Filippopoli, città delle sigaraie

Filippopoli, città delle sigaraie VIAGGIO IN BULGARIA Filippopoli, città delle sigaraie (DAL NOSTRO INVIATO) FILIPPOPOLI, dicembre. Fiiippopoli, jicr importanza, è la se cnnda città della Tìnlgaria. Abitanti 8G mila. Sorge sulla riva della Maritza, su terreno collinoso, d'orinine anflbolica llovitn: dell'epoca pclasglca cromano attcstano le antichissime origini della olita: Pulpudeva del Traci. Fiiippopoli d"l De dei Macedoni Filippo, Triinon Hujn M Romon|. caduta, dopo il prl mo m/„0 dei Khnn bll,anri< -soUo il dominio turco, divenne la capitale dello llnmclia orientale e il più importante centro commerciale e Industriale tra Occidente e Oriente. Tabacco topaacor oijijl questo primato nel truffici e, nella produzione del tabacco. Popolazione In continuo aumento". La città dei « tepè » Questa note possono leggersi in qualunque enciclopedia. Ma ciò che ti La ronsse non dice è chc. FUippòpoU splc. ca, nel quadro bulgaro, come la città ] più fantasiosamente colorata. Il suo colore non ò artificiale, non ha nulla a che fare con le paradossali parale dell'esiliizionismo contemporaneo, con l fosclemppddzimcochstchinmtatiddteoqmsuoi manifesti, l suoi cartelloni, le sna]<linsegne, i suoi richiami luminosi, il gcolore di Fiiippopoli è naturale: prò viene anzitutto dalla luce del sole che sull'altitudine digradante della città e sulla sua conformazione collinosa cade, Si frammenta, si fonde, si scioglie in riverberi e crepuscoli, in sfumature ed iridescenze. E' sempre difficile penetrare questi segreti della luce. Anzlttutto perchè, secondo la legge versatile e inesauribile della natura questi fenomeni luminosi non si ripetono e non si imita-, no mai. E poi chi può dire donde nascano? Spesso questi rebus di luce hanno origini topografiche; scaturisco no dalle accidentalità del suolo, dai labirinti delle case dall'asimmetria tipica di queste città del sud e dell'Oriente, in cui diverse civiltà sono passate. I loro plani edilizi non sono astfalli e standardizzali, secondo un'Ispirazione totalitaria, un dettame matematico, un'estetica meccanica. Essi hanno propaggini e radici tortuose, che si profondano nel recessi del snolo, sgretolano e modificano la roccia, tarlano II granito. Idee e necessità, azioni e reazioni sì sono avvicendiate in questi pasticci di case e di costruzioni, in cui - come a Fiiippopoli — si trovano le moschee accanto ai bulbi ortodossi. ì ruderi romani presso i Caravanserragli, all avanzi dei baluardi bizantini accanto agli enormi depositi delle Compagnie moderne. Lo spettro solare A queste accidentalità, diciamo così storiche vanno aggiunte le influenze dell'atmosfera e dei luoghi: ì capricci luminosi scaturiti, dalle vaporazioni e tdallc trasmigrazioni delle nuvole, i rl- ■ tiessi delle acque i prismi quasi ini \materlall delle piogge, tutti insomma ' gli svariati elementi della natura. Certo è che Fiiippopoli sembra cumulare in se c intorno a si tutti que j»M< dellc ' P««nl Quasi ini- „ J ^ JnJ- ,fi ÌPf w v"r'"ro l-no lcns> ehlamansì, secondo !'" residuata etimologia ottomana, le ggrapparcase, ! f<\ Hahat-tepè, Bunardijk e Dlendem]«'<«<"»"»< auuw.ogw oiwman 4*°uin* cui la città sembra aatrta ]*' cnn "" VMorcsco tumulto di 1 «"'"-^ e nuovo? .Oppure dagli 1 u'"è- ' c"i bluffi boscosi, dedicati alle passeggiate e ai romitaggi sentimento „, mettono una nota tresca nella roe- nromchtàdsecmcKsrpclemsmcmdatmftIincmziubnaedsvdspqpsfbnit«l«TRtc altre colli certi rinatura. Ica e at- focata, dalla quale sembrano traspari- , {re ancora in rossi moni le lave e le pò- -n mici? Certo t che. nelle ore del malti-ì u ,w o del tramonto. Fiiippopoli ha l'a.\u [spetto d'una molteplice collana di co- T WU mentre in certe altre diventa unì i,panorama mitrato, irlo di piramidi tri-] pdate e. istoriato ili scale. C'è poi, ui piedi di questo scenarlo m■ ecstroccioso ed edilizio, la Maritza, e tutto Intorno gira lo sconfinato tavoliere nulla Trucia, verde, e poi cenilo e poi lilla, fino alte più cupe e selvose barriere del Itodope e della Stara Planino. Comunque uni cosa è certa-, che sul contrastato panorama di l'ilippopoli sembra decomporsi e riflettersi lo spettro solare, In tutte le sue gamme tua tattiche : — dall'indaco al giallo, dal rosso al rosa, dal violetto al verde. 1 poeti moderni hanno scoperto le a\sue ruzze, passate e .se la storia non rammentasse eh direi quasi, palpabile in queste citlà l('''' Vicinissimo Oriente. -i Sulla traccia soprattutto dei colori e \Ae0li odori è possibile giungere alla ÌSPiegazione d'una città, delle sue fanUionl, dei suoi prodotti e anche delle presenti. Anche nel szinta-ndlncPaidtPbitpciznss*dssfgusI —! cu ll epoche, documenti di diverse vite e di ddiverse razze Le guerre c le stragi, le trivolte e le convulsioni politiche ima- cno contribuir, a dare a questa città cdell'Oriente balcanico un abietto no- Icntcmcutc originale, una fisionomia acontrastala e spigolosa, certamente\varia, come nessnn'altra. ' Medio Evo. tatto il commercio di Filippopoll era nelle mani dei Genovesi e dei. Veneziani, noi sentiremmo nel l'aria, nelle piazze e nelle vie l'antico prestigio del commercio italico, ni quale tutti i grandi imperi del mondo devono i loro inizi e la loro potenza. Ed anche se la moschea Diumuja Diami non levasse li suo minareto istoriato-e snello, piantato li come un sogno -lì dominio, quasi come unii lancia di cavalleria tra le case, comprenderemmo che qui è passata la dominazione turca. Oserei dire che il destino agitato, eoiilradtllorio, violento di questa cit là — destinata senza dubbio a ingrandirsi e a popolarsi sempre p:à — si sente ovunque, quasi clic i segni dei saccheggi, delle guerre, dei passaggi O INVIATO) Una citta come Fiiippopoli non ha forse i clamori., gli ululati, i nevròtici scampanella, il parossismo spesse volle fittizia e artificioso delle grandi metropoli; via tuttavia essa vive e II pulsare del suo suore gì unge chiaro fi profondo, anche senza l'aiuto acustico dello stetoscopio. Serto, ad onta dei telai, meccanici, degli impianti industriali, dei perfezionati congegni che a l'ilippopoli non mancano, in queste stanze vi sono ancora delle meticolose mani femminili che lavorano — secondo l'antico costume — al variopinti Kilim (tappeti) che formano il vanto dell'arazzerla indigena. Altre deducono armoniosamente, sulle lane e sulle sete quel fantasiosi ricami bulgari, che scoprono tonti adorabili motivi d'un'arte nativa. Ma d'altra parte è a questa pittoresca tradizione artigiana che anche le promettenti per quanto iniziali industrie di oggi, devono quei modelli, quel motivi, quelle sigle che rendono indelebilmente originali i prodotti del patse. Il regno del tabacco E' strano, ma quasi tutti i prodotti <lella fìulgari/i hanno un'Impronta eie gante e voluttuaria insieme-, sembrano dtaglasaagdnchdPi sesodgddetrrinzadtadINdpEpsanati dal piacere e destinati ad esso, le rose, i profumi, i tabacchi, i tappeti, In marocchlncrlc, le sete! E si direbbe chc il colore e il profumo di queste città bulgare derivino da guesti loro prodotti. Soprattutto li tabacco e le rose sembrano impregnare del loro profumo composito le cose e quasi aromaticamente patinare e affumicare ceramiche, argenti, mobili e architravi. Ora, se più propriamente l'odore di Kàrlovo e di Kazanlil:, centri della distillazione del profumi, <l quello della] rosa, l'aroma caratteristico di Filippo-\ poli e quello del tabacco, si può dire\ che l'attività, industriale e commerciale della citlà vena soprattutto sulla manipolazione, la preparazione e lo smercio della foglia bionda, il cui amabilc tossico. Il cui profumo acre, il cui fumo azzurro ha sedotto tutta la modernità. E d'altra parte io non credo di aver trovato nessun altro paese at mondo In cui il tabacco sia lavorato più squisitamente e più raffinatamente che in Bulgaria. Noi gustiamo, forse nel nostri paesi, soltanto le qua-\ tita più primitive del tabacco bulgaro. I.e più squistte. le più lievi e quasi immateriali sigarette bulgare rimangono qui per il consumo degli Indigeni, che è salito quest'anno a ben cinque milioni di chilogrammi. Sebbene deliziosamente confezionate e racchiuse in iscatole pittoresche, esso costano quasi una miseria. L'eccellenza del tabacco bulgaro va ricercata in una lavorazione speciale, che rosta un segreto per ah occidentali. Certamente non sono estranee a questa lavorazione le ozili dita e specialmente il buongusto delle sl{ia.rale, vere donne di fiuto. In loro varatone le sigaraie spagnuole, tanto decantate da • Carmen » ad oggi, non sono che dellc selvagge e eertamente, paragonando i prodotti spagnuoli a quelli bulgari, c'é da rabbrividire, e si potrebbe concludere che, in fatto di sigarette, la Spagna ha usurpalo una fama. Ora Fiiippopoli e la capitole del tabacco, la capitale dellc sigarette. E' nella sua cerchia che si trovano le più importanti fabbriche e i più imponenti docks del fragrante prodotto: la « Cartel », ('• Aka >, la tNikotea*, l'<- Orientabaco >, la « Holtab », ra « SclaltM », la * Tobruhal », Kudoglu, Tunloatu, Kulzoglu, Dcdeian, ecc. ecc. Recentemente all'industria bulgara del tabacco, che si fonda sopra la raffina- ,„ e segreta manipolazione cui -navamo, stava per portare un grave ì uoll)0 una ditta straniera rh» \,<nnlin \un mZdtimLSo 1™* Ta "a^bTZntotmZto' aZ ì industria bulgara la sua più sauisltu ] prerogativa, ina avrebbe contribuito a Asieltei tiràdnpctencfa meUere sul lastrico metà degli operai ■ e delle operaie, arruolati per la creazione djlle deliziose e misteriose sigarette bulgare contro questo attentato alla... raffinatezza reagirono que- st'estate con dimostrazioni le maestranze, ma sap rattailo le sigaraie di Fiiippopoli. E sembra chc questa reazione, soprattutto femminile, abbia contribuito ad allontanare la minaccia ed a fugare lo spettro della famigerata - longa » dal nome polincslaco e cannibalesco. Le sigaraie di Fiiippopoli Non sarà questo il merito più grande delle sigaraie di Fiiippopoli. le quali, se non sono altrettanto procaci e non ostentano le loro bellezze segrete come quelle di Siviglia descritte da Pierre Lougs, hanno certamente molti altri caratteri seducenti. Coglierle mentre sono intente al lavoro potrebbe sedurre l'articolista ili una rivista tecnica. La standardizzazione del lavoro, ma soprattutto delie vesti non permetterebbe alla Penna descrizioni mollo interessanti c bisognerebbe lasciare da parte quello che. in gergo pittorico, si chiama ti. tubetto. Più vivace e più colorato è invece l'aspetto delle sigaraie all uscita, quando riprendono vesti e sorrisi più intonati alla bellezza caleidoscopica della città. Anche se non portano i i orna litici scialli delle tabacchine veneziane, le sigaraie di Fiiippopoli svelano grazie esotiche giustificate dalle sottili chimie del sangue orientale e slavo mescolati assieme. Tutluvia non * sempre tacile identificarle. Si procede per via di supposizioni, aiutandosi spesso anche con l'olfatto. Lasciano sete di profumo aromatico, come sottili, fumate di sigarette. Ma poi. mentre la sera è calato, e si accendono le lampade, se verso le pendici boscose del Bunardilk, vedete fermi, in attesa, del cavalleggerl bulgari — stilizzati in quelle policrome uniformi che II fanao rassomigliare a soldatini da scatola, brillanti di vernici I — e se scorgete delle ragazze, svelte e ! chiomate, andare verso di loro, non po lete più. dubitare.. Sono delle sigaraie dl Fiiippopoli. E' una tradizione inve terata e oscrci diT" Patriottica. Giac chc non f,'so3"a dimenticare che la clltu (" C0'"Z'"^"«u e liberata di sor ,,rcs"' 3 Ovmuiio del fatidico 1S78. a me3SanoUe Vrecisa, da uno squwlroe\ne dl cal-'a"e'^ russa ' ourio mortari. ' Tmi cLdUinttU

Persone citate: Serto, Veneziani

Luoghi citati: Bulgaria, Siviglia, Spagna