Le assurde speculazioni d'un commerciante bancarottiere

Le assurde speculazioni d'un commerciante bancarottiere Le assurde speculazioni d'un commerciante bancarottiere Il commerciante Armando Lasagna,, dadi anni 25, di Viadana (Modena), di morante a Torino, in via Vibò, 42, dove gestiva un negozio di commestibili, è stato ieri tratto In arresto perchè colpito da mandato di cattura del giu- ^!cf istruttore, contro d lui spiccato dletro richiesta del Sostituto Procuratore del Re cav. Villa. Le imputazioni elevate dall'autorità giudiziaria a carico del Lasagna sono di bancarotta semplice e fraudolenta, emissione di assegni a vuoto e truffa. Il grave provvedimento di cui egli è stato fatto oggetto si connette direttamente all'attività commerciale da lui svolta sulla piazza di Torino e terminata disastrosamente con la dichiarazione di fallimento pronunciata dal Tribunale nell'estate scorsa. Il curatore del fallimento, rag. Antonio Castellano, nota nella sua relazione come i Lasagna allorchè acquistò da cert; Giovanna Visconti il negozio di genet alimentari sito in via Vibò, 42, si tro vava già in gravissimo dissesto Anali ziario con una rilevante passività ag dePmzdjceseo serenato, fu quello di fornirsi abbondantemente di merci, con mezzi | irregolari, emettendo cioè assegni a vuoto e combinando scaltri raggiri. Disastrosa attività Infatti, nel breve tempo di esercizio riuscì a farsi consegnare, a credito, beninteso, commestibili di ogni specie, con un crescendo fantastico, per uI,sdel negozio l'i marzo-23 luglio 1930)1"ne! negozm_ marzo^ sqnoltre L. 60.000. Gli acquisti erano effet-1 r- - ■ -• I atuati all'impazzata, dato il sistema aleatorio dei pagamenti e con la precauzione di saldare i débiti con cambiali sempre rinnovabili o con assegni emessi a vuoto. Il rag. Castellano cita una circostanza sintomatica e capace di per sè sola a lumeggiare tutta la situazione: il Lasagna installò nel negozio di via Vibò tre bilancie automatiche, mentre la coppa della vendita forniva scarsamente il denaro bastevole per sopperire alle spese giornaliere di esercizio. Il curatore definisce 11 fallito un incosciente, dato l'uso abituale di stupefacenti, che evidentemente gli hanno alquanto alterato le facoltà mentali. Il Lasagna era solito vantare coi creditori e fornitori cospicue ricchezze, magnificando i propri beni di famiglia, mentre in realtà il padre non è che un semplice stalliere. Lo si accusa inoltre di avere sottratto attività fallimentari, facendo sparire, alla vigilia dell'apposizione dei sigilli da parte deU'uutortà giudiziaria, merci dal negozio di via Vibò. La situazione contabile ricavata dal curatore è impressionante : in soli tre mesi di esercizio, contro un attivo di poco piti di un migliaio di lire sta un ingente passivo che si aggira sulle centomila lirel I corresponsabili Il Lasagna, a scarico della propria responsabilità e dichiarandosi immune da qualsiasi colpa, ha denunciato al Procuratore del Re certi Giovanni Pasta, dimorante in via Galvani, 25; Francesco Gherra, abitante in via Se sia, 10, ed altre persone che con lui avevano qualche dimestichezza e rap porti di affari, imputando costoro di appropriazione indebita, furto, distrazione di merci, vendita sotto costo, ecc. Rileva il curatore che in effetto il Pasta per più di due mesi esplicò una ingerenza diretta nell'amministrazione del negozio del fallito, acquistando merci a nome e per conto del Lesa upddzsclgna, vendendo ed incassando senza dare conto al Lasagna, presentandosi 'perfino qualche volta ai credito^ sor ,n n faUn nome di Francesco Gherra L° t„"i t Braccio destro del Pasta in tuli, le Ioperazioni truffaldine è il Francesco 1 Gherra. a detta del curatore responsa bile anche di ricettazione per acquisto dj merce sospetta e proveniente dal „* ... vihh il r«e- rastPiiann negozio di via vibo. il rag. easteuano lstigoatozanao yivaceaieat* l'operato lplqiciI di costoro, che non esita a definirà associati ai danni dell'altrui buona fé-de. ha chiesto che per intan.o venga esteso il fallimento del Lasagna al Pasta ed al Gherra, quali soci di fatto, mentre l'inchiesta dell'autorità giudiziaria accerterà le varie responsabilità di ognuno di essi.

Persone citate: Antonio Castellano, Armando Lasagna, Castellano, Francesco Gherra, Gherra, Giovanna Visconti, Giovanni Pasta

Luoghi citati: Modena, Torino