Il progetto "dittatoriale,, del deputato laburista Mosley

Il progetto "dittatoriale,, del deputato laburista Mosley Il progetto "dittatoriale,, del deputato laburista Mosley Londra, 8 notte. Quando sir Oswald Mosley, baronetto milionario, figlio di lord Gordon e inombro del Partito laburista, dopo avere appartenuto successivamente a quello conservatore e a quello liberale, rassegnò le dimissioni da Cancelliere del Ducato del Lankashire e conseguentemente da membro del Gabinetto, da varie parti egli venne paragonato a Disraeli. Gli amici che Mosley possiede in gran numero a Londra, distribuiti in tutti i Partiti politici, profetizzarono allora una meteorica carriera al dimissionarlo Ministro mentre gli avversari, anch'essi innumerevoli, gli consigliavano con una punta di ironia di andare piano e muoversi con cautela abbandonando almeno in questa sua fase di esordio del laburismo militante, il tono profetico e ia sua ambizione. «Calmai Calmai» sembravano gridargli tutti, ma Mosley aveva ottenuto in Parlamento un successo oratorio tale da lasciare invidiosi statisti di grande rinomanza e di lunga carriera politica e i consigli alla prudenza non potevano più toccarlo. Il manifesto che egli ha lanciato al Paese è ciò che di più antidisraeliano si potrebbe immaginare. La sola analogia che gli si potrebbe trovare sareb; he quella con TrotzLiir perchè l'atto di Mosley ricorda sottostanti mal- aspetti la successione di atti compiuti dall'ex-commissario russo dopo la morte di Lenin. Vi è nell'uno come nell'altro una quasi innata incapacità ad apprezzare con esattezza l'opportunità di auest0 0 di quell'atto politico. Era inopportuna In ribellione di Mosley contro MacDonald in fatto dl politica sulla disoccupazione, perchè Mosley esigeva una serie di provvedimenti Incompatibili con la tensione dl rapporti allora esistente tra il laburismo e il liberalismo e con la posizione di Governo di minoranza in cui si trova quello laburista Inopportuno era pure assumere un atteggiamento dl sostenitore delle pure teorie socialiste in un mo mento in cui conveniva a MacDonald eonciliarsi le buone sraziedeh opposi zione che 11 Premier si proponeva di chiamare a collaborare per risolvere ril problema della disoccupazione. Il'Inghilterra attraversa sia riconoscili^f™ etSffio%ta^ mezzi di aziolle e di controllo ecce zjonali. ... . . Contraddlllonl Ma la dittatura di un Consiglio dl f.lnc|ue cne egll propugna è troppo ri voluzionaria a giudizio dei commenta tori odierni in paragone dei piani che essa sarebbe chiamata ad attuare. In altre parole, la concezione generale po litica di Mosley non è sufficientemente sovvertitrice da richiedere una cosi ri- sostiene nel suo manifesto. Vale pro pr:0 ]a pena di demolire VVestminster, solo per intraprendere i lavori pubblici propugnati da Lloyd George per ap plicare le vedute ultra-imperialiste di cui Beàverbroock sì b ratio banditore u PMimnimentp nel pagamento ?.f^V nzzare i capelli sul capò ™IItl*e, ^™ tìJPcwT P jjna dittatura che non miri a lm porre una concezione rivoluzionaria dello stato della economia del rapporti fra le classi ha tutte le apparenze di Mosley chiede che l'ora storica che ]un controllo annlogo a quello pikwichiano. consistente nel curare 11 mal di capo tagliando la testa al paziente. Questa incommensurabilità tra la tendenza rivoluzionaria nel campo puramente poliiico e la tendenza conservatrice in campo pratico, è appunto ciò che rimproverano oggi a Mosley i commentatori editoriali del suo manifesto Lo spiegamento della stampa liberale, dal Daily Neivs al Manchester Guardian, è in se stesso molto sintomatico Il Manchester Guardian sostiene che il manifesto è fatio per accontentare tutti i gusti. « i retrtiihottega di tutti I negozi dice il giornale — sono stati saccheggiati- quello di Beàverbroock incluso; ile merci sono ?ta.te combinate con ricette anime nella Russia sovietica nell'Italia fascista, nell'Australia bian ca e negli Stati Uniti del signor Ford». La Marnimi Post a sua volta arriccia il D1150 perchè essa pure si accorco cne « tanti controlli imposti al commercio, all'industria, all'agricoltura al trasporti, ai salari ed ai prezzi non sarebbe possibile applicarli senza un macchinario di controlli sta tali'che distruggerebbe la nozione in glese della libertà "»; nei"fo,ndo l'organo conservatore f» buon viso ul manifesto, in quanto esso « condure inevitabUmente ad una rivolta contro le idee in base alle qua 11 siamo governati nell'ora presente . Più interessante è il commemo del nale'rlconosc «fo^aS^'oifo pia In là.. Tcleffrflp/e: se «0«» f'0'- ^'f/^S flSo ài" imHe^d^wSda Dov'è il futuro dittatori 1 Anche al Daily Telegraph però la dittatura dà sui nervi specie perchè „U'fornSle crede che il dittatore virtua i sTn niente altro che Mosley Molto giudiziosamente però il Telegraph, pur riconoscendo che il documento e di una magnificonza che taglia il respiro, so-stiene che esso appartiene al dominiodelle cose irreali. « Basia. dice il gior-naie, considerare il nome delle sedi-ci persone che hanno posto la firma almanifesto per scorgere che neancheuno di questi entusiasti possiede laS!^»tÌM^re una lotta, lo stato di emergenza con-statato da Mosley sarebbe scomparso»,II manifesto, secondo il giornale, di-mostra che vi è del fermento in campolaburista, che le idee ed i programmiiÀ^rnHi?ri,i^J^t0if^i,ni\!f,?rarrt^Vt^^^^k^compiacimento il Daily Telegtaph - èun riavvicinamento del neo-socialismomosleyiano col conservatorismo bald-winiano». Ma il «loinajle che scorge 1caratteri profondamente conservatori del manifesto pensa che siano moltopreferibili i sistemi più prudenti delconservatorismo di Baldwin, « che nonesigono l'abolizione del Gabinetto, lademolizione del sistema parlamentaree non richiedono di bruciare la casaper fare cuocere 1 arrosto... Asslstiamo così a questa ncredibilefarsa dell'assoluta indifferenza dinanzial manifesto del grosso del gruppo par-lamentare laburista ed alla indigna-zione fragorosa del gruppetto di estre-misti capitanato da Maxton. Quest'ul-timo getta la scomunica su Mosley enon contento di questo, nella sutt qua-lità di leader del proprio gruppetto,preannuncia che , sanzioni saranno dalui prese contro i firmatari del mt festo che siano membri del gruppo Stanotte parlando a North Amptonl'ex-Miriistio conservatore Amery haasserito che la situazione dell'Inghilteria « non è stata mai cosi graveueanche nelle ore più tragiche dellaguerra. L'intero edifìcio della nostraindustria nianifestu delle crepe e minacela di crollare». Amery, ricordando l'esperienza delr!?.fu«ra- .*en.ltlln dare ragione aburista indipendente ». Voci catastrofiche ani-, In la- I manifesto di Mosley là dove esso con sigila l'abbandono della vecchia rou]tine pavimentare e il deferimento depotere ad un gruppo di quattro o cinque uomini per affrontare problemche, a giudizio dell'oratore, non sonone meno gravi ne meno urgenti dquelli presentatisi al Paese duranteil conflitto europeo. Amery, senoncliè, ha terminato dicendo: «Se Mosley p-itesse parlarenon in nome di diciassette ma di settanta membri del suo Partito. Il manifesto non sarebbe soltanto un segno interessante e Incoraggiante del tempi, ma l'inizio dl una nuova èra della nostra politica ». A fianco di queste dichiarazioni è interessante rilevare le critiche che specialisti dell'industria e della finanza muovono all'organismo economico dell'Inghilterra al momento stesso in cui Mosley avanza il suo radicale sistema di soluzioni delle difficoltà presenti. II Times pubblica oggi, ad esempiouno studio del signor Salter sul sistema commerciale inglese e sui suodifeTti. Per lo scrittore la situazione dell'Inghilterra è resa difficile, se non addirittura allarmante, dallo stato arretrato in cui si trova 11 sistema industriale e finanziario del Paese dfronte agli mitri Paesi continentaliCIÒ che manca al sistema industriale britannico è l'elasticità che caratterizza quello di quasi tutti gli altrPaesi. In Inghilterra vige un sistema che Saltar definisce « congelato ». Esso è ottimo in tempi di benessere e di espansione economica, • ma in un'epoca dl depressione — dice lo scrittore — si trasformo In un aggravio tronpo pesante sulle forze attive di un Paese, e ciò perchè esso è nesuo caratiere generale, difensivo, regolatore, ripido e non creativo, direttivo, mastico ». Tutto in Inghilterra appare allo scrittore di una rigidità gelida: le Banche dirette da un pugno di nomini senza audacia ostinati a tenerle lontone dall'arena della vita pulsante riell'ind-ustrin; i servizi statali troppo rigidi per applicarsi al mutamento dei tempi e finanche le organizzazioni del patronato e qtHle tradunloniste gli appaiono « pssenz'nlmente difensive e protettive non adatte a facilitare cambiamenti e aggiustamenti »R. P.

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