Il Ministro degli Esteri turco a Roma

Il Ministro degli Esteri turco a Roma Il Ministro degli Esteri turco a Roma L'udienza del Re e il colloquio col Duce « Le questioni che interessano i due Paesi esaminate col Ministro Grandi Identità di interessi Roma, 27 notte. (A. S.) Dal maggio 1928 ad oggi, cioò dall'incontro di Milano fra Mussolini e il Ministro turco degli Affari Esteri, e ìa odierna visita di questo ultimo anno, è trascorso un periodo che ha visto felicemente concretarsi le direttive Che furono tracciate In quel convegno. Allora non furono soltanto disperse tutte le nubi che l'equivoco e la malafede altrui avevano diffuso nei rapporti diretti fra i due EJaesi, ma il Duce precisò, in un settore caratteristico per la sua importanza e per le sue interferenze di interessi, le linee secondo cui intende svolgersi la poLitica italiana d'amicizia nel bacino del Mediterraneo. Due Stati, affacciantisi entrambi sulle rive dell'Egeo — Grecia e Turchia — erano divisi da divergenze e antagonismi, residui di antiche lotte secolari; poteva sembra re ai superficiali calunniatori dell'Italia fascista che essa, terza Potenza egea, puntasse sulla vecchia rivalità per tessere una politica di intrighi; invece la nostra diplomazia, che non ama la tattica a doublé face espresse il suo vivo desiderio che i dissidi fossero appianati, e si adoperò con tutte le sue forze, mantenendo sempre la linea più scrupolosamente imparziale e l'assoluto rispetto verso l'altrui sovranità, e rimuovendo gli ostacoli che più volte si sono presentati con una recidività che a certi momenti poteva lasciar sfiduciati. La logica fini per trionfare, e il coronamento del faticoso lavoro si ebbe con la visita di Venizelos ad Ankara e con la firma del Trattato di amicizia greco-turco. I due contraenti ben si ricordarono in quel giorno che chiudeva definitivamente un'era di ostilità e di guerra fra due popoli, del contributo di conciliazione offerto dall'Italia; e mentre Tewfik Bey inviava un caloroso telegramma al Duce, il Presidente de! Consiglio ellenico esternava i medesimi sentimenti al nostro Ambasciatorp nella capitale kemalista. La pace era consacrata in uno degli angoli più tormentati del Mediterraneo. L'Italia dava al mondo un esempio luminoso di come intende assolvere le sue funzioni di moderazione e di tranquillità, non cercando il vassallaggio, bensì la libera e spontanea collaborazione degli Stati che traggono la loro vita ed il loro respiro dalle acque del mare, che fu e ritornerà ad essere il cuore della storia del mondo. Oggi il Ministro turco, dopo avere partecipato attivamente ai lavori della Commissione preparatoria del disarmo, che lo ha visto spesso sostenitore dei principii difesi dai rappresentanti italiani, prima di ritornare in patria e di restituire ad Atene la visita fatta ad Angora dal suo collega greco, ha voluto fermarsi a Roma dove ha conferito col Re, col Duce e con S. E. Grandi. Sebbene il 6U0 viaggio non abbia alcun carattere ufficiale, non c'è. dubbio che egli avrà esternato a voce, i sentimenti manifestati nel telegramma a Mussolini che abbiamo ricordato; ma, la politica di pace e di amicizia nell'Egeo è un punto di partenza per uno sviluppo successivo di programmi di collaborazione. Voci fantastiche di blocchi iSenGGlgpdcMeozeGpliCgstdfcnerAfp ?ono state o-timentate da chi ha la Intenzione di intojbidare le rela zioni più chiare e comprensibili „nn u;<,„,r„„ a- """^««sumi, a ™° lì blS0gno ^ costruire casteUi v|s:oni apocalittiche: è logico è fatale che si intendano con mag' "iore facilità quei popoli che han 'i'o dinanzi a sè un avvenire cu !|contrasta l'egoismo cieco di Stati -1 racchiusi in se stessi per un isti rito -1pavido di conservazione, senza idea - '4 e senza orizzoptì. L'arrivo e i colloqui Roma, 27 notte. Stamane alle 8,40 è giunto a Roma il Ministro degli Esteri di Turchia, S. E. Tewfik Ruscdi bey. Alla stazione erano ad ^attenderlo S. E. Grandi, Ministro degli Esteri, con il suo capo di Gabinetto, Ghigi, il direttore generale G'uariglia, il capo del cerimoniale Taliani, alti funzionari del Ministero degli Esteri, l'Ambasciatore di Turchia presso il Re d'Italia e il personale dell' Ambasciata. Appena sceso dal treno e dopo un cordiale scambio di saluti col nostro Ministro degli.Esteri, S. E. Ruscdi bey e passato con lui nella saletta reale ove hanno avuto lupgo le presentazioni del seguito. S. E. Ruscdi bey era accompagnato dal suo capo di Gabinetto e da tre deputati che coprono eminenti cariche nel giornalismo. Alle 11 11 Re ha ricevuto In udienza il Ministro degli Esteri turco. Ruscdi bey si è poi recato a Palazzo Chigi a visitare S. E. il Ministro degli Esteri, Grandi Durante la conversazione molto cordiale che si è protratta per più di un'ora, i due uomini di Stato, dopo avere manifestata la loro reciproca soddisfazione per il felice sviluppo delle relazioni di amicizia tra i due Paesi, hanno esaminato le varie questioni politiche ed economiche che interessano l'Italia e la Turchia, constatando l'accordo delle loro vedute su tutti i punti. Successivamente S. E. Grandi si e recato a sua volta a far visita a S. E. Tewfik bey. Il Capo del Governo ha poi ricevuto a Palazzo Venezia il Ministro degli Affari Esteri turco, col quale ha conferito per circa 40 minuti. Alile ore 20,30 ha avuto luogo il pranzo offerto dal Ministro degli Affari Esteri, Dino Grandi, in onore del Ministro degli Affari Esteri di Turchia, S. E. Tewfik Ruscdi bey. Al pranzo hanno preso parte: l'Ambasciatore di Turchia S. E. Suad bey, i deputati al Parlamento turco Ne'meihin Sadik bey, Nahnoud bey e Assim bey, la signora Raflk bey, (l Presidente del Senato Federzoni e ìa signora Federzoni, la signora Grandi, il Ministro della Giustizia Rocco e la signora Rocco, il Ministro della Guerra Gazzera, il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Giunta, il capo dell'Ufficio Stampa df S. E. il Capo del Governo on. Landò Ferretti e la signora Ferretti, il capo df Gabinetto del Ministro degli Affari Esteri turco Kernel Aziz bey, 1 personaggi al seguito di S. E. Tewflk Ruscdi bey, il personale dell'Ambasciata di Turchia a Roma ed alcuni alti funzionari del Ministero degli Affari Esteri.