Il successo di "Giulietta e Romeo,,

Il successo di "Giulietta e Romeo,, Barbarani autore ed attore Il successo di "Giulietta e Romeo,, BOLOGNA, gennaio. (Mi D.) — Barbarani, giovane autore... Ecco il commento che, certo, e corso sulle labbra di tutti quando una laconica noia dei giornali ha annunziato prossima la comparsa del poeta veronése alia iibaiiu dei teatro Sperimentale. Basta rifarsi più indietro, all'origine di questa organizzazione — cui doveva arridere, pur traverso alterne vicende, cosi vivo successo — per non dover giudicare inopportuno il coni¬ memo: quanti » giovani autori > o, per lo meno, esordienti, ha lanciato Hi»oad oggi 1 organismo bolognese/ - Harbarani entra in <= arte »••• Ecco il secondo commento ad un al- tra breve notizia: il poeta, anche lui, saia in mezzo agli attori per interpre- tare la parte, naturalmente... di poeta. L'na doppia grande rivelazione, dun- ano: a un doppio avvenimento ti arte. Due in una direbbe Pirandello. Il pub- blico, cui è nota la caratteristica Iiku ra dello sor!«ore veronese - niagau solo traverso il pennello di Angelo Dall'Oea Bianca, che ne ha il fortuna- lo monopolio - e che conosce le do - cissime sue liriche, ha atteso con im- pazienza la serata: la quale forse per rendere ancora più viva codesta impa- --a, È stata Eia rimandata due ,. ,. v... i-k„Mi ogni modo di questi due debutti no è debutto nel vero senso della zienza, è stala volte.. Ad nessuno c paro a. La stessa « cansone » che i - ara in scena adesso, « Giulieta, e Ho-meo », composta tra il finire dèi millenovecento e il principio ilei mllleno. Staffi. ^ffSLSK serial 26 febbraio 1902. Per lo scrittore vero-nese, non sono, come si vede, prime armi, nè di autore, ne di attare. Meglio, dunque, chiamarla riesuinazioue, la recita del Teatro Sperimentale: e, certo, anche sotto questa veste, ^essa non perde il suo eccezionale in- teresse.lante- più che. dopo laiprin»recita di ventisei anni fa, il poemetto (un prologo, quattro notti, due lni«Mmezzi ed una cavalcata) subì uiimen-tose; limature e mod ncaziom, per com-parire Analmente allo stato di.. can- sone . di moderno troviero nella ri-1stampa del . Canzoniere veronese Della primissima veste, ora ò rimasto ben poco. Sono spariti i due intermezzi, qualche sonetto didascalico ed altri passi — a giudizio dello stesso amore— « ingombranti ». Sono rimasti in-tatti, invece, il prologo, le voci dei dueamanti (nella semplicità originaria del-la loro parlata contemporanea allo sii- le volgare del predantesco fra Giacomino da Verona) e il singolare contorno del paesaggio, eminentemente veronese, ricco di ambiente storico ed umano e materiato di efficaci pennellate di colore locale: Votla cantar Verona, a una certa ora de note, e quando monta su la luna: (piando I boschi che dorme el par che 1 cora denlro sogni do barche a far fortuna drio a l'ac.ua de l'Adeso, che va In cerca de paesi e de cita... Ora Barbarani — sempre con quel suo cappellaccio a cencio e la gran barba appena brizzolata e il ciuflo ribelle gm per la lionte — è a Bologna. Attende, con amore, agli ultimi preparativi e si accorda, per questi, con Lwreiizo Ruggì, direttore del teatro italiano sperimentale. Poiché il maestro Cesare N'ordio ha composto, per il lavoro, le musiche di commento e il preludio, Barbarani è anche in gran daffare nel frastuono, pur melodioso, dell'orchestra. La collaborazione tra musicista e librettista sorge sempre da 'questo alternarsi di bizze e di bronci : a turno, a l'uno, o l'altro, non è mai contento. Poi, davanti al pubblico, tutto va a gonfie vele. Andrà nino a gonfie vele anche questa volta. Pure, Barbarani fa finta di.essere preoccupaiissimo: ha paura che . i lo liscia »... 1 bolognesi, dice, sono cosi esigenti! Proprio vero: hanno di buono — i bolognesi — solo il Lambnisco... Co-i la civetteria che pone nel parlar di questa sua predilezione, Barbarani lascia per un momento Giulieta e si dedica tutto al • goto ». Ha scovato — in una viuzza che nè meno noi conoscevamo — uii'osleriucola vecchio stile- di quelle per bene, di quelle con lauto di » Si vende vino e si fa da mandare » : e ci corre sovente, e si trascina dietro gli amici, che non son pochi (di giornalisti veneti, in omaggio all'ospite, ne son saltali fuori sei autentici e altri quattro... apocrifi). Per Barbarani, aver scovato il piccolo locale alla buona è stato come vincere un terno al lotto. Figuratevi: alloggia In un grande albergo, con tanto di nome francese, irto di acca e di accenti circonflessi : camerieri da metter soggezione, livree, etichette, inchdni... Come si fa, santo Iddio, a chiamare uno di questi individui cosi « chic » per esprimere uno strapaesano desiderio: • — Lù, me porta un goto? ■ Goto ■ : unità di misura e, nello stesso tempo, grande cementatore di amicizie. Nell'osieriucola dove si vende vino e si fa da mandare, Barbarani, in pochi giorni ha cementate parecchie amicizie... Ci sono molti attorno a) poeta e lo chiamano maestro di qua e maestro di là: ma egli non si lascia vincere dalla cordiale esuberanza altrui : vuole, prima, vedere se l'interlocutore è degno della sua amicizia. Ed ordina il ■ goto ». Ogni tanto, poi, sbuffa: — Uh, che caldo I (Mentre la bottiglia cala...). Altra sentenza stupefacente: — Il Lambnisco è leggero... (Ma, per questa sentenza, deve prima mettersi d'accordo con i bolognesi che, alle qualità dello squisito nettare, ci tengono parecchio...). * # Ogni manina Barbarani — è lui stesso cne io dichiara soittiuiemeuiu — si ripassa la parie: diamine, per lui non c'ti suggeritore che tenga; uevo saper lutlo a mente e non impaperarsi. — Yuijio essar sicuro de mi... E aggiunge, con civetteria: — Cosi no me lls-cla. Oli, no' l lo tls-clciu. Ci sono troppe armonie nel poemetto ed è troppo ecjueitIwlale l0 spL.Uacolo. immaginatevi n DUl)blicu Uelh, grandi occasioni nel- |ia beila sala del Bibiena del teawo Co nmnale (che ospita, com'è nolo, le ma mfeslazlon(i aedlo sperimentale): e. suHa sce Berl0 Uai.|)a, _nii in mez. zu u auori u lavoro infatti, sebbe ne duUogtc0 non na la struttura delle Ute composizióni teatrali in versi: la sua 8ingolttrilai necessita di oommenti e ai didascalie che una tet tura dB„e ine de, HTìro rende faci ]e ma una rappresentazione rende dif nclUssimj Ecco allora (,uale soluzio. ne g s,ata escogitala. u poeta sle!iS0 alla 1.jbalta , ia sj p,.eoccupa a6i vesti tQ ene dovra sdossare.... pUre, non ha WsoKno di ,rUccol) fura di commento al SUi> poema Tra una scena e m. !tra, prenderà li parola per spiegare al puDDlico quel tanto che è necessario per la comprensione del lavoro. Singo- , spettacolo, dunque: una 1 poesiasarà l'Intermezzo di un'altra poesia. Interpreti principali della « canso- -|.™a ^^ì^^^t 1 .°"u »• f.f0'0^ ««U8? _!LiS„''^«la scala e la luna»; « Despeuassion de Giulieta*; .Sogno del rosmar-ln »; • Cavaicada di Bomeo » ; « La campana del convento ». Procede, naturaimente, il lavoro, sulla falsariga delle novelle di Matteo Bandello e di Luigi Da port0. fi ,ft .cpna è ]a Verona del -t dej si ri D „n Scala M , „ ^ avrpbbe lul _.,„ con. M nza CQn „ apparatori _ Qe, fon. : ,al, d „ parapettritf, speciali : di, , u „ ^ , u _ vividi £, , ,, tavolozza: 1 fma;rina.me «n^wia adesso 'na Verona cambia nei so colori tore e muralie del quarel più rosso, case dipinte e ponti levadorl. Non c'è scenografo al mondo che pos- .sa tradurre queste delicatissime tempe;re: ecco perchè il poeta dovrà accon'tentarsi di dire al pubblico come do|Vrebbe esser « messa la scena » per la j sua. « storia di morosi » : ad ogni spet tatore, poi, il compito di crearsi, con la sua fantasia, l'ambiente nel quale Giulieta dlscorea co llomeo. col so dio col so signor; ..t sò'pra"u baìcóne.'ìa"gióvane ed aprire quella finestra venne e fattasi fuori ]„ v.jde ,. Nella penombra del teatro, mentre in sordina l'orchestra — composta di alunni del Liceo Musicale, istruiti dal maestro Nordio — accenna a qualche motivo, s'odono giungere le delieolissime armonie che le voci di Baseggio e della Baldanello modulano, interrompendosi a tratti, a un cenno del poeta. Ecco, nascere, poco a poco, la favola: Bomeo che, nel fare . ei zugo del capelo » le prende le mani : Quel che adesso elise, dolce madona, me mete tufo quanto lu confuslon... Par cosa mai devo logliIrme in bona de la vostra zentll benedlsslon? Se le mie mane no ve dà tormento, legnivcle pur 11 par tante ore... MI no ve posso dir quel che me sento, ma sarò sempre vostro servidore... E il dolce dialogo continua con la risposta di Giulietta : E mi respondavù. dolce pulelo, che de qualunqua omo o de pltura, piasse (più assai) de tntl me pare, più belo par sentimento piando e per figura? Ora, « avvenne una notte, come amor volse, la luna più del solito rilucendo, che mentre Romeo era per salire Romeo Monleclo, cosa fèo a star ora de noie, In giro e sensa compagnia? E Romeo, non risponde — come l'amante dell'aneddoto sorpreso dal geloso marito: — «Passeggio..», ma Vcgno a parlar con vu, dolce signora; che in ha clapado 'na malinconia... « * » Lasciamo stare il « giovane autore • e vediamo perchè, proprio al Teatro Sperimentale, viene fatto per la prima volta questo esperimento scenico di indubbio interesse e di indubbia originalità. Trattandosi di un poemetto lirico, genero per il quale fino ad oggi in Italia non era stato fatto alcun tentativo, si è pensato proprio all'organismo bolognese eh? ha il compito, appunto, di dar vita ad ogni prova di carattere teatrale. Della cura con cu! lo spettacolo viene allestito, è inutile dire. All'effetto scenico concorreranno anche le luci, sapientemente manovrate e, per rendere l'armonia più suggestiva, le musiche saranno eseguite dietro il velarlo. Complesso, dunque, d'interesse eccezionale: per 11 quale, anzi, converranno a Bologna eminenti personalità del teatro. Barbarani, filosoficamente, è in attesa: — Vcdarcmo costa succederà... m. d. L'esecuzione Quesia sera al Teatro sperimentale, gremito di pubblico elegantissimo, è slato rappresentato il poema lirico musicale di Berto Barbarani « Giulietta e Romeo » con commento del maestro Nordio. L'esecuzione da parte rli Cesco Baseggio n di Dora Ba'dane'.lo è stata impeccabtie e molti applausi hanno salutato In fine del lavoro, mentre lo stesso Barbarani veniva chiamato più vmlie alila, ribalta.

Luoghi citati: Bologna, Italia, Verona