avventuravano verso Southwold giungendo alle 10. Vennero fatti entrare dalla formidabile consorte del generale, ma furono informati che era intervenuto un malinteso. Essi erano stati chiamati per le 12 e non per le 10, quindi potevano tornare sui loro passi. Così fecero. Si ripresentarono a mezzodì ed 11 generale era pronto a vederli. Sì era fatto trasportare a piano terreno dalla sua camera da letto ed il cipiglio di fronte ai visitatori fu cosi languidamente benevolo, che lo pregarono, di tornare su in camera da letto; una preghiera ohe venne esaudita. Allora uno per uno I sette messaggeri dell'amorevole sfratto si chinarono sul loro autorevole comandante, gli strinsero la mano e gli augurarono di guarire in un baleno. Quindi il fabbro-ferraio presidente del Gran Consiglio lesse l'ordine del giorno votato ieri. Questo comincia e Unisce con parole di indicibile affezione, ma nel mezzo si fa interprete dell'ardente desiderio che E vecchio Booth si ritiri. — Datemi un po' di tempo- — aveva implorato il generalissimo nella 6uà caritatevole e paterna epistola al Gran Consiglio, la quale, nella parte centrale, riaffermava decisamente la volontà di rimanere alla testa del movimento e di nominare il proprio successore nell'alto comando. — Nessuna dilazione, dovete ritirarvi subito I — ha risposto in sostanza il Gran Consiglio adunatosi per suo conto. Ma ha soggiunto: — Preghiamo e pregheremo per voi e con voi, o nobilissimo condottiero in cosi cagionevoli condizioni corporali ed in cosi incomparabili attitudini spirituali! Di fronte al sereno vegliardo Perciò appena i sette furono In Cospetto del vecchio tutti otto presero a pregare; il vecchio per le care anime degli altri 6ette e di tutti i loro cari e viceversa. Ma le midolla dei sette messaggeri evidentemente tremavano, mentre la calma del vecchio, che è stato un leader sul serio ed intende -rimanere tale sinché non gli si spalanchino in definitiva le porte del Paradiso, si mantenne imperturbata ed imperturbabile. L'arbitro della discussione tra le quattro pareti della camera è stato ancora una volta esclusivamente lui, il setuiagena.rio sereno come uni apostolo michelangiolesco, tanto che, ad un certo punto, credette giusto e proficuo ricorrere anche a qualche innocua facezia imponendo un po' di aria ria commedia al vento di dramma che aveva spinto a Southwold i setta ambasciatori del Gran Consiglio. — VI saprò diro qualche cosa lunedi prossimo, amici miei. Con queste parole il vecchio congedò 1« comitiva senza averle detto una sola frase che si offrisse ad uncinamento di alcun genere, pur avendo con essa parlato senza economia. Nuove preghiere e quindi nuovo silenzio nella villetta di Southwold. Un silenzio tuttavia non di tomba, perchè stasera lo rompe per procura l'infermiera del generale. Essa narra che dopo la visila dalle labbra del suo insigne paziente non colò verbo di antarezza. Egli si limitò ad osservare: — Chissà mai chi sta dietro a tutto questo! E non parlò più. Giova aggiungere che la sua affettuosa sorella Evangolina, corsa dall'America per riformare l'Esercito delta Salvezza sul rottami dell'aito comando fraterno, avrebbe voluto vedere a sua volta il generalissimo, ma non riuscì a vedere che la tappezzeria dell'anticamera della villetta. La forza del Gran Consiglio risieJb nella dialettica e nel desiderio di governare; la forza del vecchio risiede nell'amore che continuano a nutrirà per lui le masse dei gregari salvazionisti attraverso il mondo anglo-sassone. M.&

Luoghi citati: America, Londra, Nuova Zelanda