Tre terrazzieri sepolti da frane

Tre terrazzieri sepolti da frane Tre terrazzieri sepolti da frane Un morto c due feriti .gravi presentimento di un figlio Sepolto vivo a cinque metri di profondità in corso Francia • L'impressionanter , , , ...Uda frana in corso Orbassano investe due fratelli Una mortale sciagura, accaduta nel omeriggio di ieri, ha funestato lo volgersi dei lavori che sono in corso el tratto di corso Francia prossimo lla Tesoriera, per gli impianti di gnatura. In quella zona appunto na impresa della nostra città ha iniato da qualche tempo i lavori di avo e canalizzazione, por creare il unicolo sotterraneo delia fognatura rincipale, die dovrà correre lungo asse del corso per congiungere la ete periferica con quella già esisten e die giungo tino all'altezza di orso Bacconigi. 11 canale viene scaato a. cinque metri di profondita, ediante la escavazione di pozzi de: ametro di circa due metri, dai quali dipartono i due rami del cunicolo otterraneo. _ li lavoro nel ponwrlggio di Ieri si volgeva nel tratto che fronteggia In asa segnata con il numero 1S0 di coro Francia e non molto distante dai uricciuolo che serve di cinta ai giarino di tale casa, in quanto per ra ioni tecniche il canale viene fatto orrere sotto l'area del controviale de ro del corso, in prossimità con la ede della tramvia intercomunale di ivoli. Da uno dei pozzi si era inizia o il lavoro di escavazione del cuui olo nella direzione della periferia e operai erano intenti all'opera, che. uasi contemporaneamente, lo scavo chiede l'allontanamento del mateale e l'armatura delle pareti e del i olta. Gli operai adibiti a. tal genere i lavoro si può dire rappresentino na categoria a parte tra I terrazzieri, a per il fatto che occorre loro una ualdie specializzazione e sia ancora erchè provengono nella quasi totali à dai paesi della pianura canavesana Anche i tre operai che si trovavano el pomeriggio di ieri nel cunicolo otterraneo d'i corso Francia, apparteevano alla numerosa schiera dei terazzieri canavesani impiegati presso e imprese della nostra città e stavao, come si è detto, procedendo allo cavo, quando è avvenuta la sciagura. Dalla bassa volta del cunicolo pioveano prima alcune manciate di arilla umida e, subito dopo una gran massa di terra — vera frana — preipitava nella galleria. Due dei tre uomini, e cioè quelli ch° erano più dicosti dalla parete di scavo, riuscì ano a gettarsi indietro e. a porsi n salvo verso il pozzo, mentre il tero, rimaneva travolto e tosto seppelito dal terriccio. La tragedia era stai a anto fulminea quanto silenziosa. So.o e grida di soccorso lanciate dagli campati avvertivano 1 terrazzieri ad detti ai lavori alla superficie del suolo e quelli che si trovavano nei pozzi vicini. Agli accorsi la disgrazia si presen ava subito in tutta la sua gravità Alla superficie, un ampio avvalla mento di terreno segnava il luogo do ve il cunicolo aveva ceduto, inghioi endo la massa di terriccio sovrastan e e verso quel punì • si rivolgevano utti ì presenti, Nè infatti era, per il momento, possibile avventurarsi nella galleria sotterranea, dove continuava a cadete terriccio, e permaneva la minaccia di nuove frane. 1 due scam pati che intanto ' erano stati tratti dal pozzo, apparivano in preda a « choc » nervoso per l'emozione provata. Visto la gravità del caso, il diretore dei lavori, sig. Camoletti faceva avvertire i pompieri. Dalla Caserma delle Fontane partivano tosto due di staccamene al comando degli inge gneri Viterbi e Mottura con due carri attrezzi. Contemporaneamente si recavano sul posto vigili urbani, agenti di P. S. e carabinieri per il necessario servizio d'ordine. Il lavoro si pre sentava però oltreniodo difficile, an che per 11 fatto che la vicinanza dei binari della tramvia Torino-Rivoli, au mentava il pericolo che accadessero nuove frane, al passaggio d'i ogiv convoglio. L'ing. Rossi direttore della tramvia. avvertito dell'incidente, di sponeva apposito servizio di segna ia zione per far transitare 1 treni a limi latissima velocità, nel punto di ma_gior pericolo. Quando già si era stabilito che l'operaio rimasto sepolto, era il cinquantaduenne Giovanni Ferrerò, nato a Volpiano e residente a Rivoli e si era perduta, rio po due ore di ininterrotto lavoro, ogn; speranza di salvataggio, da uno detreni diretti a Rivoli, durante il ral lentamento, scendeva un giovanotte di circa diciotto anni e rivolgeva la parola a qualcuno dei presenti: — Che cosa è successo... dov'è ml<padre... lo sono Ferrerò, mio padre lavora qui... 1 presenti e tra i priml'ing. Mottura si serravano attorno agiovinone e riuscivano a mascherargli la tristissima verità ed a farlo proseguire sul convoglio che stava per riprendere la marcia. Il povero giovane che tornava In famiglia dopo aver trascorsa la giornata al lavoro in città, conosceva più tardi la fatale notizia, quando alcuni dirigenti dell'impresa stradale si recavano ad annunciare ai famigliari la disgraziata fine dell'operaio II lavoro proseguiva intanto alacremente, ma l'opera veniva ritardata dal continuo pericolo dnuove frane, che obbligava pompiered operai ad mi estenuante lavoro darmatura. Anzi quando già si era scavato un pozzo di circa tre metri, solo per un fortunato caso si evitava che una nuova frana travolgesse trpompieri e due operai. L'ing. Orlatidini, capo dell'ufficio municipale deLavori Publici, avvertito dell'incidente, inviava sul posto alcuni tecnicper la necessaria inchiesta. Sulle cause del crollo sono state fatte alcunipotesi. Pare verosimile che esso sia stato originato dal fatto che nei pressi scorre una «bealera», e che quindi il terreno, causa le infiltrazioni dacqua, abbia presentato minore resistenza all'opera di scavo. , Verso le ore 22, e cioè sei ore dopo la disgrazia, affiorava dal terriccio il nalmente il misero cadavere del Ferrerò. Dopo le constatazioni legali fatte dal medico municipale dott. Gibbala salma veniva portata agli Istitutmedico-legali del Valentino. — Un altro incidente della stessa natura, benché abbia dato origini a conseguenze meno gravi, è avvenuto iermattina alle ore 9,30 in corso Orbassano all'altezza della Cascina PartengoIn questa località si stanno svolgendlavori di sterro per la posa di tubdella fognatura. Fra gli altri operache componevano la squadra si trovavano pure i fratelli Giuseppe e MichelRodolfi fu Tommaso, il primo di anni 24. l'altro di 81, entrambi nati e residenti a Mazze. Questi due ultimi stavano ultimandle scavo di una fossa dell'altezza dcirca due metri quando l'alto cumuldi terra, radunato sui margini dellscavo è Improvvisamente franato addosso ai due giovani operai, seppellendoli, ma non completamente. Le griddi dolore dei due infortunati e il rumore della terra che precipitava nellbuca ricMamnrono l'attenzione del'assistente Medardo Cumino p detr«Itrì sterratori. Con la massima rapidtà sono slate iniziate subita le operdi soccorso per liberare i due disgrazrolnlmsdalgCcnlqdndpdcs cpsfotpcpgtèati dalla stretta del terriccio. Il lavo è stato compiuto celermente e con ni precauzione pur non peggiorare condizioni dei feriti i quali poteva poco dopo essere tratti fuori della ssa e adagiati su due autuburelle che Croce Verde, informata telefonicaente, aveva invieto sul posto con una uadra di militi. 1 fratelli Rodolfi lamentavano acuti lori, la terra che era franata loro dosso e aveva fortemente premute loro carni doveva aver provocato avi fratture. Benché i militi della oce Verde abituati a trasportare inrmi d'ogni genere, usassero ogni preuzione nel trasportarli, i disgraziati n potevano essere toccati senza che ro sfuggissero dolorosi lamenti. La presenza della Croce Verde in ella località aveva richiamata una screta folla che pietosamente comenlave l'incidente, e si et tnmuoveva l considerare le condizioni dei due voratori. I feriti giungevano all'Ospele Mauriziano e accolti nella sala i pronti soccorsi, di entrambi si endeva cura il dottor Einaudi. Il useppe Ridoifi aveva riportata la attura di due costole e della clavico sinistra; suo fratello invece si trova in più gravi condizioni per la attura del bacino. Il primo veniva chiarato guaribile in 40 giorni, il sendo ;n tre mesi salvo complicazioni. opo le cure del caso i due fntetll nivano ricoverati nella sezione chirgica. In corso Orbassano, nel punto dove era verificato il doloroso incidente, recavano nel pomeriggio un funzioario, il maresciallo dei carabinieri lla locale stazione e le guardie mucipali per constatare le eventuali sponsabilità.

Persone citate: Camoletti, Einaudi, Medardo Cumino, Mottura, Rodolfi, Viterbi

Luoghi citati: Francia, Rivoli, Torino