La signora dalla lampada

La signora dalla lampada La signora dalla lampada ■La figura di Florence Nightingale t rimasta nella immaginazioni: popòVare circonfusa dalla luco della lampada notturna con la quale, angelo custode e protettore c severa ispcltrir-c, ella vegliava e vagava eli camerata in camerata d'ospedale, accudendo ai ferita, agli ammalati, ai moventi della 'guerra di Crimea. Florence è stata e sarà sempre chiamata k la Signora dalla Lampada » e nessuno dimenticherà in lei la prima Volonterosa, paziente e combattente —lousncalnensinfermiera che ha schiuso definitiva- Pdento alle donne le vie della carità, (attivo, con un apostolato fatto insiejne di soavità e di rigore. Ma, per rendersi pieno conto di fjuesta straordinaria intelligenza e di quosto apostolato, che nei primi depenni del secolo decimonouo apparve pericoloso e novissimo, bisogna porre affettivamente la Nightiugale alla testa, di tutto il movimento femminista che ha mutato in Inghilterra le cdnldbbvmaaeondizioni sociali, legali e morali del- dU donna, come fa oggi la signora! JRav Strachey nella m Storia del *_ *. . rJ • • , • r> t,„„, cmovimento femminista ni Gran Bret- 77 -, „ ,T , n il tagna The. Canne. (London, Bell, ~ -.« j. ,„ «l92S). Collocando la Nightiugale ai posto che le compete e studiandola uulla scorta dei suoi scritti, alcuni dei quali ancora inediti e di cui la Strachey ci offre un saggio interessantissimo nelle pagine che Florence ha lasciato sotto il titolo di Cattatifra non si ha. solo una più chiara visione delle origini del movimento a favore dei diritti della donna, ma, fjuel che più ci premo in questo momento, nuova luce dalla lampada indimenticabile sull'immagine dell» quasi leggendaria portatrice. Florence Nightingale provò sin da giovanissima due sensazioni profonde, che la posero in contrasto colla (società, del suo tempo e a cu;.Catto con Dio. La sensazione quasi i .istilla eli un appello dal Cielo, che la cluamava a cercare le vie del Signore al. di là della piatta, placida e convention alo esistenza che conducevano le donne della ricca borghesia cui olia apparteneva, é a seguire queste vie sino alla più completa dedicazioni) della sua personalità ai dottami d'una religione sentita e sofferta. La | lrltsssuotdqpccpulsazione, crudele e insoffribile, del- ì errore, m cui viveva una società niella quale la donna era educata e Considerata in modo da non poter jnai affermare ed esprimere il suo essere vero e la vita si spendeva iti Convenzionalismi e in convenevoli d'una suprema banalità e d'una apatica frivolezza. Le due sensazioni scajturivano J'una dall'altra, istintivamente, c inducevano Florence a vagheggiare, con terroro dei suoi, un monastieismo laico in cui ogni anima religiosa concretasse la sua essenza e attuasse il s^o,ideale solo in opere. Una delle sue frasi più caratteristiche della sua prima volontaria iniziazione e dedicazione è clic u Dio (non vive nei salotti », una delle sue prime volontà quella di correre negli ospedali e farsi infermiera, benché questo « servizio divino per l'ujnanità » venga considerato dai suoi famigliari come una specie di abbassamento non solo sociale, ma aneli" morale, anzi come una specie di prostituzione, dati i contatti che l'ospedale imponeva e i mali costumi che lesso, incoraggiava. Ma so l'appello religioso ha per lei una forza ini- ' jpellente ed imperiosa, uno stimolo (quotidiano, ciò che più la spinge a 'farsi serva di Dio, uscendo al popolo dolorante, è la fredda facoltà di aua3Ì6Ì e di critica che le rivela l'incongruenza e la nullità del mondo in cui pila è nata o si muove, di un mondo El cui programma d'attività quotidiana e tutto diviso iu ricevimenti, partite di piacere, escursioni sportive o meschinamente filantropiche, 0 le convenazioni sono quelle dei « salotti buoni » u lo meditazioni quelle sull'eterno inutile crochet e la cultura è quella che. si impartisce por forza ò per consuetudine e le letture sono le monotone letture ad alta voce, «■ come se uno rimanesse supino e gli versassero un liquido nella gola ». Florence ^medita j suoi piani di ievasione e di elevazione in silenzio e consacra nei suoi scritti segreti, oltre ai suoi propositi coraggiosi, le più acerbe critiche- della sua società, e della donna in questjj) società, che mai scrittrice abbia vergato. E' curioso notare subito, a tal proposito, come questa * femminista » conservasse sempre per le sue simili, anche dopo compiuta tanta parte della sua missione, un disdegno pessimista. Per lei, le donne mancavano più degli uomini di simpatia umana. La sua esperienza in ogni parte d'Europa le diceva che nessuna donna aveva veramente desiderio di apprendere e di comprendere, nessuna nutriva un interesse vero per la vita che si svolgeva intorno a lei, aveva veramente la facoltà di appassionarsi. Anche nell'amore -— diceva — le donne si struggono di essere amate, ina non di amare, vi chiedono gridando, tutto il giorno, la vostra simpatia, ma sono incapaci di rioambiarvela. Tali espressioni di poca fede nella donna si trovano, quasi testualmente in ima lettera dui 1861, ma vari anni prima, pur sostenendo lo stesse idee, Florence Nightiugale spiegava la mancanza di passionalità n di vero interessamento femminile alla vita i ome un necessario e fatale fenomeno del tempo o le sue asserzioni, quali 1'* leggiamo n«l sagg;o inedito eh» !a Strachey pubblica nel suo volume, compongono più che una meditazione, un vero e proprio manifesto del primo femminismo, da stare a pari con nuelli di Maria Wollstone•raft o dello Stuart Mi!l cl,r firmile unti hanno passioni — e i|i|ì I,i tiistauza la Nijjhtinjjale' a a e — ma in questa società convenzionale che gli uomini hanno fatto per osse e che esse hanno accettato, esse uva riabbono aver passioni, sono costrette a recitare la farsa ipocrita del non aver passioni. La società vuole che la donna rimanga una creatura abulica ed apala, la quale non trovi la sua liberazione che nel matrimonio, cioè in uno stato sociale in cui ella si leghi indissolubilmente ad un nomo o prosterni a lui tutta se stessa, rinunziando a pensare e ad agire - P«r °°nto proprio. La società vuole , i e e che la donna, se ha volontà e desiderio d'azione, celi queste sue doti nel suo segreto, lo nasconda o le illuda in una serie di piccolo faccende domestiche quotidiano, che, nella buona sorte, sono quelle di far dei bei ricami, di preparar bene la tavola per la colazione, di imparare a memoria delle cose indigeribili e di andare a portare un po' d'elemosina a qualche povera famiglia di conta- (FveCsaVtogi- dl"ì; 1,1 V**™*. <:o'<a«'.: 'ontano. a! Florence anela ad uscire d* questa l * » farne uscire fe sue consorelle, e il suo anelito esa a la - - , • . 0. volta corno un grido al Migliore- -,, . « facci i a i e a » a a o a . e a e ) i a | '< l'acci soffrire, noi gridiamo al Cielo. Meglio la sofferenza che l'indifferenza. Meglio il dolore che la paralisi. Meglio morire nel gorgo della tempesta che rimaner indolenti sulla spiaggia !... v. In momenti come questi, le sembra che alle donne potrebbero facilmente aprirsi tutte le possibilità, solo che si concedesse loro un po' di tempo libero dai deleteri obblighi mondani, solo che si ascoltassero i loro desideri profondi. LTna donna, secondo lei. può fare tuttquello che può fare l'uomo, anche più grande tra gli uomini. C'è undonna ohe ha l'immaginazione, lpoesia di un Murillo e la. facoltcreatrice ohe le consentirebbe di diventarlo. Perchè non lo divenla? Per lina difficoltà materiale e non morale. Se ella ò obbligata a irTa.u<j<_'giure coltello e forchetta tre ore al «iorno in lirncli* e picnic», non può avere il tempo di maneggiare lapis e pennello... In una società che. considera le oc cupazioni intellettuali per la donna come un passatempo egoista ed inutile, la donna non può raggiunger la - supremazia intellettuale. Tu una so à e r o i i n a e o e i " e o - ' o a o i o , , i i a r e a a i o , e , e » , e so a. ua nua a re e, mma nri teniavruvadnJaleuBvcoDgpJobmp10vgzggptisidadfi11gM3cielà che lega la donna albi banak ruota ouolidiana del servizio domestico c mondano, solo li: vedove, le ammalate, le morte di fame hanno una scusante dinanzi ai loro simili, e specialmente dinanzi agli uomini, per potersi occupare con qualche libertà di quello che forma il pensiero, il carattere, di quello che ò la vita spi rituale e uu apostolato di vero ser vigio al cielo e alla terra. E perchè — soggiunge ad un certo punto la Nightingale — le donne appena sulla trentina sono sciupate" a sfiorite? Perchè i sogni della "loro giovinezza sono caduti e sono stati sepolti. Noi non sappiamo come impiegar,! gli entusiasmi giovanili delie donne, non sappiamo coltivare e far sbocciare i loro sogni. Abbiamo sempre imposta la loro passività c così abbiamo estinta la loro vita iudivicinale. 3sTon diamo alcun vi tal nutrimento al cuore, alla intelligenza, all'attività clella donna. Se c'ò una morta di fame tutte ne piangono, tutti ne parlano, e il Times è pronto a darne la notizia soft» un grosso titolo, ma nessuno piaug"é e commemora chi muore per inedia dell'intelligenza, per inedia del cuore; e ehi ne parla è facile che ne parli per ridere. Si vogliono trattenere le donne intorno al focolare domestico, ma le stesse madri che parlano di questo focolare che cosa ■ sanno delli; loro figlie, della vita sentimentale delle loro Qglie? « Svogliatevi, voi che dormite — grida Florence — svegliatevi! Se questo focolare domestico l'osse così accogliente, i vostri giovani penserebbero ad abbandonarlo, le vostre fanciulle sognerebbero qualche altra cosa? ». Lo stesso Cristo — giunge a dire la. Nightingale — se fosso vissuto nelle condizioni in cui oggi vivono le donne, forse non sarebbe stato altro che un lamentatole ! E all'immaginazione mistica della ■< Signora, dalla Lampada » appare la figura di un Cristo venturo che sia una donna, una donna liberata, una donna capace di fare tutto quello che potrebbe fare una donna, assurta alla piena consapevolezza delle sue forze e delle sue missioni-. « Il prossimo Cristo sarà un Cristo donna ». L'asserzione non ha nulla di blasfemo, dato l'ideale albissimo e luminoso che sorride agli occhi estatici dell'apostolo che si è curvata nfille volte sugli abissi del dolore e della morte, a portarvi la luce della sua carità, la parola del suo amore, l'esempio del suo sacrificio, ma la può intendere solo a pieno chi pensi che, probabilmente, Florence Nightingale si è illusa di riportar essa, chiusa nel suo camice bianco d'infermiera, la nuova testimonianza di Dio sulla terra. Siamo lontani, come si vedo, dalla ir donna numero tre » dei nostri giorni ed anche da quelle forsennate e scapigliato suffragette che prendevano or non è molto d'assalto il Parlamento e tiravano pugni ai Primi Ministri... Aldo Sorani. gavcevstcovticirra£0zasceD1 admmtactafotoiudpsil(rgtoqeegfofoulasla—èinevvsnmvnrccleflei tcdlasp|lenltuèmm

Luoghi citati: Crimea, Europa, Inghilterra