Primo Camera ha battuto Paolino

Primo Camera ha battuto Paolino Primo Camera ha battuto Paolino Il combattimento nello stadio di Barcellona dinanzi a circa 90 mila persone-Il campione spagnuole) dominato per tutti i dieci « round » dalla potenza tranquilla e dalla tecnica quasi perfetta del gigante italiano - Verso il campionato del mondo DAL N O S T K O l Et V I A. rJ? O Barcellona, l mattino II. sole era da poco tramontalo diclro l'i rocca di Monljuic, quando le vari roche degli altoparlanti diffondevano nel vaslo stadio gremito lino all'inverosimile e divenuto silenzioso » Camera vencedor ». Dopo il putiferio, Vuràgano si scatenava. Novantamila persona applaudivano urlando e fischiando. 1 duo contendenti, i due gladiatori erano ancora [ermi immobili, in attesa della sentenza sul tavolalo del ring, illuminati nel violaceo tramonto da nove potenti lampade che facevano piovere la loro luce dall'alto. Un sorriso ed una smorfia Camera, calmo come se si fosse in quel momento alzato da una poltrona, muoveva verso l'avversario von un largo sorriso sulla [accia Intona, tendendo verso il basco la mano enorme clie avera inesorabilmente picchialo. Paolino la strinse con una smorfia nel vailo gonfio n tumefatto, che voleva essere un sorriso. Il più grande incontro di boxo che si sin scollo finora in Europa era finito. Migliaia di cablogrammi diffondevano la notizia per il mondo. Barcellona si era svegliata al mattino con il sole. Un vento violento soffiava, increspando paurosamente il ìnare, vietando il viaggio agli idrovolanti che dovevano partire nella mattinata da Marsiglia. La Rambla era gremitissima. Davanti all'albergo dove alloggia Camera, una vera folla sostava in- attesa, di vedere il campione italiano. Una folla ancora più immensa era. in piazza. Catalana, in attesa che Paolino Uzcudurn. si svegliasse. Onesta [olla, perù, che alimentava di ora in ora, fino a formare un grande assembramento, dorelle sostare pazientemente per von vedere deluse te proprie speranze. L'ex-spuccale- fvppn . i""" "nn Oh occhi nella carne Ira lussuosa dotata del più raffinato . confort, se non due ore prima dell'inizio del combattimento. Camera alle 11 era già vestito, dopo una accurata toilette, e si apprestava a compiere una salutare passeggiata sulla Jt'antbla, che a quell'ora era gremitissima. . Il gigante italiano era seguito da I um [olUl CÌIC i , ., l"te"*c l'assaggio. Camera era ostruiva completa- tranquillissimo, sorridente e rispondeva con gentilezza ai saluti che gli venivano da ogni parte. Sulla Rambla de Flores, caratteristica con i numerosi banchi di venditori di fiori vicini l'uno all'altro, tanto du [ormare da un lato e dall'altro come una vera e propria siepe fiorita, degli strilloni vendevano dei fogli con la vera storia a disegni <H Cartiera e Paolino. Una serie di vignette caricaturali rappresentanti la vita dei due boxcurs fin dalla nascila; una cosa di discutibile buon gusto ma che andava a ruba. Bastava il nome dei due competitori per incuriosire la [olla, che si può dire non pensava non parlava d'altro che del grande incontro del pomeriggio. Ventidue treni speciali Di [olla ne arrivava ancora coulinuumente dal mare, dalle strade e dulia ferrovia. Ventidue treni speciali avevano portato a Barcellona \ fanatici sostenitori di Paolino Uzcudurn, da non so quante Provincie; le. automobili che giungcuano da ogni parte, non si contavano più. I piroscafi che fanno servizio da barcellona ad Alma de Maiorca, con le lussuose motonavi bianche costruite a Monfalcone, avevano sbarcato altra gente. Anche dal cielo ne era venuta. Malgrado U cento fortissimo, gli apparecchi della linea Madrid-Barcellona erano stali mobilitali per il trasporlo degli appassionati dalla capitale. Dall'Italia era arrioato un gruppo di campioni: Spalla, Bosisio che erano stali presentali al pubblico durante una riunione sabato sera aWOìMnvia ed a bordo delle loro veloci macchine Varzi e Strazza. Altre carovane dall'Italia erano già giunte fin dai giorni scorsi. Lo stadio di. Monljuic intanto riceveva l'ultima, toilette, e mister Divkson si faceva in quattro per provvedere a tutto quello che ri ^lava ancora da fare. Militi della guardia civile venivano mobilitati in numero grandissimo per il servizio d'ordine. Fin dalle prime ore del mattino, numerose pattuglie, a piedi c a cavallo si portavano alle stadia a nelle sue adiacenze. La vasta arena, sulle cui torrette sventolavano le bandiere delle Nazioni di tutto il mondo, apriva i suoi battenti alle 11 precise. 1 più popolari mezzi di trasporto: i tram e numerosi autobus, riversavano in quell'ora folla su. [olla continuamente senza interruzione. Gente disposta a bivaccare per ore ed ore, che si portava da mangiare. Entusiasmo d'eccezione Era l'entusiasmo che si incontra solo nelle corride di eccezione. Trovare uh taxi alle due del pomeriggio era un problema difficile. Numerose Compagnie che si fanno concorrenza, spietata, avevano messo in circolazione tutto quanto potevano, anche macchine che da tempo erano slate poste definitivamente a riposo. Ma. lutto ciò non bastava per poter trasportare quelli che avevano cinque pesos da spendere. Le automobili dovevano sostare per l'imbottigliamento nel parallelo Marques del Duero, caratteristica strada barcellonese che con i numerosi tabarins ricorda stranamente Montinari re e piazza di Spugna. Sul viale dell'Esposizione, che sale allo stadio, lungo il viale Reina Maria Cristina e Marquis de Comillas il frastuono era enorme. Klaxons, suoni di trombe, imprecazioni di. chauffetirs, colpi secchi di macchine che si urlavano, e in mezzo a lutto questo pandemonio, i lischietti degli urbanos che tentavano di regolare quel traffico enorme, sudando quattro camicie. Quando si giungeva finalmente allo stadio, sgusciando fra le automobili con pericolo di [arsi schiacciare ad ogni istante, lo spettacolo era imponente. \ L'imponente visione dello stadio Le sedie di ring non erano ancora complete. Pubblico speciale questo, che arriva solo qualche minuto prima del grande numero di attrazione. Ma le tribune, le gradinate, l'anfiteatro erano stipati, ne neggianti paurosamente di folla. E norme cerchio umano che incuteva timore a guardarlo dalla pelouse dove era posto il ring. Dietro le sedie di ring a quadrilatero erano stati posti numerosi militi della guardia civile, armati di moschetto, rivoltella e sciabola. Essi formava no una siepe umana fra la pelouse e In. fiumana della folla, delle gradinale. Alle 11,30 si iniziava, la riti nione in mezzo all'indifferenza ge nerale. La gente continuava ad arrivare ininterrottamente. A quell'ora più di 60.000 spettatori erano presenti. Due pesi gallo stavano scambiandosi pugni sul ring: Boira e Safont. Combattevano con ardore ma parevano due pulcini che stcs scro contendendosi una briciola di pane. Il pubblico continuava ad aumentare, mentre alcuni aeroplan stavano volteggiando nel cielo a bassa quota, lottando contro il ven lo che era sempre violento. Alle 15,30 si calcola die quasi 80 mila persone fossero già nello stadio e ne giungevano ancora. La attesa del pubblico si faceva enorme. Non serviva il combattimento fra-i welter Kid CU e Mir, che stava, svolgendosi in quel momento e che pure era interessante a cai mare questa attesa. Gli allo parlanti ogni tanto facevano sentire la loro voce gutturale, ma erano soverchiati dal ronzio caratteristi co dell'enorme folla. Un esercito di inservienti era stalo posto dagli organizzatori per incanalare il pubblico ai posti numerati, e non avevano avuto ancora un attimo di riposo. Ancora un incontro fra due piuma, Calala e Ciqtti e finalmente il ring era vuoto in attesa dei due campioni. Erano le ló,30. In quel momento si. calcolava che oltre S5 ;/i/7(t persone fossero presenti. Splendeva un bel sole, ma il renio era sempre impetuoso. Improvvisamente un gran rumore, un vociare confuso. Che era successo? .Mente di grave. Il pubblico del parterre aveva tentato di invadere i posti numerati del ring e i militi della guardia civile- avevano sguainato le sciabole per far indietreggiare la marea che avanzava. Un po' di fuggi fuggi, un po' di panico e tutto era finito. Guanti di soverchio peso per Camera Alle 15,35 accollo da applausi saliva sul ring il campione italiano. Camera vestiva un ampio accappatoio, azzurro cupo a fiori neri. Pochi istanti dopo era Paolino che si mostrava al pubblico col capo avvolto in un asciugamani, e indossatile una vestaglia granala scuro. Lo salutavano g'i applausi della folla, in verità però non molta calorosi. Leon Sée era vicino a Camera, mentre Leo Vru e Beni nstein erano a fianco di Paolino. In mezzo al ring stai ano l'arbitro in-glese Moss Degong, il giudice ita- liano Mazzia e il. giudice spagnolo Casanova. Poi gli ultimi preliminari. Vicino al. ring rileviamo la presenza, delle autorità italiane, mentre non lontano dalle file delle sedie sono i numerosi rappresentanti della, colonia italiana Eravamo avvertili ir. quel momento che i guanti (li Camera, falli fare appositamente, erano venuti a pesare otto onci? e tre quarti, mentre quelli di Paolino non pesavano che sci oncie. Camera a guatilo si diceva, era mollo seccalo ol falibricanlc di guanti, che non era stalo capace di ottenere un peso inferiore. Un lungo « oh! » della folla, quando Camera si liberava dell'ampia vestaglia. Il corpo dell'italiano appariva in tutta la sua bellezza: magnifico atleta Camera., proporzionato, classico, potente ! I boxeur calzavano i guanti, mentre benché fosse ancora giorno completo e molto chiaro, venivano accese le nove lampade potentissime che erano stale piazzale sopra il ring, per aumentare la visibilità al pubblico. Un piccolo aeroplano da turismo tentava di. fare le capriol sui due pugnatori e veniva sballottato violentemente dal vento, distogliendo dal ring per un istante, gli occhi della folla intenta. Un altoparlante annuncia il peso dei due atleti: Paolino Kg. IH: Camera Kg. 122,700. Poi, come se nn ordine misterioso fosse corso fra tutta quella gente ammassata, sì faceva un profondo silenzio, un silenzio pauroso, da catastrofe. I due boxeurs erano pronti per il combattimento. Tranquillo Camera, benché leggermente più pallido del solilo; nervoso e irrequieto Paolino nui poteva nascondere la grande emozione che in quel momento li dominava. Un piccolo colpo di gong... Un piccolo suono fra quel silenzio profondo, un piccolo colpo iti gong atteso da ore. Un breve saluto, poi due colpi secchi. Camera colpiva subilo nel segno. L'italiano attaccava deciso autoritario. Questa volta vedevamo il combattente, bnnnirtaqtpacipIpLffvvrdpil boxeur magnifico che incuteva \subito rispetto all'avversario. Non]era trascorso un minuto che già Paolino aveva sul vollo le impronte lasciategli dai pugni dell'italiano. Paolino indietreggiava evidentemente emozionato, poi si rinfrancava e tentava a sua volta la controffensiva, riuscendo a colpire due volte di seguito allo stomaco Vitaliano. Carnet a non accusava ■però i colpi e replicava, riuscendo a colpire ancora una volta l'avversario. Il secondo round s'iniziava con più calma. Camera dominava ali¬ , corata situazione ma il basco al-ìquanto rinfrancato tentava di rea-\ gire violentemente. Alcune sue tea-\nelle che finivano in parte nel vito-. to e in parte sin guantoni dell ita- \,. F, . J ., .... [liano, entusiasmavano il pubblico. ',. ,. .. ',. ,. lsi sentivano diverse grida di noie »', ... . Je di a fuerza valtcnte»; ma quasi' fosse un caso prestabilito, queste invocazioni della folla dovevano sempre restare a mezz'aria. Camera tenendo a distanza, il basco col sinistro, colpiva di destro. Il vollo di Paolino era già arrossato, gli occhi gonfi, lo sguardo basso che fissava ostinatamente lo stomaco dell'avversario, con l'ostinazione della belva in agguato CU avversari finito il round andavano nei loro angoli. Camera tranquillissimo, senza il minimo cenno, ascoltava i consigli che gli mormorarli Leon Sie. L'incalzante offensiva dell'italiano All'inizio del terzo round Camera colpiva di destro con violenza, due o tre volte di seguilo, il volto dell'avversario. Paolino pareva scosso, ma poi. reagiva e riusciva un uppercut di sinistro atto stomaco. Il basco era evidentemente provalo e avanzava a testa bassa, cercando di colpire basso. L'arbitro che dirigeva l'incontro impeccabilmente, lo aveva già avvertito due 0 tre volle. La tattica di Paolino obbligava Camera, per non. colpire l'avversario dietro la nuca, a. sospendere la sua offensiva. Questo Camera faceva con la massima tranquillità, aspellando che Paolino finisse di picchiarlo allo stomaco, e qualclie volta al ventre. Nel frattempo guardava la lolla coi suoi occhi dolci e buoni, poi, senza fretta, allontanava con un gesto largo del braccio l'avversario. All'inizio del quarto round Cartiera appariva freschissimo, invilire 1 segni della fatica sul volto di Paolino si [au.vano di momento in ttiotitcnlo più evidenti. Quasi ossessionalo dal [ledilo cutilegno dcll'av- \versarlo, il basco aveva di tanto in ', tanto delle violente reazioni che lo {facevano partire di scatto a lesta bassa, ron.lro l'avversario. Seguivano scariche'imprecise, che colpivano i guantoni di Camera, con l'unico risultalo di affaticare di più il già provato Paolino. A queste reazioni del basco facevano riscontro le grida della folla, grida di. a ole » e di «foro». Alla fine del quinto round Camera era, nettamente in vantaggio ai punti. L'italiano, per niente preoccupato, continuava a combattere guardando il pubblico, quasi per ascoltare le urla, le imprecazioni e gli incitamenti che partivano da quella folla immensa. Il vento continuava a soffiare impetuoso ed il ciclo a poco a poco sì. oscurava. Al sesto round Paolino tentava di guadagnare terreno, avanzando verso l'italiano, con il solilo sistema della testa bassa, mu Camera riusciva a. colpire ugualmente, ed in mia scarica violenta, dell'italiano, Paolino si. copriva coi guantoni il volto, rifugiandosi nell'angolo del ring. La tenace resistenza dello spagnuolo All'inìzio del. sc'timo round Paolino partiva ancora disperatamente all'attacco. La resistenza del basco era veramente da ammirare. La sua faccia, era arrossata e tumefatta, l'occhio destro semichiuso, il labbro spaccato, ma lottava con energia, tentando accumulare punti col farsi aggressivo. Camera, sempre calmo, respingeva, questo disperalo tentativo, e colpiva ancora due o tre volte al volto l'avversario, che aveva delle smorfie e delle contrazioni dolorose, ma che non cedeva benché domato. Come una belva ferita reagiva ancora con un coraggio che destava ammirazione. All'ottava ripresa era Camera che attaccava per primo. Si credeva che Paolino andasse a terra da un momento all'altro, ma il. basco resisteva, sfruttando la sua esperienza del ring. Due n ire volte si vide evidente in lui l'intenzione 'di colpire basso, c qualche colpo arrivava sotto la cintura di. Camera, ma l'italiano non ne accusava nemmeno uno. La folla, die vedeva gli sforzi del basco \vcr dimostrarsi aggressivo, nella ]speranza forse che questo servisse ati acca miliare il punteggio, incitava sempre a gran voce. Il vasto stadio risuonava 'di. <i ole », di « loro » e di « fuerza. vanente », ma tutto era inutile. Paolino era nettamente provalo e qualche momento si aveva l'impressione che fosse completamente groggg... Ma poi il selvaggio coraggio del degno avversario del gigante italiano, riusciva ancora, a. scuotere quel corpo già scosso dai terribili colpi ricevuti. Paolino durante là sua lunga carriera di boxeur, non ì. , ft. o. E lo si può ca- \ tf(J ,fl ma straordinana \resMe„.a che qualtì von ha delv„. . o L'incontro volgeva ormai alla \~ ,, ,,. , ., . [fine. Al penultimo round il. basco . . . .. . leomtncla a. sanguinare abbondati¬ ', . , , l., . Jenienle dalla ferita al labbro. Att- ' eora una. volta si credeva, che cadesse sotto i colpi dell'italiano, ma ancora una volta, reagiva con violenza, facendo uno sfarzo sovrumano su, sé. stesso. L'ultimo scatto di Paolino All'ultimo round egli, dopo essere' rimasto nel sue angolo con l'occhio semichiuso quasi, assente, si alzava e tentava ancora di combattere rabbiosamente. Camera die non appariva ne affaticato, ne menomamente segnalo, colpiva ancora ripetutamente, segnando una. nettissima superiorità ai punti. Il basco reslava perciò intontito, guardando la folla quasi istupidito, con l'unica, volontà di combattere ancora, fino all'esaurimento, fino alla fine. E l'arbitro pronunciava la sentenza che ^dichiarava vincitore Camera ai punti. Il doti. Boris Basi-Ufi, autore 'dì uno studio medico-sportivo su Cartiera aveva occasione di vistlarc l'italiano e di ispezionare Paolino prima e dopo il match. Da me interrogalo appena finito l'incontro, il Dott. Basileff cosi, rispondeca: a Prima del match, nel momento di salire sul ring, Camera era calmo, tranquillo, sicuro di imporsi all'avversario. Paolino era, al contrario, alquanto emozionato e molto preoccupato. Ambedue combatterono un match strettamente tecnico con la diferenza, iterò, che Paolino, già dal primo round accusava i colpi dell'italiano, un po' attutiti per ria di una contusione che Cornerà si era fatta precedentemente all'incontro. Paolino, offerse una resistenza non comune, malgrado il suo viso fosse già abbondantemente arrossato fin dalla prima ripresa. Ad incontro finito con la netta superiorità di Camera, sta come tecnica, sia come potenziatila, Paolino offriva il seguente quadro trau-