Il «mago del Palatino»

Il «mago del Palatino» Il «mago del Palatino» Che cosa dice la vedova sul mistèro della scoperta e sulle cause della morte Rom 4 ntti „ ,, Roma, 4 notte. Nella solitaria Villa Mills, che fu già convento delle monache cosidette visitandine, e che domina con il suo massiccio torrione quell'angolo del Palatino dove sorse la casa di Domiziano, la vedova del compianto professore Francesco Hocchi è rimasta da un Bnno la vera, unica custode del Gabinetto scientifico di ricerche, cui ella spera sarà legato nel tempo il nome del marno. Morto lo scienziato imolese e apposti dall'autorità giudiziaria t sigilli sui quattro o cinque stanzoni adibiti dal Rocchi alla terapia dei metalli, la signora non ha voluto abbandonare neppure per un giorno quello che oggi più che mai è divenuto un vero romitaggio, dove due donne sole, madre e figlia, vivono nel culto delle memorie e nella speranza di un qualche riconoscimento ufficialo, che renda meno stentata la loro esistenza avvenire. Abbiamo scambiato stamane qualche parola con 'a vedova del professore, che è una distinta e colta insepriante della capitale. Ora che i'attenzione della opinione pubblica è stata richiamata sul caso Rocchi, essa slusinga che almeno dopo morto si voglia rendere ni marito la giustizio che invano attese in vita, ma è altrettanto fermamente decisa a rivendicare con ogni mezzo 11 patrimonio intellettuale e scientifico che egli lasciò morendo. Un allievo che può sapere — Mio marito — ella dice — ha sacrificato tutta la sun vita per dare all'Italia un primato scientifico non soltanto nel campo dei restauri. Attraverso esperienze e prove delicatissima egli aveva potuto rintracciare 1p materie prime, gli arnesi, gli utensili. Isistema di lavoro, che «riluti e artigiani usarono attraverso ì tempi, dalle età più remote alle Corporazionmedioevali, alle Mostre d'arte del Rinascimento Fu solo attraverso questo studio tenace e questo esame minuzioso che si era rivelato a lui il segreto e la tecnica dei più grandi artefici di ogni età. Tuttavia egli non fu nominato mai direttore del Gabinetto che aveva ideato. Con il pretesto che non possedeva una laurea, rimase sempre col titolo di incaricato. Anche poco prima di morire chiedeva se fosse giunta la nomina a direttore effettivo perchè qualcuno lo aveva pietosamente lusingato. Oggi s1 vuole liquidare una pensione di 225 lire mensiliE dire eh» quando mio marito chiese ed insistette per la nomina a direttore, gli fu risposto: • Ma lei è un francescano e non ha bisogno nè di pensione, nè di titoli ». — suo marito — chiediamo alla vedova — non l»i lasciò morendo indicazione alcuna che valesse, oltreché a rivelare la proprietà della sua scoperta, anche e sovratutto a non far disperdere il segreto del suo metodo prodigioso ? Alta domanda ia donna non sa rispondere con precisione, perchè evi dentemente Francesco Rocchi fu al ri guardo parco di confidenze con tutti ciò che del resto rispondeva al suo bizzarro carattere. — Lei sa — dice la vedova — cheannessa al Gabinetto dei restauri, era una scuola che però non potè ma funzionare. La burocrazia che aveva trattato mio marito come un empiri co, compilò un regolamento secondo 11 quale erano ammessi a frequentare il r. Gabinetto dei restauri delle anti chltà, a scopo di Istruzione, gli tm piegati tecnici e di custodia desìi Isti tuli di antichità e d'arte. Mentre iRocchi aveva chiesto dei chimici-arti sti e degli artisti con buona voi or uà di prepararsi, in cambio gli venivano assegnati come allievi i custodi dell antichità! Basta leggere 11 programma della scuola, per farsi un concetto esatto di quanto Invece egli aveva ideato e si proponeva d! fare. Non solo gli vennero negati allievi, ma perfino un locale ed un telefono. Tuttavia — continua la donna — ricordo che mio marito, poco prima di morire, chiamò a sè il Direttore Generale delle Belle Arti, prof. Roberto Parihenl, al quale disse di avere incontrato nella sua vita un solo allievo, di cui fece il nome, come dell'unica persona che a vrebbe potuto continuare la sua opera.— Lei ritiene che anche il segreto dei restauri sia stato rivelato dal Maestro al suo allievo? — io ricordo che mio marito mi disse di avere lasciato tutto scritto, ma in »'n modo sibillino Chi vi saprà l'-^ere troverà il segreto. — Questo manoscritto dove si trova ?— Ritengo che esso debba trovarsi n mezzo al materiale 1he l'autorità giudiziaria ha posto sotto sigillo. Anche una intera opera manoscritta di mio mnrito sulla tecnica deuli ami rln deve far parte di questo materiale. Finora i sigilli sono stati tolti fine volte per ritirare degli oggetti l'uivema'rlo0, tBrZÌ 6 P6r piocedere al La proprietà della scoperta Abbiamo rivolto ancora qualche do n?!in,da aI.la vedova Rocchi sulla questione dulia proprietà della scoperta t.ssa però mantiene al riguardo un naturale riserbo, pure riconfermando il proposito di tutelare ove occorra con i mezzi legali, il suo diritto. Bisogna ricordare a questo proposltr c.'ie gli stranieri non lasciarono pas ^re "'oss«lvato il fenomeno vivent. i,-.m.» Ro ■ 1 rappresentava in vita unii America gli vennero offerte di un ni. ione di dollari ed un'altra proposta (lei genere gli fu fatta dalla Francia isi dice che ad un noto antiquario sarebbe venuto di sola mediazione cir ca. mezzo milione. Francesco Rocchi rifiuto sempre lecisamente ogni offerta dall'estero. Domandiamo da ultimo alla vedova del compianto professore se sia a sua conoscenza l'esito della perìzia chimica ordinata dal Ministero della balneazione nazionale sulle cause che eventualmente possono avere cagionato la morte dello scienziato. — Mio marito — essa risponde — ha fatto spreco della s.ua vita a prodelia scienza, alla quale si era dedicato. Quanti lo conobbero satini Che egli non dormiva quasi mai. Egl, diceva che era necessario precorrere le « fasi » deci! npparocch. perchè gli oorgetti arrivassero al punto giusto della ■ cnariginne ». La perizia ehlrn ca ordinata ,iel marzo scorso fu ese guita dopo cir^a sei mesi dalla mo te di mio marito. Ne ignoro il risulta to. 13' vero che al Gabinetto erano Stati apposti i stelli! e da quel glor no nessuno più ne aveva varcato la soffila, ma chi assicura — conclude la vedova — che attraverso le finestre le sostanze venèfiche la cui azione do veva essere accertata e^ esaminata non possano andare evaporate? Fin qui le dichiarazioni della vedova del prof. Rocchi. La pratica [amministrativa continua intanto suo corso ed è da augurarsi che es sa ronduea ad un soddisfacente coni ponimento. Quanto alle sorti del l'istituto sperimentr.le • Alfredo Oria ni ■ e del Gabinetto dei restauri, esse sono connesse fra di loro, ma più eh<> p.Mro dipendono dalla possibilità che altri sin messo In grado di con limare l'opera di Francesco Rocchi

Persone citate: Alfredo Oria, Francesco Rocchi, Mills, Roberto Parihenl, Rocchi

Luoghi citati: America, Francia, Italia, Roma