"Gome tu mi vuoi,, di Pirandello al teatro Carlgnano

"Gome tu mi vuoi,, di Pirandello al teatro Carlgnano "Gome tu mi vuoi,, di Pirandello al teatro Carlgnano Tra 1 drammi — e le commedie — tcdella personalità, cari a Pirandello, I ilquesto e senza dubbio uno dei più cspinti e caratteristia. Qui non solo losono messi in giuoco motivi, inai- nnuazioni e spunti a dubitare dell'urna-Itona unità spirituale, ma si assiste ad-1 tudirittura a un'arbitraria, ambigua e taprovvisoria formazione della persona- Blità stessa Qui abbiamo una specie di pessere astratto, corpo senz'anima, for-, cma senza contenuto, che cerca dispe- inratamente di ritrovare se stesso, e non è ci riesce, e non ci riuscirebbe forse nmai se non decidesse in un certo mo-: pmento, per circostanze casuali, di pcrearsi dal nulla nuove ragioni di .qconsistenza, di sostituire all'io scom- qulsgno? impostura?; ma "viva e attuale, ! crispondente con straordinaria eviden- Lza alle illusioni, alla ricerca senti- tmentale o agli interessi, degli altri dpersonaggi. Più che mai relativo dun- nque il concetto di creatura in questi dtre atti; a l'identità fondamentale del- flo spirito ridotta a vàglie, mobili, rug- tgevoli iridescenze, a labilissimi temi. ddialettici affidati alla sensibilità varia' e mutevole del 'empo, dell'occasione, dparso, obl.ato, inafterrabile. un'altra creatura, non definitiva, incerta anzi, e imprecisa nella sua sostanza (so dell'attimo senza ritorno. E se per dia- d]™** si m,ten<!? l'arte di.cercare la venta con la disputa, mai dialettica cUu piu curiosamènt3 distolta dal suo > fine; mai venne fatto' a scrittore di tea- a,tro di suscitare dialetticamente un più d misterioso e inquietante turbamento e de||a verjtai L'arte e l'artificio di Pi- s randello'sono, qui, a perfetto agio nel d:Più «Pico mondi pirandelliano. Il c drammatico interesse che l'ignota, la m sconosciula _ protagonista del Come .tu mi vuol — suscita in noi, nasce inoli tanto dall'ansietà ch'ella ha elei : isuo passato dallo smarrimento suo fnel sentirsi sola, smemorata e inac- mcessinile, tagliata fuori della realtà, lquanto dalla suggestione ch'ella prò- : ™voca in se e negli altri per diventare ;mqualcuno, per darsi una struttura in- pteriore, per plasmarsi una riconosci-.Ubìle e concreta individualità. Opera-Ipzione ch'ella compie in parte, aggrappandosi all'altrui desiderio di certezza, cercando punti di appoggio nella convinzione, o nella speranza, di altri, e che, poi, ella stessa distrugge, quando si accorge che speranze, convinzioni, desideri di quanti la circon- ; da.no non sono cose pure, integre, sin " cere, ma mescolanzH infida di calcolo jm*in* | ra una volta la falsila del mondo nel -1quale è destinata a vivere, rinuncia a inuella suprema e, per dir cosi schlet- tuj spontanea finzione che le avrebbe iolferto un'ultima illusione di venta, - lnd , sono u ^t h d, t l relativa verità? perchè incapaci di cre, |dere, di abbandonarsi a credere disinteressatamente . inutile quindi ogni sforzo di lei per inventare ragioni di , - l o i n o o l vita e di poesia là ove il senso della poesia e della vita lai.gue e tace. L'ignota è una donna travolta dalla grande guerra; non conosciamo della sua starla che qualche vago cenno lrorlpnisnLoèaps1rdistzella pure non vuol sapere nulla: ignota agli altri, ignora se stessa. Dopo oscu-|ri, miserabili pellegrinaggi ■> giunta a Boriino, ove fa la danzatrice e condii-' ce una vita scandalosissima, nel più marcio e corrotto degli ambienti. Uno scrittore tedesco. Cai-I Salter, uomo vizioso, ambiguo, losco, si è innamorato perdutamente di lei. Lo scrittore ha una figlia che dovrebbe distoglierlo dall'insana passione, ma anch'essa, la fanciulla, è intaccata, nel profondo: equivoca, perversa, ella circonda la creatura senza passavo di strane, morbose attenzioni. L'ignota frequenta la a r- a!Sasa ,di auBSt'. dua sciagurati, recanr- n°vdiVnna'dSrvolte perduta l Lffi m vaio Um è sera un bizzarro signore dal fare vo- o linamente enigmatico e ingenuamente ! s mefistofelico, l'avvicina: egli afferma - >!L^onPsoer'aLdice di aver,3. njv^dùbbto-0risuotà^è laT&nfra ìu" i,!eia, la moglie del suo caro amico Bru-!vista,y a e no Pieri, l'infelice per tanti anni dolorosamenta e invano cercata. E il bizzarro signore italiano, il signor Bollì, si fa incalzante e suadente.-Cerchi di ricordare la signora Lucia, faccia uno .sforzo, si protenda verso il passato: o possibile che nulla affiori nella sua i l i aa a e\ e r i o al , e a m l e s a oea e usi ongeo eo n e nli o oa a, ne a a a mente, che nulla ritorni dagli anni lontani? La storia della signora. Lucia è avventurosa e commovente. Veneta, ella abitava nel Veneto, durante la |P,'erra- una splendida villa; il marito, "ìufficiale, era al frante; ella, sola, dopo pochi mesi di matrimonio, lo attendeva laggiù, in quel sereno rifugio, con il cuore sereno. Ma un brutto giorno per quei paraggi passò il nemico; fu la devastazione, l'orrore, lo scempio Che fece il nemico della bellissima giovane sposa? Quando Bruno Pieri tornò sul posto trovò la villa distrutta e nuU'altro; della moglie nessuna traccia. Da quel momento la poverina fu cercata ovunque; e intanto Bruno ricostruiva la villa, riattivava nei poderi la coltivazione, rimetteva, insomma, le cose a posto, coraggioso e tenace, sicuro che la signora Lucia sarebbe tornata. Ed ora, ecco, il signor Botti ha ritrovato la signora Lucia, e la signora Lucia non vuol saperne .smemorata, dimentica, stranita. Il dia.'logo diventa convulso, acceso, sincopato; a contendere la magnifica preda si fa avanti Salter. Il tedesco è Tolle di bramosia e di furore: l'ignota legge su quel volto di cerebrale maniaco e lussurioso la crudele sua sorte. Per liberarsi da quell'inferno, per sfuggire a quella infamia, ella si decide. Ebbene, si; è disposta a lasciarsi rico noscere, individuare, è disposta a cedere il suo corpo - vuoto onnai, senza ricordi, senz'anima, senza nome — perchè altri lo rianimi, lo definisca, gli doni una sostanza spirituale. Ella andrà da Bruno Pieri, si recherà da lui come se la signora Lucia ritornasse' davvero, come se la vita potesse riac quistare per lei senso e scopo. Al secondo atto siamo nella villa di Pieri. L'ignota da quattro mesi vive con il giovane; tnitt'e due nascosti, sein^gati. chiusi in una fragile, fittizia felicità" E legati, avvititi da un inganno dolce e tenibile, un incanno da1 quale sta per sorgere la verità: verità del cuore, verità d'amore, tangibile incantevole, affascinante. L'ignota ha offerto a Bruno una eccezionale illusione, e Bruno già le ha trasfuso gran parte del suo ricordo e della sua speranza. Perchè l'ignota aveva inizialo questo strano idillio con l'animo sgombro: in lei non c'era nulla, più nulla di suo; e l'altro, a poco a poco, inconsciamente l'aveva aiutata a rifarsi, a diventare davvero la signora Lucia. Lento rinascere di una creatura scomparsa, lento e prodigioso rinascere di lei in ini corpo estraneo. Ma che vuol dire? conosciamo noi forse — pen^a Pirandello — i modi della, realtà spirituale? l'autentica Lucia non è fnrs". ora. questa che è risorta per virtù d'amore, questa che ama ed è amata come l'altra, un tempo? Essere è nien-te — dice l'ignota — essere è farsi; e l'ignota si è fatta, come lui Bnino, voleva: e la sua persona, pur cosi intes.-.uta di menzogna, di capriccio, di sonno, afferma, prolunga., realizza in condizioni assurde, contro i fatti e gli eventi, la continuità della perfora dell'altra. 11 caso è singolare, ma. nelo;ia logica pirandelliana, naturalissimo, lai II parere si identifica con l'essere; la vita profonda, intuitiva, creatrice, si ui ; le |rinnova secondò i suoi moti essenziali. a- malgrado gli schemi, le formule e le u- forme avverse. Per questo T'cnota a un certo momento ha il coraggio di gridare che l ucla è sicuramente viva in lei, che non può più essere viva gtcosi, altro che in lei. E il meraviglioso, il fantastico avrebbe trovato il suo compimento nella sottile favola psico logica, se improvvisamente l'ignota non s'accorgesse di un segreto elemento negatore che viene ad annullare tutti gli sforzi e le acrobazie sentimen tali ch'ella ha affrontato e superato, Bruno non crede in lei; non crede cora pieuimenie, ciecamente, quindi non , crede allatto. Ve in lui un calcolo, un interesse, un vile tornaconto. A Bruno è necessaria Lucia non solo per- raglo ni d'amore, ma anche giuridicamente, : perché, lei vivente, egli non sarà privato di una grossa sostanza, e di .quella villa e di quei poderi. Bruno quindi crede in lei un po'perchè crede. un ipo' perchè gli conviene credere. Tale situazione è di per sè bastante a smontare la bella e immaginosa mac ! china spirituale inventata dall'ignota, La creazione di Lucia era possibile sol tanto a patto di una fiducia assoluta, di una illusione perfetta. In queste nuove condizioni ì fatti, i fatti brutali debbono riprendere il sopravvento; 1 fatti con le loro incertezze, e le arbi trar'e interpretazioni e le prove discor. danti e contradditorie, ' E al terzo atto ì fa ti ritornano a dominare la scena. Cari Salter giunge da Vienna con una demente ch'egli ai .l™^vXrcirroItonzeUcèrÌi%Inali da che alcune circostanze, certi Danan aa >> di fatto che possono provare la sua asserzione. Egli vuole vendicarsi così della- fuga, dell ignota. Ma lignota, che e ormai uscita dal cerchio magico del sogno, anziché ostacolarlo, lo 'assecon da- Lo asseconda con un'ironia feroce, con un ìmpeto travolgente di argo mentazioni sconcertanti Tutta la la di Bruno è adunata. Ella sente intorno a sè gli interassi, le brame, : invidie e bassezze; benissimo, a quella f>'r;lr'. confusione di sentimenti e di testi monJanM ella aggiungerà ora, la sua lucidità,la sua malizia critica e la for : ™ ambigua del suo ragionare. Di rh ;mnstnizione in dimostrazione, con im prevedibili capovolgimenti logici, con .Ullil vena inesauribile di trucchi, gioIphetti, Unzioni subito smontate e pa- a a a leaate nel loro vano meccanismo, ella riesce a lar perdere a quei disgraziati ogni traccia della verità. Elle riesce a rendere verosimile l'assurdo e assurdo l'inverosimile; ella riesce a far comprendere la stupidità indecifrabile, e nigmatlca del fatti, e a far accettare i fatti come unica fonte di probabilità, se non di certezza. La demente, che nessuno ora vorrebbe riconoscere per Lucia, con il suo viso ebete, con la sua orribile cantilena, con la radicale pau iosa diversità da colei che fu Lucia, è ora proposta dall'ignota all'affetto e alla tenerezza di tutti, come l'unica possibile e probabile Lucia. Ognuno sente che la verità è altrove; ma dove? 1 criteri per giudicare, i soli che Pi randello ammette, quelli dell'Intuizione irrazionale e del sogno, sono stati distniui; rimangono 1 fatti: la demente i suoi segni di riconoscimento, la sui: storia banale. La poesia, la vita, la veri tà, sia pur transitoria e arbitraria, sono state ricuceiate nel profondo-, intorn è la desolazione, l'inutilità, l'incertez za. E l'ignota fugge con l'infame Sai a -|ter: ritorna al vizio, alla crapula, al a 'a disperazione. Il dramma è com -' fiuto, meglio è disciolto, disperso in ù o o a o a : a ra m - un caos di sentimenti e di pensieri, in una negazione che ormai non con sente più dramma o possibilità di dramma: esso si è andato intrecciando sotto gli occhi nostri, ha rag giunto un apice fittizio e fugace, e si è svuotato d'un tratto. Noi abbiamo assistito al suo nascere, al suo formarsi mentre veniva fonnandosi un caratteristico mondo poetico piran delliano. Alla fine personaggi e poesia sono stati risospinti dall'autore nel buio dell'informe follia — e dramma si è risolto, tragicamente va no, come uri giuoco vertiginoso sulle voragini del nulla e ! for"?. '!£ yioi na, come tutte a opere di a.-n, " ipereòne -!*ezzu 6 Pirandello, la virtù di trasfe a,r-ro in un piano ideale il fatto di ero , i o a i a , a , o n o u a i a u ar e .'a u e a ri e' c i e ea n1 à e pure conservando ai casi e alle il loro pitto -esco, la concreil sapore. Dal fatto di ero naca sono tratti gli elementi suscetti bili d1 inteipr:tazione e valutazione trascenden'e, e ad essi è affidato lo sviluppo dell'azione vena, quella che suscita e oppone ordini vari di pen sieri e crea un interesse superiore un interesse che a tratti potrebbe di si metafisico. A tratti: poiché il prò bleina della conoscenza è, come conviene a opera di poesia, appena sfiorato nei suoi autentici termini: ma tant'è, il problema è presente e sollecitatore; esso conferisce non so che senso augusto e prezioso alle scene scaltre e vivaci. La cronaca ne è illuminala e trasfigurata; e il conflitto spirituale, pur rimanendo aderente agli eventi, acquista una trasparenza bizzarra e profonda, quasi astratta. La curiosità dello spettatore è così continuamente ricondotta dal dramma palese, che si svolge preciso e Incalzante, all'altro dramma, più alto e legittimo, che urge e preme e forza le ben costrutte dighe della costruzione teatrale I casii e le persone, s'è detto, conservano il loro pittoresco. Certo; e senza dubbio la forza e il segreto di Pirandello sono qui; in questa sua ininterrotta realizzazione scenica, colorita, avvincente, di un'attualità saettante, che propone e suggerisce ad ogni passo i temi più ardui e lontani dalla praticità, i temi più rari e difficili del pensiero. E l due modi, le due zone del dramma, non si eliminano, ma anzi collaborano strettamente, argutamente, fino a che lo spettatore è indotto a riconoscere che, davvero, l'interesse più vivo non è quello dei fatti, ma quello che nasce dal perchè dei fatti, dalla ra.gion loro ideale, dalla sostanza stessa del riflettere e del pensare. Anche iersera questa magia dello stile di Pirandello ha sedotto il pubblico. E l'intensità dell'attenzione è aumentata all'ultimo atto, quando cioè i motivi supremi della favola pirandelliana vengono esposti ad uno ad uno, con un'arte raffinata e sottile. Qui il pubblico ha ritrovato le fila della singolare invenzione, e ha provato il gusto di comprendere con una lucidità colma di sorprese, densa di tragiche risonanze. Filosofia negatrice, disperata poesia; ma essa suscita la reazione del nostro spirito, ed è perciò calorosa e ardente. E in quanto a teatro, l'abilità di Pirandello è ormai nota come un luogo co a uo a a ia, a a a a ee — à rù a - n-, grande cura e con amore fu cercato i; i ogni effetto. Si ebbero quattro chia o, imate alli fine del primo atto, quattro ndi inune; in questi tre atti essa si disperde talvolta in certe digressioni del parlar famigliare, in incisi ed involuzioni che rallentano un poco il dialogo e lo rendono qua e là oscuro; ma riprende poi il sopravvento, e provoca 1 grandi colpi di scena, gli effetti sicuri e smaglianti. Nell'interpretazione delia Compagnia di Marta Abba Co me tu mi vuol ha avuto iersera uno schietto successo. I vari attori ree! tarano efficacemente e fervidamente, e Marta Abba con uno slancio e una commozione che le valsero, ni secon do atto, un applauso a scena aperta. Iil tono concitato, ansioso, intimamente-drammatico del testo fu reso con n alla fine del secondo, tre al terzo. f. b. tequqtrdudtulanmcpdnptovpvsi fbsocvpdmatgmqdpdcdi rpsecnacden.ssoddlstcqqcasitpfpzndnda

Luoghi citati: Veneto, Vienna