Battuta d'aspetto nel "clan,, parigino

Battuta d'aspetto nel "clan,, parigino Battuta d'aspetto nel "clan,, parigino Le incognite parlamentari dell'I 1 Gennaio — Un compromesso tra Poincaré e le Sinistre? -- L'arresto di un duca e di altre cinque comparse della banda Hanau ld q Parigi, 2 notte. Un Consiglio di Ministri tenuto oggi all'Eliseo ha collaudata la deciione del Consiglio di Gabinetto di abato. La crisi, vale a dire, è per l momento evitata. Poincaré e Choon hanno fatta la pace e la versione ufficiale assicura che il Ministro dele Finanze, per eliminare ogni reiduo di risentimento dall'animo del Presidente del Consiglio, avrebbe ofèrto à quest'ultimo jdi restituirgli II proprio portafogli qualora Poincaré itenesse preferibile tornare alla teta dell'importante dicastero da lui diretto in luogo di accontentarsi di Una presidenza senza portafogli. Pae infatti che una delle ragioni del malcontento di Poincaré sia da riercare nel fatto che la formazione ttuale del Gabinetto lo tiene alquano al difuori dalla trattazione dietta degli affari e che con l'appaenza di avere l'alta manus su tutti uanti i Ministeri nella realtà egli i trovi a non avere più voce in capitolo in nessuno di essi. Ma 6U questo punto le cose rimangono copie sono e il Presidente del Consiglio si è limitato a prendere atto Sella offerta di Cheron. Perchè si è dimesso Steeg Sulla natura degli affari di cui il Consiglio dei Ministri si è occupato, 1 comunicato diramato alla stampa mantiene il più assoluto silenzio. La ola pratica di cui si abbia notizia l'accettazione delle dimissioni di Steeg dalla carica di Residente geneale al Marocco. Queste dimissioni engono motivate col noto articolo dell'esercizio finanziario votato il 31 icembre relativamente alle incompatibilità parlamentari, articolo in orza del quale non sono più autoizzate ai parlamentari coprenti caiche pubbliche se non delle missiotai non superiori alla durata di mesi ei. La voce pubblica accorda però mediocre credito ad una motivazione ne ha tutta l'aria di essere tirata §er i capelli e epiega il ritiro di teeg in modo assai diverso. Il vechio senatore avrebbe semplicemene approfittato del pretesto fornitogli dalla disposizione del 31 dicembre per sbarazzarsi del posto al quae gli era diventato difficile mantenersi di fronte alla generale ostilità dell'opinione marocchina, in seguito al molteplici noti incidenti verificaisi sul territorio del Protettorato e Si disordine instauratosi nell'amministrazione. Subordinatamente a questo motivo principale S'.eeg saebbe stato spinto a dimettersi dal desiderio di trovarsi a Parigi nella ventualità di una prossima apertas di una crisi. E' infatti ormai Rasi una tradizione del Parlamento incese che ad ogni sintomo premonitore di mutamento del Ministeo, Steeg superi in fretta e in furia a distanza che lo separa dalla capitale per venire a mettersi a porata di una possibile chiamata teleonica dell'Eliseo. Che anche questa volta il senatore della Senna non ia venuto meno alla propria abitudine è una prova di più che lo scongiuramene della crisi non può ritenersi definitivo. Tale è l'opinione di molti; e fra coloro che non si sentono tranquilli c'è il direttore àiM'Intransigeant il quale scrive: « Per poco non abbiamo aperto l'anno con una crisi ministeriali; di prima grandezza. Il fatto clic, dopo vive etarize, Poincaré abbia accettato di ritornare sulla sua decisione non pone Une alla quistione. Ed il conflitto tornerà a prese.nta.rsi fra dieci giorni con a stessa asprezza •. Le impazienze dei radicali Leone Bailby allude qui alle InterSellarne socialiste e radicali sulla-i politica generale, indette per 1*11 gennaio. Che cosa si propongono gli nterpellanti? I socialista non si propongono gran che di preciso visto 5he per le prospettive da essi caleggiate manca tuttora nella Camera una maggioranza; ma i radicali i propongono di giungere ad un rimpasto ministeriale che ponga termine alla loro esclusione dal Governo, a loro giudizio scandalosa e inollerabile. Se teniamo conto di queste tenaci mpazienze radicala non possiamo nteramente escludere che, come di ce il Bailby, la situazione politica nterna presenti ancora delle incoguite e che l'arrivo sulle rive della Senna del dimissionario Steeg possa, come l'arrivo dei gabbiani, giustificare l'attesa di nuove procelle. Intanto un riflesso politico non privo di interesse è costituito dalla odierna messa in stato di accusa di un nuovo complice nell'affare Hanau, il duca di Ayen, colpevole di fevere prestato il proprio nome ad Una sottoscrizione fittizia di 1000 atìoni di miJle franchi l'ima della Compagnia Generale Finanziaria e Fondiaria, di t80 azioni dello stesso Valore della Società sindacale fondiaria, di 2500 azioni eie,Vini erpres$e e di altri titoli dell'affare Hanau. Una mossa strategica? Il duca di Ayen è stato lasciato n libertà provvisoria senza cauzione: ma nel provvedimento preso a suo carico dal giudice istruttore c'è felli vuol vedere un mezzo strategico Bella giustizia per dar soddisfazione Bile Sinistre imprimendo allo scandalo un colpo di timone che lo faccia deviare di qualche grado verso Destra. Il nome del duca d'Ayen era Infatti già da molti giorni ostentatamente citato dall'Ere Nouvelle a fianco di quelli dell'Audibert e del Dumay, per provare al pubblico come l'affare Hanau non sia uno scandalo imputabile ad un solo settore della classe dirìgente, ma a singole unità di tutti i settori, e come esso non si presti quindi a nessuna speculazione politica che metta conto di condurlo fino alle sue estreme conseguenze con grave danno di tutti. L'ipotesi secondo cui la Giustizia Sarebbe entrata in questo ordine di s -i idee, potrebbe trovare la sua conferma nei non ancora avvenuti arresti di Pietro Audibert e di Enrico Dumay. Circa il primo dei due messeri i cronisti ci annunziano che, in seguito alla insufficienza del personale sanitario del carcere di Fresnes, dove l'imputato avrebbe dovuto essere tradotto, l'arresto avrà luogo al più presto domani, ma più probabilmente non prima di qualche giorno. Circa il secondo, benché fosse stato annunziato per oggi un 6iio nuovo interrogatorio, non pare che per il momento il giudice istruttore vi pensi menomamente. Il magistrato si ò sfogato oggi a mettere in stato di accusa altri personaggi secondari, come il negoziante Ellcvenard, la moglie del già arrestato consulente legale Hersant, l signori Colombier e Renardeau e la signorina Lina Filibertl, tutti colpevoli di sottoscrizioni fittizie agli affari Hanau. Ma i pesci grossi restano tuttora fuori della rete. Un appello alla giustizia Eppure la Liberti, in attesa che oggi l'ex-direttore del Quotidien venisse interrogato, non mancava questa sera di appellarsi solennemente al giudice istruttore, scrivendo: ■ Signor giudice! Coloro che vi guardano da un mese, cioè la gente onesta di tutto il Paese, hanno troppa stima di voi per non essere certi che, se non fosse dipeso che da voi, Dumay sarebbe andato da tempo a raggiungere la signora Hanau alla Sante. Non è a voi elio essi Imputano questa sfida lanciata alla coscienza pubblica Ma giunge 11 momenlo in cui la debolezza della Giustizia diventa troppo scandalosa per poter durare. Voi siete arrivato a questo punto estremo nel caso Dumay. Pensateci, quando fra poco questo c testimonio », poiché è a questo titolo che voi ancora oggi lo avete convocato, entrerà nel vostro gabinetto. E pensate che voi siete padrone assoluto delle vostre azioni. Signor giudice 1 L'opinione pubblica, ohe ha fiducia In voi, nella vostra rettitudine e nella vostra indipendenza, attende per questa sera l'arresto di Enrico Dumay. Se il più colpevole di tutti 1 complici della signora Hanau, se il truffatore ed il falsarlo del Quotidien uscisse ancora una volta dal vostro gabinetto a testa alta e con 1 polsi liberi, 11 Paese perderebbe ogni fiducia nella giustizia, nella vostra giustizia. Non bisogna che ciò avvenga! ». Purtroppo, all'ora in cui vi telefoniamo, non soltanto non si ha il minimo indizio che l'arresto del Dumay sia una prospettiva da considerare, ma non si capisce nemmeno se egli sia stato effettivamente udito un'altra volta dal giudice, oppure no. Se a questi fatti aggiungiamo il silenzio prontamente ristabilitosi intorno all'imbarazzante rivelazione fatta a carico della direzione da] Journal, le cui puerili smentite hanno trovato nella stampa del trust l'appoggio più eloquente, dovremo, contro ogni nostra voglia, chiederci se lo scetticismo di quanti credono di poter presagire prossimo il soffocamento dello scandalo Hanau non sia giustificato. Scrivevamo due giorni fa che il senso del rappacificamento operatosi in seno al Ministero sarebbe stato messo in luce dall'andamento dell'azione giudiziaria contro i complici della truffa colossale. Se le coso continuano a procedere come procedono, ossia sa il giudice istruttore continua ad essere tenuto in scacco da potente superiori alla sua, non avremo bisogno di altre prove per convincerci che Poincaré ha dovuto pagare la propria permanenza con la promessa formale che lo scandalo Ha.nau non avrebbe fatto altre vittime nei ranghi delle Sinistre. Sarà questa per la Francia una grossa delusione datagli dall'uomo che può vantare di fronte ad essa le più grandi benemerenze; ma non sarà la prima che egli le avrà dato! Vorranno le Sinistre provare al Presidente del Consiglio la propria gratitudine riducendo l'attacco parlamentare dell'll gennaio ad una semplice dimostrazione tattica senza conseguenze? E' quello che vedremo. Due nuovi Residenti , Un comunicato ci annunzia intanto che la successione di Steeg alla residenza del Marocco è stata data a Luciano Saint, attualmente Residente in Tunisia, il quale verrà a sua volta sostituito nella sua carica dall'attuale prefetto della Mosella, Manceron, ex-segretario generale del Governo Tunisino. C. P. s

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