Il paese dei "colonnelli,,

Il paese dei "colonnelli,, Nel Brasile in fermento Il paese dei "colonnelli,, [(Servirlo speciale della « STAMPA ») i e i e i [(ServirloRIO DE JANEIRO, novembre. I rivoluzionari oggi al volere hanno certamente un bel ■programma. Il loro programma è anzi cosi vasto come l'immenso Brasile. Essi vogliono rifare e raddrizzare ogni cosa. Non si può che rendere omag¬ gio alla loro nobile ambizione e ai - ; loro fieri propositi. Essi vogliono, [nelle città — e prima di tutto a Rio, o 'capitale — imporre severi principii - j d'ordine di probità e di lavoro ad e j un'amministrazione sacchcggialriì;ce, viziosa, fannullano e disordinal I Essi vogliono — dicono — che il , idiritto e il merito abbiano il sa^'.pravvento sui favoritismo. Essi par- i i , e ' ; è a r a a lano anzi — è quanto dice Getulio Vargas — di « riabilitare » la politica brasiliana. A Rio, a San Paolo, a Bello Horizonte, a Porto Alegre, forse anche a Fernambuco, essi potranno, dopo duri sforxi, riuscire. 150 uguale 1000 Nei pochi Stati organizzati del Brasile essi possono senza dubbio intraprendere con probabilità di successo un grande lavoro di raddrizzamento e di realizzazioni. Ma e ilo loro azione non rimarrà, se cosi , può dirsi, esterna? [Rio, San Paolo, a Santos, Porto Alegre, lo Stato di a Iflio, quello di Rio Grande; tutto - ; questo è soltanto la scorza del Bra \sile e sotto questa scorza il Brasile a ( è ancora quasi tutto disorganizzato a j anarchico). 1 rivoluzionari potrani|7ì0 far penetrare la rivoluzione — e , 'l'evoluzione — sino al cuore del a j Brasife> Sin0 a quelle regioni inflni- ; fó g multi misteriose, che sono per e J(eJsi 0Tasiliani terre cosi lona \(mu cQme noi u steppe della r- ! Vanciurìaf a . . , . . ,, „ „ li , 7 n^^^^;,eL^. t0 durano, che U elezioni al Brasile siano in avvenire sincere, a [leali e oneste Le elezioni alt'intera no del Brasile sono state sino ad o ora un giuoco che la nenastifazsanodononecanotro400nochimsudi dedepapogrchziaziocapodeprbicaa nsi e, a, ra non aveva per regola che il barare. I deputati, i senatori di Slato, e i Consiglieri municipali all'interno non sono mai stati eletti. Essi sono sempre stali nominati dal Governo. Spettava sempre al Presidente di Stato scegliere lutti gli eletti, attribuendo a tulli maggioranze schiaccianti e fai- a jaci. In linea di massima, l'elettore te ■ brasiliano deve saper leggere e a- i scrivere. Ora nell'interno del Brasie.Ije non vi & un uomo su venti che hi jsappia leggere e scrivere. Se in cerf-|te Tenxon% del Brasile non votassero le | che u elettori caVaci di scrivere il ie, nala aa, proprio nome, le più forti maggioranze non raggiungerebbero mai le tre cifre. Ma si fanno votare anche gli elettori che non esìstono. Sono anzi questi elettori immaginari che regolano tutti gli scrutini. Dei villaggi di 150 abitanti davano certe ia]volle 1000 voti al candidato del si e-lnnor Presidente. si! 1 rJ«oZ«:ton.ari metteranno fine a no questa commedia elettorale? E come a-, faranno per riuscirvi? Per essi non co si vede che un solo mezzo: sopprii, 'mere le elezioni, il mezzo, disgrar- ziatamente non può essere impiete ;ff„f0 da Getulio Vargas o da Osvalhi afì Aran]ia> ,• guu,u hanno giurato b (U ^are la rivo\UZione in favore e di mg.zo del popo|0. „ . - o-1 Dov e il popolo : ia! {[ popo/o... Aì Brasiìe ìa pa. al- upopolo„ e una parola che no! ^ un signiflcato molto jpreciso. Si può evidentemente par- a, N< del «povo carioco » - del pòei P«"> di Rio, del popolo di San Paoei io - del popolo dei gaucho» c dei n- mineiros, ossm della gente di Mito nas. Ma altrove dove è il popolo, e ha che cosa è il popolo? Qualche pavea, ! ro emigrante disseminato atlraverne'.jo territori vasti come la Francia e. 0 vana« quchcelaè chqudenevedisuabdevocotrstgdepg1 cl'rasiLataile glic lesGqsvdnmsdelEccDs la Germania unite insieme, qualche negro che vive nudo, qualche minatore, qualche guardiano di bestiame, due o ir? proprietari di fazendas: è questo il popolo? E dove è il popolo, quando si risale il fiume Araguaija (come Ita notato un giovane scienziato, il dottor Villard) quando si incontrano gli indiani dipinti di rosso e di nero, vestiti di penne, gli indiani cayapos e gli indiani karagas che non sanno contare che fino a quattro? Dove è il popolo quando su 400 chilometri lungo lo stesso fiume non si incontrano che gli indiani chavanbes che vivono misteriosi, impenetrabili, non sottomessi a nessuno, armati di frecce avvelenate e di mazze, comje alle prime epoche de\ mondo? Dov'è il popolo? A Concessao, nell'Alto Araguaya, delle brave more tentano di strappare alla fame ed alle malattie una popolazione di 150 disgraziati : emigranti sperduti, negri tisici e qualche indiano. Ora, questi 150 disgraziati hanno dato nelle ultime elezioni 2000 voti di maggioranza al candidato del Governo! Dove è il popolo? Si ha un bel voler fondare una democrazia e voler stabilire dei principii democratici. Ma è possibile sulle sabbie del Sahara edificare un Parlamento? I « colonnelli » NeM'interno, o si è u colonnelli » 0 si è poveri e sfruttati. Chi è arri vaio per primo con un po' di de naro e con un po' di audacia è « colonnello », che può far lavorare qualche emigrante; è « co/o7melIo » chi può prestare qualche milreis ai cercatori di diamanti e d'oro — a lassi da usuraio, naturalmente è « colonnello » chi ha un cavallo, chi ha del bestiame, chi possiede quattro mura di mattoni, là dove dei poveri diavoli abitano in capan ne di terra. Il « colonnello » è un vero signore feudale. Egli non ha diritto di vita e di morte sui suoi sudditi, perchè la pena di morte è abolita nel Brasile, ma può accader gli di scaricare il fucile o la rivoltella contro un operaio che ha commesso qualche negligenza, contro un negro che non gli ha risposto con sufficiente deferenza: nulla, gli accadrà e nessuno gliene chiederà conto. Chi, dunque, del resto potrebbe avventurarsi a controllare gli atti del « colonnello »? Egli ha 1 suoi uomini di fiducia, quattro o cinque gagliardi, sempre pronti all'attacco e alla difesa. Egli è naturalmente Vagente del Governo che si serve di lui vantaggiosamente. La sua autorità locale e localizzata appoggia utilmente l'autorità lontana e invisibile. Ma sicuramente il « colonnello » commette ovunque e sempre degli abusi. I rivoluzionari vorranno forse esigere da tulli i « colonnelli » brasiliani — che si trovano all'interno e che di fatto governano nell'interno che si sottomettano ormai alle leggi, che paghino le imposte, e cessino di comandare per obbedire? Il Governo rivoluzionario vorrà ovunque e su tutta l'estensione del Brasile, imporre rigidi principii di governo? Il sue compito sarà rude. In fondo i « colonnelli » rendono dei servizi allo Stalo. Essi sfruttano spesso dei disgraziati, ma questi i ms-iaschla, volsemnosonribpoterunnoEdeigndis« csofastole CriaRisaposaral'i—cindescQuunDico(4trnequbipodecinicorimsacoprIl■ Sdecal'18dvoorinlamamorirebbero di fame se non fossero].1 sfruttali. I .colonnelli, si abban-Cdonano di frequente a deplorevoli'! eccessi, ma essi mantenaovo anche]. .Gl'ordine, sia pure a loro beneficio. ; Essi fanno coltivare dell fi terre, dei'. • »r ■ • i- ,.,Lcampi. Non si sa se i poveri diavoli che ii affaticano tanto al loro ser. GDisio sotto la sorveglianza minaeÒO-ìso dei capangas - i capangas sono1 i mercenari dei « colonnelli » — non s-iano quasi contenti della loro meschina sorte. Essi vivono con nula, dormono, vestiti, su vecchie tavole, in ripostigli che. non hanno sempre la comodità delle stalle. /■ non li si sente mai lagnàre, Non sono ne allegri nè tristi ne felici nè ribelli. Il nuovo Governo potrà ap portare a tutti questi paria della terra brasiliana una vita migliore una vita più libera? Si vorrebbe, ma non si osa sperarlo. E poi vi è tanta ingenuità, tanta debolezza, tanta cordialità, tanta ignoranza nell'animo di. lutti questi disgraziali più o meno sfruttati dai « colonnelli », che non vi è certo bi sogno di avere cinque galloni per farsi obbedire. Bisognerebbe piutto sto dare un po' di luce a tutte quelle anime ottenebrate. Come si può comprare... un tram Si narra in tutto il Brasile la storia del mineiro ingenuo venuto a Rio con un poco di denaro. Egli sale in un tranvai e ved* con stupore una quantità di viaggiatori salire e scendere. Egli ammira la rapidità e la facilità con la quale l'impiegato incassa il denaro. — Diamine! — confida al suo vicino, uno sconosciuto — un tram deve produrre molto denaro. — Lo credo bene — risponde lo sconosciuto. — Ne so qualche cosa. Questo tranvai è appunto mio... — E' vostro? Che bella cosa. Ecco un affare come a me piacerebbe. ! Disgraziatamente... — Disgraziatamente che cosa? — Disgraziatamente non ho molti contos; ne ho appena 15 in tasca (45 mila franchi) e poi il vostro tranvai forse non è da vendere! cmspcdotmmstltaPpTvdnenmNLvddrè«ppdaI — Via! — dice lo sconosciuto, — Mne ho altri... Posso ben vendervi jquesto... 30 contos... — Non ne ho che 15... — Datemi i vostri 15 contos subito e mi darete il resto quando potrete. — Siete troppo gentile! Lo sconosciuto prende i 15 contos del mineiro e scende. Il mineiro cinque minuti dopo vuole impadronirsi della borsa del fattorino per contare i soldi che vi sono. — Siete pazzo? — grida il fattorino. — Siete voi che siete pazzo — dice molto dignitoso il mineiro. — Non sapete che il tranvai è mio? Questa storia è dell'anno scorso. Nel fondo del Brasile ci sono ancora molti poveri diavoli che sono pronti a comprare un tranvai. MAURIZIO PRAX. (Copyright del • Petit Fartslen > e della ■ Stampa »).

Persone citate: Concessao, Getulio Vargas, Petit, Vargas, Villard