Il "Do X,, inizia il viaggio transoceanico

Il "Do X,, inizia il viaggio transoceanicoIl "Do X,, inizia il viaggio transoceanico La prima tappa di 850 ch-lomet ri, da Altenrhein ad Amsterdam, compiuta in 5 ore -- L'improvvisa partenza ed il superbo volo (Dal nostro inviato a bordo dell'idrovolante) Amsterdam, 5 notte. Il Do X ha comincialo il suo grande viaggio, che, attraverso l'Atlantico, dovrà portarci in America, li gigantesco dirigibile era rimasto per due giorni bloccato nel suo hangar dalle cattive notizie meteorologiche e per due volte aveva dovuto rinviare la partenza. Stamane il cielo appariva invitante: le informazioni, nella notte erano giunte buone dalle regioni die l'apparecchio avrebbe dovuto attraversare, e il comandante diede l'ordine di apprestarsi per la partenza. Alle h l'equipaggio era già nell'hangar, al ìaroro per gli ultimi preparai ivi. La mascotte Alle quando l'apparecchio venne sospinto sul suo carrello in riva al lago, non molla folla era presente, nessun annuncio essendo stalo diramato. Soltanto un follo gruppo di giornalisti, di fotografi, di cinemalografisli assisteva all' avvenimento. Imbarcati gli ultimi bagagli, l'equipaggio verso le 10 era già lutto a bordo e l'idrovolante veniva spinto nell'acqua. L'ultimo ad imbarcarsi a stalo il capitano Chrisliansen, il quale ha ricevuto in regalo al momento di partire un canarino, che sarà la mascotte di bordo. Alle 10,10 i dodici motori cominciano a rombare ed il Do X comincia lentamente ad incrociare nelle acque del lago. Per oltre un'ora eseguisce giri e manovre, seguito ansiosamente dalla gente raccolta sulla riva, che punta binoccoli e macchine fotografiche. Finalmente, alle 11,27 precise, una rapida rincorsa che dura 50 secondi, ed eccoci lanciati nell'azzurro. Un giro d'onore sopra Friedrichshafen, e via in direzione di Costanza. L'accoglienza di Amsterdam L'itinerario della tappa odierna (circa 850 chilometri) è stato osservato in modo esatto: da Costanza si è seguito il corso del Reno, passando alle 12,28 sopra Waldshood; poco dopo si sorvolava Basilea, dove una moltitudine era salita sulle alture della città e sui letti delle case per attendere il passaggio del grande apparecchio. Durante il percorso in territorio della Confederazione il Do X è s(afo scortalo da aeroplani svizzeri. Dopo Karlsrtihe e Colonia, alle 10 eccoci in vista di Amsterdam. Sulla :ìttà, V apparecchio disegna ampi giri in segno ili saluto, poi, maestosamente, scende verso il porto di Schellingwood e ammara con felice manovra, salutato da gran folla entusiasta e ricevuto dalle autorità, olandesi, tra cui l'ammiraglio Quant, comandante della Marina, e dall'ammiraglio lager, capo di S. M. navale. La prima lappa c stata cosi compiuta in cinque ore precise, alla media oraria di 170 chilometri, c. dato il miglioramento delle condizioni atmosferiche, senza, particolari difficoltà. Soltanto in qualche tratto infelice visibililrì. Il volo è stato in complesso superbo e si è mantenuto generalmente alla quota di 500 metri. Il Do X era partito con una provvista di essenza sufficiente per noce ore di volo. L'equipaggio è cosi composto: comandatile capitario Chrisliansen, capitano Merz, pilota Schildhaua, ufficiale di rotta Nicmann, ràdiolele- dlilpqlsesmpgrufixla liicl. ingegnere meccanico IElicti Curtiss, ingegnere lìrcttitoit, dott. Tilgcnhanip. i meccanici Long, \Jaeger, lìautz, Schmidt, lìrombeis, jCurtiss, tiodg, l'elettricista Schustcr. Le caratteristiche dell'apparecchio Ideato nel 1926 il Do X fu costruito a partire dal 1927 nelle nuove of- Il'icine ad Altenrhein sulla riva svizzera del lago di Costanza. Dal tipo monoplano a coda, il Do X misura iti metri di apertura di ali, ha il peso di 51 tonnellate ed e azionalo da 12 motori di 500 IIP., raffreddati \ad aria a demoltiplicali. Questo gigante dell'aria comporta un vero e proprio battello a tre ponti di 40 \mctri di lunghezza, 5 di larghezza \a l!,5U di altezza massima. Lo scotti-ìparliiiu;nlo inferiore serve per iiIcarlnuunlc: 16.000 litri di benzina divisi in una serie di recipienti ciindrici in alluminio. Sopra è posto l piano riservato ai passeggeri; la lunghezza utile di questo grande ponte intermedio è di 29 metri, dei quali 15 occupali dall-a.fcabine-lello. Il restante spaz!-tcjerve per le sale da pranzo ' av.Zo, la cucina elettrica, ecc ' 2 ' % avJ>o, mp&ltezza di questo piano pei j"(''f' leggeri è uniformemente di d, -.ùetri e 15 ceniimetri. Il ponte superiore è riservato alla manovra e comporta la cabina per i piloti, quella dei navigatori, la camera di controllò per i motori e la sala della telegrafìa senza fili. L'equipaggio del Do X è composto normalmente di dodici persone e cioè: un comandante di bordo, un secondo, due piloti, un ufficiale meccanico, quattro meccanici, un operatore di telegrafìa senza fili, un cameriere, ed un cuoco. La caratteristica di questo colosso dell'aria, che può raggiungere una velocità di duecento chilometri all'ora, è quella di essere perfettamente proporzionala, tanto,che mai un istante si ha la sensazione di essere davanti a qualche cosa che esce dalla normalità. La realizzazione di un sogno Il dott. Dornier, ideatore dell'apparecchio, dopo le prime prove del grande idroplano dichiarava: « Vedo finalmente realizzato un sogno che nutrivo da tanto tempo: quello di creare un idroplano veramente commerciale, vale a dire un idroplano che permetta il trasporto delle merci e delle persone in grandi quantità con minime spese. Questo è il maggior velivolo che la tecnica possa costruire con sicurezza e sul suo modello saranno poi basati gii idroplani che noi metteremo in istudio per istituire un regolare servizi) tra l'Europa e l'America». fi velivolo dispone, come abbiamo detto, di dodici motori completa mente indipendenti uno dall'altro, ' quali hanno complessivamente la forza di 6300 11P. Esso può trasportare comodamente 100 persone, compresi i bagagli e calcolando per ogni persona un peso medio di 100 chilogrammi: il carico può raggiungere con facilità gli 11 mila chili, ciò che ha grandissima importanza dal punto di vista commerciale. L'indipendenza dei motori permette di continuare qualsiasi voto anclie se quattro motori dovessero cessare improvvisamente di funzionare per guasto. Il fatto che i motori sotto disposti uno a fianco dell'altro e che fra ognuno vi è uno spazio di almeno mezzo metro, permette benissimo di effettuare delle riparazioni in pieno volo. D'altra parla perù la costruzione stessa del velivolo è basata su principii nuovi, i quali offrono la maggior garanzia per un volo senza il minimo pericolo. Il dott. Dornier constatando nella sua lunga carriera che moltissime disgrazie aviatorie erano provocate dal fatto che i piloti avevano troppo da farà durante il volo, ha voluto eliminare questo inconveniente. Il pilota non dovrà più pensare che a guidare il velivolo e non dovrà essere al tempo slesso ingegnere, navigatore, comandante, ecc. Perciò egli prenderà posto nella cabina specialmente riservatagli, mentre i compiti di dirigere il volo saranno afliduli al comandante, il Iquale, con l'ufficiale di seconda. avrà una cabina posta accanto a quella del pilota e dalla quale potrà impartire tutta le disposizioni sia «' pilota die all'equipaggio. Adolfo von wiegand. (Copyright della « Aero-Revue Sulsae e Iella » Stampa •). Basi/ed

Persone citate: Jaeger, Merz, Schmidt

Luoghi citati: Altenrhein, America, Amsterdam, Basilea, Europa