Accusata di bigamia afferma che la prima unionefu un nutrimento per burla

Accusata di bigamia afferma che la prima unionefu un nutrimento per burla Accusata di bigamia afferma che la prima unionefu un nutrimento per burla Biella, 24 notte. Il nostro Tribunale è stato chiamato a decidere su un curioso caso di bigamia, il quale però ò rimasto insouto dopo una lunga c movimentata udienza. Al parroco di S. Stefano, della notra città, il 17 novembre 1929 si preentavano due fidanzati, certi Ernesto Grassi fu Pasquale, di 37 anni, e Netva Germana di Lorenzo, d'anni 38, di Andorno Micca, per essere uniti in matrimonio. Il parroco, che nei giorni precedenti aveva sbrigato tutte le ormalità volute dalla legge, univa in matrimonio la coppia, che partiva U iorno stesso per il tradizionale viaggio di nozze. Di carnevale... ogni scherzo vale Al commissario prefettizio presso n omune, pochi giorni dopo, giungeva agli Stati Uniti d'America una comunicazione in cui la Nelva Germaa era indicata come sposata al commerciante Rinaldo Penna, residente ello Stato di New York. L'ufficiale ello Stato Civile presso 11 Comune deunciava il fatto all'autorità giudizia ia e veniva aperta una regolare itruttoria. Ritornati dal viaggio di ozze, gli sposi novelli dovettero cosi resentarsi al Procuratore del Re, per are schiarimenti. La donna narrò che, effettivamente, rovandosi nello Stato di New York ell'anno 1923, completamente digiuna ella lingua del paese stellato, aveva onosciuto un facoltoso commerciante lellese, certo Rinaldo Penna, con cui veva stretto amicizia ed iniziato ari he un commercio in società. Una se a, il Penna, stando sempre alle dihiarazioni della Nelva, l'aveva invita a in una villetta solitaria per sposat a. La Nelva credette ad una burla, erchè ciò succèdeva in febbraio, cioè nel periodo carnevalesco. Nella miste losa villa alcuni personaggi severi l» ivolsero delle domande in inglese, a ui essa rispose con un silenzio già iale, per il semplice fatto che non apiva una parola di quanto le veni a detto. Poi il Penna le disse che po evano ritenersi manto e moglie. La ocietà fra i due biellesi in America i fece pertanto intima. La Nelva filo perfetto amore col Penna per alcun; nni, poi, presa dalla nostalgia de. aese natio, indusse 11 Penna ad ac ompagnarla a Biella. Qui i due colom i rilevarono un caffè, che venne in estato alla Nelva. Questa si è poi ri utata di seguire il Penna, ripartite» oco dopo per l'America, prima di ab and aitare il Blellese, egli le disse ri etutamente che In America si era cherzato e che lei non era affatto sua moglie. Le ire del marito n. 1 La Nelva prese per buona la dichla azione e, mentre U piroscafo traspoi ava in America il marito per burla on disdegnò le attenzioni di alcun: vventori del caffè. La donna fu aD i tocca dalle particolari dimostrazioi di stima del Grassi, che in breve olgere di tempo subentrò in pieno ai enna nel cuore della donna. Senon he i parenti del Penna, residenti nei lellese, i quali avevano sempre ac olto la Nelva come moglie del loro ongiunto, scrissero prontamente ai enna segnalando la infedeltà della moglie. Così 11 Penna provocò la fa mesa lettera dell'autorità americana ai ommissario prefettizio del nostro Cu mune. 11 Pernio, anzi, saputo dell'avvenuto matrimonio della sua moglie col Gras i, polche il « flirt » fra i due si era onchiuso con regolari pubblicazioni mattùmoniali avvenute Innanzi all'uffiiale dello Stato Civile il 23 ottobre 929, si precipitava in Italia, e giunto Biella aveva la sorpresa di trovarsi i fronte al fatto compiuto. Sua molie era oramai la moglie di un altro. l caso era quanto mai seccante. Il enna si rivolse all'avv. Neri perchè ntervenisse in suo favore presso l'auorità giudiziaria e facesse mettere n prigione la coppia illegale. Gli spoi si precipitarono a loro volta dall'avocato Carpano, perchè parasse il tiro, he essi ritenevano ancora una burla. L'autorità giudiziaria istituì regoai* procedimento penale. Il Penna enne sentito in istruttoria e, poiché gli aveva già fissata inderogabilmene la sua partenza dall'Italia, perchè a scadenza del passaporto e importan affari gli impedivano di mantenersi ncora lontano dall'America, l'istruttoa veniva chiusa, allo scopo di rinare innanzi ai giudici i bigami sentire il maggiore interessato, il enna. Questi, però, non poteva attenere il giorno del processo, e lasciava na speciale procura all'avv. Neri e ad n suo cognato perchè lo rappresenssero Innanzi al Tribunale.. II movimentato dibattito Davanti ai giudici sono perciò comarsi oggi il Grassi, la Nelva e certi ovanni Sassone fu Giuseppe, di lift nni, e Luigi Bernocco di Pietro, di nni 29. i quali avevano giurato inanzi all'ufficiale dello Stato Civile lo ato libero degli imputali. Effettivaente lo stato libero dei due risultava che da dichiarazioni rilasciate dal destà di Andorno Micca, paese d'orine della sposa. All'inizio del processo, che ha riiamato una folla notevole di pubbli data la notorietà dei protagonisti, vv. Carpano si oppone alla costituone di Parte Civile del congiunto l Penna. Il Tribunal*, dopo una nga permanenza in camera di conglio, rigetta l'opposizione dell'avv. rpano e ordina il proseguimento del battimento. Vengono perciò sentiti imputati. 1 Orassi e la Nelva narrano la lunga oria del famoso matrimonio per bur di cui anche oggi sono convinti, e AnamccdmalcdnpzfdgpmmmzrttasdcdnspgpaGtBa affermano di avere agito in buona fede, perchè allo Stato Civile di Andorno Micca la Nelva è risultata nubile. Il Sassone e il Bernocco narrano invece che, essendosi trovati casualmene nell'anticamera del Municipio, furono pregati di fungere da testimoni per il Grassi e la Nelva. Si prestarono dì buon grado, pur non sapendo dei precedenti dei due, ma basandosi solo sul fatto che i certificati elei rispettivi podestà dei Comuni d'origine degli sposi li davano per liberi da altro vincolo. Dopo l'interrogatorio il Presidente dà la parola all'avv. Neri ili P. C-, che tratteggia la gravità del reato commesso dalla Nolva, Il dilemma perdura Il P- M. cav. Pagliano, con una serrata arringa, dimostra la piena colpevolezza della donna e del Grassi, e chiede la loro condanna ad anni 2 e mesi G di reclusione. In difesa di questi due parla brevemente l'avv. Guelpa, associandosi alle conclusioni del P. M. L'avv. Carpano, n dilesa del Grassi e della Nelva, para a lungo, dimostrando come in atti non vi sia una prova che nella famosa villetta americana sia avvenuto un regolare matrimonio fra la Nelva e il Penna. L'avv. Carpano, in via subordinata, chiede che sia riconosciuta la perfetta buona fede degli imputati, buona fede suffragata dalle attestazioni del podestà di Andorno Micca. Il Tribunale, dichiarato chiuso il dibattimento, si ritira in camera di coniglio per rientrare poco dopo e leggere un'ordinanza con la anale, ritenuto che in atti non vi'è la prova che il matrimonio contralto dalla Nelva col Penna sia valido, rimetto gli atti al Procuratore del Re per un supplemento di istruttoria.