Bethlen a Berlino

Bethlen a Berlino Bethlen a Berlino Il colloquio con Hindenburg == Dichiarazioni alla stampa Berlino, 22 notte. Il conte Bethlen è arrivato a Berlino quésta mattina aUe 8,54 alla staziono di Anlialt, accompagnato, come già si sa, dalla sua signora conlessa Margherita, dal ministro plenipotenziario Kliuen-Hedervary, dal vice-direttore della sezione economica 'del Ministero degli Esteri ungherese consigliere Wincliklér, o dui capo ufficio stampa consigliere capo di legazione eonte Czaky. Erano a riceverlo alla stazione il cancelliere Briining, il Ministro degli Esteri Curtius, il segreario di Stato alla Cancelleria Puender e quello del Ministero degli Affari Esteri von BQlow, il Ministro tedesco a Budapest von Schocn con la signora, il direttore ministeriale Koepk, 11 capo del protocollo conte Tattenbach e altri funzionari. Erano ancora a sautarli il Ministro ungherese a Berino dottor von Kanya- con tutto il personale della legazione. L'incontro con Hindanburg Il conte Bethlen col suo seguito si è subito recato all'albergo Esplanade dove alloggerà durante il suo soggiorno a Berlino. A mezzogiorno ha avuto principio a giornata ufficiale; il conte Bethlen, accompagnato dal Ministro ungherese a Berlino von Kanya, si è recato a far visita al presidente von Hindenburg che lo ha trattenuto a lungo colloquio, al anale ha assistito anche 11 Ministro d'Ungheria. Subito dopo, il Presidente del Reich ha dato in onore del conte e della contessa Bethlen una coazione, alla quale assistevano il loro seguito, il personale della Legazione, il Cancelliere Bruning, 11 Ministro degli Esteri Curtius, il generale barone von Hammerstein del Ministero della Reichswehr, tutti con 1p signore. I giornali fanno accoglienze estremamente calorose al conte Bethlen e mettono in rilievo con lunghi articoli l significato e l'importanza della sua visita. Innanzi tutto è il conte Bethlen stesso che in una intervista concessa al Lokal Anzclgcr rileva il valore dell'avvenimento odierno. Egli ha detto ai (fiorna.listi di avere accolto con gioia l'invito del Ministro degli Esteri tedesco, perchè convinto che questa sua visita richiamerà e rafforzerà l'antica sincera amicizia tra i due paesi e ravviverà le loro relazioni economiche momentaneamente sofferenti; e naturalmente — ha aggiunto — ala visita darà anche occasione di discutere problemi politici che ci interessano per arrivare a una ulteriore collaborazione ». Qui il conte Bethlen ha parlato della grave crisi che deprime l'agricoltura ungherese, aggiungendo essere suo desiderio .ottenere alcune facilitazioni per l'esportazione del prodotti agricoli. Al riguardo della politica estera e alle relazioni dell'Ungheria con i vari paesi compresa l'Italia, su domanda del-giornalista 11 conte Bethlen ha cosi risposto: • La nostra mira è diretta costantemente alla eliminazione, con i mezzi sdctprlggacatcdlimqmstemente alla eliminazione con i">""| ^U^^^^^SS^^l'Ungheria L'Ungheria per raggiun- Sili TswcfcrrfS e vuote tutto ciò che si dice sull'ai-leanza segreta fra i due Stati. Noi ab- biamo afferrato con gioia la mano amtea stesaci da Mussolini e sappia-!mo apprezzare il l'atto che egli neJln-ilotta politica che combatte per gli in- teressi del suo paese si presta ad ani- tare sinceramente ed energicamente,anche le giuste richieste dell'Un-ìgheria». Su domanda del giornalista di una |precisazione di scopi sia economici che politici delle visita a Berlino. 111gere questo fine vuole collaborare con tutti i paesi che perseguono analoghi obiettivi e che In base alla comunanza di diritti sono risoluti ad aiutare le sue mire. Per quante riguarda i nostri vicini, i nostri rapporti verso l'Austria sono amichevoli; In quanto aKii altri paesi vicini, il Governo ungherese si sforza di mantenere le relazioni corrette; certo però che queste relazioni ricevono il loro speciale carattere dnlla circostanza che 1 tre quarti del territori ungheresi sono stati strappati all'Ungheria proprio in favore di questi suoi vicini. Noi non rinunciamo alla speranza che questi Stati in avvenire non si rll!"ternnn°!«Le relazioni dell'Ungheria con _i£jconte Bethlen ha cosi aggiunto: « Debbo precisare che la mia visita non ha per scopo ite la conclusione di trattati politici e nemmeno la rcftna- zione di un qualsiasi aggruppamento!di Potenze ». Infine, dopo avere risposto che anche in Ungheria non si nutre alcuna illusione sui risultati della Conferenza del disarmo, cosi il conte Bethlen ha conchiuso le sue dichiarazioni: « Ella sa che l'Ungheria è un vecchio regno e che i suoi territori ora per tre quarti perduti erano in suo potere da oltre un millennio e -che attraverso 1 secoli un numero Infinito di eroi ha combattuto per la liberta della patria, sacrificando la vita. La coscienza nazionale e la fedeltà di fronte al sacro suolo della patria, la venerazione verso gli eroi, sono Quindi la forza delle nostre tradizioni che non hanno avuto bisogno di essere artificialmente risvegliate e mantenute dopo il trattato del Trianon. Sono felice d! poter fare la constatazione di questa profonda e ardente venerazione della tradizione e'degli eroi da porte della mia patria». Germania e Ungheria I giornali hanno lunghi articoli in cui delineano la figura del conte Bethlen e l'opera sua eroica svolta da 12 anni a questa iparte a favore del suo paese, Insieme a pochi altri personaggi come il reggente Horty e il conte Appony, e rifacendosi all'antica immutata e mai smentita amicizia fra i due paesi, fanno risaltare la comunità del fatale destino della guerra che trasse alla rovina l'uno e l'altro, donde le difficoltà che ciascuno dei due per conto suo ha affrontato nel lungo e doloroso periodo della ripresa. Ora i due sforzi si uniscono. • I giornali constatano come ufficialmente la visita sia niente altro che un atto di cortesia che si riconnette al l'invito rivolto dal Ministro degli Este ni tedesco al conte Bethlen fin dalla sessione di settembre della Società delk le Nazioni. E prendono atto del fatto 'che la visita non abbia per scopo V-tatvmediato la conclusàontì di alcun trat- tato nè politico nò economico; è però evidente che non si mancherà di discutere una serie di questioni (per esempio economiche, che da anni sono pendenti fra la Germania e l'Ungheria. « Era queste in prima linea — constata la Germania — si trova quella della conclusione di un trattato di commercio fra i due paesi; per ora vi è tra essi solo la generale pratica della nazione più favorita. Le trattative per la conclusione di una tariffa sono state interrotte due anni or sono, perché la Germania voleva prima chiarire le sue relazioni commerciali con la Polonia •, L'ufficiosa Germania, passando dagli argomenti economici a quelli politici, cosi aggiunge: «Al di là del vero e proprio programma del viaggio del conte Bethlen a Berlino stanno le questioni politiche, le quali porteranno sicuramente ad esaurienti conversazioni tra l'ospite ungherese e il ministro Curtius. Specialmente tre di queste questioni sono di una sempre crescente attualità >per l'Europa del dopoguerra; esse sono: il problema del pareggio degli armamenti, quello della protezione delle minoranze e in ultimo la revisione dei tratteli di pace. La Germania e l'Ungheria sinora a.l fronte internazionale di queste questioni hanno combattuto separatamente una dall'altra. Nella Commissione per il disarmo, l'Ungheria non è rappresentata, ma però a Budapest si segue con vivo consenso come una causa propria la battaglia del conte Bernsdorlf. Nella questione delle minoranze gli interessi dei due Stu.ti sono paralleli; nella questione della revisione, l'Ungheria ha un forte anticipo di fronte alla Germania, perchè ha saputo interessare vivamente la pubblica opinione del mondo al problema del trattato del Trianon. Ora l'attualità della questione delle riparazioni dà maggiore attualità e importanza alle conversazioni che si svolgeranno a Berlino ». La « nota nuova » di Curtius ■ La Deutsche AUgemelne Zeitung si riferisce alla « nota nuova » ■ rappresentata e contenuta nelle dichiarazioni di Curtius dell'altro giorno e nell'affermazione che la Germania si troverà sempre d'ora in poi dalla parte di coloro clie combatteranno per la parità dei diritti e per lo sviluppo prò gressivo delle cose. E dice: « L'attualità di queste dichiarazioni è ora quanto mai presente ; è una nuova atmosfera e sempre rinnovellantesi quella in cui si muove la politica tedesca e quella europea. Ed esprimiamo la speranza che non si tarderà a vederne le conseguenze ». La Deutsche Tagcs Zeitung, dopo aver accennalo alle cause che hanno finora ritardato un riavviainamento fra i due paesi antichi amici dopo la sciagura comune, dice che « ora che la Germania è nuovamente più libera e più autonoma nell'azione di perseguire i sua! fini politici, hi cosa sarà diversa. Il nuovo tono delle dichiarazioni governative e specialmente di quelle del Ministro degli Esteri è stato certamente . notato a Budapest. L'ondata nazionalista in Germania sta crescendo e con essa anche 1 punti di contai-1 to con quei paesi che al pori di noi TsfcrsmldptvmptasSgrccsdigtetd ritengono la revisione dei trattati co^ P*»° ■ Più-importante compito - ^ un ban,ihet,° P0TC°' ^cui hanno preso parte oltre al conte j Bethlen e a tutti 1 membri del suo. seguito e ai membri del Governo te-idesco, il Presidente del Reichstag e\iparecQÌìi eminenti parlamentari a\ ,t, u , rappresentan1i dell'eco-\ - rtpiiMndustria e della finanza ,nonna, deinnausina e aeim nimiizu ì e della scienza tedesca. Il pranzo ha. avuto luogo nel celebre salone del | congresso. Le signore non sono in tervenute. 1 „ „„„,,„, „, BfM„g dell'avvenire » Il Boersen Zeitung, dopo aver accennato olla vera e propria esecuzione capitale che per l'Ungheria è stato il trattato del Trianon, dice: ■ Ma con la forza dello spirito, nel momento ptù terribile, l'Ungheria si è alzata in piedi e si trova sulla via, per quanto ostruita da gravi ostacolii economici, la quale dovrà un giorno sboccare nella riparazione del torto commesso contro di essa, cioè nella revisione. In questa via Ungheria e Germania sono compagne di viaggio e comune e il loro destino ». Nel pomeriggio il Ministro unghe rec;e a Berlino ha dato un ricevimento AUa serai poI_ alia Cancelleria ha Il Cancelliere, dando il benvenuto agli ospiti, ha pronunciato un breve ?«" "~ ha ricordato San¬ !brindisi, nel quale na moiaato ì an n a o o - tica amicizia e la comunità di destino tra l'Ungheria e la Germania, nonché 1 comuni attuali interessi alla pacificazione dell'Europa. Ha espresso il desiderio chs tali vincoli amichevoli, politici e culturali si sviluppino sempre più nell'avvenire. « Possiamo sperare che malgrado la diversità della struttura economica dei nostri due paesi, si trovi sollecitamente 11 modo di conciliare 1 nostri rispettivi interessi economici. Presso di noi come presso di voi, l'avvenire FpVènVdi incognite e di problemi da&Si&iwora ma come credo f ermamente irisolvere, ma come credo fermamente nell'avvenire della Germania sono anche convinto che l'Ungheria va incontro ad un avvenire migliore ». Il Cancelliere ha concluso alzando il bicchiere alla salute del Reggente Horty, del conto Bethlen, del Governo e del popolo ungherese. Ha risposto 11 conte Bethlen, ricordando anche egli l'antica e mai smentita amicizia fra 1 due paesi e le secolari relazioni culturali ed economiche. « Tutto il popolo ungherese ammira il corasrgio strenuo con cui il Reich, malgrado 1 gravi ostacoli, combatte pei* un avvenire migliore. Il popolo ungherese è, con l'Eccellenza Vostra, dell'opinione che 11 fine nazionale da perseguire insieme, sia da parte della Germania che dell'Ungheria, deve essere la pacificazione del continente europeo. Con alta soddisfazione il popolo ungherese apprenderà i voti dalla Eccellenza Vostra elevati, che sia possibile conciliare 1 reciproci interessi economici entro breve termine. 11 voto di tutti gli ungheresi accompagna il popolo tedesco nella difficile e spinosa via della resurrezione. Tutta l'Ungheria è convinta che la Germania in un prossimo avvenire riuscirà a riprendere il suo posto al sole, che le compete » Bethlen concluse attuando il bicchiere nlla salute dPl Presidente Hindenburg, del Cancelliere, del Governo e Idei popolo tedesco. O. P,

Persone citate: Berino, Curtius, Hindenburg, Mussolini, Sili