Il commercio dei saponi e i metodi disinvolti di un piazzista
Il commercio dei saponi e i metodi disinvolti di un piazzista Il commercio dei saponi e i metodi disinvolti di un piazzista Un individuo di pochi scrupoli aveva trovato il modo mi dare maggior impulso al commercio dei saponi. 11 vantaggio dell'aumentato smercio era tutto suo. Per invogliare i clienti a forti ordinazioni egli inviava circolari, die portavano l'intestazione di una Ditta mai esistita, nelle quali erano magnificati i pregi del sapone di cui univa un campione. Il campione era di ottima qualità e il prezzo più che conveniente. Quanti commercianti hanno abboccalo all'amo loro teso dallo scaltro individuo? Per ora si conoscono solamente due ditte che hanno sporta regolare denuncia alla polizia, ma certamente altre prime potrdtoasadssl'idvn.cdenuncie seguiranno le |aqzvdiitCome abbiamo detto, il prezzo del sapone era molto basso, tale da poter stare in concorrenza con tutte- le case produttrici, ma il pagamento doveva essere fatto per contanti. La circolare spiegava le ragioni che inducevano la sua Casa a vendere sotto costo per realizzare . i capitali impiegati in forti « stocks • di merci giacenti in inaguzzino. Si trattava nsouiina di un caso di super produzione del quale venivano a beiieiiciarfi i commercianti perdio a loro rimaneva un Din largo margine per la vendita al minuto. Sapone assai conveniente Una di questo circolari, che portava l'intestazione «Ditta Garnier et Fréres» ed era firmata dal dott. Rodolfo Bolzoni di Caselle Torinese, era stata ricevuta il 28 dello scorso mese dal proprietario della drogheria di piazza Vittorio Veneto 21, Secondo Giaccherà di Vincenzo di 28 anni. Alla circolare era unito un campione ed il prezzo d'of fetta di 150 lire al quintale. 11 giorno seguente il telefono della drogheria suonava: era il dott. Bolzoni che voleva concludere l'aliare. 11 signor Giaccherà, che si trovava nel negozio, rispondeva al rappresentarne delia « ditta Garnier e Frères » e dopo uno scambio d'idee finiva per accetta re l'invio di quattro casse di sapone dello stesso tipo di quello del campione al prezzo di 160 lire. 11 dottor Bulzoni era uomo di grande attività, non perde va tempo;.nella stessa giornata un carretto si fermava in piazza Vittorio Veneto, dinanzi alia drogheria Giaccherà Un facchino scaricava l'una dopo l'altra quattro casse e le portava nell'interno dell'esercizio. Nel frattempo il dottor Bolzoni, il iiuale si era degnato di accompagnare egli stesso le casse del sapone, seguitava a magnificare il prodotto d»lla sua casa, ini issava le •KiO lire e 'metteva la sua preziosa firma sulla fattura consegnata, in segno di quietanza. L'uomo si era presentato come un autentico signore, molto elegante e di facile e persuasiva parola. 11 droghiere avrebbe temuto di mancare di riguardo verso di lui aprendo le casse in sua presenza e a questa bisogna si era accinto, dopo che il dottore si era allontanato. Se in uuel momento il Giaccherà avesse potino avere fra le mani l'elegante signore lo avrebbe senza alcun riguardo conciato per le feste. Nelle casse si trovava una merce cosi scadente da essere giudicata invendibile. « Sono stato ignobilmente truffato » seguitava a dire il commerciante. Vane erano state le ricerche da lui fatte a Semino Torinese di dove gli era siilo risposto che il dottor Bolzoni era assolutamente sconosciuto. 11 droghiere stava pensando a denunciare il truffatole, anaiiai la telefonata di un amico lo consigliò ad aggiornare la denuncia. Frodi continuate L'amk o era c. -io Giacomo Rossi fu Lodovico, un negoziante di corso Moncalieri 1. Ross' aveva anch'essa ricevuta la fui-iosa circolare coi campioni di sapone, o firmata da un certo dottor Tullio Cardano, da Settimo Torinese. Al Rossi il dottor Gardano telefonava per avere conferma dell'ordinazione. L'affare sembrava al negoziante molto conveniente, ma egli non si sentiva in condizioni di acquistare da solo la grossa partita, tanto più che, se il prezzo era più che conveniente, il pagamento doveva essere fatto per contanti. 11 Rossi aveva chiesto al dottor (lardano il numero del telefono e si era impegnato di dargli una risposta poco dono. Tolta la comunicazione, il negoziante aveva subito telefonato all'amico Giaccherà offrendogli di partecipare all'affare. Immaginarsi la sorpresa del droghiere nell'apprendere dal Rossi che un certo dottor Gardano, certamente lo stesso che a lui si era presentato per il dottor Bolzoni, aveva teso all'amico un tranello identico a quello nel quale egli era caduto. Senz'altro egli aveva invitato il Rossi ad andare subito da lui. All'amico con poche parole aveva raccontata la truffa sadctpdtrlsdsRvpmtmdatsubita e insieme a alla Sezione di Pubblica Sicurezza di via Giuseppe Verdi a denunciare al commissario capo cav. dott. Russo la strana vicenda. Il funzionario, udito di che si trattava, aveva consigliato al Hossi di telefonare al pseudo dottore invitandolo a poi tare quattro casse di sapone in corso Moncalieri. Due clienti invece di uno Tutto si era svolto come aveva previsto il dott. Russo. Il dott. Gardano, seguito da un facchino che trainava un carretto con sopra le casse di sapone, si era presentato al commerciante Rossi, ma il costante sorriso che rallegrava il suo volto si era mutato d'un tratto in una sn;or;ia nel vedere vicino al nuovo cliente il Giaccherà, che aveva precedentemente truffato. 1 Certamente egli avrebbe tentato di „ lul"sT"éra* recato 1 p, prendere la fuga se ad impedirglielo, I oltre che i due negozianti, non si fpss# trovato presente all'incontro un vigile delle guardie notturne. Lo pseudo dot- tore, quando il Rossi e il Giaccherà gli i avevano detto « venga con noi •, aveva! senz'altro aderito ed era salito sulla ; automobile, che in tutta fretta si era ; diretta al Commissariato di via Giù-■ seppe Verdi. Interrogato dal dott. Rus- so e dal vice-commissario dott. Greco l'arrestato aveva confessato di aver ideato quel sistema a sorpresa per vivere. Egli non si chiamava nè Bolzoni nè Cardano, e il titolo di dottore con cui faceva precedere la sua (Irma era assolutamente abusivo. Il suo nome è quello di Romano Martinis di Vincen¬ zo, di anni 38, abitante a Torino in via Chivasso 9. Il Martinis è stato tradotto in carcere e denunciato per frode in commercio; t
Luoghi citati: Caselle Torinese, Settimo Torinese, Torino
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