Bülow e Guglielmo II

Bülow e Guglielmo II Bülow e Guglielmo II «•"L'italiano — si legge nelle Memorie Ai Biilow — è certo, con l'inglese, il meglio dotato politicamente fra 1 ipopoli d'Europa, sia che si tratti dei Monsignori, i quali, dal più antico e più grande palazzo del mondo, il Vaicano, dirigono l'apparato gerarchico nternazionalfi della Chiesa Cattolica, ia dei Ministri, 1 quali, sull'altra ponda del Tevere, guidano la politica estera del Regno unificato. Nel trat- pidmmèseasgare l'Italia dovevamo essere cauti, dpieni di tatto ed elastici, osservando ; ttscpdattentamente quegl'imporderabili che hanno gran peso appunto in codesto paese, dove si tiene alla gentilezza delle forme ». _Testimonianze come questa s'inconrano frequentemente nel primo volu- me, ora apparso, delle Memorie che j 'ambasciatore, ministro e cancelliere ; cdell'impero germanico ha lasciato, periaestamento politico, testimonianze di P,. " " , timpatia e soprattutto di comprensic- ;.s verso il nostro paese. ItLa disposizione con la quale Bùlow: rtabili che queste Memorie fossero ri- [ <arattere preservato dal tarlo di ciò the è- vano e caduco, e fa di quest'o- ;npera postuma un'esperienza altamente ! jnteressata, offerta al mondo e alla naione tedesca. Uno spirito fine e armonioso, lo spiito d'un goethlano, che ha attraversato la generazione di Blsmattck, circola dentro questi' opera. Bùlow visse una fase politica in cui il concetto dell'armonia si trovò a fare 1 conti elate 6 Pubblicate soltanto dopo lajsua morte tì(iette 11 lato serio <* ™ itarattere ureservato dal tarlo di ciò c.n una nuova inclinazione e discl plina, e con il generarsi d'una politica he si può chiamare la politica della ensione e dello sforzo, per distin- guerla dalla sua precedente, e per inri ienre quel che in essa passò, dalla ragione di Marx, di Sorel e di Nietzsche. E Bùlow è un conservatore, un sorpassato, in questo, che rimase eosliwi- emente un politico dell'armonia. «Io non mi sono mai dato completamente a un partito; la ragion di Stato — egli scrive — fu sempre per me ben al fli s°Pra delle trazioni... Perciò io h.°. dlsputatf e l0,t.ato co,n tuttl 1 Dnr; jtj SUCCBSSlvamente j col conservatori n?u-umnl0 inverno della mia carriera igns-1909), col centro nel 1906, coi progressisti ripetutamente, coi socia.l-democratici continuamente. Ma nemmeno disconobbi mai che in ogni parttto v* era un nucleo buono e che 6 compito di un Governo saggio l'impe- dire a ciascun partito di recar danno alla collettività ' con l'egoismo di parte o. Dall'armonia deriva l'obiettività e la comprensione, in Bùlow. Oltre i sentimenti di simpatia per l'Italia, oltre gli interessi, che lo possono dividere dall'Inghilterra, Billow possiede u.na disposizione a comprendere obiet- Uvomente, e ciò conferisce alle sue Mmorte la nignita d.un giudizio stori00 QUe! ent?i aei .primo volume. si pUò ricavare di giudizio sopra la vecchia Germania caduta, è la. maneanza d'obiettività, il difetto di comprensióne, la fatuità, l'assenza d'un W> e profondo realismo, Segretario di Stato agli Esteri, Can- ce,!iCTe'. e^ trovn la «trezione della Germania insensatamente divorziata B!smarek, e guarda a quel vegliard0i come alla tradizione solitaria e nlibanrìonata. L'avversione di Guglleldio II è irriducibile e pericolosa, t Certo — diceva il gran Vecchio di Friedrtchsruh — Biilow è un bravo ragazzo, e fin tanto che egli dirige la Politica estera, le cose andranno; .ra*!lo non incappa nella guerra. Ma pre¬ st„ 0 ,ardl u Kaispr sj gaastetA anche c01t Biilow, e allora verrà la catastrofe ». Discepolo di Bismat-ck, anche BOtow paventava quella catastrofe, voleva stabilire la pace tedesea. dare agl'intoressi mondiali della Germania la podenza d'una grande flotta evitando di ^L'X^^ ^ ^,ta pQ.miCa, non tanto per l'opposlzinrll? degl'interessi fnglesi, quanto per i guasti din faceva Guglielmo li e che bisognava continuamente correre a riparare o a prevenire, non perchè il Kaiser volesse la guerra, poiché anzi ^1' pra a,1eno da «"a guerra, come ^nt^ £aren3,a ppr reaitój scambiava il gioco fon j0 cnse serie, 0,lalrlle .pTima dei,a ^erra, Guglielmo il fece dipingere un trittj(.0 ciie rappresentava federico il Grande sul campo di battaglia di Leuthen, Guglielmo I a Koniggratz, fra le truppe vittoriose, e Guglielmo lì scasIsiclcscsidmlgujmanovre. « Ecco — conclude Diilow — anello che "'ani egU voleva ,„ reaitò. manie va](iei arie da bravo, ma non un pe ... on la spada levata, alla testa depli|in im assalto nlle ricolo vero, non uno prova seria. Non volle mai cavalcare in altri assalti che in quelli delle manovre ». E a questo proposlto Bùlow ricorda due fatti inoppugnabili che stabiliscono un giudizio inoppugnabile sopra il sentimento d'una responsabilità propriamente regia del suo sovrano. 11 primo è che invece di morire alla testa delle sue truppe, quando ancora era tempo, e si combatteva, si lasciò persuadere a fuggire segretamente in Olanda. 11 sfamnsdcvisecondo & che mentre in pace aveva gelosamente avocato a sè il comando;d degli eserciti, e voluto vincere sempre! ; tutte te manovre, in un modo vani-: stoso, comico, e persino scorretto, allo | nscoppio della guerra si tirò indietro, i iconfessando ch'egli non si sentiva superiore ad un altro generale, e cedendo Jl comando. Quando Biilow venne assunto alla j '? irezione degli AffaTi Esteri, il prin; cine HohenJohe ripetutamente l'invitò ia considerare se davvero Gugliel- P° un "°mo ^f&iSt tutto normale. iNol — rispose Bulo-w ;._ Guglielmo II non è malato di men- Ite... « fisicamente normalissimo, per- : rettamente sano, per costumi uomo [ <u purezza esemplare. Ma è un nevravolte .... . .. - ....... . .. altre t- tanto eccessivo pessimismo... Tende ;ni;a megalomania... che si manifesta ! jn una smania di millanteria... nasce jstenico. e come tate oscilla a ita-a l'eocesaivo ottimismo e un i t^^ic™ w spesso dal desideri» di coprire la mancanza di sicurezza Interiore, l'ansia anzi, ohe l'imperatore prova più spesso di quello ohe li mondo non creda. In fondo non è una natura coraggiosa, bensì paurosa... manca dt tatto, e il tatto è notoriamente una qualitàche dev'essere innata e no» s'impara». Natura fantastica, Guglielmo II si lasciava prendere dall'illusione, fino a credere in essa sinceramente, e fantasticava, per non dire mentiva, cosi come l'uccello che sta tra le fronde, secondo un'espressione dà Philip Euiemburg, cosa che Laura Minghetti descriveva cosi : « L'Imperatore dice molte bugie, ma non ilo fa per malizia, piuttosto per una certa naturalezza ». Il guaio era che questo biso gno d'iJhislone s'accompagnava ad una smania d'attività, di stare to mezzo, sempre e in ogni cosa, di essere il motore della vita tedesca, motore d'apparenza, più che di sostanza, motore oratorio e verbale, quel ch'è peggio, perchè egli era un oratore nato, un improvvisatore, con una straordinaria adattabilità aùj'antbiente, ai luoghi, ai personaggi, possedeva il mimetismo delle circostanze, la facoltà di assimilarsi agli altri, perdendo 11 controllo dei limiti e dell'opponimi tà ed anche dol gusto, aveva la -passione di rappresentare a soggetto la sua parte, e quando l'estro lo prendeva, niente poteva più trattenerlo, e trattenere tutti quei distm-tbi che 1 discorsi del Kaiser di solito attiravano sulla Germania. Bùlow stava accanto a Gtigtlelmo n, un po' come un Saneio della situazione imperiale, ma fermo e devoto. Im pressionabile com'era, 11 Kaiser si la sciava facilmente esaltare dai succes si apparenti della sua personalità scoraggiare fino alla depressione, da un insuccesso, pronto a inalberare le sue tendenze estremiste, e per eccesso opposto, a cedere e a lasciarsi guidare. Col tempo andò moderandosi, ma soltanto nelle manifestazioni esteriori, mentre il suo spirito non subiva alcuna reale trasformazione e rimaneva « immutato nel suo carattere esplosivo, persino più aspro e più repentino, nella presunzione di una e sperienza più matura, che non è af latto esperienza •. Nel non rendersi conto dalle difficoltà dalle cose, e nel versarsi facil mente in ogni materia, mostrava il lato etTrmero del suo carattere di di Iettante. E si occupava indifferentemente di politico, di arte, di cultura, di tecnica, di ingegneria, come un gran dilettante. « L'Imperatore — dls so una volta Cosima Wagner, dopo una conversazione con lui — e personalmente molto simpatico, ma per fargli capire anche solo i rudimenti dell'arte, dovrei stare con lui solo, par tre anni, in un'isola deserta». Quando incominciò il periodo dello grandi costruzioni navali tedesche, Guglielmo U cercava d'intervenire personalmente dappertutto e in ogni occasione e d'influire direrìamente sulrufflcip costruzioni. Come in altri j campi — osserva Eitìow — anche qui Je sue forze erano deboli, ma la passione grande. Verso il '90. dopo lungha conversazioni avute con l'ammiraglio italiano Brin, ch'era reputato uno dei migliori ingegneri navali di Europa, Guglielmo II volle soitopor- gdtmnszmmdtdpcccGqeQmgLe li a propetto d'una nave da batta- |glia, ch'egli aveva elaborato. Brin, n e o esaminato il progetto, lo rimandi') al Kaiser, con la lèttera seguente : « La nave che Vostra Maestà vuol costruire sarà la più potente, la più terribile e insieme la più bella nave da guerra, che si sia vista mai. Svilupperà una velocità quale non lu mai ottenuta, il suo armamento supera butto quanto è finora esistito, i suoi alberi sono i più alti, 1 suol cannoni hanno la massima portata del mondo. Di più l'interno è splendidamente arredato; dev'essere un vero piacere navigare su codesta nave, per tutto l'equipaggio, dal capitano al mozzo. Lo splendido naviglio non ha che un difetto: messo in acqua, va a fondo come un'anitra ldi piombo», E tu l'entusiasmo Tornano per 1 Cesari, che di colpo lo afferrò, quel che neutralizzò la tendenza del'Kaiser a intervenire anche nelle questioni ri¬ nfsda, iinrBP'BusguardaDtd la scuola, contro lo studio delle lingue classiche, quando i materialisti tedeschi erano necessariamente avversari « della cultura umanistica fondata sullo f-wkgwe an^rù* « sul mondo Ideale dell'antichi"*. ». Egli non aveva aviuto una formazione propriamente umanistica e gli mancava pure la vera scuola dell'uomo di mondo. Chi ci rese malvisti — dice BCrtow — fu specialmente i! tronfio Her Professor, fu il pioniere del commercio, » che procedeva calpestando I cadaveri •, s lì Kaiser « incarnava molte d^lle debolezze e anche parecchie delle qualità antipatiche del Tedesco m0A5r.no ». Erano in Gugltetaio II le più diverse e opposte qualità, allo stato di approssimazione e di amalgama, senza unita, « per Questo 11 suo carattere appare Informe 1 la sua personalità una specie di grand* tentativo della natura MASSIMO LEU. spm! (dimllc! I1 j |c■ lIc■ s! t;m■ r! I tciljr; ste'p!oBernhard ton Bulow, Memorie 1903 — Mondadori. 1897- 'n'd

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