Le drappelle reali al 2° Alpini consegnate dai Principi di Piemonte

Le drappelle reali al 2° Alpini consegnate dai Principi di Piemonte Le drappelle reali al 2° Alpini consegnate dai Principi di Piemonte Cunoo, 24 mattino. La motivazione della ricompensa dell'Ordine Militare di Savoia, concesso agli Alpini del 2.0 Heggimeuto, per l'ultima guerra nazionale, dice: Reggimento Alpini: — Sci duri cimenti della, guerra, nella tormentata trincea o nell'aspra, battaglia, conobbe ogni limite di sagriflcio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia Uì>15-1918 ». Ieri mattina, quando, nella spaziante e soleggiata piazza Vittorio imiuinuele, In conspeito di Umberto e al Maria di Savoia, stilavano, Insieme col battaglione in armi di stanza a Cuneo, i battaglioni ai riserva del Reggimento, gli Alpini in congedo dei vecchi battaglioni di guerra, ricostituiti per la circostanza, stilavano In linea di colonna con plotoni affiancati, in ordine perfetto, marziali, compatti, solenni e formidabili; a molti degli astanti, nell'avvincente, irresistibile commozione dell'ora, dovette venire a mente, c parere, com'è, mirabilmente significativa, quell'espressione della motivazione della ricompensa : romana virtù dei tigli d'Italia. Sotto l'ioti umerabUrhènte multiplo passo, cadenzato grave poderoso, il suolo risuonava, come già, veramente, nel nostro rapito imaginare, del calpestio sordo delle legioni in marcia; e la l'orinazione dei ranghi evocava la legione quadrata; e dalla grande massa in movimento, da tutta la viva e ritmicamente concorde materia umana, emanava una tale sicura volontà collettiva, tale un senso di spiriti unanimi e dì forza disciplinata, e il senso dell'empito contenuto in potenza, pronto a scattare, che altra sostanza e altro aspetto non si poteva pensare della virtù romana pugnace. L'adunata alla caserma Prima, si era svolta la cerimonia, con la Messa al campo, nel vasto cortile della caserma del Reggimento. La caserma appariva riattata, abbellita, tutta ridipinta a nuovo. Un bandierone sventolante sulla porta; trofei di bandiere a ogni finestra, sulla facciata. Verso l'interno, cioè sul cortile, i quattro fabbricati che lo delimitano, dai quattro lati, e che si nominano ciascuno da una medaglia d'oro del Reggimento — lenente-colonnello Luigi Piglione, Capitano Mario Musso, Capitano Nino Curtt, Capitano Enea Guaineri, — s'adornavano similmente di bandiere, e di ghirlande d'alloro, distese, queste, a festoni, lungo le balconate dei due piani. Al centro del cortile, sorge il monumento dedicato dal Reggimento a' suoi Caduti: un movimentato gruppo, in cui è figurali) una scena di guerra, fuso In bronzo, sopra un piedistallo di sconvolti blocchi di marmo verde, a somiglianza d'una diruta cima di monte. Di contro al monumento, e dirimpetto alla porta d'entrata, era stato eretto, su mia predella di legno, coperta di tappeti, l'altare da campo. Da lato della porta, era stato eretto un palco d'onore, sormontato d'un baldacchino di velluto I chermisi frangiato d'oro; e in prosecuMzrctLdppvdnmddbgRdavmgcueiCnpdilcmctdzione del palco, una lunga tribuna. La giornata era d'una purezza, d'una chiarità, smagliante : liei cristallino azzurro del cielo, raggiava d'oro il sole. Qd p dopo le nove comin , ggQuando, poco dopo le nove, cominciano ad affluire le autorità, il cortile è già riempiuto, sui quattro lati, di truppe o della folla degli Alpini in congedo, e della folla delle rappresen a tanze di ogni organizzazione ed ente e istituto e associazione della provin eia. Solo nel mezzo, tra l'altare da campo e, da quest'altra banda, il palco delle autorità e la tribuna degli invitati, è tenuto libefo uno spiazzo quadruto. Al fondo, ammassalo, il battaglioni: Borgo San Dalmazzo, l'unico presente a Cuneo dei tre battaglioni effettivi del Regglmetìto; daccanto, un gruppo d'artiglieria da montagna. E intorno, e per ogni lato, la folla: si calcolano, convenuti, dai tremilacinquecento ai quattromila Alpini in congedo, della Sezione « 2° Reggimento » della Associazione Nazionale Alpini. Calcato in capo, un po' a sghimbescio, ome si conviene al fuori-ordinanza, ii cappello, oramai storico, con l'orgogliosa penna d'aquila, sono scesi dai monti, dalle valli, sono saliti dalle campagne della pianura, sono venuti dalle colline: quei della Valle Roia e di Val Vennenagna, quelli della Val Cesso, della Vaile Stura, della Val Mulra, della Val Varaita, della Valle del Po; e quelli dei centri urbani, sparsi per il dilatato ubere piano tra le Prealpi e l colli delle Langh«; e quelli delle Langhe. Non una delle quattro Sottosezioni è mancata all'appello, col proprio gagliardetto e la propria fanfara, con il Consiglio direttivo e numeroso stuolo di soci: quella di Dronero, capeggiata dall'avvocato Corino; quella di Saluzzo, capeggiata dal cavalier Marchiori; quella appunto dolio Langhe, con a capo l'avvocato tenente Luna; e quella, ultima formata, di Bra, col tenente Francone, che la conduce. E non uno è mancato all'appello degli ottantadue Gruppi, in cui le Sottosezioni si suddividono. Poi, si notano vario rappresentanze d'altre Sezioni e Sottosezioni dcll'.4\'.-C: la rappresentanza di Torino, col gagliardetto e il gruppo corale, condotta dal generale Colombini, presidente della Sezione, col segretario dottor Torreri : quella di Milano, col dottor Cortese, il cerusico alpino, come lo chiamiamo, collaboratore assiduo del verde foglio, L'Alpino; quella di Genova: e d'Imperia, condotta dal colonnello Parodi; e di Bordighera; e di Ventirniglia; e di O.eva, condotta dal colonnello Cocca; e di Mondovi; e di Canelli: e altre, e altre ancora, fili Alpini liguri, quei da Bordighera in ispecie, hanno portato garofani a fasci, la multicolore e fragrante fiorita della Riviera; e s'apprestano' a offrirne alla Principessa, e ne distribuiscono ai compagni, perche li gettino ai piedi della Principessa, al suo passaggio. Insieme con la massa degli Alpini della Sezione del « 9. e con le molte rappresentanze dell'altre Sezioni, si confondono, nella folla, le altre un morose rappresentanze: della Co»)hol-tenti della Mutilali, dei Volontari, lìel-le ussoclazioni d'arma. Il S'astro l:-•urrà n rappresentato dallingegneroPino 'rateilo di quell'Alberto Picco, medaùlin d'oro, il cui eroico sagri- M'-in che valse la conoiiistn del Monte Nero, s'aureola già, nella càn zone alpina, d'alcunché di leggendario, assurge a simbolo glorioso; e al cui nome, oggi stesso, crédo, Udine intitola un gruppo friulano delt'.l..V..-f La Famiglie dei Cadmi, con lo sten dardo della Sezione cuneese, sono rap presentato dalla signora Gabutti-Lussu, presidentessa di questa Sezione, dalla vedova e dalle due figliuole della medaglia d'oro tenente-colonnello Pigliò ne, l'eroe del Ciucia, dalla vedova del maggiore Giacoma, giù comandante del battaglione Munte incocca, e ca duto all'assalto della cima elei Roin bòn. il 10 settembre, del '916, dalla si gnora Cavaliere, dalla signora Mosca Riatel. Poi, rappresentanze, con ban diere e distintivi, degli istituti, come accennavo, ed enti e associazioni diverse della città e della provincia Le autorità vanno raggruppandosi messo il palco e sotto il portico d'in gresso, in attesa dell'arrivo dei Prin cipi. Presso il palco, è gli riunito uno stuolo di ufficiali delle varie armi e della Milizia, in alta uniforme. Ce il generale Antan tea, comandante il Corpo d'Armata rii Alessandria; il generale Treboldi, ispettore delle Tnip pò Alpine; il generale Porta, cornati dante la Divisione Militare di Cuneo ; il generale Di Bernezzo, comandante la l.a Brigata Alpina; il generale Tua, capo di Stato Maggiore della l.a Armata, in rappresentanza eli S. E. Petitti di Roreto; il generale A Attenterà, comandante la 4.a Brigata di Fanteria; il generale Bes, giù comandante del 2.0 Alpini, ora ispettore di mobilitazione ad Ancona. Poi, il luogote ncnte generale della Milizia Carini, comandante le Camicie Nere del l.o Raggruppamento; il console generale Tarabini, comandante il Ilo Gruppo, Alessandria, delle Camicie .Nere; il console Cisotti, comandatile la 3.a Le gione, Subalpina. Ci sono i eolonnel li del l.o Alpini. Gerbmo-Promis, « del 3.o, Rossi; il colonnello dei carabinieri Cherubini, e il tenente colonnello Monti ; il colonnello Salvalagllo, comandante il Distretto di Cuneo;, il co lonnello Lingua, comandante il 3'J.n Fanteria; il tenente colonnello t.ombar di, capo di Stato Maggiore della Divi sione militare di Cuneo: il tenente co lonnello Varetto, già ufficiale del'S.u Ai-pini, ora comandante il battaglione Felfre. E poi un gruppo di gene rall e colonnelli delle truppe da mon ♦agna. della Riserva: 1 generali ri. Corpo d'Armata Dalrr.asso. Quaglia Fornaseri; i generali Rertolè, del di rettorio centrale rìell.l..V..-l., Maglione Mlravalle; 1 colonnelli Dadone, Gallo ni, Bassignano. Bongiovanni, il tenente colonnello De Giorgis. E c'è il più vecchio alpino della provincia, il capita no Stevano, che porta il vecchio cappello, quello nero, duro, con ,la penna lunghissima, diritta. Delle autorità civili. Il prefetto comm. ing. Chiesa; il podestà on. Iniberti; il segretario federale, avv. Bonino. E il senatore na¬Umberti, e i deputati Di Mirafiori e-Viale vaini E E vescovo, preside monsignor Tratlella Provincia avv. Tossili, che è anche il bwWenteSezione del «2.0» dell J..V.Lil presidente deldella Della magistratura. Tribunale, comm. Lastrueci. e il procuratore del Re. comm. Caron. E ancora il vice-prefetto comm. Lisi, e ilnumerosi podestà della provincia. segretario connina^ dott. Fornaseri; e numerosi podestà della pvLa Messa al campo scendono dall'automobile, ed entrano nei cortile della caserma. Il colonnello Dallosta, comandante del 2° Alpini, dà il presentatarm. Le truppe presentano le armi; 'e fanfare suonano la Marcia Reale: la folla degli Alpini in congedo erompe in uno strepitoso evviva- _ gavoja! Evviva i Principi di PiemonteI Savoia! La «ignora nel colonnello Dallosta, la signora Toselli, moglie del Preside della Provincia, la signora Mosca-Riatei fattesi Incontro alla Principessa, le 'porgono omaggio di fiori. La Principessa 'he è uccOmpifgnotfl .da una dama e da un gentiluomo di Corte, si rivolge subito ni gruppo delle rappresentatiti le famiglie del Caduti, n le saluta a una a una, intrattenendosi con loro a colloquio. 11 Principe Intanto accompagnato da S. E. Manarosi seguito dn! suo aiutante di campo 'generale Clerici, e dalle autorità militari e civili, passa, in rivista le truppe; poi percorre la fronte dello schieramento degli Alpini in congedo, per i quattro lati del quadrato. 11 Principe e la Principessa accedono indi all'aliare, ossequiati dal Vescovo e dal celebrante, don Genovesio: e prendono posto agli inginocchiatoi. a tornii Evangeli. Il Vescovo, con due canonici del Duomo, prende posto loro dirimpetto, n rornu EpistolaC. Don Genovesio, già capitano del 2" Alpini ,n guerra, promosso per merito di guerra, e insignito di due medaglie al valore e di due croci di guerra, vestiti i sacri paramenti, celebra la Messa All'elevazione, le trombe suonano l'arfenfl. Finita la Messa, il Vescovo, indossata la stola, recita la preghiera prò Itene nostro. Indi rivolge ai Principi un acconcio indirizzo di saluto. Le Loro Aliezze. accompagnate dalle autorità, salgono al palco. Arriva accoltD dagli squilli d'attenti je o«seau'iato dalle autorità, il Sottose^l cretario di ?t:do alla Guerra, e pre-.lsidente dèll'ANA, comandante gli Al-pnini del « 10° » S- E. Angelo Manare-'si Poco dopo,' un crescente scroscio ! d'applausi che echeggia di fuori dal-• la caserma nella via assiepata di po-! nolo e gli' squilli rielle trombe, an- jmiliziano l'arrivo dei Principi. S. E. !Manaresi e le maggiori autorità si ranno incontro alle Loro Altezze Reali. Iche tra gli incessanti applausi del Don'olo e sotto una pioggia di fiori, I.- 1 La banadlzloae dalla drappella a il dlteerso di S. E. Manaresi Ora avanzano i trombettieri dei tre battaglioni, quelli del Borgo San Dalmazzo. col comandante del battaglione maggiore Adami, col podestà di Borgo, ragioniere Oliva; lineili del Dronero. coi comandante del battaglione, maggiore Ghiclella, col podestà jri] Dronero, ing. Rebuffo; quelli del ì Sdì uzzo, col comandante del batta| glione, maggiore Righi, co! podestà .li , Saluzzo, cav. Minoli. 11 colonnello Dallostn, col saluto della sciabola, pre -enin i trambettieri ai Principi. Il : npoi al -maggiore Vico - quello che disse, della trincea austriaca, conquistata, il famoso « L'orna fall pólissia » — e il presidente della Sezione dell'ANA, avv. Toselli. sostengono spiegata, una delle drappello reali, che TANA offre alle trombe dei tre battaglioni, mentre il Vescovo impartisce la benedizione. Poi, la drappella è porta a S. A. R. la Principessa Maria, augusta madrina, che l'allaccia n una delle trombe. All'unisono, tutte le trombe intonano la fanfara reale, tra il clamore esultante degli applausi della folla. S. E. Manaresi rivolto alle LL. AA., pronunzia una breve, vibrante orazione, in cui si riassume il sentimento degli Alpini presenti, di quelli sotto le armi e di quelli in congedo. Evoca, con appassionato ardore, le glorie dei dicci battaglioni in guerra: Borgo San Drilinuzzo, Valle Stura, Monte Argenterà, Drnnero, Val Maira. Monte incocca, Snlnzzo, Val Vantila, Monviso e Cuneo. Ricorda che il Reggimento conta 3J0D morti sul campo e 6(100 feriti; e vanta .500 decorati al valore: a ...Il Dui, — esclama — è fiero de! sangue dato. E la tradizione della devozione al dovere, fino al sagriflcio, e la tradizione del valore si trasmettono dai vecchi soldati alle giovani reclute, costituisce ininterrotta catena di memorie eroiche e di animose promesse. Vecchi e giovani sono presti a tutto dare e a tutto osare, in pace e in guerra, per fare l'Italia più grande e temuta... ». E rivolgendosi al Principe Umberto: ■< ..Sono genti della vostra razza, Altezza Reale, genti di poche parole, ma di cuore sano: genti dure e tenaci, laboriose e fattive, franche e ardimentose; e nella rinnovata atmosfera della Patria, pronte, ove occorra, a marciare, agli ordini de! Re, sotto la guida del Duce, per le migliori fortune d'Italia ». Una strepitosa ovazione corona la fine del discorso del Comandante del « 10" », a cui i Principi esprimono il proprio vivo compiacimento. 2 Lo sfilamelo dai ricostituivi battaglioni I Principi, acclamati entusiasticamente riaila popolazione, che si preme, dietro i cordoni rielle truppe e delle Camicie Nere, al loro passaggio, in automobile, attraverso la città, si recano a visitare la Mostra fotografica, nel palazzo del Consiglio dell'Economia, e il nuovo Museo Civico di Archeologia, storia ed Arte, nel vetusto palazzo Audifredl; accolti e guidati, qui, dal prof. Euclide Milano, direttore del Museo. Indi, tra incessanti applausi ed evviva di popolo, tra clamorose e commosse manifestazioni di esultanza, scendono in piazza Vittorio Emanuele, e prendono posto, con le autorità, sul palco, eretto all'uopo da un lato della piazza. E comincia io stiramento. La fanfara dei tre battaglioni, con la nuove drappelle alle trombe, precede, suonanuo la màrcia degli Alpini. Avanza, in testa al Reggimento, misto di reparti di soldati in arme e di soldati in congedo, borghesi col cappello al- . pino, avanza il colonnello Dallosta, co,mandanti con 1 aiutante maggiore, maggiore Cai-etto. Stila, dietro lui, in linea di colonna, con plotoni affianca ti, il battaglione Borgo San Dalmaizo, comandato .dal maggiore Adami. o , a jPoi, il gruppo d'artiglieria da munto.- gna, comandato da! maggiore Avio. E sono [lassate cosi le truppe effettive. .Ma ora seguono, nella stessa for jmazione di plotoni affiancati, e perl lettamente inquadrati, con i loro ultiletali, ufficiali in servizio attivo e ufpelali rii complemento, gli Aipini in Congedo, i soldati di ieri, i combat ! tenti della grande guerra, che non si • sentono inai sciolti dui giuramento d; ! lealtà, e che hanno ricostituito i loro j invitti battaglioni. Prima, il Comitato ! direttivo della Sezione dell'ANA, l'avv. capitano Toselli, comandante, i vice I eomanclanti tenente prof. Milanese a tenente: rag. contorno, il dott. Puggio I ni, il dott. Gerbino, l'avv. Olivero, il 1 dott. Fino, il caperai -maggiore Vico, il geom. Eaico, col cappehauo don Genovesio, con l'alfiere Brezzo. Poi, ì mutilati, quelli che possono marciare a piedi; poi, in automobili, che procedono allineate, a quattro a quattro, i mutilati pili gravi, mutilati delle gambe e invalidi. Li segue il giuppo dei generali e colonnelli di truppe alpine, della riserva. Ed ecco, comandato dal ten col. intini, il gruppo degli Alpini in congedo di Cuneo città. Ed ceco i reduci dei battaglioni Borgo San Dalmazzo. Valle stura. Monte Argenterà, inquadrati, al coniando del capitano Bruno-Ventre. E i reduci dei battaglioni Dronero, Val Maira, Monte Uieocctt, al comando del ten. col. Lombardi. E quelli del Saluzzo, del l'ai Varuiki, del Monviso, comandati dai ten. col. Deeia. Infine, gii artiglieri da montagna., còl fazzoletto giallo al collo, distintivo dell'arma, comandati dal capitano Rabbia. Hanno stilato come solo sa sfilare un'ottima truppa allenata. La folla li ha accompagnati con insistenti, sempre più ahi e unanimi applausi. I Principi appaiono ammirati, commossi: i) Principe Umberto dichiara a S. E. Manaresi la sua ammirazione, con calorose parole di compiacimento. Il suo cuore di Principe-Soldato non può non esulture a questo spettacolo marziale, di questi volontari della disciplina, dei ranghi, di questi vecchi soldati, che dimostrano cosi baldo, giovanile entusiasmo, che dimostrano d'essere sempre, ancora e sempre, pronti. Che il Re comandi : e loro sanno bene il loro posto, sono già al loro posto, presenti e pronti. i Dopo un ricevimento in Municipio, dove il podestà on. Imberti rivolgeva ia Principi il saluto di Cuneo fedelissi ma, e presentava le personalità cittadine: e dopo la colazione, offerta dal prefetto comm." Chiesa, al Palazzo del Governo ; i Principi salutati da im mense ovazioni di popolo, ripartivano in automobile per Torino. Alla caserma del 2.o Alpini si svolgeva, nel pomeriggio, una serie di festeggiamenti e di gare, cui presenziò S E. Monarési; il quale recò infine agli adunati la parola dell' alto compiacimento espresso da Sua Altezza Reale il Principe l'mherto, per l'imponente manifestazione cui era lieto di avere assistito. M. B. RM