Vigilia nuziale ad Assisi

Vigilia nuziale ad Assisi Vigilia nuziale ad Assisi DAL MOSTRO I jrVI ATO Assisi, 23, notte. Questo veramente è paese di incanto; e l'Augusta Fanciulla che l'ha scelto per il rito delle sue nozze, dimostra, con ciò, tale uno squisito senso e così eletti affetti, una spiritualità così alla e raffinata, che noi, più commossi, esultiamo al pensiero che il diadema di Regina sia per cingere la purità, della sua fronte. Qua, spettacoli mirabili di natura; qua, monumenti solenni e preziosissime figurazioni di arte; qua, sempre viva, nel prodigio di un'immortale primavera, la più caratteristica e schietta tradizione religiosa italiana, una ineffabile santità perpetuamente alitante e operante. Sotto questo cielo, in questo paesaggio, da «Illesi i edifici, dal più grandioso ugualmente che al più umile, dalle scolpite pietre e. dal sanguigno mattone e dalle affrescate mura, per una prodigiosa virtù che ovunque senti presento, ovunque riconosci manifesta, la Bontà divina prende un volto visibile, parla con una udibile voce, lo stesso volto, la, stessa voce, alla potenza del monarca, alla miseria del diseredato. Veramente Assisi appare tale, un ponte ideale fra l'umano ed il soprannaturale, una scala di luce fra la terra ed il cielo. - Arcani richiami Nò io immagino uomo di tanta, rozzezza, che giungendo qua, che. qua sostando, non ascolti arcani richiami riecheggiare nel suo intimo, non intravveda mistici baleni folgorare dalle cime del Subasta, dagli aspri e nudi declivi, cui la nobile città, ascende, con le sue case e i suoi chiostri, con le sue basiliche e la sua rnrea, mistici baioni folgoranti giù alla sottostante ubere conca, dove il Chiaggio ed il Topino fluiscono al Tevere, e dove, sotto l'eccelsa cupola di Santa Maria degli Angioli, la mi nuscola e immensa Porziunrola, cu stodisce sette volte secolare il ricordo di quel volo di lodolette che coronarono in cerchio, dall'alto, l'agonia di Frate Francesco, resupino sulla nuda terra, le braccia in croce al petto, il ricordo del volo degli angeli, secsi n raccogliere al trapasso l'anima liberata del Santo. Ma se non si pensi rozzezza, che da tanfo snave e beato idillio dell'umano e del transumano non sia qua,, in quest'Umbria dei Santi e dei Poeti, penetrata e vinta, è ben dilli rile anche misurare di quanta eleva- zinne possa essere suscettibile, qua un'anima eccellentemente gentile. Mistero dei muti gaudiosi colloqui di una tale anima, anima, giovinetta, con l'Infinito, cui lutto qua, natura p opere degli uomini, riconducono; mistero dellp estatiche contemplazioni, in conspetto del superbo panorama, nella solitaria pace dei chiostri, nella venusta grandiosità, o nella raccolta intimità delle chiese e delle cappelle : le'chiese hanno parpti e volte cui decorarono Cimabue. Giotto, il Gìottino. il Perugino, Simono Martini, Pietro f.oronzetti, dnnn dei doni: il chiostro ha la sua azzurra cupola di aria. La pianticella d'arancio E in uno di questi chiostri, uno dei più piccoli ed appartati, a Santa Maria degli Angioli, là dove Frate Francesco, avvolgendosi tra i rovi, questi trasmutava in rose; rose senza spine, sempre mai rifiorenti; là i suoi Frati Minori oggi custodiscono quella pianticella d'arancio che Giovanna di Savoia recava da Roma in offerta. Giovanna di Savoia nutre, con una devozione che va hen oltre il comuiip, 11 culto francescano: non è certo eccessivo dire che ella ha cercato e trovato qua la sua patria spirituale. Venne, crune è noto, la prima volta nel 1925; e vi tornò poi ad ogni anno, sostandovi spesso parecchi e parecchi giorni. E lungamente e appassionatamente si appagava nel recesso delle cinese e dei chiostri, indugiava in preghiere e meditazioni. La sua decisa predilezione per questi luoghi e per il Santo onde essi vanno famosi, si manifestò in guisa evidente, se pur le sue visite avessero quasi sempre il carattere strettamente riservato. Questo, anzi, pareva renderle, e le rendeva infatti, tanto più significative. Per il Cenobio di S. Pannano, il cenobio dove si rifugiò e visse Santa Chiara, ella, con le sue proprio mani, ricamava ammirevolmente ima pianeta. E altri doni di lei frequentemente .cimi¬ gevano allo varie chiese e alle variaconfraternite religiose. E non potò noii essere notato che di speciali e più larghe benpflcenzo godevano j poveri della città, In questi anni, pedali assistenze erano elargite a I pogni bisognoso: in questi anni, un'i. j Bgitola benefattrice provvedeva ad!qessi, altrettanto vigile e pronta quali- alo, il più delle volte, assolutamente j Rignota. Vernilo il giorno che la Princi- Upossa si promise sposa, ella volle clic |„il suo bel sogno d'amore si compisse qua, ad Assisi: nell'atto che si accingeva ad essere sposa, nell'atto che si accingeva a prendere la corona reale, volle, rivivere queste ore, questa pia atmosfera, forse per voto, certo per testimonianza incorruttibile di fede e per più fausto augurio. Volle che ni rito delle Sue nozze, di lei che si univa ad un Re, ohe saliva un trono, fosse patrono celeste quel serafico Servo ili pio che. per isposa si elesse la Povertà, òhe un trono imperituro si foco dell'Umiltà. Figlia e sposa di Re, in questa culminante ora della sua vita, vuole inginocchiarsi ancora sulla tomba, del Santo che tutto sprezzò e rinnegò del mondo, ogni fasto, ogni potenza.. ogni ricchezza, e nella rinunzia di tutti i b»ni vani trovò il supremo bene, e nella sofferenza mortale trovò la perfetta felicità. Ella è ben degna di essere Regina. Ma con quanta riconoscenza, con quanto entusiasmo e amore Assisi si prepara a solennizzare le nozze della Principessa, che è assai più che un poco sua, quasi figlia adottiva. Vibra nell'aria un fervore di sentimento popolare, una collettiva aspettazione affelfuosa. Si è già detto delle accoglienze che si preparano, dei festeggiamenti, dei doni. Il ricamo al canto delle screnate Fra questi, la riproduzione dello stupendo arazzo che la leggenda attribuisce alla, romana Jacopa dei Sette Soli, da lei offerto a Frate Francesco. Stanno compiendo l'opera, cominciata solo undici giorni fa, ventiquattro lavoratrici, ventiquattro giovinette d'Assisi, raccolte, a turni di dodici per volta, intorno al gran drappo di tela di lino, che misura sei metri per uno e trenta e dove esse ricamano col cotone azzurro, a punto a croce di Assisi, lo sfondo donde risaltano i grifoni e i cani e le palombe, quali si ammirano nello storico, arazzo dugentesco. Stanno compiendo l'opera in una luminosa stanza della bella casa della signora Clara Lunghi Leonelll, che dell'o¬ Pera stessa è ispiratrice e direttrice Dalle finestre della stanza appare tutto il panorama della sottoposta valle tiberina, su cui il cielo s'indir va smagliante. Quante migliaia e migliaia di punti, di questi minuscoli punti a croce, con impeccabile precisione, le ventiquattro ragazze hanno infilato e ripetuto in questi soli undici giorni? E hanno lavorato giorno e notte. E a notte alta, 1 fra felli e i fidanzati, per alleviare loro la fatica e, per incitarle, si raccoglievano nella strada, sotto le ^nostre e intonavano una, gaia serenata. La misura del canto, cosi, nella notte, ha ritmato l'agucchiare delle ricamatrici. E palombe e cani e grifoni hanno preso vita nel vasto candore della tela. Stamane II Podestà, di Assisi, cnmm. Arnaldo Fortini, ha pubblicato un manifesto, in cui, dopo avere evocato la gloria di San Francesco, dice: « ... E' sulla sua tomba che Giovanna di Savoia, la Principessa spntile, l'ideale signora della città nostra, ha voluto scendere e inginocchiarsi per diventare resina. Mai. dopo sette secoli, l'oriente latino sfolgorò di una luce più viva e più pura. La splendida rosela d'Italia è qui. fra le mura della vecchia città silenziosa, capitale di uno spirituale regno, verso cui si voliamo sii animi assetati di giustizia e di bontà. E qui convengono gli uomini tenaci e silenziosi, reggitori di in popolo forte, che ha un inno por ogni festa e per ogni battaglia. Salutiamo la maestà del Re Vittorioso, la maestà della Regina, buona e pia: salutiamo la Reale famiglia, cui Francesco d'Assisi profetò che. avrebbe tenuto noi r-ccnii le sorti della. Nazione. A nome deiip città consorelle, porgo Assisi il pio omaggio al giovane- e valoroso Re di Rulgaria. che per la prima volta l'Italia qui accesile lifflcìalmente e solennemente, sposo della figlia del nostro Ite. E tutte le bandiere palpitano sul cammino dei capi invitti, e tutu i oneri si aprono alla letizia, mentre fiorisce )1 meraviglioso sogno d'amore, p nella casa dolio preghière, più bella che vanti la tetra, benedice il Santo d'Italia cava lieto e poeta » Anche stamane il vescovo di Assisi. S. E. Mons. Nicolini ha riunito gg!nell'antica cattedrale di Snida Maria Maggiore l'Unione femminile ratto • licei, per una preghiera propizjatrfce jn favore della futura Regina di IBulgaria; e ha pronunziato calorose' parole, d'augurio, preti de lido opporBinamente lo spunto dal Vangelo di questa settimana, in cui si ritrova appunto la parabola delle Nozze Regali. La Società, internazionale degli Uud,| francescani, sorla in Assisi „e] gno, con l'intento di promuovere gli studi storici e artistici che più specialmente si riferiscono a quel glorioso periodo assistano fra il di' dicesimo c il qùatlordicesimo secolo, e che ebhp già a sua augusta patrona, dall'inizio, la prima Regina d'Italia, Margherita di Savoia, e di cui è patrona oggi appunto la Principessa, Giovanna, Ita rivolto a questa un indirizzo, in cui è detto clic, mentre lutto il popolò d'Italia l'accompagna col pensiero e il cuore a ... nella casa più bella della preghiera, sulla tomiia del Santo, dove sarà benedetto il rilo nuziale... ». il sodalizio le. rivolge l'omaggio della più sentita devozione. • ... augurando che tanta luce di protezione p di amore risplenda ancora nella lontana terra d'Oriento, che domani In saluterà Regina ». L'addobbo del Tempio E' noto che il rito nuziale si svolgerà nella chiesa superiore di San Francesco; e elio, dopo la. cerimonia, riformatosi il corteo regale, questo uscirà dalla Basilica, attraverserà la Piazza superiore, scenderà alla Piazza inferiore, e rientrerà, per il gran de portale, nella chiesa inferiore; dove, dopo avere ascoltato l'esecuzione musicale del «Cantico delle Creatu re», la regale Sposa si intratterrà a pregare all'altare della. Venerabile Maria di Savoia; e indi scenderà no) la cripta, a pregare davanti al sar cofago che accoglie i resti mortali di San Francesco. Sono oramai compiuti ì preparativi per la. cerimonia nella, chiesa su periore. Scarsissimo, appena accen nato in forma sémplicissima, l'addòbbo. E quale decorazione, del resto, sarebbe possibile, oltre a quella impareggiabile, che la Basilica \an ta, degli affreschi di Cimabue e di Giotto? Sull'altare, die sarà tutto decorato di fine: bianchi, grandeggiano sei candelabri di bronzo cor. statue e ornamenti di smalto, quelli donati il i ottobre l-'Sfi dall'allora Ministro Generale dei Minori conventuali, padre Alfonso Maria Orlick. Sul davanti dell'altare sarà, disposto il palliotìn donato dall'infanta Maria di Savoia, di broccato e oro. con al centro lo stemma Sabaudo. Sulla mensa dell'altare sarà stes'-i la cupola in punto iii Alencon, donata dalla Regina Kieua in occasione del settimo centenario francescano. Sul davanti dell'altare e sulla platea della chiosa, per circa un terzo della sua lunghezza, sono Stesi preziosi tappeti", di proprietà de.lla Casa Reale;! e dal pormi" d'ingresso ni presbiterio si svolge una lun, luto rosso, Pall'allar dlslaczPzrvbPssdouepcddsfirii-n fruirla riì voi =V„g Vr, ,v!aie, n C-orw Evangeli), sono disposto alcune bai- conato, drappeggiate di velluto ros- so, per i Principi reali. Davanti al-:l'altnre, l'inginocchiatoio per i roga-,li Sposi, superilo mobile in noce ma5- 'sioein, di antica pregevolissima fat tura perugina. Subito, dietro di.quo sto. le quatiro poltrone ppr il Re e la Regina, per l'ex-Czar Ferdinando!' e per la Regina Sofia di Grecia. Po po ancora, altre balconate, por gli invitati. Il rito li rit". che comprenderà la. Mossa votiva di San Francesco e la celebrazione del matrimonio, con In benedizione dell'anello, sarà celebrato dal padre custode del sacro convento di Assisi, il genovese padre Anton Maria Risso dei minori conventuali, il quale sarà assistito da quattro chierici e. dal cerimoniere della basilica. Egli indosserà la più ricca' pianeta del tesòro, quella stessa con cui, il 21 ottobre del l'.Gfi, celebrandosi il settimo centenario francescano, pontificò il Cardinal Merry del Val. legato pontificio. All'ingrosso' nella basilica di S. M. il Re, verrà intonato il « Domine salvimi fac llegem nostrum', del maestro Giovanni Battista Boni: poi, prima dell'inizio della messa, verrà eseguito il «largo» di Tlaendel. All'inizio della Messa, il <• Laudate Dnminum », a cinque voci di Pierluigi da Palestriiia; dopo l'elevazione, l'« O salutaris llnstia ». a quattro voci, ancora del Palestrina; dopo la Messa, il «graduale » della Me^sa di S:.n Francesco, « Quid in ili! est in Coelo soli e coro di quattro voci, del p^diejDomenico Stella, maestro di cappe:-;In della patriarcale di Sari Francc-isco, e. infine, dopo Iti celebrazione del rito nuziale, la « Marcia Nuziale » eli Mendelssohn, per organo. Nello storico palazzo municipale sono anche compiuti l'apparecchio o l'ornamentazione della saletta dove avrà luogo, dopo il rito, a San Frati cesco, la. trascrizione dell'atto ini ziale. trascrizione per la quale il Presidente del Senato S. E. Feder zoni funzionerà da notaio della Co rona. Pai palazzo municipale, muoverà quindi il corteo delle automobili, che trasporteranno i Reali, Principi e gl'invitati alla villa Cosianzi, per la colazione. La villa Costanzi sorge, come è già stato ricordato, in territorio di Spello; e Spello offrirà agli Sposi i doni simbolici: un'anfora di vino un'anfora di olio e un pane di. scuro grano. Assisi si va di ora in ora riempiendo di gente, convenuta da ogni contrada d'Italia, ta città è invasa da un gininso tumulto. Sull'alto dplla Rocca e sulla torrp comunale sventolano fiamme tricolore, e ie fiamme coi colori di Assisi, blu e rosse. MARIO BASSI.