Poincaré ha vinta la partita

Poincaré ha vinta la partita Poincaré ha vinta la partita Il Presidente presenta e ritira le dimissioni in seguito ad una solenne decisione del Gabinetto = I tentativi del « Journal » per compromettere Tardieu Parigi, 31 notte. . ri Consiglilo di Gabinetto eli sia-'mane è stato uno dei più movimeli- i tati che abbiano avuto luogo da tuoi-'to' tempo in qua. Poincaré era arri- vato al Ministero delle Finanze con la propria lettera di dimissioni in ltasca; quando il Consiglio si sciolse | tutto era accomodato e il .Ministro mdell'Interno poteva consegnare ai [giornalisti un comunicato esplicativo. Eccolo : fi comunicato ufficiate « II Consiglio ha. proceduto all'e¬ tome della situazione politica. Il Pre-1 sidenle ha esposto ai suoi colleghi che costituendo il Ministero del VII novembre eoli aveva avuto il pensiero di non ritardare con il prolungamento della crisi la discussione e il voto del bilancio, ma che oggi il bilancio provvisorio essendo sialo votato per la terza voliate la stabilizzazione avendo d'altra parte dato la sue prove di solidità considerava come compiuta la missione che aveva assunto, e si proponeva di rimettere le sue dimissioni al Presidente della Repubblica. Nello scambio di vedute che. ha seguito quesiti dichiarazione; l'unanimità dei membri del Gabinetto si è trovata d'accordo per ritenere che, malgrado l'importanza dei risultati acquisiti restano, tanto nell'ordine internazionale come nell'ordine interno, compiti da cui dipende il consolidamento dei risultati stessi e che la presenza di Poincaré alla testa del Governo rimane indispensabile per il successo dei lavori. Il Presidente del Consiglio si è arreso agii argomenti dell'unanimità dei suoi collaboratori e il Consiglio ha subito iniziato l'esame delle questioni che saranno presentate alla ripresa dei lavori parlamentari. Il Governo, convinto che' Vorientamento della prossima sessione determinerà l'avvenire della legislatura, accetterà, /non appena costituita la presidenza della Camera, una interpellanza sulla politica generale. Nel eorso di questo dibattilo esso apporterà un programma di realizzazioni immediate sul quale inviterà le Camere a pronunciarsi e che si inspirerà alle idee esposte dal Capo del Governo all'inizio della legislatura con l'approvazione delle due Camere ». Che cosa dobbiamo leggere fra le righe di questo comunicato idillico? Il semplice buon senso lo suggerisce. La ragione principale del dissidio violentissimo scoppiato in seno al Ministero stava, come vi spiegammo ieri l'altro, non già nella questione dell'indennità parlamentare che nessuno sarà mai cosi ingenuo da sopravalutare, ma nella questione della linea di condotta da tenere di fronte allo scandalo Hanau, L'Ami dtt Peuple, che in questo momento..è tutt'altro che un organo di opposizione, lo ha detto chiaramente, aggiungendo che la cosa è orinai il segreto di Pulcinella, e che gli esponenti rappresentativi delle due tendenze, in cài il Gabinetto risultava diviso, erano Poincaré da una parte o Rarthou dall'altra: Poincaré favorevole alla continuità inesorabile dell'opera della Giustizia; Barthou partigiano del soffocamento dello scandalo. Una serie di interrogativi Poincaré ha accettato di ritirare le proprie dimissioni. Bisogna dunque dedurne che il conflitto sia stato composto. Su quali" basi? Quale delle due tendenze ha avuto ragione del-i l'altra? Ecco quello che fino a questo momento ignoriamo. j L'Uumanilé pretende che a cedere]Isia stato Poincaré, e che l'accordo sia stato realizzato dietro la pro1 messa di quest'ultimo ili diwi: a Ù&v- . thou carta bianca per fare a poco; 'a poco il silenzio sull'affare llariuu, i valendosi anche, all'occorrenza, dei! 'concorso della Pubblica Sicurezza, Impossibile fino a nuovo ordine ac-; ccttare senza le più espresse riserve luna tesi che sembrerebbe mettere in | causa la buona fede e la rettitudi me di un uomo quale Poincaré [Non bisogna tuttavia perdere d'oc chio che alla vigilia di negoziati internazionali importantissimi, durante i quali la Francia ha il massimo interesse di essere assistita dal suo attuale Presidente del Consiglio, l'i 1 pofeai _che quesVultimo possa, in o-: maggio al suo /stesso patriottismo sentirsi indotto a transigere su una questione puramente interna, per conservarsi la facoltà di trattare in persona le questioni internazionali, presenta una certa verosimiglianza. Sarebbe da parte dei colleghi del Presidente del Consiglio una sorta di ricatto: ma nelle circostanze attuali ricatto più, ricatto meno, nonj è cosa che possa fare specie a nessuno. Notiamo del resto che lo stesso convincimento dell'organo comunista è stato espresso dal conservatore Gaulois dove Curtius ha scritto: « Volgiamo io squadro sul Consiglio dei Ministri e vedremo che Poincaré vi è strangolato con spaventoso cinismo dai suoi due più importanti collaboratori: Chéron, ministro delle Flrian. ze, demagogo astuto la cui prima cura consiste nel pascere i camerati repubblicani spartendo loro le spoglie dei contribuenti e Barthou, Guardasigilli, deliberato a dispetto di tutte le smentite del inondo a soffocare gli scandali che compromettono quegLi stessi camerati ». Sia come si voglia la prudenza ci consiglia per il momento di astenerci dall'emettere giudizi sulla natura di un accordo interministeriale che solo gli avvenimenti della ventura settimana potranno permettere di valutare con cognizione di causa. Può darsi benissimo, come qualcuno riteneva che la crisi sia semplicemente rinviata, e che alla riapertura della Camera l'interpellanza sulla politica generale cui i socialisti hanno delegato Frossard e che il Governo ha accettato faccia improvvisamente precipitare quegli elementi di disgregazione ministeriale che il compromesso odierno ha lasciati sospesi. Ma in mancanza di una crisi, che, come abbiamo detto, la situazione internazionale sconsiglia, le possibilità di sorprese sono tante quando c'è in movimento un ingranaggio del calibro dell'affare Hanau, che a mantenersi parchi di previsioni c'è sempre da guadagnare. Crisi risolta o solo sospesa? Circa le risultanze dell'istruttoria condotta dal giudice Glard, la cosa più interessante da notare per oggi è elle poco o nulla offrono di attendibile le molte smentite opposte dal Journal nelle ultime ventiquattr'ore alle presunzioni risultanti a suo carico dalle deposizioni Amari! e Hanau. La tesi del Mouthon è semplicemente assurda. Che l'intera direzione e amministrazione dell'organo di rue de Riche'.ieu si sia mantenuta tre giorni a contatto con gli emissari di Marta Hanau unicamente allo scopo di « procurarsi elementi di giudizio sulla natura degli affari di quest'ultima per informarne, i lettori » è una di quelle affermazioni che farebbero sorriderò una educanda. La prova più manifesta che tale non fu l'indole dei colloqui del Mouthon, del De Marsillac, dell'Anquetll e ddPAmard tra il 30 novembre e il 2 dicembre, ci viene fornita dal fatto che mentre nel suo numero del l.o dicembre il Journal attaccava la Gazzetta del Franto, segnalando ia moltitudine delle querelesporte contro la Hanau e parlando di pericoli imminenti, il 2 dicemi lire lo stesso organo batteva in riti rata scrivendo che contrariamente a quanto aveva annunziato due gior- ]ni prima querele non ce n'erano. hc- Pietro Audibert e i suoi collnloi'atori nano egregie persone, che moìti jr.y!<>revoli 'joaiiiii di Stato di- i!I!i1|;■ ; ! : j vano sulla Gazzella del Franco* le migliori informazióni e che bisognava insomma augurarsi che l'inchiesta ufficiosa annunziata per il giorno dopo approdasse al riconoscimento della regolarità delle operazioni della ditta. Le contraddizioni dei « Journal » Come giustifica il Journal un mutamento di contegno cosi flagrante e cosi male in accordo con la realtà dei fatti? Nan lo giustifica affatto e il solo argomento posto innanzi in una intervista privata dal Marsillac, autore della rettifica del 2 dicembre, è che, recatosi per consiglio dal Tardieu, il Ministro dell'Interno gli disse che « dell'affare della Gazzetta del Franco non c'era niente e che il Journal aveva fatto con l'articolo del giorno prima un passo falso ». Questa dichiarazione del redattorecapo del Journal è degna di nota, giacché essa corrisponde, in modo singolare, ad una dichiarazione fatta ieri da Marta Hanau, secondo la quale la direttrice della Gazzetta del Fianco si sarebbe da principio dimostrata ostile al versamento di un milione al Journal perchè aveva agito per altra via e cioè « facendo intervenire presso l'organo in questione le più alte personalità autorizzate ». Una di tali personalità potrebbe essere stato il Tardieu. Sfruttando questo intervento del Ministro degli Interni, vuole il De Marcillac trincerarsi dietro le spalle di un membro del Governo? Nulla di più verosimile. Il ricatto è fi-, nora la tattica di tutti coloro su cui lo scandalo ha gettalo il sospetto., Sta d! fato però che il milione venne sborsato davvero e che qualcuno lo intascò. Chi ha intascato il milione? Chi fu questo qualcuno? Fno a prova contraria, le presunzioni a carico del Journal rimangono gravi. L'audizione del personale dirigente dell'organo della rue de Richelieu è stata completata oggi da un lungo colloquio clic il giudice istruttore ha avuto con l'ex-sottosegretario Vitlal, collaboratore ordinario del giornale ili questione venuto apposta da Nizza. Ma il Vidal si è naturalmente limitato a parafrasare la tesi del suo direttore, cioè quella dei negoziati a scopo di informazioni. « Tengo a precisare — egli ha detto — polche le date hanno la loro importanza, di'- fu il sabato l.o dicembre che alle 7 di sera ricevetti ima telefonala da Anqueiil, che mi chiedeva, in assenza del mio direttore ed amico isignor Mouthon, di ricevere Aniard per informazioni sulla Gazzetta del Franco. Ho dunque ricevuto questo individuo che, senza preamboli, mi ha detto che la .campagna del Journal era oltremodoj pregiudizievole alla Gazzetta del Frafco e cho importava che cessasse a* più presto. Gli feci notare che ajfri giornali iruita- vano il Jouriia « Gli aUa*^f[ui hanno nessuna importansaeP - rispose — solo il Journal può i«Scitenare il panico di cui. abbiamo paura. D'altronde altri giornali sono istati visti ». Quindi ricevetti la sua of! feria !il cui ammontare non era anceIra specificato). Ho avuto l'impressione !di essere in presenza"o di uu agente i provocatore o di un individuo che cer1 casse degli argomenti da riferire alla | Gazzetta del franco contro pagamento ; di denaro. Siccome questo signore ave■ va fretta di avere una risposta, mi | aveva chiesto di telefonargli nella notte quale fosse l'opinione del direttore. I Amard del resto venne a trovarmi aii l'Apollo dove aveva luogo quella noti* Ua cena dei vecchi a.rtisti della cas* idei Pont-Aux-Dames. Ero al guardaroba. Egli ini ripetè che l'offerta era sej ria; che si trattava di una « unità » : senza d'altronde specificarla, aggiungendo però che vi sarebbe stato un ; seguito. Gli diedi convegno al giornaIle per udirlo questa volta davanti ad ìun testimonio. E fu in presenza del isignor De Marcillac la domenica 2 dicembre. Egli rinnovò la sua proposta. ì Si trattava dapprima di una unità di !un milione; indi di 15 unità di partecipaziona negli affari della Gazzetta i del franta; e dicendo sempre • noi »', si Identificava cosi con la GaiseW<t

Luoghi citati: Francia, Nizza, Parigi