I riflessi interni e internazionali delle elzioni austriache

I riflessi interni e internazionali delle elzioni austriacheI riflessi interni e internazionali delle elzioni austriache Vienna, in notte, illi bilancio della giornata elettorale che 72. Ma un slmile bilancio della si tuazione non è onesto, nò vale ad apportare chiarezza nelle cose austriache; se la locale borghesia sente rinascere oggi nel cuore un sentimento di solidarietà, perchè Io ha soffocato fino alia vigilia delle elezioni ed ha per austriaca di ieri può essere l'atto in ldile modi, e uno d. questi modi consi- ssto nel calcolare ,n blocco i voli ripor-1 tati dai partiti borghesi per venire cosi alla conclusione che essi sono rimasti in maggioranza, giacché ai loro 93 cmaudaii i socialisti ncn ne appongono jzmesso, disperdendo le proprie forze, che il responso delle urne, anziché significare la fine dell'ausiiromarxisnio fruttasse agli avversari un mandato di più ? La verità è che in Austria da ieri il partito cristiano-sociale ha cessato di essere il più forte, giacché i suoi 73 mandati di un tempo si sono ridotti a 66 e il suo posto » stato preso dai socialisti i quali .hanno vinto grazie alla gelosia, agli errori, alle debolezze di coloro che avrebbero dovuto trionfare. Debolezze e deficienze di lolla Ai 66 mandati guadagnati dai cristinno-sociali, eletti con una certa pane delle Heimwehren, la borghesia deve aggiungere 1S mandati presi dal gruppo Schober e " strappati per miracolo dalla McimatbtocU. cioè a dire dalle llchnwchren che durante le elezioni hanno avuto a. potere, In qualità di Ministro degli Interni, il principe Starhemberg Ora, questi 8 mandati le ilt'iinvehrcn pure se- li sono visti ea dere in grembo o per miracolo, in quanto se nella sola Alta Sttria una lista non avesse raggiunto il minimo di voti necessari por l'assegnazione di un mandato, il partito non sarebbe stato ammesso alla spartizione dei voti residui. Cosi oltre a Starhemberg e a Pfriemer, si è salvato, con qualche L„T0 ponente minore, il Ministro fi<qin Giustìzia Hueber: ma 11 dottor Steidle, il cui nome negli anni scorsi fu forse il più popolare nel campo lif,"° ttetnurrhren, non rientra alla Ca mf,ra- Sebbene questo movimento meri" n"n' mu simpatica attenzione, non ?!' « può, tirando le somme, rispar- mtare n rimprovero di avere condotto iH [otta in maniera tanto deplorevole dn provocare l'odierno risultato, nove cessa la slia Parte di colpa, subentra la responsabilità del partito cristianor0',iilìo' and1e cs5° Sufdat0 senzn fermezza di mano e di propositi, e per uli.imo rimane da notare che il secessionismo voluto dal dottor Schober, se ha assicurato all'ex-Cancefliere un successo di stima, non ha per nulla contribuito a mantenere compatta la falange borghese nella battaglia, alla quale - sebbene impegnata quando non si sarebbe dovuto — taluni volevano conferire carattere decisivo. mveDannosa dispersione di forzo Allo deflcenze dell'attuale legge elettorale austriaca abbiamo fatto cenno ia ieri; senza dubbio il sistema della proporzionale abbinata con quello delle liste bloccate non può giovare che a grandi partiti politici, la cui struttura e ia cui disciplina siano perette, e quindi ieri in Austria ben 179 mila voti di elettori borghesi hanno finito con l'andare perduti. Ma dopo tale premesse bisogna ineluttabilmente tornare ad osservare che io deflcenze della legge erano note pure prima delle elezioni e che perciò da esse 1 partiti borghesi avrebbero dovuto sentirsi più che mai indotti a evitare la dispersione di forze, dispersione che faceva il gioco degli avversari, Centomila voti è costato alla destra il partito nazional-socialista, la necessitàdelia cui esistenza nessuna monte equilibrata vede, e non parliamo degli altri pìccoli gruppi. I nazional-socialisti co. stuniscono una imitazione austriaca del partito hitleriano, la quale imitazione non può imporsi, data l'enorme diversità delle condizioni di nmhiente p dato il fatto chp se qui le Urimvchron hanno da sostenere una dura lotta nor convertire alla loro causa In stessa interessata ma molle borghesia, ancora più difficile deve risultare l'a- «stldcsddnpcvmstisdztmifssnmdrFpCpdsqevgisrlpFnmssmrrgzinne di un partito di estrema destra.. ) cui strali sono dirotti proprio contro\vn rìnnnnnmpitIn borghesia ebraica qui dominante grazio aU'aecaparramerto delle principali forme di attività Industriale e finanziaria e della stampa. ftMa co5i riassunte le cause della de- ilusiono toccata ieri a quanti si erano riliutati di guardare coraggiosamente la realtà, ogg: rimane tuttavia da ri solvere il problema dello sviluppo che 1 la situazione poinica deve prendere. A voler essere pessimisti si può eviden temente supporre che i socialisti rin cuorati dalle deflcenze e lolle esita jzioni degli avversari presto rialzeranno la testa, non curandosi dei moniti di quella stampa borghese che li incita a moderarsi. Gira e rigira, la chiave della situazione oggi come ieri non è che una e cioè la concordia e l'unità di azione dei gruppi di destra, alla quale tesi si potrà tornare soprattutto mediante una sollecita intesa fra Vaugoin e il suo predecessore ed examico Schober. Il bisogno di questa intesa è sentito nell'aria: la stampa dei rivali ha mutato linguaggio, le sferzate sono finito e per poco che dall'una o dall'altra parte qualcuno del capi osi fare il prim i passo, vedremo formarsi la coalizione borghese atta a permettere all'organizzazione parlamentare austriaca di continuare a vivacchiare a furia d' una speranza oggi e di un compromesso domani. I. Z. Artificiosi commenti parigini « Giornata vittoriosa per il looarnìsmo » Parigi, 10 noito. La stampa francese osienta, come era da prevedere, profonda soddisfa zione per i risultati delle elezioni austriache che si adopera, naturalmente, di presentare sotto i colori più propi zi alla sua politica. Slanciandosi in una esegesi discretamente gratuita atta, a lusingaro i sentimenti del suol lettori, il Tcmps trascura l'influsso preponderante esercitato sull'esito della consultazione elettorale di ieri dall'ex-presidente del Consiglio Schober e dalla sua campagna di rappresaglia contro Vaugoin e Starhemberg per spiegare l'accaduto col solo fatto che « il popolo austriaco non si è fidato dell'esperimento razzista, e che, avendo potuto constatare tutto il male fruttato alla Germania così nei riguardi morali e politici come in quelli finanziari dal successo elettorale dei partigiani di Hitler, si è reso conto che i circoli tedeschi responsabili, spaventati dall'impressione prodotta nel mondo intero dall'avanzata razzista, si sforzano di frenare questo movimento dopo di avere commesso l'errore di incoraggiarlo nella speranza di farlo servirp agli scopi della politica estera del Reicti, ed ha volute quindi sbarrare la strada a coloro la cui agitazione non poteva preparare se non catastrofi ». Il giuoco di Brland Si capisce come questa versione romantica dei fatti sia particolarmente indicata per confermare il pubblico francese nell'Impressione che in Austria come in Germania la ventata di sincerità nazionalista del 14 settembre non formi più se non un lontano ricordo, e che la politica di Locamo è ormai l'unica che 60 milioni di tedeschi di Europa intendono seriamente seguire, di guisa che la sola cosa che la Francia possa fare è ribadire giovedì prossimo con un voto solenne della Camera la propria Inalterata fiducia in Briand, anima ed esponente di quella politica. Le elezioni del 9 novembre, se non decidono gran cosa In Austria, dove la situazione rimane poco su poco giù quella di prima, sono decisive in Fran eia, e non ha avuto torto la vecchia volpe del Qua* d'Orsn.y nel rinviare a. giovedì prossimo la sua risposta alle interpellanze sulla politica estera stante che egli potrà ormai squadra re gli avversari dall'alto e rispondere loro mantenendo Integralmente il prò prio programma in barba a tutti i Frariklln-Bouillom e a tutti gli Scapini deil passato e dell'avvenire. Qualche osservatore meno diretta mento interessato alie sorti del Mini stero non nasconde, tuttavia, che la situazione austriaca gli sembra menu rassicurante di quella che la stampa ministeriale pretendo. L'Erho de l'a rls, scrivendo prima di conoscere i risultati completi delle elezioni, si au gura che le destro riescano vittoriose. . \vnm. m caso diverso . bisogna at itendersi i peggiori sobbalzi». In questo previsioni entra, come c facile intendere, anche un certo par tito preso in allarmismo. L'organo din Carnaio si lancia, por esempio, in |una seria di avvertimenti ai cristiano sociali, diflidandoli dati allearsi con ie A a Heimwetiren, perchè una tale allean za non potrebbe se non contribuire a rimettere sul tappeto ia questione del ritorno degli Absbuigo, scrivendo: • A Vienna e a Pest si crede che 1 Progetti di restaurazione degli Absburgo sono approvati dalle Potenze occidentali e ben visti nelle Corti. Per quello che concerne i Governi inglese e francese, è inesatto. Se degli scandagli sono stati praticati al Qua! d'Orsay, se si è tentato di provare che la ricostituzione di una monarchia austro-ungarica ridotta consoliderebbe la pace e preverrebbe VAnschtuss, le sirene non sono state ascoltale. Come supporre che la Francia desse 11 pri mo colpo di piccone nell'edifìcio del trattati e delle alleanze? in qnal modo un intenerimento sentimentale per dei Principi disgraziati prevarrebbe contro impegni formali e contro Interessi vitali? ». La politisi di revisiono Altri giornali di tendenza analoga non esitano ' ad usrire stasera portan¬ e a e 2,CLÌf\.*rima- P^gina KrOSSi tito11 neiIquali 1 Austna è presentata come alia vigilia di un colpo di Stato. Come in ogu1 altra circostanza, insomma, il solito dualismo della politica franca se si applica anche nei giudizi relativi alle eilezioni dèi 9 novembre. Gli oppositori di Briand si sforzano di interpretarle sfavorevolmente alla politica del Ministero; i briandisti suda no a dipingerlo come un trionfo delle idee care all'uomo di Locamo. Notiamo a quest'ultimo proposito come quasi in difesa del movimento che gli avvenimenti sembrano volere determinare nelle sorti dell'uomo ieri pericolante, la campagna revisionista trova oggi un nuovo aderente in un altro autorevole foglio ministeriale, la radicale Volante, la quale, seguendo l'esempio de! Matin, della Viclolre, n del Poptilaire, presenta una calorosa difesa della polititca d<>l Quai i'Orsay. ■ Ora per omissione, ora per esagerazione, ora per errore — scrive questo giornale - i franati del 1919 lasciavano l'Europa in presenza di >.n certo numero di problemi da risolvere. C'era quello del disarmo della Germania, quello delle riparazioni, quello della sicurezza delle frontiere francesi, quello della sicurezza della frontiera polacca^ c'era quello dei debiti interalleati^ quello dei rapporti franco-tedeschi viziato dalla occupazione renana, quelli dellMnseMi/M, del corridoio di Danzica. dell'Alta Slesia. Tutti questi problemi si presentavano alla rinfusa alla diplomazia francese. Che cosa si doveva fare? Durante un primo periodo che terminò nel maggio 1924 11 Quai d'Orsay praticò la politica della diffidenza, della costrizione, della esecuzione estensiva dei trattati. Il bilancio di quel periodo è facilo da fare. Alla viglia delle elezioni nazionali del 1924. nessuno dei problemi ora enumerati era risolto salvo quello della frontiera della Slesia Tutti gli altri rimanevano acuti ed Insolubili. I quattro anni di polttìen nazionalista ci lasciavano senza riparazioni, senza sicurezza, coperti di debiti, con la tesoreria vuota e sospetti al mondo intPro. Bisognava dunque fare il contrario di quanto era stato fatto ». F. traendo le conseguenze da tali premesse, il giotnal? arriva d'altra parto alla seguente conclusione: « Che tutto l'edificio penosamente costruito dal trattato scricchioli, basta ascoltare 1 rumori che vengono da qualsiasi punto dell'Europa per convincersene. Una sola politica è possibile: il rinvvioinnmpnto franco-tedesco a qualunque costo. Certo noi aniiamo troppo la Polonia por offrirla in olocausto. Ma è con questo sentimento che noi vogliamo riavvicinarla alla Germania, tanto sul terreno eco nomico come sul terreno diplomatico |dove i sacrifizi necessari della Polo-lnio nel corridoio meritano una con- impartita evidente. La revisione delilattati non consacrerà l'egemonia ,"ennnnica. ma solo permetterà al mio- namismo. n ordine europeo di instaurarsi seti-!<n la guerra e senza la rivoluzione co-|mtinista che ne sarebbe l'inevitabile co-Iroliario. La revisione dei trattati non ennsacrerà reepmonia germanica ». ;Questa ripresa dopo varii giorni di sospensione della campagna revisioni- sta è la prova migliore dell'ossigeno nilo le elezioni austriache hanno in- sufflato noi pallone affloscialo del lo-IC. P.

Persone citate: Briand, Hitler, I. Z., Pest, Scapini, Steidle, Volante