Il "caso Piemontesi,,

Il "caso Piemontesi,, STRASCICHI DEL GIRO DI FRANCIA Il "caso Piemontesi,, 50 franchi di ammenda che li trasformano in sei mesi di squalifica - Una decisione ignorata e una sentenza inappellabile Per non molti lettori esiste «il caso sPiemontesl •. Se n'è parlato nel set-jmtembre, In poche linee, e se n" ri' parlato in questi giorni, facendo eco ad un'assolutione clamorosa ottenuta dal campione del Belgio VVauters, li quale dopo essere stato tolto dalla classifica del Criterium degli Aquilotti — da lui vinto in luglio, e punito con un anno di squalifica — si è visto reintegrare al primo posto e togliere nel contempo la grave sospensione. Il caso del belga ha richiamato alla cPt•tsnnDslmemoria degli sportivi quello di Pie-1smontesi il quale è stato punito dallquella stessa Commissione sportiva jpfrancese di 6 mesi di squalifica per|6lfNuna Infrazione al regolamento-corse. L'infrazione della Diruti-Brast a — e a o o a o o o ian io o o a Abbiamo detto che la prima voce del grave provvedimento preso a carico di • Plem6nt • risale ai settembre. Preciseremo, e diremo che se ne parlò qualche giorno prima della Predapplo-Roma. Infatti il campione "novarese, in seguito alla notllica della punizione inflittagli, si trovava nella impossibilità di prendere la partenzaSe ne interessò la sua Casa, se ne Interessò la Presidenza dell'I).V.I. e si potè ottenere una temporanea sospensiva. Cosicché mentre Piemontesi prendeva parte alla Predapplo-Roma e poi al Criterium degli assi e alla fine di ottobre anche al Giro di Lombardia, da Roma 11 cav. Spositi e da Torino il cav. Bertoll.io quale rappresentante dell'Unione Velocipedistica Italiana ln seno all'U.C.I., tentavano a Parigi di risolvere la controversia. DI questa, quale è la genesi ? Bisogna risalire fino al Giro di Francia e precisamente olla terza tappa: la Dlnan-Brest. In quell'occasione (citiamo la frase esatta del rapporto firmato dai commissari del giro di Francia D'Yvrande, Durand e Langeard) sono stati inflitti 150 franchi d'ammenda al corridore Piemontesi che a qualche chilometro da Brest ha approtlttato del riparo momentaneo di un'automobile. Questo corridore è inoltre retrocesso all'ultimo posto della classifica». Piemontesi non protestò. E si accinse, come l'esperienza insegna, a pagare 50 franchi ali- prima occasione, cioè alla partenza della prima corsa che egli avrebhe disputato ln Francia o quanto meno, in occasione del suo passaggio alla cassa dell'i Auto», per ritirare quanto gli spettava. Ripetiamo, questo è l'usanza in vigore. Evidentemente Piemontesi non supponeva che ben altra novità lo' avrebbe atteso 1n un tempo assai prossimo alla fine del «Tour». Infatti al termine del Giro di Francia 1 commissari della corsa di Desgrange trasmettono alla C. S. dell'U.V.F. 1 carteggi riflettenti la «gara » e quelli applicando un articolo del Regolamento-corse francese convertono « tour-court » 1 50 franchi di ammenda in 6 mesi di sospensione. RI potrebbe discutere a quale criteriodcbsacrso, lil^ 'sP,ra,° luel certo articolo del regon !'amento-corse ma preferiamo andare a ti ra. ul n asi e u a n o e e n » a a e al a rid, e oi etpi i o pn e es a o e n e a . e a me, o è e i e e o a . ioltre. In realtà c'è dell'altro. Contro ogni sentenza si può sempre appellare e questo avrebbe certamente fatto Piemontesi e lo avrebbe potuto fare anche la sua Federazione, se della punizione e l'uno e l'altra fossero stati edotti, Sembra cosa ovvia che l'Ente 11 quale punisce informi quell'altro o direttomele o attraverso la Federazione internazionale, dell'avvenuta sanzione. Cosi se il provvedimento è a carico di un atleta straniero questo può sempre Interloquire e per lui la sua Federazione. Invece 11 sodalizio francese non rende pubblica la cosa sa non attraverso i giornali parigini; quel giornali evidentemente che nè' 1 dirigenti dell'U.V.I. nè 11 corridore Piemontesi sono tenuti a leggere quotidianamente. La prescrizione del termini per l'appelloAvviene quindi che Piemontesi lascia trascorrere 1 10 giorni che li regolamento francese concede per interporre appello e si vede quindi appioppare in via definitiva la sospensione. E' superfluo avvertire che la dimenticanza è dovuta al fatto plausibile e spiegabile, che egli non conosce in tuffi I particolari il regolamento francese. Come già ahblamo avvertito si era alla vigilia della Predappio-Roma. Piemontesi non riusciva a capire come si potesse tradurre ln sei mesi di squalifica un'ammenda di 50 lire e si limitava ad avvenire l'i'.V.l. della cosa. L'on. Garelli telegraficamente chiedeva la sospensiva, mentre il cav. Bertolino Inoltrava all'U.C.I. l'appello avverso alla deliberazione della Federazione francese. Era l'unica via che restava aperta perchè non si poteva più ricorrere alla consorella d'oltre Alpi ln quanto quella faceva sapere che trascorsi quel certi 10 giorni la sentenza era da ritenersi passata in giudicato. E che a quella porta fosse Inutile bussare lo conferma !I fatto di un telegrammi" dell'U.V.I. che chiedeva chiarimenti e che non ha avuto ancora ora risposta. La situazione è a questo punto. Come se ne uscirà' E' «tato interessato della cosa anche Desgrange, il quale ebbe a riconoscere in una sua lettera che è veramente deplorevole che di una punizione slmile non sia stata data comunicazione ali'U.V.I. Come si può ricorrere contro una sentenza se non la si conosce ? 11 « patron » ha avvertito che questo fatto può pregiudicargli la partecipazione degli italiani alla sua prossima corsa e ceree di comporre la vertenza. CI riusciràf La cosa non f> semplice. Per ora non si sa altro che l'U.V.F. dichiara che l'Unione Ciclistica Internazionale deve ritenersi incompetente a decidere' perchè ormai la sua sentenza è da ritenersi inappellabile. In merito a questo incidente è degna'di nota l'opinione scritta da! commissario francese D'Yvrande e comunicata al cav. Bertolino, opinione di un galantuomo e di un vero sportivo. Eccola: «Nel nostro intendimento .1 50 franchi d'ammenda dovevano e6- sere un avvertimento che noi sapevajmo sarebbe stato ben compreso da un corridore serio e scrupoloso come è Piemontesi. In seguito l'U.V.F. restituiva il dossier segnalandomi che 11 • caso Piemontesi • come quello di altri corridori che si trovavano nel suo stesso caso doveva essere inoltre punito con la sanzione della retrocessio ne all'ultimo posto della classifica. Dopo aver studiato il caso e aver consultato 1 colleglli lo ho riconosciuto che l'U.V.F. aveva ragione e Piemontesi è 1stato in conseguenza classificato aill'ultimo posto della olassiflca di tap jpa. Ma non può esservi questione di |6 mesi di sospensione sanzione contro la quale mi ribellerò con tutte Je mie forze. Credo che si tratti di un errore. Nel caso contrarlo io sono a vostra a a a o i e disposizione per prendere, se sarà U caso, le difese di Piemontesi. Noi abbiamo visto la sua mancanza e noi siamo più adatti di chicchessia per apprezzarne il valore e soprattutto le circostanze attenuanti che essa merita ». Le parole serene e obiettive del D'Yvrande sono il miglior commento alla decisione presa dal signor Legros che nel « case Piemontesi » non ha avuto davvero la mano felice. Nell'attesa pertanto Piemontesi è stato sospeso da ogni attività dall'U.V.L, e questo a partire dal novembre. Il novarese ha già dovuto Infatti rinunziare alla partecipazione delia sei giorni di Berlino, e declinare le offerte di velodromi belgi e francesi. Egli conlida che entro 11 dicembre la questione sia risolti' per poter riprendere la sua attività e prepararsi per la riapertura dell'i stagione primaverile, che ha luogo ogni anno ln marzo con la Milano-San Remo. srGmptlcgdltnssspieps13TOticfvdetcctt