Domestica che deruba la sua padrona e fugge senza lasciar traccia di sè

Domestica che deruba la sua padrona e fugge senza lasciar traccia di sè Domestica che deruba la sua padrona e fugge senza lasciar traccia di sè La signora Rita Tobasso, abitante in via Amedeo Avogadro 3, aveva assunto, in qualità dl domestica, la cinquantenne Agata Racca, vedova Fenoglio, da Castagnole Lanze. La signora aveva avuto precise informazioni sull'onestà e diligenza della fantesca, e questa, fin dai primi giorni, aveva dimostrato di essere eitettivamente una fantesca modello. Attiva oltre ogni dire, essa compieva le sue l'accende con cura esemplare, era rispettosissima e non si approfittava di un soldo nelle spose che eseguiva per conto della padrona. La signora Tobasso, con i famigliari ed i conoscenti non mancava di cantare, su tutti i toni, le lodi di lei. Dna donna come quella: posata, che non aveva grilli amorosi per la testa, che non si fermava a chiacchierare nò con gli altri domestici della casa né con la portinaia, che badava ai fatti suoi e curava gli interessi della padrona come suoi propri; doveva essere tenuta con ogni riguardo. Per dimostrarle la sua soddisfazione, la signora Tobasso, contrariamente all'uso, aveva detto alla Racca che la linciava libera di uscire, quando lo credesse opportuno, anche nei giorni feriali. La serva non aveva però mai approfittato di tale permesso. Solamente l'altra sera, alle ore 20, essa chiese licenza di andare a compiere una commissione sua personale che l'avrebbe tenuta assente una mezz'ora. La signora Tobasso non fece obbiezioni di sorta. Ma la notte trascorse senza che la Racca facesse ritorno e la povera signora, che si era effettivamente affezionata alla domestica, non aveva potuto chiudere occhio, pensando che una disgrazia fosse capitata all'assente. Non appena era sorto il giorno, la signora era scesa in istrada e si era recata al Commissariato di P. S. di via Uiannone per invitare il funzionario a fare ricerche sulla scomparsa che certamente, investita da qualche automobile, o colta da improvviso malore, do veva trovarsi degente in un ospedale scrTmsnsrdpAbsÌddfFctgsr—tendsfTc, ,.'Con l'animo ancor turbato da tristijpresentimenti la signora era tornata aicasa, e poiché, in assenza della dome- stica, doveva essa stessa provvedere a far le spese, aveva aperto il cassetto dell'armadio elove, in una scatoletta, teneva il suo denaro. Quale sorpresa la signora abbia provato nel non trovare più la preziosa scatola ognuno può immaginare quando sappia che in essa si trovavano 8112 lire in contanti e iiOOO lire in titoli. Essa aveva invano cercato in ogni canto del mobile la scatola; ma durante queste ricerche era caduta dai suoi occhi la benda che lo aveva impedito prima di comprendere la ragione dell'assenza della Racca. Quella perla di domestica, di provata onestà, l'aveva indegnamente derubata I Dopo questa constatazione, ma con ben diverso animo, essa era tornata dal commissario dott. <:av. Labbro. Questi, rivedendo la signora Tobasso tanto agitata, aveva creduto elio essa fosse stata privatamente informata che la domestica era stala ritrovata ferita. Appresa invece che la signora Tobasso si recava a denunciare per furto la serva stessa. Subito sono state iniziate le ricerche dell'infedele domestica da parte del cav. dott. Fortunato. Il vicecommissario ha immediatamente trovato le tracce della fuggiasca. Egli ha accertalo che appena lasciata la casa di via Amedeo Avogadro 8 la Racca è alita su di un'automobile da piazza condotta dallo chauffeur Federico Maitano e si è fatta portare in via San Tommaso 23, dove ha caricato sulla macchina un baule che essa aveva laciato in deposito presso una sua conoscente, certa Carolina Gatti. Con la tessa automobile la serva si era poi recata alla stazione di Porta Nuova, dove aveva spedito il baule. A questo punto si perdono le tracce della Racca. Ai funzionario è risultato che due bauli, quasi dell'identico peso, sono stati spediti ieri sera a quell'ora : uno Efi -N»-.l?ltro FSLS&yPhS&S do .i ni a lillà avrà cpq tri n ccrt'a n. delle due città avrà scelta la serva infedele? Le successive indagini del dott. Fortunato serviranno certamente a precisare questo particolare, che permeterà di far arrestare la Racca nel luogo dove, dopo il furto, si è rifugiata. Altre cinque denuncia a carico del ras]» Taverna In seguito alle nostre pubblicazioni sull'attività truffaldina del filantropo rag. Taverna, il quale — come è nòto — aveva istituito un ipotetico « Comitato per assistenza ai fanciulli malati e indigenti », altre cinque denuncio sono state ieri sporte contro il ragioniere dai genitori di ragazzi che non sono stati inviati alle colonie e da un fornitore. A proposito delle imprese del rag. Taverna da ulteriori informazioni raccolte possiamo precisare quanto segue: Il sig. Andrea Fasano, un _. _, . onestocommerciante di drapperie e cotoneriedimorante in corso Rrescia non è sta-to dichiarato fallito nò in proprio nècome titolare di qualsiasi ditta. Risul-ta invece che il rag. Taverna nel mesedi agosto scorso fu nominato liquida-tore di un'azienda torinese verso ladiscreta somma. Trattando per la sistemazione di questa pendenza, il Fasano ebbe appunto occasione di fare la malaugurata conoscenza del Taverlla. cui consegnò due anelli con bril-ianti. 1 monili dovevano essere venduti per contanti dal Taverna, con l'intesa di consegnarne il ricavo al Fasano en qiiaìe'il Fasàiio'T in "credito' disuriairò un determinato periodo di tempo: iti difetto incombeva al Taverna l'obbligo della restituzione degli oggetti •ii proprietario. Panico ingiustificato in una casa popolare Ieri sera, poco dopo le ore 20, alle case popolari di via Sassello scoppia- .STdnT^ol^fiTlS^a" aJlT^,ini., i if„i if sicurezza alla cai-daia ilei termosifoiie. posta noi localisottorranei dello stabile. Lo scoppioavvenne con un fragoroso rimbombo,e questa circostanza bastò perchè delpanico corresse fra gii inquilini e la;osa l'osse grandemente esagerata. I)ifatti pochi minuti dopo i pompieri ricevevano una telefonata, ohe• invocava il loro intervento, e parlava di feriti e anelio di morti... L'ing. Pastore parti sollecitamente al comando di un distaccamento, e giunto sul posto constalo che il pauroso allarme era stato dèi tutto ingiustificato. Non solo non c'erano nfc morti uè feriti, ma neppure c'prano danni materiali notevoli. Con lo scoppio della valvola si era sprigionato del vapore acqueo e dell'acqua calda, e questa aveva invaso Il pavimento senza tuttavia cagionare guai.

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