Bethlen a colloquio con Curtius

Bethlen a colloquio con Curtius Bethlen a colloquio con Curtius Dichiarazioni sulla questione dinastica Berlino, 24, mattino. La giornata del conte Bethlen si e svolta secondo il programma. La mattinata è stata Impiegata alla visita del museo di Pergamon, a cui il conte ha dedicato più di un'ora. Poi .-; ù recato all'Istituto Ungherese all'Università. A mezzogiorno ha avuto luogo un ricevimento alla Coionia ungherese al Collegiura Hungaricum, al quale è seguito un pranzo dato dal ministro ungherese Von Kanya. Nel pomeriggio hanno avuto luogo conversazioni politiche ed economicità al Ministero degli esteri col Ministro Curtius a cui hanno preso parte parecchi tecnici di vari Ministeri. Indi il conte ha fatto una visita a.l generalo Von Seckt, ex-comandante della Reichswehr, df cui è personale amico e ammiratore. A sera pranzo di gala of< ferto dal Ministro degli Esteri Curtius. Al ricevimento alla stampa, dato alla Legazione ungherese, il conte Bethlen ha preso la parola. Dopo avere espresso la sua ammirazione per gli sforzi eroici fatti dal popolo e dal Governo tedesco per superare l'attuale grave periodo, egli ha detto: « Per la natura delle questioni e pee la situazione stessa le nostre 'nazioni reciprocamente si sono trovate su linea parallele. Questa collaborazione, che di volta in volta, st è effettuata spontaneamente, è stata spesso fruttuosa:! così è stato per l'abolizione dei controlli militari internazionali : e per la questione delle minoranze molto si ò già potuto raggiungete. Questa, collaborazione na.tur.i.le corrisponde alla, situazione delle due nazioni, ne soddisfa gli interessi e le esonera dalla necessità di stringere legami di na- ' tura internazionale. Il più alto fina delle due nazioni è 11 raggiungimento della completa libertà di azione per via pacifica, come anche il raggiungimento della piena, parità dei diritti fra i popoli. A ciò ci inspiriamo analogamente gli uni e gli altri nella nostra opera riguardante il disarmo». Il conte Bethlen ha concluso le sue) dichiarazioni parlando della minoranza tedesca che vive in Ungheria e accennando alle questioni economiche sospese fra i due paesi,, che attendono ogni cura dai rispettivi Governi e a cui la sua visita darà sicuramente grande impulso. . Il conto Bethlen ha poi anche parlato alla radio. Intervistato davanti ni microfono dal redattore capo della Deutsche Allgemcìne Zeilima dottor Klein. 11 Klein- lo ha interrogato sulla questione dinastica. « La. questione del Re "— ha dello Bethlen - non è per noi né ingente nò attuale. Vedo che essa 'oiicupa l'orse di più l'estero che non l'Ungheria. Il popolo ungherese è per ora. tutto d'accordo nel fatto che abbiamo alt-e questioni più importanti da risolvere, prbma. Che l'Ungheria sia un regno senza avere il suo Re. è un tatto, cha non 6 senza ee^iiipl^rwlW»flaMf'r^ ■m-gherese: più volte l'Ungheria ha avuto infatti come ora dei reggenti x. Il conte Bethlen quindi, parlando del suo soggiorno a Berlino, ha detto che la personalità del presidPtite Von. Hindenburg ha esercitato su lui la più profonda impressione, riportata in tutta questa sua visita berlinese. Von Hindenburg gli è apparso come iJ legame, fra il passato e il presente. «MI è stalo un vero piacete — ha detto — poter salutare questo grande eroe nazionale, la cui personalità! è amata, stimata, venerata, in tutto U mondo «. C. P. i a o

Persone citate: Curtius, Curtius Dichiarazioni, Klein, Von Hindenburg, Von Seckt

Luoghi citati: Berlino, Ungheria