La scomparsa dei ladri ferroviari

La scomparsa dei ladri ferroviari La scomparsa dei ladri ferroviari Dal 1919 al 1930 i danni si sono ridotti da 50 milioni a 130 mila lire Nella sua recente conferenza al Teatro di • Torino il capo del Compartimento ferroviario, ing. gr. uri. liluenfreuud, nel méttere in evidenza i continui, oiniuirevoli tnigHorainenti conseguiti dallo Ferrovie di Staio per aierito del Kegiine, accennava ad uno, di notevole caraneristica importanza: t cio«J. la quasi assoluta scomparsa «lei furti nei nostri trasporti ferroviari. L'argomento inerita di essere ripreso e trattato con quell'ampiezza che al .conferenziere non fu concessa, perchè essi) è quasi totalmente ignorato «lai pubblico, e perchè riveste un significalo morale elevatissimo. Li mala pianta Purtroppo, nel passalo, il ladro Tu la mala pianta che sempre prospero accanto all'azienda ferroviaria del nòatro Paese, mala pianta che giganteggiò addirittura circa un decennio addietro, e negli anni del maggior disordine sovversivo — VJìi e I9iì — raggiùnse la sua massima vitalità, con vergognosa copia di frutti. Ma questa pianta coll'avvento del Hegime non ha più trovato il terreno adatto, le sue tristi ramificazioni sono cadute od una ad una, ed ora può dirsi pressoché morta ed Impotente. L'idra giace, con la testa tagliata Non. c'è, in questi casi, maggiore eloquenza dimostrativa delle cifre. Sfogliando le annuali relazioni su l'« esercizio delle ferrovie dello Stato » — pubHMcati. dal Ministero delle Comunicazioni, e che il lettore può consultare In ogni pubblica biblioteca — si trovano 1 confortanti dati di questa rinascita, la prova della guarigione dalla sconcia malattia. Eccoli: Indennizzi Lire 5.093.779 15.338.874 49.98IU25 49.95C.I92 16.570.7Gll 13.356.508 1.120.403 1.050.081 929.511 ^57.837 13S.26S Esercizio Furti S'.o 18.380 38.939 •«.529 50.835 29.989 11.747 8.0-ìfl 4.704 3.998 3.040 1.098 Nei detti malaugurati anni del '21 e •22 si è dunque raggiunto il massimo «lei furti come numero e come danno. C vero che la rete è vasta, ma 06 mila iadrocinii sono veramente... troppi : sono, in media, quasi 200 furti al giorno. E così pure sono eccessivi i quasi 50 milioni di indennizzo che l'Erario ha dovuto pagare, per quanto 11 valore deLle merci che viaggiano in ferrovia-durante un anno, sia enorme; 1918- 19 1919- 20 1920- 21 1921-22 1922- 23 1923- 24 1924- 25 1925- 26 1926- 27 1927- 28 1928- 29 giacché si tratta di un danno glorna- [liero di circa 140 mila lire. La statistica ci dice come già il.primo esercizio ferroviario svoltosi sot-jto il Governo Mussolini — l'esercizio segui un deciso salto in bas-l■ so in queste malinconiche cifre. 11 nu- mero dei furti viene dimezzato, e 1 in-1denrtizzo non raggiunge il terzo de: due,precedenti. Da allora, le cifre sono an- 4ate diminuendo in modo rapido e co-istante, cosi da arrivare ad entità che si possono dire praticamente insigni- Acanti. .Prendiamo intatti In esame l'esercì-1 Zlo lflSà-r929: 1698 furti in un anno si-1fenilica neppure 5 furti al giorno e 138 mila lire di danni vuol dire che ogni flirto ha cagionato in media un danno di circa 800 lire. Questi risultati, se .sono confortanti ed ammirevoli con- sideratiin senso assoluto, lo sono an-jeho.plù visti in senso relativo. 138 mi- ■ la lire di indennizzi sono praticameli- «^«renr mtie miliardi, uno dai passeggeri e sèi 'dalle merci. Pensiamo che un furto;àppena appena... tiuscito in un allog-«io privato dà le cento mila lire di.danni. Parimenti 5 furti al giorno ap-Ipaiono nulli, in relazione alla vastitàdella rete e al valore e alla quantitàdella merce che viaggia. Adunque possiamo ben dire rhe 1 la- dri ferroviari, che erano un tempo. In Italia una sorta di triste prerogativa.sono ora un nemico tntnlmente vintoc debellato. La statistica riportata ci dice anche chi ha operato il miracolo. 11 salto in basso che si verifica dopo il rà Ìndica un nuovo ordine di cose, lìFascismo: il salto parimenti deciso eli si verifica nel '2-1 indica un nomo, l'on Ciano, che ,-omo Ministro delle vj-Comiinlcazioni ha instaurato mi mira bile sistema di disciplina. Lo stesso andamento si verifica, come bene si comprende, nel Compartimento ferroviario di Torino. Presso il! Commissariato di Polizia si possono /cogliere dei dati eloquenti: gtoo furti Miei 1920 con 644 arresti, fili furti nel 1925. e 1D0 furti nei 192.9, con 47 arresti.Industria ladresca Slamo giunti, cioè, ad uno stato di . «ose che pare miracoloso, che solarmente dieci anni fa nessuno avrebbe presagito. Bisogna Infatti sapere cosa era l'industria ladresca ferroviaria nel nostro Compartimento, specie nei riguardi di Alessandria. La stazione di . Alessandria e dintorni era la zona dei ladri per eccellenza. Vi sono successe cose addirittura epiche. Lo scalo merci ■ di Alessandria è lungo cinque chilo". metri, ha cinquanta binari, vanta un '■ traffico intenso; di più era, allora, apèrto, fiancheggiato da una strada ver- so il Tanaro e confinante con la bor-«ata Cristo, senza ne cinte nè ripari Quello scalo pareva dire : o Sono qui tutto comodo, o vostra disposizione. Si gnor! ladri venite! ». E non è a dire ' se i mariuolf accettavano quell'invito 1 Vale la pena di riportare qualche episodio di quella incredibile audacia e attività ladresca, che si riferisce specialmente agli anni 1919-20-21. anche perchè essi ci servono a misurare • 1 prodigiosi passi fatti verso 11 miglioramento. Laggiù 1 ladri • operavano » sovente col « camions • che entravano e uscivano tranquillamente. Una notte spiombarono un carro di pellami, caricarono il • camion •, riposero la piombatura e si allontanarono. Poi — sempre gli stessi — tornarono e ferero un secondo carico. Poi ancora, fecero, nplln notte un terzo viaggio... Qualche volta i malandrini facevano Il primo furto, diciamo cosi, a piPdi; p il bottino serviva loro per •affittare il . camion n col quale operavano poi tn grande stile. Quel ladri erano ot una tenacia Incredibili., li sorveglianza i:\ce\d non era molta, giacché il personale il polizia e ni scarso: tuttavia qualche agenj te, di quando in quaiui» eapltnva. Nnn .per qupstn essi rimanevano sconcerta. .. ti -Rubava!!! precauzione, s d'altra parte pochi agenti nulla poto . yvano in quell'enorme e vasto intrico"ma>0nrdi rotaie popolate di vaponi. Rubava-no persino, i messeri, in presenza del,a bornio, fina notte un _carah,„,er.| sorprese un gruppo di ladri, e fpce le ■fnllmazfnrf di prammatica: ma le do velie fare più volte, perchè pli altrnon se In davano per intesi. Perduta ' la pazienza. !' milite sparrV e foro i ventre nd imo. trapassandolo da par te a parte. Il ferito venne condotto all'ospedale (dove poi «mari, fo^e per ritornare al suo mestiere); ma al ritorno i carabinieri constatarono che gli altri della combriccola avevano ap- profittato di quell'intervallo per conti, iiuure nel furto. Qualcosa di simile & accaduto, sempre in quel torno di tempo, a Toriuu. allo scalo Dora, e precisamente al parco Barca, località eccentrica e poco sorvegliata. Una notte gii agenti sorprendono un gruppo di ladri, ma IXolM? ltTyTO«:!icioè una i delinquei!.. ilare, poco dopo, con dei rinforzi,1 dper fare uu'uliru e più nutrita spara-! vcerldnMgii uomini ueua legge iu iuuj. nutrita sparatoria. Finalmente •liemi se ite vanno, ma per tor-i Ditoria cogli agenti; litiche, visto che non la spuntano, abbandonalo il campo. Allo stesso parco Barca, sempre nottetempo, i ladri sono visti mentre , ,svuotato un vagone di grosse forme di '*formaggio. comiucr.no queste al enrro, ipfacendole rotolare sul suolo, come Gfanno I bambini col cerchio, lìssi sono gscurii da passa.nt.i, ma se ne tuli- I vschiano allegramente, e continuano.!zcome se stessero facendo la cosa più normale del mondo. Ma torniamo in quel di Alessandria. Fra Alessandria e Valmadonna la ferrovia fa una salita relativamente ripida, sulla quale ceni pesanti treni merci sono costretti ad andare a passo d'uomo. Qui I ladri attendevano ai varco la preda. Saitavano sul treno, spiombavano un vagone, gettavamo le merci lungo la scarpata, ove dei compari le raccoglievano, quindi balzavano a terra, e eh s'è visto s'ì visto. Crono, neh ti lutti in frantumi. Ma l malandrini si rifecero certamente subito dopo del., danno patito. Sessanta denuncia in un giorno e gettarono a terra casse conte- tevetri di Murano, che^andwono-|vfofecsoQueste e altre cose avvenivano niistnostri scal:. in quel tempo che fortu- natamente appare già tanto lontano.11"perchè tanto diverso. Non per nulla. Cfatti i conti, si rub" adesso in tutto il. dcompartimento, in un mese, meno di Pquanto si rubasse ad Alessandria in nuna notte. Purché fosse, però, una cnotte non troppo laboriosa, giacché clamAlessandria molte volte sono panne , 40, 50 e perfino 60 denuncie di furto in ,aun giorno solo Oltre a diminuire di numero i furti, ora, sono diminuiti di intensità. Si tratta adesso di furtcrelli — la damigianà di vino, la cassetta di cibarie, il aglio di stolta — e non già di l'urti in _ jando in grande stilè di una volta, qua tari vagoni erano svaligiati. Ad esem- sosI gtìpjo, nlìnrto'pTù^ ad occuparsi da parecchio tempo a;dquesta parte il cav. Rossi, capo del acommissariato compartimentale, quello di 24 dozzin- di fazzoletti, per "un importo di neppure mille lire. a Si ruba poco, orma , pochissimo. Ma gsi vuole che non si rubi più affatto, dE' questa l'aspirazione del commis- .tasarto cav. Rossi, e del console cav. Bo-;anino, capo della Milizia ferroviaria. I nlìd effettivamente, sotto la guida del rngr. uff. ing. Ehreufreund. ed in per- il"fetto accordo fra di essi, i due coman- tdanti ed i loro uomini nulla rispar- 'Pmiano perchè anche quest'ultima meta vsia raggiunta. . b . U. L, a _ ■ ■ ■' W « Principi di Piemonte b in Val di Susa ' n Principe e la Principessa di Pie1 monte, unitamente alla Principessa •'Maria Adelaide e alla contessimi Ri- sgnoti si sono recati ieri manina in Val f,i; stasa per partecipare n sports in- cvernali. Accompagnavano i Principi di d Piemonte la duina di Palazzo e il «en-|C tlluoino di Corte marchesa ». marchese12 di Rrivio e gli ufficiali di ordinali-;1za capitano Ponzanl e tenente di va-;^scello De Cristofori p la Principessa s Ma ria Adelaide, la dama di Palazzo In marchesa Boyl di Putifigari. Oi buoni mattino, i Principi, che indossavano ccostumi sportivi, hanno lasciato Pa-|lazzo Reale in automobile, ed In altro ltnen macchine hanno preso posto le persoualiià del loro seguito civile e militare. i II Principe Umberto ha fatto ritorno!n Torino alle ore 13.30 o si è recaio ni- la Caserma Monte Grappa dove per og- ri si preparava una cerimonia stretta- i???!!^ l,.,'"l?r?^J^..,?IlIlc.l?i?sa.^...pAcr!monte, la Principessa Maria Adelaid e le dame e I gentiluomini del seguito si sono invece trattenuti a sciare anche nel pomeriggio ed hanno fatto ritorno a Torino solamente in serata. — Alle ore 22 la Principessa Maria di Piemonte ha accordata una udienza di presentazione nd una cinquantin:, fra dame e gentiluomini de! patriziato torinese, col quali si e trattenuta in cordiale colloiiuic. A proposito di uno scontro fra autoveicoli Il signor Alessandro, conducente della macchina 10.S65-TO, la quale venerdì scorso, in corso Raccontgl angolo corso Vinorio Emanuele investi duo motociclisti, che montavano la stessa macchina e ebe dovettero poi essere trasportati al Waurtziano e curati delle ferito riportate, ci scrive facendoci osservare che: '• La motocicletta non era affatto ferma come venne asserito, ina tendeva òttraversare il corso Vittorio senza lasciare 11 passo a chi proveniva alla sua destra. La moto proveniva dal corso Racconci procedendo lungo 11 controviale sinistro •. L'operalo ucciso dai tram è stato identificato Abbiamo Ieri narrata la disgrazia toccata ad un vecchio, investito ed ucciso da un tram della linea n. 6 sul corso Francia, ed il cui cadavere si trovava nella camera mortuaria dell'ospedale Martini. Del disgraziato, per la mancanza di documenti, non si conoscevano le generalità: ma ieri egli è. stato identificato. Una donna si e recate all'ospedale a vedere 11 defunto e lo ha riconosciuto per certo Giovanni Verdola fu Carlo, di 73 anni, falegname, abitante in corso Oporto, ó9. La donna non è una parente del mono, ma lo conosceva essendo egli nato nello stesso paese di lei, e cioè in una frazione del Biellese. Un invtitimint* pratso Riveli E- stata ricoverata al Civico ospedale di Rivoli e giudicata guaribile in quindici giorni, salvo complicazioni, certa *™ *»' I Ut linrgera è stata vittima di un tn|vestimento automobilistico sullo stradadi Francia, fra Avigliana e Sant'Am. ', ... ^ S^ftl? S M..'Sso. ! rivo. Revoca di un agente di cambio Ci telegrafano ria Roma : Con decreto ministeriale, con effetto dal i'J asosto isso, il signor Fumerò Guido (Società': e revocato dalla carica di agente di cambio in sopran- numerò presso la Borsa Valori di To-i