Commenti di fine stagione sull'attività tennistica

Commenti di fine stagione sull'attività tennistica Tutti gli sport in tutto il mondo f Commenti di fine stagione isull'attività tennisticanquestiutmamn.aconcomttan Sa della data del Campionato con lo svolgersi di -altre manifestazioni tennistiche internazionali dove la nostra squadra era impegnata aveva fatto si che il titolo rimanesse ripetutamente aggiudicato a giocatori che, pur valentissimi, non rappresentavano certo quanto di meglio In campo nazionale esistesse. Quest'anno invece, spostata la data per la disputa del massimo titolo verso il declinare della stagione, qualcuno dei nostri migliori ha potuto partecipare e il titolo è cosi passato a quel giocatore che ne è attualmente i,l pili degno: Giorgio De Stefani. Da Stefani giocatore completo Malgrado l'assenza di De Morpurgo, che gii affari privati hanno portato a stabilire la sua. residenza a Praga, la vittoria di De Stefani non perde nulla i dei suo significato; la maturità mggiunta dal gioco d»l romano e lo sma> gitante grado di forma che ehli in questo momento attraversa sono fattori che valgono a eliminare qualsiasi possibile riserva. In De Stefani il tennis Italiano possiede 11 giocatore più completo e sul quale si può sem- fire fare IJ massimo degli arnda.mentl; a seriet.ì, la passione per il gioco, 11 carattere positivo sono inoltre le doti migliori — oltre a quelle tecniche, eccellenti — che caratterizzano questo atleta che oggi maritatamente adorna )a sua maglia dello scudétto di Campione Nazionale. Dietro il vessillifero della nuova generazione tennistica italiana la figura di maggior rilievo che in questo Carn, pionató è apparsa rimane sempre quella del giocatore che il titolo deteneva: Clemente Serventi. L'anziano possiede la medesima tempra e le identiche • qualità morali del giovane successore: tenacia, serietà, fermezza d'intenti. A 41 anni l'eclettico sportmnn romano resta ancora all'avanguardia del valori tennistici in campo nazionale: esemplo da additare a coloro che disertano le prove più difficili, trascurano la preparazione, non riescono o . non vogliono persuadersi che 1 successi, specialmente quelli che si ottengono nell'ambito sportivo, sono sempre conseguenza dì ferma volontà e di non lievi sacrifici. Le partite di ernesto Campionato italiano 19R0 si prestano poi a qualche interessante rilievo. Primo di tutti è quello della constatazione di come la vecchia guardia sa ancora battersi. A parte le buontsime prove fornite dal Principe D'Avalos v'è da notare rome nel girone finale all'americana siano giunti, insieme al vincitore e ad Oscar De Minerbi, Clemente Serventi e il conte Mino Balbi. Questi due validissimi rappresentanti della classe del * due volte vent'anni » hanno superato !e prove della più severa selezione con autorità e con disinvoltura dimostrando cosa sempre possano cuore e volontà, in ausilio di un sistema di gioco tuttora efficace e di una consumata esperienza di gara. De Minerbi e Rado Nel quartetto De Minerbi si è fatto notare per la conferma data degli innegabili progressi che in questi ultimi tempi egli ha fatto rendendo più sostenuto e più preciso il suo gioco e sfoggiando un più. ardente temperamento In gara. La sua vittoria nelle eliminatorio su un giuocatore pericoloso e tenace coinè il triestino Banfìeld e quella ottenuta in finale contro il coriaceo Balbi ci dicono che le possibilità del romano sono in questi ultimi tempi sensibilmente aumentate. Ciò è confortevole poiché il ragazzo da qualche tempo, pur mostrandosi passibile di inigfiorainemi, non pareva affatto progred:re-, oggi invece nel nucleo di giocatori da tenere In evidenza nel caso di incontri internazionali bisognerà annoverare anche Oscar De Minerbi. Durante la disputa sono da notare anche le discrete prove fornite da Barbuto e quelle di latta nel o doppio ». Significativa poi quella del giovanissimo Rado, il Campione nazionale dei jtiniores, che riusciva ad opporre una. delissima resistenza elio stesso De Minerbi. giungendo persino a portagli via il primo set. Su questo ragazzo milanesi' v'è certo moi. to da contare; la sua maturità stilistica è notevole e bisogna solamente augurarsi die il carattere si rinsaldi sino ad eliminare quel difetto che contraggono quasi tutti i giovanissr.nl che troppo presio riescono a procacciarsi una certa fama: quello di volersi credere un po' più di quello che El vale. Un altro rilievo cui il Campionato si presta, e questo doloroso, è quello dell'assenteismo dimostrato da alcuni dei nostri giocatori più in vista. Questo anno, malgrado il provvido allargamento delle basi di partecipazione ch« la Fili aveva decretato alla disputa, la quota degli iscritti non è stata certo quella che era lecito augurarsi. A parte le defezioni forzate dovute ad impegni sportivvl all'estero, agli impedimenti per mainala e per ragioni militari o professionali si sono anche avuti dei casi di assenze assolutamente ingiustificate. Per tali giocatori che non hanno sentito lo stimolo di scendere in campo per mettere a confronto il proprio valore e per difendere la propria lama non rimane quindi che approvare pienamente quanto la Presidenza Federale ha voluto decidere nella sua ultima riunione. La brillante signorina Valerio In campo femminile il titolo non ha Satto altro che tornare alla giocatrice che da molti anni, per l'entusiasmo, la serietà di metodo e l'intensità di applicazione è indubitatamente la nostra migliore giocatrice: la milanese signorina Lucia Valerio. L'esponente migliore del tennis italiano nel campo femminile comincia ad essere già qualcuna anche in campo internazionale e proprio ultimamente, fattori imprevisti e certo irregolari, le hanno impedito di conseguire un significativo successo 6Ulla campionessa di Germania: Kraulein Cilly Aussein. Dietro la Valerio non possiamo però contare su alcuna donna di un certo valore, esclusa la piccola fiumana Riboli che è giovane e potrà migliorare. Le altre partecipanti hanno dimostrato di essere sempre sul medesimo livello precedente, mentre v'è da lamentare l'assenza della signorina Perelli, della contessina Macchi e della baronessa Levi. Sarebbe stato, infatti, interessante assistere alla prova della nostra seconda giocatrice dopo i lusinghieri successi ottenuti nei Campionati a America. Nel doppio misto De Stefani e la Valerio non hanno faticato a disporre delle coppie avversarle, mentre nel doppio vomini c'è da rallegrarsi con i fratelli De Martino per il titolo che hanno saputo riconquistare dopo il successo di (Torino nel 1928. Gingl e James non : lormano la coppia ideale come cosian! za di rendimento, ina la loro intesa e 11 loro senso tattico sono talmente perfetti da rendere l'accoppiamento temibilissimo per qualsiasi « duo • ; in giornate di vena i fratelli De Martino possono poi magari diventare irresistibili. Nell'insieme dunque non si può dire che il titolo non sia andato ai più meritevoli. Le decisioni che li Direttorio federale Bella F.I.L.T. ha deliberato nelle se- La cultura atletica degli agenti di polizia tedeschi E' risaputo che nelle grandi, capitati la. Polizia conta su molle migliaia di uomini. Cosi è anche per Berlino che ha un reggimetiin di quindicimila agenti. Non si deve pensare però che i ana.rdi.ani dell'ordine siano recintali a. casaccio; si procede int.ece con rigorosi criteri nella cernila deijli clementi adatti fra i moltissimi, che pongono la loro candidatura, per l'arruolamento. Questo perchè è necessaria che l prescelti, al quali toccherà di mantenere l'ordine nelle vie delle metropoli e di proleggere i beni e la vita del cittadini, diano tulle Ir garanzie morali e Psiche per l'assoluzione del prourlo compito. Per inseguire i ladri, per lottare, con l banditi, per superare ostacoli, per essere in grado di salvare una persona In pericolo di annegare, i poliziotti debbono essere atleti completi e praticare noe tanto la. ginnastica quanto l'atletismo, la lotta quanto la boxe e il minio. Per ottenere questi risultati nelle grandi città, e Berlino e tra queste, vengono posti a disposizione delle molte migliaia di agenti, grandi stadi sportivi nel quali con. ini adeguato allenamento riesce Incile acquistare quel • grado di torma. » ehe e indispensabile per poter, in ogni circostanza tronlcuniare i criminal), come reprimere disordini. Quotidianamente i pòlicemens compiono gli esercizi. più salutari per il corpo e, per la disciplina e per la precisione con cui tali esercizi vengono eseguiti, gli agenti possono essere classificali veri ginnasti e autentici atleti. La lunga pratica degli sports dà al poliziotti tedeschi vigoria, sveltezza, precisione, ei.oè quelle doti che, ripetiamo, sono necessarie, a chi oltre la propria deve tutelare l'altrui incolumità. Nelle nostre fotografie due gruppi di poliziotti tedeschi sono ritratti in esercitazioni con le clave ci in assalti di boxe. dute di sabato e di domenica scorsa sono di una tale importanza che non sarà certamente sfuggita a quanti seguono con interesse le faccende tennistiche italiane. La più significativa è quella della prossima istituzione — con modalità che verranno in seguito definite — d'un collegio di giudici arbitri e di arbitri riconosciuti e tesserati dalla Federazione. Fino ad oggi nessuna norma era stata definita circa questa Importantissima branca, e gli arbitràggi anche quelli delle partite più importanti, venivano affidati secondo criteri di convenienza senza magari avere nessun affidamento sull'idoneità tecnica dei designati. Col nuovo sistema invece, anche la figura dell'arbitro di tennis viene a perdere quella flsiono mia vaga, nebulosa, che fino adesso aveva avuto e acquisterà un rilievo ben definito. Gli effetti benefici di que sta basilare riforma non tarderanno a farsi sentire. Altra decisione importantissima è stata quella che riguarda ia modifica apportata alla disputa della Coppa lìrlan. Questa prova di Campionato nazionale a squadre di 1* categoria pareva in questi ultimi tempi aver perduto parecchio dell'importanza che ebbe nei primi anni della sua istituzione. Anche quest'anno essa non aveva visto una lotta troppo accanita, parecchi erano stati i « forfaits » che le società iscritte avevano dichiarato e non poche anche le prove affrontate e portate a termine senza Impegno eccessivo. Le uniche partite che ebbero un certo accanimento furono quelle tra le squadre del T. C. Juventus e del C. T. Triestino, del T. C. Napoli e del T. C. Genova e del T. C. Juventus e del T. C. Roma nel secondo turno. Finalisti, dopo parecchie vicissitudi ni. erano rimasti il club torinese e quello di Genova, ma la squadrn bianco-nera dovette dichiarare «forfait! causa la partenza del suo N. 1, Emanuele Sertorio. Al T. C. Genova è toccato cosi 'l'onore di affrontare il T. C. Parioli, detentore della Coppa e del titolo. La squadra della società romana ha ottenuto nuovamente il successo, ma |non certo senza sforzo. Tre sole partite venivano giocate e tutte e tre vedevano la vittoria dei romani, così che veniva a rendersi inutile la disputa delle due partite rimanenti. De Stefani riusciva a battere Balbi, in un match che veniva ritenuto valido anche agli effetti del girone tinaie all'americana del Campionato. De Stefani batteva poi anche il giovano argentino — che gioca però sotto i colori del club genovese — Boy Galindez, non senza però impegnarsi; tanto che dovette perdere anche un set per 4-6. Clemente Serventi riusciva a battere anche, a sua volta, il medesimo avversario, dopo una appassionante contesa di oltre due ore di gioco. Gli allenatori stranieri li nuovo ordinamento della Coppa lìriim del 1931 vede la divisione delle società concorrenti in quattro zone, secondo un razionale criterio geograficosportivo. La prima zona comprenderà tutta l'Italia meridionale — comprese le colonie e le isole — sino al Lazio; la seconda, la Toscana, l'Umbria, le Marcile e l'Emilia; la terza, la Liguria e il Piemonte, e la quarta, la Lombardia e tutte le Venezie. Dividendo le avversarie in quattro gironi si otterrà certamente un maggiore interessamento di tutte le società italiane, date le maggiori probabilità che ognuna potrà avere di giungere sino alla disputa del girone tinaie. Altre deliberazioni importantissime sono quelle ehe riguardano la nuova assunzione, nel prossimo anno, di allenatori stranieri da mettere a disposizione dei clubs che posseggono maggior numero di giovani e promettenti praticanti, nonché quella della definitiva istituzione del Campionato professionisti — riservato ai professionisti italiani — che si svolgerà nella stagione ventura. AI delegati regionali è stata data facoltà di avvalersi dell'opera di commissari provinciali, e ciò per poter ottenere un maggior controllo sui ogni zona. E' stato proceduto alla nomina del rappresentante italiano in seno alla Federazione internazionale e al Comitato di Coppa Davis nella persona del conte Ing. Alberto Bonacossa, anziano dirigente dello sport tennistico nazionale e non certo nuovo ne! consessi internazionali di ogni sport. Alla Presidenza federale è stato devoluto il compito di Commissario tecnico, mentre al barone De Morpurgo è stata confermata la fiducia quale capitano della squadra di Coppa Davis. Una tornata federale, dunque, quanto mal proficua di piiovvedimentl, tutti importantissimi e di alcuni dei quali si aveva il massimo bisogno. Ciò dimostra che alla direzione del tennis italiano si trovano delle pèrsone che conoscono profondamente le necessità di questo sport e che sanno decidere e attuare tutte le provvidenze capaci di sempre maggiormente svilupparlo, ordinarlo e potenziarlo. Domenica prossima, 26.o Giro di Lombardia Ricordi di un'alba sportiva UMBERTO MAQQIOLI DI ragazzi della mia età che a quel tempi gli piacesse Ip sport non ce ne erano molli. Parlo dei. primi anni dopo il 1900: l'eco del lontano trambusto fra Russia e Giappone giungeva Uno a noi attraverso le smaglianti corrispondenze di Varzini, e parecchi giovani si sognavano di essere altrettanti soldatini del Mlka&o che, al grido di Banzail saltavano sulle trincee di Pori Arthur. C'è poco da dire, ma ai ragazzi piacciono t soldati e fare la guerra. Altri si divertivano ad assumere la posa anticlericale di moda, e ogni settimana ostentavano di comperare l'Asino e farsi vedere in giro a leggerlo. La politica vera e propria non c'interessava; soltanto I licealisti an davano qualche volta con gli studenti d'università a gridare Abbasso l'Austria, e viva Trento e Trieste davanti alle guardie che portavano ancora il cheppì duro coi riletti azzurri, perchè noi del ginnasio o delle tecniche badavamo ad altre cose. A leggere e commerciare, se si vuol sapere, i libri del Salgari, che facevano veramente gran de impressione nei nostri tremendi e tenerissimi piccoli cuori. Di letture sportive, che adesso hanno sostituito quelle di avventure e di drammi polizieschi, ce n'erano pochine, e neglette e striminzite assai. I miei, ricordi arrivano fino a rivedere i primi fascicoleltl d'una rivista illustrala allora allora fondala a Torino, ed era la Stampa Sportiva, che portava del « clichès » che erano una meraviglia e ci facevano conoscere una. quantità di figure e di luoghi. Un Triestino che dicevano scappato dalla sua città ver non tare il soldato sotto l'Austria, aveva vinto ad Alessandria il Campionato italiano di lotta, dove avevano concorso anche gli ercoli conosciuti nei baracconi l giorni delle feste patronali. Quel Triestino aveva un nome, curioso, Raìcevlcli, Giovanni Ralcevlch. Nella fotografia mostrava, un testone coi capelli tagliati col rasoio, la nuca muscolosa faceva una linea sola col collo, il nasino aveva piccolo piccolo. Imparammo anche a conoscere il « Negro Volante », che era un celebre corridore ciclista, americano di nazionalità e moro di pelle, venuto in Europa a farsi un boccone di tutti t nostri sprinters. Ma le figure che ci piacevano di più erano le scene delle corse su strada in Francia, e ci giovavano anche dal punto di vista... geografico. Insegnandoci — o ricordandoci — che lìoubaix è nel Nord, quasi alla frontiera col Belgio, e che I corridori partiti da Bqrdeaux alla volta di Parigi toccavano sulla strada ìngoulème. Tours, Orléans... L'esistenza del Bois de Boulogne l'apprendemmo ver via del velodromo del • Pare de Prtnces » che ci si trova in. mezzo e non per le letture di Xavier de Montepin o di. Emile Richebourg. Fotografie di casa nostra non se ne vedevano, e per la. semplice ragione che mancavano le corse, o queste interessavano assai poco i giornali, la gente e i fotografi. E' vero che dall'auro giornale sportivo da noi letto, di tanto in tanto sapevamo d'una corsa da Milano a Torino, da Milano a Genova, da Torino ad Alessandria, ma la notizia era contenuta in pochissime righe, e non ci diceva gran che all'infuori che il vincitore era uno di Asti, un certo Cerbi, il nome del quale ricorreva invariabilmente al primo posto, per corse che ri fossero. Quel giornale arrivava da Milano; era la Gazzetta dello Sport, e pubblicava molte notizie di automobilismo, e quasi ogni numero — usciva due volte la settimana — riportava la lettera, di sfida di qualche maestro di scherma. I.a litigiosità di questi maestri mi dava gran pensiero, e II Immaginavo tutta il giorno con un ferro in mano disposti, a infilzarsi a vicenda. Qualche anno dipoi presi a frequentarli, e dovetti rettificare la mia opinione su di loro: brave persone che avevano soltanto II debole di una esagerata suscettibilità in fallo di « arte'' e di * scuola ». Fu in quel tempo, se la memoria mi serve, che ci turano l duelli fra gli schermidori italiani e i francesi, dei quali tanto si parlò sul glomati. Questi qui si occupavano ben poco di sport, e perchè questo non riu¬ sciva a farsi prendere sul serio dalle versone troppo scric che erano i nostri padroni d'allora: genitori, maestri, autorità. Governo. La politica li pigliava tutti, la piattezza democratica e ti materialismo socialista li invasavano, inducendoli a un'esistenza di scimmie urlataci che cessò soltanto con la guerra e il resto. I ragazzi della borghesia, e del popolo che la pensavano come me aspettavano invece qualcosa di nuovo che li potesse interessare più delle letture del libri di avventure n delle corrispondenze sulla guerra russo-elniiponcse. Si che andavamo alla ricerca dell'avventura, ma di un'avventura umana, vera e non verosimile, vicina a noi. Questo genere lo scoprimmo nelle corse su strada. Il *enso eroico di cui eravamo assetali ce l'offrivano le pur scarne e saltuarie cronache del gior- GIOVANNI GERBI Vincitore del l.o Giro di Lombardia naie milanese. .Von so della gran massa del rimani ntl, ma di moltissimi miei coetanei e compagni posso dire che fummo trulli alio sport anche dalla lettura di giuste avventure. In urta corsa che partendo da Milano e ritornandovi faccia nuche un largo giro in Piemonte — Novara, Vercelli, Torino, Alessandria, Tortona... — il corridore che già era primo con netto vantaggio sugli altri, attraversando Asti investi una vecchietta, battè forte sul selciato e vi. rimase con la testa rotta. Fra strilli e invocazioni da non ridire, quei giovane clic era nientemeno che il campione loca/e Geriti, fu trasportato In una larinacia; gli trovarono uno spacco lungo cosi, un medico gli lece i punti di sutura, lo lasciarono ben bene, ma quando si trattò di portarlo all'ospedale il... morto resuscitò e, divincolatosi, rimontò sulla bicicletta per inseguire e raggiungere gli avversari clic lo avevano sorpassato, e distaccarli nuovamente. Le avventure di quel ciclisti che si lanciavano sulle strade senza accompagnatori e gomme di ricambio, su percorsi non segnalati, oltre ogni dire ci colpivano l'immaginazione. DI il a qualche mese leggemmo che. un altro corridore settentrionale, Eberardo Pavesi, andò a disputare la corsa del XX Settembre da Roma a Napoli e ritorno; distanziò tutti, ma nell'oscurità della notte inflld una strada sbagliata e andò a Unire alle tre del mattino sulle banchine del porlo di Gaeta, mentre i corridori romani, più furbi o più fortunati di lui, pigiavano come ilatti sul percorso giusto e ridevano della sua disgrazia. Fumino poi divisi in due partili per l'indeciso arrivo tra Cunlolo di Tortona a Albini di Legnano nella Coppa del Re che era l'unca corsa all'anno in cui si cimentassero i dilettanti di quei tempi. Il ciclismo era in decadenza come sport; ragazzi, not ignoravamo che esso aveva goduto momenti di vero splendore quando attorno alle piste si davano convegno moltitudini frementi Per applaudire campioni d'ogni razza e d'ogni favella richiamati da premi vistosissimi. Il nostro era II desiderio istintivo, ma tuttavia nebuloso e indistinto, di appassionarci per qualcosa o per qualcuno che uscisse dalla mediocrità di vita, di quei giorni. I • grandi » continuavano a occuparsi di politica, e ci tu In quel tempo uno sciopero generale in lutto il paese con conscguente arresto dei treni che ini lasciò il ricordo d'una settimana e più senza la lettura preterita. Not ragazzi, sportivi, sparsi nel borghi e nelle città, sconosciuti gli uni. agli altri perchè nessuno ci. aveva ancora offerto l'occasione di trovarci assieme ad applaudire un grande vincitore in. una grande corsa, non conoscevamo il. nostro numero e non apprezzavamo la nostra forza. Dove specchiarci col viso della nostra passione? Nella Coppa Gordon Ucnnet, Lancia arrivava fino alla, soglia della vittoria, poi un incidente gli. toglieva fatalmente il primo posto a vantaggio di un Francese. Che giuncassero al football non c'erano che poche dozzina di persone a Torino, a Genova e a Milano, e lutti Inglesi, n Svizzeri; Bcrtiiie.ttl e Visconti non avevano ancora pensato di radunare, c capeggiare a Vercelli le « bianche casacche » e badavano solo agli studi e alia scherma. Dorando Pietri ci aveva già dato una soddisfazione vincendo a Parigi, ma eravamo lontani d-all'eattulasino di popolo col quale., di li a pochi anni, lo accogliemmo alta stazione di Porta Nuova reduce dal mondiale trionfo delta quarta Olimpiade. I tentativi di far risorgere il ciclismo su pista non avevano torturili. Saremo stali poco più di cinquecento persone al Velodromo di torso Umilitela ad assistete ai Campionati dell'Unione Velocipedistica che allora dirigeva nuche il motociclismo. Quel giorno ammirai la maestria e la temerarietà di Dionigi di. Monastcrolo, un giovano patrizio piemontese che sulla moloc!eletta compieva veri prodigi, ultimo venuto in ragione di tempo ma per valore pari ai. tniglorl che allora si chiamavano Gluppone, Tamagni, Ansani... Un altro Conte partecipava alle gare ciclistiche, disputando il titolo de.'. Campione del dilettanti. Non ne ricordo il nome; ricordo la formazione delle hatterle, delle finali; la maglia cilestrina del mantovano Verri che l'anno appresso doveva vincere al Giuochi Olimpici d'Atene, c quella nera di « Rico » Della Ferrera, La domenica dopo c'era Geriti pel campionato dietro gli allenatori, e per la prima volta vidi quell'uomo straordinario. Furono quell'atleta e quel nome ad impersonare la passione sportiva di lauta parte della gioventù italiana che si ritrovò in lui. per uno di quegli istintivi moli popolari che non si spiegano e non sì. frenano. Ci parve, davvero l'eroe aspettato e invocato per dare un grido e uno scopo al nostro ingenuo e primitivo entusiasmo, e polche ci veniva incontro vestilo di rosso, come Garibaldi, non ci volle altro perchè lo eleggessimo a nostro idolo. Chi, come, lo scrivente, sta andando verso i guarani'anni o di poco ne è oltre, potrà correggermi se ho sbagliato nel riconoscere e nel rivendicare a quel tempo e a quell'uomo il merito grande ehe ho detto. Naturalmente ci voleva l'occasione che lo rivelasse, e questa fu una corsa che il bisettimanale milanese, istituì a cominciare dall'autunno di. quell'anno, che era II 1005. Fu denominata Giro della Lombardia, con partenza e arrivo a Milano. Era la prima volta In Italia che i corridori venivano invitati a disputare una gara che prendeva il nome di tutta una regione; noi piemontesi eravamo abituati al... giro dei Laghi d'Avigliana. Ci volle una bella dose, d'audacia per quel tempi e in quella stagione fidare nella riuscita di una manifestazione che agli organizzatori veniva a costare più di mille lire! E le strade! Soltanto quelli che hanno conosciuto le strade italiane di quell'epoca possono immaginare in quali condizioni esse si trovassero quel 13 novembre che una sessantina di ciclisti, provenienti da varie regioni — c'erano, oltre al Lombardi e Piemontesi, dei Toscani, del Genovesi, dei Romani — partitono da Milano. Non c'è giornale sportivo, og¬ nidì, che non abbia, scodellato al suoi centomila e passa lettori la storia minuziosa, e dettagliala di quel primo Giro, di cui si potrebbe, dire che iniziava l'esistenza d'un mondo nuovo. Gerbl vinse in modo clamoroso, distanziandosi dai suoi competitori sin dai primi chilometri con un gesto di quella, calcolata audacia che. lo rese famoso. All'indomani, per la prima volta la Gazzetta veniva stampata in rotatila; la tiratura di poche migliaia di copie con la. lenta macchina piana era lasciala alle spalle: adesso i giovani, presi da quella ventala, a schiere sempre più fitte accorrevano allo sport, esaltati dalla lettura del racconti di corse e. dall'incitamento che da queste scaturiva. Ognuno di noi si sentì in petto la possibilità di diventare un grande, un celebre campione, un • eroe del fango«, un «dominatore della mnnlagna.>. Chi aveva, la fortuna di possedere la bicicletta si comprò una maglia rossa; altri si dedicarono alla corsa a piedi, e quotidianamente, sui viali fuori del. paese o attorno le piazze d'armi o dentro i cortili dei collegi e delle scuole trotterellavano compunti e convinti che il destino II avrchhe un giorno chiamati a vincere la Maratona mondiale. Una piccoletto medaglia, di bronzo guadagnata appena « piazzandosi » in una corsa da sagra ci pareva un tesoro, lureva come il sole illuminandoci un mondo che s'apriva dinanzi alla nostra fantasia rutilante di immagini trionfali e di sogni, di gloria. VITTORIO VARALE Calcio L'incontro Spagna = Italia sì disputerà a Bilbao Madrid, 22 notte. D'accordo con la Federazione Italiana, il comitato nazionale della Federazione spagnuola di calcio, riunitosi stanotte, ha deciso che l'incontro calcistico Spagna-Italia, già fissato per la primavera ventura, venga disputato precisamente il 12 aprile a Bilbao, sul campo di San Manies. La partita Lecce-Parma si giocherà a Voghera Voghera, 22 notte. I Direttorio Divisioni superiori ha reso nolo alla nostra. Soe-età sportiva che in seguito alla squalifica del campo dei Lecce la partita LecceParma valevole per il campionato di Divisione Nazionale 1! in calendario per domenica 20 ottobre verrà disputata sul nostro campo Sportivo Comunale. La Vojrhcresè sta approntando il terreno di ;rioco e viva ò l'attesa tra gli appassionati. Gare di tiro a volo a Voghera Voghera, 22 notte. Domenica prossima allo stand del tiro a volo di Voghera avrà luogo l'ultima importante riunione dell'annata con un eccezionale tiro allo storno con due vistosi premi ammontanti a ben 10.000 lire. L'introito della giornata andrà completamente devoluto in beneficenza prò erigendo Asilo (lolla frazione Medassino. Risulta che alla Società organizzatrice sono già pervenute numerose adesiuni di tiratori da varie parti d'Italia. I campionati europei di sollevamento pesi Monaco di Baviera, 22 notte. , (V. B.). Domani e dopodomani avranno luogo in questa città, i campionati europei per il sollevamento pesi, al quali quest'anno partecipano quasi tutte le nazioni europee. L'anno scorso nè Italia, nè Francia, nè Olanda, si recarono a Vienna, data la disorganizzazione della Federazione austriaca, alla quale toccava di organizzare 1 oampionati. Quest'anno a Monaco sembra che la Federazione germanica di ipesistica abbia fatto le cose per bene, e la scelta di Monaco è particolarmente felice, perchè questa popolazione si interessa molto a questo genere di gare, come alla lolla ed al pugilato. La rappresentanza italiana, accuratamente proparata, sarà composta da:| Brizzi di Milano, Gabelli di Genova. Galimberti, Tona ni e Mecoìì, di Milano e da un sesto rappresentante, che sarà designato fra poco. La nostra rappresentanza si presenta quindi fortissima, specie con Gabelli in gran forma; tuttavia non bisogna farsi soverchie illusioni, citò anche fra le altre rappresentanze vi sono uomini di primissimo ordine. Ricorderemo solo il famoso egiziano Nosseir, il t-un compatriota Hussein, il tedesco Bheinfrank, lo svizzero Mader, ecc. Svizzera ed Italia non hanno ancóra designato gli uomini per le differenti categorie, per le altre nazioni il quadTO dei partecipanti si presenta nel modo seguente : Pesi piuma: Andrvscfc. .Tanlsch ed Algner (Austria), suvigny (Francia), FryChel (Polonia). Vitassek e Vacek (Cecoslovacchia), Muehlberger, Schaefer a Volpert (Germania). Più uno svizzero ed un italiano; totale 12 concorrenti. Pesi leggeri: Haas, Fein e Troppert (Austria), Duverger (Francia), Eberth (Cecoslovacchia), Jordan, Schwleger o Wiiser (Germania). Più uno svizzero: ed un italiano; totale 10 concorrenti. Pesi medi: Hipfinger, Pieipek, Hrjjltzka (Austria), Mino (Polonia). Sykoraì (Ceco Slovacchia), Helbing, Ismeier, Rheinfranlc (Germania). Più un italia» no ; totale 9 concorrenti. Pesi medio-massimi: Hìrn, Fein, Knabl (Austria), Hussein (Egitto), Hostin (Francia), Scheitler (Lussemburgo), Mainka (Polonia), Novak (Cecoslovacchia), Vogt, Bierwirth, Zinner (Germania). Più uno svizzero ed un italiano; totale 13 concorrenti. Pesi massimi: Schilberg, Krebs, Szabados (Austria). Nosseir (Egitto), Psenlka, Skobla (Cecoslovacchia), Strassberger, Ries, Voltz (Germania). Più un italiano; totale 10 concorrenti. Da questo imponente elenco del partecipanti si può trarre subito la deduzione che in tutte le categoria la lot'a sarà aperta quanto mai Dichiarazioni di Camera ! sul suoi incontri americani Udine, 22 notte. Domani la ■ Patria del Friuli • pubblicherà una intervista con Primo Carnera concessa ad un giornalista americano prima della sua partenza. Stralciamo la parte finale che è la più interessante: « Dopo l'Infortunio nell'incontro rivincita con Stribling, che ritengo uno dei migliori e più solidi pugnatori del mondo e che spero di trovarmi presto di fronte, sono venuto in America dove ho incontrato molto favore malgrado i capricciosi interventi della massima federazione pugilistica americana per impedirmi di combattere perchè diceva che le mie vittorie erano altrettanti trucchi. Si è poi ricréduta dopo la mia netta vittoria su Chrislner e sul famoso negro George Godfrey « il massacratore » che tutti rifuggono dall'incontrare. Non mi esprimo sull'incontro con Maloney a Boston, la cui vittoria mi è stata addirittura frodata e lo dimostrerò con chiare note con l'incontro rivincita che spero ottenere per convincere tutti dell'ingiusta parzialissima decisione che mi ha prorondamente disgustato. Tengo a dichiarare che tutte le voci messe in circolazione riguardo specialmente all'avere io perduto in affari petroliferi, non sono altro che chiacchiere ridicole. Andrò presto in Italia nella mia amata patria e allora potrò! dire di più con più calma e serenità* Le corse a San Siro Milano, 22, notte. Premio Afori (L. 10.000, ni. 3000): 1. Oleandro (montato da Pelii'.Ich), 5. Marco Simone, 3. Montechiaro. cinque lungh.. set lunghezze. Tot.: L. 111.50. 7.50. premio Calolzio IL, tn.ooo. m. 1000): 1. Saccarosio (montato (La. Hlackburn), 2. Bianco Lanciere. .ì. Prlde ot Eran. Due lungh., due lunjtU. Tot.: L. -10,50, 11,50, 7.50. Premio Mcratu (L. 10.000, ni. 1000): 1. Reina (montalo da Camici), 2. Timanthe, 3. Luce Radiosa. Una incoll.. mezza lungh. Tot.: L. ltì.50. li.50, 13, 7. Premio Asola (L. 8000. m. 2000): 1. Francesca del Carrara (montato da Seghettontf 2. Tavotia. 3. Alcea. Una lungh., duo lungh. Tot.: L. .13.50, 12, 11, 13,50. Premio Lulno (L. 20.000. m. 1200): t. Ga> leata (montato da Camici). 2. Klna Cion- 3. Eucaliptolo. Trn lungh.. corta testa. Totl L. 12, 7, 0.50. 11.50. Premio Somma (L. 6000, m. 1000): 1. Rop> setti (montato da Lamberti), 2. Aquilegia3. Duelllst. Una lungh., una lungh. Tot.? L. 11, 6. 0.50. 6,50. Premio Ministero di Agricoltura e Foresi* (L. lO.ooo, m. 3200): t. ntanthus (montato; da Petnlich), 2. Briosa. 3. Regina Sancia, Duo lungh.. tre lungh. Tot.: L. 17,50, 0, 24,59. È, come VOdol, preparata secondo i più severi criteri scientifici. La Pasta dentifricia ODOL non viene wrnita in pesanti tubetti di piombo che costano poco, ma che sono orribili. La Pasta dentifricia ODOL si fornisce in tubetti di puro stagno, senza aumento di prezzo. Non esiste Pasta dentifricia migliore della Pasta ODOL. La Pasta dentifricia ODOL Ita potere disinfettante, evita la formazione dd tartaro, ò di sapore gradevole, rinfresca la bocca e purifica i'alito. 30 anni di studi e di esperienza garantiscono la bontà della Pasta dentifricia ODOL, I