Ras Tafari ascende al trono della Regina di Saba in una fantasmagorica magnificenza di riti

Ras Tafari ascende al trono della Regina di Saba in una fantasmagorica magnificenza di riti Ras Tafari ascende al trono della Regina di Saba in una fantasmagorica magnificenza di riti I> fantastica cerimonia dell'incoronazione Uno sfarzo favoloso e un rituale pittoresco -• Le danze religiose io onore dell'Imperatore - La sfilata dei guerrieri dalle criniere di leone •• II corteo imperiale fra una folla smagliante e multicolore •■ Il Re dei Re sulla berlina che fu di Guglielmo II -- Fragore di acclamazioni e rombo di cannoni intorno alla Reggia (Per radio dal nostro inviato speciale)', Addis-Abeba, 2 notte. ( Ras Tafari, il trecentotrentaquattresimo discendente di Salomone e della Regina di Saba, è stato solennemente incoronato oggi, nella cattedrale di San Giorgio, col nome di Hailè Sellassiè, Imperatore d'Abislinia, Re dei Re d'Etiopia, Leone di Giuda.Grigia c torbida solitamente, ■Addis Abeba si è rivestita oggi dei colori pia sgargianti. Tutte le caie sono pavesate di bandiere e di 'arazzi di cento colori: dai radi balconi pendono tappeti dai disegni fantasiosi e di grandissimo pregio. Sono stali, inaugurati trenta nuovi edifici nella via principale che unitee la piazza centrale del mercato 'al quartiere delle Legazioni. Ghirlande luminose sono fiorite come per incantesimo sui letti degli edifici. L'Imperatore ha voluto che fossero 'dissimulate il piti possibile le vecchie primitive dimore, i tukuls, nei quali abita la maggior parte della popolazione, e che sorgono anche nel centro, modernissimo, della citta. Sono state perciò elevate sui lati 'delle vie palizzate di legno, dietro le quali la folla si pigia in modo inverosimile. E una innovazione strana, questa, che dà alla città un po' l'aspetto di una fiera gigantesca. L'Imperatore ha curalo di persona i minimi particolari: ha ordinato che la circolazione fosse oggi regolata come in una città europea, ha dato direttamente le disposizioni per le varie cerimonie, e per quindici giorni consecutivi ha visitato minuziosamente la capitale facendo numerose osservazioni sui lavori in. eorso. Egli non ha dormito da quando sono stati iniziati i preparativi per la sua incoronazione. Ha disposto soprattutto che fossero prepara. te ^sontuose dimore, con tutto il confort moderno, per i capi e i membri 'delle delegazioni estere invitate, non dimenticando per gli europei le sigarétte e i vini preferiti. Lo splendore del cerimoniale , Dello splendore di queste feste abissine abbiamo avuto un'idea 'grandiosa ieri, quando l'Imperatore *i è recato a inaugurare il monumento equestre di Menelik. Ras Tafari era vestito di porpora e aveva gran seguito di lancieri. Davanti al monumento erano stati distesi tappeti preziosissimi e vi era stalo eretto il. trono, tutto d'oro. 1 dignitari etiopici, nei loro costumi color blu giallo e nero ricamati d'oro, slavano intorno all'Imperatore, formando un quadro di magnifico effetto. Una nota melanconica fra tante unifórmi sgargianti la davano i rappresentanti stranieri con le loro monotone uniformi nere. E tutt'intorno erano soldati e folla, in caratteristici costumi di mille fogge e di mille colori. Il primo fragoroso saluto all'lmperatore glielo hanno dato stamane all'alba le tribù, quando egli, insieme all' Imperatrice, è uscito dalla 'cattedrale di San Giorgio, dove era stato tutta la notte a pregare. Egli vi si era rinchiuso ieri sera alle 22. Il silenzio intorno alla chiesa era grande; sebbene le strade brulicassero di folla, nessuno ha osato turbare il pio raccoglimento dell'lmperotore. C'era pena di morte. I guerrieri hanno fatto guardia 'd'onore a Menelik, la cui statua si profilava chiarissima nella notte. ■'Ardevano intorno i fuochi alimentati continuamente dai soldati: l'alta criniera di leone, che cinge il capo del vecchio Imperatore, e la zagaglia, impugnata in fiero atteri.giamento, fiammeggiavano, dando un tono di vita al bronzo inerte delia statua. Sfa dal silenzio della notte i soldati e la folla sono passati al più sfrenato strepitoso tumulto 'di gioia, non appena l'Imperatore è comparso sulla piazza, a capo scoperto, alto e maestoso: un urlo immenso siA levato dalla marea umana verso l'Imperatore, un applauso immane, mentre fucili e zagaglie e bandiere venivano agitati in alto, in un turbine vorticoso. L'Imperatore è passalo fra questa tempesta di acclamazioni dirigen 'dosi a Palazzo, per prepararsi all'imminente cerimonia. Un sontuoso ricevimento Prima della cerimonia religiosa Tlell'incoronazione ha avuto luogo un sontuoso ricevimento nella gran 'de sala del Trono al Guebi — il palazzo imperiale. Secondo la tradizione, un velo di seta bianca separava la sala in due parti: da una parte hanno preso posto l'Imperatore e l'Imperatrice, assisi sul trono, i dall'altra | grandi dignitari^ i mi¬ nistri, i rappresentanti degli Stali esteri. Poi, mentre nella piazza antistante al palazzo, si formava il corteo, è stato lanciato al popolo, dall'alto della torre, un proclama annunciatile il nuovo regno. I rappresentanti degli Stati esteri hanno porto allora all'Imperatore le loro felicitazioni. L'udienza è terminata. Ora la cerimonia assurge a grandiosità e a fasto imponenti. La città sembra in stato 'di guerra. Le tribù armale si riversano a corsa . sfrenala verso la cattedrale, dove a momenti giungerà l'Imperatore. I ras, sul'dorso di muletti riccamente bardati, armati di zagaglia con scudo coperto da ricche fodere per preservarsi — secondo la tradizione — dal malocchio, convergono sulla piazza della cattedrale, seguiti di corsa dai propri guerrieri armali di fucili dai modelli più svariati. Entro la cattedrale, intanto, si sono adunali i ras più importanti, questi hanno il capo cinto di una fulva criniera di leone e indossano ricchissimi costumi, ricamati d'oro c d'argento. Nella Cattedrale di San Giorgio La cattedrale è tutta pavesala dai colori etiopici e dai vessilli delle Nazioni amiche. Su un ampio palco si erigono due grandi baldacchini, l'uno rosso riservato all'Imperatore, l'altro azzurro, per l'Imperatrice, ambedue sorretti da colonne che poggiano su un leone dorato, sormontale dalla corona salomonica. Sotto i baldacchini, i troni, tutti d'oro, ricoperti da sete preziose. Ai lati dei troni ci sono degli scanni riservati ai capi e ai membri delle tredici delegazioni estere. Alle sette" del mattino giungono nella cattedrale il Prìncipe di Udine, rappresentante del Ile d'Italia, il Duca di Gloucesler, rappresentante del Ré d'Inghilterra, il maresciallo Franchet d'Esperey, per il Presidente della Repubblica francese, i rappresentanti degli Stati Uniti, della Svezia, del Belgio, della Turchia, del Giappone, della Grecia, della Germania, della Polonia, dell'Olanda e dell'Egitto. Indossano le grandi uniformi e sono accompagnati dai Ministri rappresentanti le rispettive Nazioni alla Corte di Addis Abeba. Essi prendono posto ai lati del trono. Gli altri invitali, gente di tutte le razze e di tutte le Nazioni, prendono posto nella rimanente parte della Cattedrale, unitamente ai grandi capi etiopici, quattro dei quali — t quattro ras più importanti — si collocano ai lati del trono. Fuori, intanto, migliaia e migliaia di uomini attendono di veder, comparire l'Imperatore. Sul Trono Quando alle otto si apre il velario rosso innalzalo in fondo alla Cattedrale per nascondere l'altare, l'Imperatore e l'Imperatrice, vestili di candidissimi manti ricamati d'oro, fanno il loro ingresso trionfale. Il clero die indossa i sacri paramenti di velluto e d'oro, e i capi delle missioni si fanno incontro ai Sovrani, che appaiono emozionati per la grandezza dell'avvenimento. Il Re dei Ile dà la mano all'Imperatrice e insieme a lei sale sul trono. Lo spettacolo % di una eccezionale bellezza. La grande folla dagli abiti multicolori aumenta lo splendore e 10 sfarzo della cerimonia. Alle 8,30, in mezzo a un silenzio impressionante, 1'Abuna Pelros, delegato dal Patriarca di Alessandria, contornalo dall'alto clero copto e dai cantori, inizia il rito religioso. Dopo aver consegnalo all'Imperatore le sacre insegne (il manto imperiale di veduto rosso ricamato in oro, lo scettro d'oro, la spada dall'elsa di oro intarsiata di diamanti, due lande pure d'oro) gli impone sul capo la corona d'oro massiccia, cesellata da un orefice di Londra, e pagata, a quanto si dice, quasi cento milioni di lire. Il Re dei Re, in piedi, le mani congiunte, china lievemente 11 capo. La cerimonia dell'incoronazione è finita. Un alto dignitario porge. all'Imperatore lo scettro, di una r'iccltezza favolosa, fabbricato a Parigi, mentre i ras e gli alti dignitari dell'Impero si prostrano ai piedi del Trono. La banda intona l'inno etiopico e le artiglierie sparano a salve. Dentro e fuori la Cattedrale si leva altissima un'acclamazione. Con la corona in testa e lo scettro in mano, il Re dei Re si inginocchia a ringraziare Dio. Il silenzio ritorna, impressionante, nella cattedrale. L'Abuna, quindi, do po. avet rimesso, le. insegne, dei pjn dre al principe ereditario die si prostra davanti agli augusti genitori, incorona, con un cerimoniale più semplice l'Imperatrice. Si leva ancora, altissimo, potente come il tuono, l'applauso della folla, mentre di nuovo echeggiano le noie dell'inno etiopico e rombano i cannoni. Dopo aver rimesso alle Principesse di sangue reale le insegne del grado, l'Imperatrice lascia il tuo trono per far atto di devozione e di omaggio ai piedi del suo augusto consorte. Quindi l'Imperatore e la Imperatrice si recano all'aitar» per cotnunicarsi, mentre alle loro spalle discende il velario rosso, come se lo spettacolo fantasmagorico, che richiama al pensiero l'antica Bisanzio, fosse terminalo. I Sovrani ricompaiono, compiute le devozioni, e si assidono nuovamenu sul trono, per assistere al rito religioso propiziatorio. Terminata la funzione, essi, seguiti dai rappresentanti degli Stati esteri, dai ras, Uai dignitari di Corte e dagli alti funzionari, escono dalla Cattedrale e fanno per tre volte in corteo il giro esterno della chiesa, salutati dalle deliranti acclamazioni della folla, e portano infine in un ampio padiglione appositamente eretto. Ai lati del trono si assidono le personalità del seguito, mentre il clero copto rende omaggio ai Sovrani intrecciando le tradizionali danze religiose. Lo spettacolo è di. una smagliante caratteristica bellezza. I Sovrani assistono dopo a un grandioso sfilamento di rappresentanze. Il fantastico corteo Terminata la cerimonia, l'Imperatore e l'Imperatrice prendono posto nella sontuosa berlina che già servì per l'ine oronazione di Guglielmo II, e che è stata acquistata recentemente. Sei superbi cavalli ungheresi, che un negoziante tedesco ha fatto pagare 300 mila lire l'uno, riccamente bardati, sono attaccali al cocchio. La berlina proviene dalle imperiali scuderie di Potsdam:< il leone dello stemma imperiale ha cancellato l'aquila prussiana. 1 battistrada con grandi stendardi e gonfaloni aprono il corteo imperiale, seguiti, di corsa, dai valletti della Casa Reale. Sul percorso del corteo, dalla grande cattedrale al Guebi, tutti i balconi, tutte le finestre, affiliati a prezzi favolosi, sono pieni di grappoli umani. Il sole mattutino inonda le strade di una luce die stordisce: lo scenario grandioso ci illumina fantasticamente. Sono l« dieci, e il corteo comincia a muoversi. Ancora a mezzogiorno la folla è senza fine. Migliaia e migliaia di volti bruni elevati verso il Negus hanno una identica espressione di gioia fatta di fanatismo. Le criniere di leone portate dai guerrieri abissini e le. lunghe lande e gli scudi d'oro splendono stranamente e danno una nota stupefacente di colore a questo quadro spettacoloso. Altri guerrieri sono vestiti semplicemente di bianco e portano lance con bandierine dai colori dell'Impero. Gli hibas negri a dorso di muletti espongono curiosi trofei. I colpi di fudle sparati in aria dalle guardie del Re dei Re, crepitano incessantemente, mentre nel cielo rombano i motori di sei aeroplani, fra i quali è quello donato dal Governo italiano, pilotato dal capitano Marassani. Il fragore delle salve d'artiglieria non cessa. Su tutto questo rumore spaventoso di armi si leva potente il tumulto gioioso della folla che strabocca da ogni parte. Il «guebber» Alle tredici, finalmente, il tumulto diminuisce. Il corteo è in gran parte sfilato. Ora i guerrieri si preparano al grande festino, il guebber. Insieme al fucile essi hanno alla cintura un magnifico coltellaccio affilato con cura particolare per la circostanza. Infatti il piatto principale del festino è costituito da buoi, che vengono portati vivi nel cortile del Palazzo e che gli invitati uccidono a colpi di mazza e di lancia, e poi col coltello li scuoiano e li tagliano a pezzi per mangiarli crudi in onore Uel loro capo e a ricordo delle epoche antiche quando era proibito ai loro antenati di accendere il fuoco per non svelare la loro presenza al nemico. L'orgia si è scatenata furiosamente. Centinaia e centinaia di buoi sono stati uccisi, e guazzando nel sangue i soldati hanno celebrato il grandioso festino in gloria del Leone di Giuda. Tulli i capi e i membri delle. Uis.-, sioni estere sono siali insigniti dai Sovrani di altissime onorificenze. Il Prindpe di Udine è stato insignito della grande croce dell'Ordine di Salomone e altre onorificenze sono state rimesse agli altri membri della delegazione italiana secondo il loro rango. I rappresentanti esteri sono stati invitati poi dall'Imperatore a un sontuoso banchetto, al quale sono anche intervenuti tulli i Principi e gli alti dignitari etiopici. Al calar del sole i cannoni sparano ancora le. ultime salve, e mentre l'ombra della sera scende sul palazzo reale, la città splende di luci et guerrieri levano un inno al Re dei Re, cosi felicemente asceso al trono di Salomone e della Regina di Saba. GUIDO CALDERINI.

Persone citate: Franchet, Guglielmo Ii, Hailè Sellassiè, Negus, Patriarca, Tulli