La dichiarazione di fallimento della società delle acque di Courmayeur

La dichiarazione di fallimento della società delle acque di Courmayeurdelia L'attività Dabbusi - Rusconi Mila movimentata sfilata dei testi Milano, 20 notte. Stamane è stato ripreso alla Sezione SII, presieduta dal cav. Pagano, il processo per il fallimento della Socieià Dabbusi-IUtsconi. Come si ricorderà, mentre gli amministratori Arturo Rusconi, rag. Dante Gaslini, Anacleto Oklrim e Pietro Colombo devono rispondere solta.nto di bancarotta semplice, il consigliere delegato Giovanni Dabbusi è imputato anche di bancarotta fraudolenta per eccesso di speso personali e per operazioni dolose riguardanti cambiali di circa sei milioni, con Brine di nullatenenti e fatte figurare di debitori, oltre che di truffa in danno di Banche e del Consorzio Tubi per circa 700 mila lire e di assegni a vuoto per l'importo di un milione. I due procuratori della Società fallita, Giuseppe Beirnocebi e Angelo Maraffl, sono accusati di complicità nella bancarotta fraudolenta. L'udienza di stamane ha calmo inizio. Viene sentito per primo un terzo sindaco della Società Da.bbusi-R.usconi : il rag. Francesco Crespi. Asserisce anche lui che il gramo dell'Azienda non l'aveva visto né poteva vederlo. L'apparenza sarebbe stata florida e ordima.ta: — Ho saputo tutto dopo l'inchiesta del Credito Italiano, che non si fidava più della Società... L'avv. Dal Pozzo della difesa Dabbusi interviene quando il sindaco dice che il ricavo delle cambiali andava a finire nel conto corrente del Dabbusi, non della Società. Il Crespi aggiunge che il Dabbusi non era contento dei due procuratori ma non sa chiarire bene la ragione. Il n patatrac • egli ripete di averlo capito negli ultimi quindici giorni. Testi a difesa E' quindi chiamato il dott. Franco Dario Numes, direttore della sede milanese della Banca Commerciale. Il teste affermu che se avesse sa.puto che le cambiali erano di fa.vore e con firme anche di nullatenenti invece che di clienti, non le avrebbe accettate. Non fece inda.glni perchè l'accettante Società Dabbusi-Rusconi godeva credito. Uno dei direttori del Credito Italiano, dott. Alberto Melloni, che si presenta dopo, parla dell'inchiesta fatta ai primi sospetti. 11 comm. Agitati, della Banca Nazionale di Credito che gli succede, spiega che gli assegni della Società Dabbusi potevano essere pagati anche se non esistevano fondi per 11 fatto che la stia Banca aveva sempre accordato grossi crediti al Dabbusi. Sullo sviluppo della Società Dabbusi-Rusconi si intrattiene il gr. uff. Goisis delle Acciaierie Lombarde quand'è a sua volta, chiamato. Il rag. Michele Magrini che segue, nega che il Dabhusi abbia condotta una vita dispendiosa. Non 6 vero che egli giuocasse. Ha speso mollo per gli altri, afferma il teste: e ciò a proposito del prelievi nella cassa della Società imputati al Dabbusi. La Società Dabbusi-Ruscon! nell'ultimo anno presentava 900 mila lire di utile. Altri testi vengono a parlare della costituzione della Società Dabbusi-Rusconi. Due milioni e mezzo del capitale iniziale appartenevano al Rusconi e all'Oldrini ; cinquecentomila lire In merce al Dabbusi. Dabbusi si fece in seguito cedere le parti dei soci, impegnandosi a pagare un interesse del ? per cento. La Società si accentrava completamente in lui. L'udienza pomeridiana si Inizia coll'interrogatorio del teste comm. Vittorio Maciacchini il quale depone sulla attività del Dabbusi nel campo commerciale che si svolgeva, egli dice, in modo correttissimo. Segue l'avv. Alfonso Cornaggia Medici il quale riferisce di avere avuto in passato col Dabbusi tino scambio dì effetti di fiducia per centinaia di migliaia di lire che andarono sempre a buon fine. Ferruccio Lana depone a favore del Procuratore Maraffl che dice ignaro di tutto, in favore dell'altro Procuratore della « Sard ». il Bernocchi, depongono l'avv. Pinaroli e il dott. Aldo Fon i quali affermano che il Bernocchi non sarebbe stato che un esecutore di ordini. Movimentata è la testimonianza del rag. Giuseppe Breschi il quale ebbe rap.porti col Dabbusi e con la « Sard i quale rappresentante di una ditta. Le cose andarono bene fino ai primi del 1929; poi gli affari subirono un rallentamento perchè la « Sard » non dava più sufficienti garanzie. Il Dabbusi offri poi per 470 mila lire di cambiali che vennero in parte scontate presso istituti bancari, mentre in un secondo tempo vennero respìnte. L'inchiesta nella Società Verso la fine, dell'udienza sì presentano i testi Arturo Lampugnani e Giuseppe Lena che depongono su circo stanze di scarso rilievo. Importante in vece è la deposizione del rag. Censato, che fece l'inchiesta sulle condizioni del la. Dabbusi-Rusconi per conto della Dan ca Nazionale di Credito. Egli dice, anzi tatto che la » Saiem » aveva emesso per lire un milione e 400 mila di camfiial: di favore, delle quali 400 mila an darono a pareggio di un credito della '« Sard > per precedente fornitura di materiale. Le cambiali erano firmate per un milione dal presidente Dabbusi e iper 400 mila lire dai procuratori Ma raffi e Gaslini Su richiesta della difesa, 11 teste di ce che quando la Società Maceratese assorbì la Morosi, il Dabbusi la sovven zionò con circa un milione e 200 mila lire. Unendo a queste quelle già date alla Morosi si arriva a circa due milio ni e mezzo- Su questo argomento si accende una vivace discussione tra la difesa e il P. M., poiché non si riesce a stabilire chiaramente quante volte lo stesso milione venga a figurare in scena tra quelli dati alla Morosi e quelli dati alla Maceratese. Poi si rimane persuasi sui due milioni e mezzo. Venendo poi all'inchiesta sulla Dabbusi-Rusconi, la deposizione del teste suscita altre contestazioni. Il Censato dice che in un primo tempo il Dabbusi dilazionò asserendo di dovere attendere il ritorno di un socio. In seguito fu presentato al Bernocchi, ma iper un complesso di cause, pure dì forza maggiore, la cosa fu ancora rimandata. Finalmente il Bernocchi consentì al Censato di iniziare la verifica dei registri. — Specifichiamo — dice la difesa. — Dei registri o anche degli scadenzarli? — Anche degli scadenzarli. — oli scadenzari! — chiede 11 P. M. — furono presentati spontaneamente o vennero richiesti dal teste? — lo richiedevo i libri man mano che ne avevo bisogno, e mi venivano dati. La ditesa h soddisfatta, ma il P. M. non ancora rincalza: — Lei ha notato, insomma, die i! Rcrnocchl tergiversasse nel presentare i libri e specialmente gli scadenzarii? Le Bonifiche Ferraresi La notifica ai creditori del ricorso presentato alla Cassazione Roma, 20 notte. La Società delle Bonifiche Ferraresi ha proceduto in questi giorni a mezzo dei suoi legali avv. prof. Carnelutti ri; Padova e avv. Umberto Troiani di Roma, a notificare alla Banca Commerciale e agli altri istituti di credito e società interessate, il ricorso proposto alla Suprema Corte di Cassazione per il noto conflitto di giurisdizione, per la sede competente a pronunziare il giudizio. Come si ricorderà, la Cassazione aveva assegnato un termine di otto giorni dalla data del decreto, ma già in data 13 corrente tutte le notiflche in numero di 9, erano state effettuate. Il ricorso è stato naturalmente notificato oltre che alla Banca comm. Ita]., al Credito Italiano ed alle società private finanziarie, anche alle altro società e persone che a.vevano fatto i- stanza a! Tribunale di Torino perchè ........ dichiarasse il fallimento delle Bonifiche del prossimo novembre. Uno strascico del fallimento Réan Il caso di Nus in appello Le ragioni del ricorso contro il Ministero delle Comunicazioni Roma, 20 notte, se l'obbligazione con 1 depositanti, Si avrà nei prossimi giorni, dinanzi traendo poi dalle suddette premesse alla nostra Corte d'Appello, un inte- illazioni logicamente e giuridicamente ressante strascico del processo contro inesatte. Infatti, affidando la coriverì dirigenti della fallita Banca Fratelli sione dei Buoni alla Ricevitoria poRéan. Si può dire che l'intero paese i stale, 1 portatori dei titoli diedero luo »a%:| ià, alla Banca di CBedito1 Aosta, 20 notte. Con sentenza in data 1S corrente, e solta.nto oggi pubblicata, su istanza del curatore del « Crédit 1 Valdùtain » presentazione colmiH Lonza di Torino, il tritili* presentazione lmle dcJJa nostril clMft ha dichiarato esteso alla Società Anonima Acque Mi ncrali di Courmayeur, il fallimento pronunciato contro l'istituto bancario valdostano e ciò perchè l'azienda delle acque minerali era socia di fatto con la Banca dissestata. Una soluzione necessaria A curatore definitivo del fallimento unico è stato riconfermato dal Tribunale stesso il rag. Lanza, il quale aveva, fin dall'inizio, ravvisato l'opportunità di tale provvedimento tendente ad assicurare alla massa dei creditori una maggiore e più equa compatiteci Ferraresi, e ziaria Immobilia lare di Verona, generale, alla Società commerciale c finanziaria dell'Egitto e a due privati che avevano domandato anch'essi il fallimento. Tutte queste notiflche sono state fatte nei rispettivi domlcilii di Torino. Poiché il decreto della Cassazione! dava un successivo termino di dieci giorni per l'eventuale del contro-ricorso, e questo scade il 27 I corremo, è prematuro poter stabilire quali, tra. le Banche e le società che chiesero il fallimento, si costituiranno nel giudizio dinanzi al Supremo Collegio. Col 2T corrente, a norma dell'articolo Ha Codice di procedura civile, l'istruttoria in contraddittorio si intenderà compiuta anche se non verrà presentato un contro-ricorso. La Cassazione prommziera il suo giudizio in inerito. L'ufflcic della prima presidenza fisserà il giorno in cui la causa dovrà essere trattata, sempre in Ca mera di Consiglio. La decisione non pazìomT all'utile nella' seni aTtività di Nus, nell'alta Valle di Aosta, ha in terposto appello avverso una sentenza del Tribunale civile di Roma. Risultano infatti appellanti oltre una sessantina di capi famiglia dell'alpestre villaggio, tutti lavoratori agricoli, piccoli proprietari e conduttori diretti. L'interesse della causa è dato anche dal fatto che le ragioni degli appellanti sono state fatte proprie dalla Confederazione nazionale dei Sindacati fascisti dell'agricoltura, che ha dato la sua assistenza legale a mezzo del suo consulente avv. graud'uff. Roberto Roberti. Il deposito e la scomparsa dei titoli E' noto cl»e in occasione del Prestito del Littorio del 1926, per agevolare il pubblico nella conversione dei Buoni del Tesoro nel Consolidato 5 % del nuovo Prestito, gli uffici postali delle località ove non esisteva una Sezione della R. Tesoreria, furono delegati a ritirare i Buoni da convertire in titoli del Prestito e a rimborsare le cartelle Consolidalo 5 % agli interessati, Dì questo servizio fu incaricato dall'amministrazione anche l'ufficio postale di Nus, il quale svolse un'attiva propaganda per la riuscita dell'operazione, sicché, in breve volgere di tempo, affluirono agli sportelli dell'ufficio notevoli quantità di Buoni da convertire. 1 depositanti erano tutti lavoratori agricoli, piccoli proprietari e conduttori diretti, inquadrati nelle organizzazioni dipendenti dalla Confederazione nazionale dei Sindacati fascisti dell'agricoltura, ed i Buoni da essi depositati rappresentavano tutti i loro risparmi fatti in lunghi anni di lavoro e di sacrificio. A ciascuno la titolare rilasciò ricevuta del deposito eseguilo. Trascorso del tempo, essi reclamarono la consegna dei tìtoli del Littorio, ma appresero allora, con la più viva sorpresa e con il più gran dolore, clic i loro Buoni erano stati consegnati alla Banca Fratelli Réan di Aosta. Appresero anche che nelle casse della Banca non si erano trovati nè i Buoni originali, nè i titoli del Prestito del Littorio. Era accaduto, come fu allora reso noto, che la titolare dell'ufficio postale, invece di seguire le istruzioni avute dalla propria Direzione Generale, la quale, oltre che verbalmente, anche con circolare aveva ordinato che. la conversione dei Buoni in titoli del Littorio dovesse avvenire a mezzo del cassiere provinciale delle Poste e delle Sezioni provinciali della R. Tesoreria, aveva consegnato i Buoni alla Banca Réan. La Banca era riuscita ad accaparrarsi tutti quei Buoni, gitioeando non sì sa se alla buona fede della titolare della Ricevitoria postale, o del pubblico, questo abile tiro. Essa, ricevendo in consegna i Buoni del Teso ro, dei quali la Ricevitoria aveva rila sciato ricevuta, e. dando a vedere uno sollecitudine verso i poveri risparmiatori veramente eccezionale, li ritornava Immediatamente stampigliati e anticipava per di più l'importo di conguaglio senza pretendere il pagamento dai prestatori dei titoli in quanto lo avrei) be poi trattenuto sugli interessi. Fu rosi che. tutti i risparmi, per una somma assai notevole, affluirono nelle casse della Banca. La controversia e la prima sentenza I disgraziati risparmiatori, che non ebbero mai alcuna, relazione con la Banca, ma soltanto un rapporto di mandato con l'amministrazione delle Poste, si rivolsero alla Direzione bendale a mezzo della Confederazione dei Sindacati fascisti dell'agricoltura., chiedendo la restituzione dei propri! Buoni o l'equivalente in denaro E con lettera del 27 agosto 1928 la direzione suddetta rispose di non poter prendere in considerazione la richiesta. L'Amministrazione delle Posto opponeva di non doveir rispondere delle irregolarità operate dalla titolare della Ricevitoria di Nus, in quanto la responsabilità dell'amministrazione trovava limite nel disposto dell'art. •'. del regolamento, per il quale non in comhe all'amministrazione stessa alcu na responsabilità tranne nei casi e nei limiti indicati nelle leggi postali. Ora, ne) caso in esame, era avvenuto che i presentatori dei Buoni non si erano attenuti alle norme dettate con la circolare G dicembre 1926, la cui osservanza soltanto vincolava l'amministrazione. I depositanti infatti, anziché la ricevuta a madre e figlia prescritta da detta circolare, si erano accontentati di ricevere mia -semplice ricevuta, che la titolare dell Ufficio postale di Nus rilasciò ai singoli, servendosi di uno speciale registro postale. Si doveva ritenere quindi •-concludeva l'amministrazione postale — che i portatori dei Buoni intendessero con ciò non tanto di seguire la via prescritta dalla Legge per la conversione dei loro titoli, quanto avvalersi dà quelle facilitazioni che la Banca Réan offriva. Gli interessati convenivano allora in giudizio il Ministero «Ielle Comunicazioni in persona di S. K. il Ministro conte Ciano di Cortellazzo, chiedendo un equo risarcimento del danno subito; ma 11 Tribunale di Reina, accogliendo la tesi dell'amministra— Se devo dire la verità una"certaI zinne postale, con sentenza 3-23 gjuresistenza c'era. Si adduceva unn volta' B"° lu:1° dichiarava improponibili le go ad un vero mandato, in cui con traente non fu la Ricevitoria stessa come persona, ma l'organo statale da essa. rappresentato Lo Stato, a mezzo del suo flssaJ abile, assumeva la propnetàeforgano (ufficio postale di Nus), nce- minerali di Courmayeur, che compren de le sorgenti Vittoria, Regina Margherita e Saxo, aveva per amministra tore delegato il cav. Assi, ex-direttore dell'istituto bancario fallito e per membri del consiglio di amministrazione con a capo il prof, avv Bethaz, gli stessi amministratori del «Crédit». Le acque minerali di Courmayeur erano fino al 1925 di proprietà dell'industriale Enrico Stiquet, di Aosta, il quale ebbe dal « Crédit Va.ldòtain » uri fido iniziale di poca entità. Poi mano mano, per l'impulso che egli voleva conferire alla valorizzazione delle celebri sorgenti, si vide costretto ad aumentare il debito verso la Banca con ingenti prestiti. L'amministrazione del « Crédit » visto che lo scoperto assumeva proporzioni ragguardevoli, si garantiva dapprima con una ipoteca sugli stabili posseduti dal Suquet, e adibiti agli stabilimenti stessi, poi, con una mossa che poteva apparire vette in consegna i buoni, rilasciai! dono quietanza, e accettò l'incarico al quale già si era dichiarato disposto mediante le apposite norme sopra accennate. Dal che si deduce che si è perfezionato tra i 'possessori del Buoni e lo Stato un vero e proprio contratto di vendita. La circostanza che il modulo postale usato dalla ricevitrice postale di Nus per il rilascio delle quitanze de! Buoni consegnatile, non sarebbe stato quello ■prescritto, ma sarebbe un altro modulo postale, non ha importanza e non sposta i termini sopra enunciati, perchè, non nella quitanza si perfeziona il rapporto giuridico fra lo Stato ed i singoli privati, ma nel fatto della consegna, da parte di costoro e nel ricevimento da parte della reggente l'ufficio postale, compiuto quello in base all'offerta fatta dallo Stato e compiuto questo in base all'incarico posto ad essa dallo Stato, con le ripetute disposizioni governative. " Lo Stato adunque — si sostiene nell'appello — assume verso i singoli possessori l'obbligo di convertire i loro Buoni in titoli. Esso è lenuto ad assumerlo o, in cambio, a risarcire il danno derivante dall'inadempimento. Che la persona Investita dallo Stato della funzione di ritirare i Buoni e di provvedere, attraverso gli uffici postali provinciali e le Tesorerie provinciali, ad eseguirne la conversione, abbia male servito lo Sta.to, diisobbedendo alle sue prescrizioni, è cosa che non riguarda d privati, che trattarono con lo Stato, perchè essi sono estranei ai rapporti tra lo Stato ed i suol funzionari ». L'importante causa è stata fissata per l'udienza del 6 novembre prossimo dinanzi la 1 a sezione della nostra Corte d'Appello. Le ragioni del Ministero delle Comunicazioni saranno sostenute dal R. Avvocato Erariale. fettlva degli stabilimenti affidandone da principio la direzione, e per un breve perodo soltanto, allo stesso Suquet; costituendo poi una società II cui capitale era stato interamente versato dal «Crédit Valdfltaìn ». Dopo qualche tempo, per ovvie ragioni di indole amministrativa, il Suquet venne eliminato e la. direzione era affidata al giovane dottor Giovanni jans con l'incarico di svolgere un vasto programma die, se pur oneroso agli inìzi, avrebbe dovuto lautamente fruttare in avvenire. 11 dottor .lans, dotati gli stabilimenti di impianti modernissimi, fatte preparare le aeque da tavola in eleganti ed artistiche bottiglie, le lanciava sulle grandi piazze commerciali, nazionali ed estere, smerciando ne cospicue partite, incontrando tuttavia la naturalo concorrenza di altre soefetà congeneri più conosciute commercialmente. Spése avventate Le spese per le acque minerali erano parse a qualche amministratore avventate, perchè la Banca non disponeva in quell'epoca di tanta larghezza di mezzi. Cosi l'azienda venne a rappresentare una passività onerosa. La Banca, già in accentuata crisi, ravvisava quindi di liberarsi da questo onere che costituiva un immobilizzo di capitali e la cui realizzazione appariva in quel momento utile per far fronte agli stringenti impegni assunti. Ed ecco affacciarsi alla fantasiosa attività dell'amministratore delegato la possibilità della costituzione di un gruppo inglese, Un intero villaggio trentino distrutto dal fuoco Un morto e due moribondi Trento, 20 notte. Un violentissimo incendio si è sviluppato la scorsa nulle nella frazione Ce rese, nulla pittoresca conca alpestre j di Rabbi. La prima beilitiaia si u sviluppata nella cusu di certo Luigi Pancra/.i. Una donna dava l'allarme: accorrevano i pompieri, i quali iniziavano attivamente l'opera di spegnimento. Poco dopo giungevano unclie pompieri e militi dei paesi vicini. Ma l'azione disciplinata delle varie squadre non poteva impedire che la rovina si estendesse, perche l'acqua era ormai insulllciente ad arginare le iluinnic altissime divampanti dalla quasi totalità delle case che costituivano la piccola trazione. Durante l'opera di spegnimento si e avuta a deplorare una gravissima sciagura. 11 proprietario di una delle case investite dulie fiamme, certo Pietro Gerardi, chiamava in soccorso alcuni pompieri per salvare dei mobili nelle stanze già minacciate dal fuoco. Due vigili, certi Giacomo Zuppini, di 30 anni, e Lino Poinbeui, di 41 anno, accorrevaiio prontamente ed entravano .nell'abitazione, unendosi al Gerard! nel tentativo di salvataggio. Mentre essi stavano per trasportare fuori dalla casa alcuni oggetti, crollava improvvisamente dal tetto il camino, die, precipitando sul piano sottostante, lo faceva sprofondare. Travolti dalla rovina, i tre disgraziati scomparivano sotto il materiale franino in mezzo alle travature arse o fumiganti. Alcune persone accorse riuscivano ad estrarre dalle macerie i corpi dei disgraziati ed a trasportarli all'aperto. I soccorsi al Gerardi apparvero però inutili, perchè l'infelice, colpito dalle travi, era ormai spirato. Anche ile condizioni dei due, pompieri si presentavano gravissime in seguito a numerose ferite e ustioni riportate al capo e in altre parti del corpo. Trasportati all'ospedale, i medici disperano di salvarli. Dopo otto ore di lavoro il fuoco poteva dirsi domato e circoscritto. Del paese non erano rimaste in piedi che tre sole case situate alla periferia. Tutte le altre 35 erano andate completamente distrutte assieme a moblii e masserizie e ai depositi di fieno e di foraggio. Oltre 40 famiglie si trovano sul lastrico nella più squallida indigenza. Sul posto è accorso prontamente il Prefetto di Trento, che ha elargito un primo sussidio alle famiglie povere maggiormente colpite dal disastro. Strano e inatteso intermezzo a una cerimonia nuziale Firenze, 2U notte. Una complicazione inattesa si è avuta ieri durante una cerimonia nuziale. Nella chiesa di S. Ambrogio due sposi erano arrivati con tutto un commosso codazzo di parenti e di amici, per ripetere davanti a Dio il giuramento scambiatosi durante il non bre ve periodo di fidanzamento. Nella chiesa, ove si trovava anche una discreta fulla di fedeli, la funziono si svolse nel modo più regolare c toccante, e già la coppia stava dirigendosi verso l'uscita, quando si videro due bambini farsi largo in mezzo alla gente e correre verso lo sposo con le braccia aperte, gridando: « Babbo! babbo E' facile immaginare la scena che ne segui. L'uomo rimase impietrito, iti sposa cadde semisvenuta tra le braccia dei congiunti. 11 pubblico intervenne in maniera rumorosa nella l'accenda, sebbene lo sposo si affannasse a gridare che si trattava di un equi Intanto i due Il delitto di Fondo Toce Le indagini - Ipotesi - Fermi Intra, 20 notte. Perdura vivissima l'impressione per il delitto avvenuto sabato sera nei pressi di l'ondo Toce. La salina dell'infelice Rigamontl è stata trasportata nella camera mortuaria dell'ospedale di Pallanzu, ove domani avrà luogo l'autopsia. Frattanto l'autorità giudiziaria ha intensificato le indagini. Nuovi importanti particolari sono venuti alla luce. Lo sconosciuto die venne scorto in compagnia dei povero Higuiiionti è stato identificato in un giovane manovale, che era occupato nei lavori di .sistemazione della strada nazionale. Varie volte egli fu visto nell'osteria condotta dal genero della vittima giocare a boccie. E' stato nceerluto che lo sconosciuto, parlando un giorno di lavoro col Rigamonti, ebbe ad affermare di possedere il passaporto per la Svizzara. ina che era impossibilitato di recarvisi, mancandogli denaro. 11 povero vecchio unii volta nvrebbe accennato a duemila franchi svizzeri, che egli teneva quasi coiiil religioso ricordo del suo ultimo soggiorno in Svizzera. 11 Rigamonti però la sera del dclilto non aveva in tasca che una ventina di lire Altre persone hanno dichiarato oggi di' essersi imbattute domenica mattina in un Individuo, i cui commiati corrispondevano a quelli del manovale in questiono. , ,,,. L'autorità inoltre ha potuto stabilire che l'assassinio è slato compiuto almeno da due persone. Oggi si e provveduto ad altr: fermi di individui sospetti lutti addetti alla ditta appaltajrice dei lavori stradali. La popolazione segue 1 opera di investi-linone dell'autorità giudiziaria con ben comprensibile ansia e interesse Ognuno sente in sé la certezza che gii autori di così atroce delitto non devono rimanere impuniti. Asfissiato dal cemento in polvere Casate, SO, notte. 0"gl l'operalo Pietro Ighliia, d'anni SO, da PontesWi'a, elio lavorava nello stabilimento dell'Untone Italiana Conienti di Morano, rimaneva travolto da un'improvvisa frana di cemento in polvere, e decedeva per asfissia, malnrado i pronti soccorsi apprestatigli da compagni di lavoro o da dirigenti. COSULICH Società Triestina di Navigazione SERVIZIO ESPRESSO NORD AMERICA MOTONAVI « SATURNIA » e «VULCANIA» Partenze pel Nord America M/N VULCANIA, 27 ottobre da Trieste e 29 ottobre da Napoli. » SATURNIA, 11 novembre da Tri*. ste e 14 novembre da Napoli. » VULCANIA 27 novembre da Napoli. » SATURNIA, 16 dicembro da Trieste e 19 dicembre da Napoli. 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Per informazioni rivolgersi all'Ufficia Tecnico di Finanza. - 25728 voco. intanto i due ragazzi erano . spariti insieme ad una donna che li gruppo che si proponeva di svolgere aveva accompagnati tin sulla porta, tale attività da lasciar supporre enei Finalmente la verità venne a galla in breve volger di tempo Courmayeur sarebbe diventata Ju prima città di acque del mondo. D'altra parte non e da escludere che un secondo gruppo inglese avesse realmente intenzione di concludere l'affare, ma, allarmato poi dalle pessime informazioni pervenute sul conto dell'istituto bancario valdo- Si seppe che i due bambini erano stati incaricati di interrompere un'altra cerimonia nuziale, che doveva svolgersi pure nella, chiesa di Sant'Ambrogio. La cerimonia in questione, però, per volontà delio sposo, che non si sentiva l'animo irauuillo, veniva celebrata in un'ultra chiesa. Evidentemente la la scusa dell'assenza di un Impiegato un'altra della malattia di un altro. Chi doveva assecondarmi sapeva dell'esistenza delle cambiali di favore, e gli «cadenzar! mi venivano sempre dati dopo gualche giorno. — Ma venivano dati — rimbecca la difesa. — Sa lei — chiede il P. M. — che coca dicesse il rag. Alphen a proposito delle cambiali di favore? H rag. Alphen. parlando con me domande avanzate e condannava gli instanti alle spese. Le ragiooi del ricorso Avverso alla sentenza, i valligiani di Nus hanno proposto appello, sempre col patrocinio dell'avv. Roberto Roberti, consulente legale dei Sindacati fascisti dell'agricoltura, si sostiene nell'appello che la sentenza del Tribunale e partita, nella motivazione da premesse e fatti non suffragati da » «©prendendo dell'esistenza delle cam-, alcuna prova, ed ha prestaio sénz'altaSa rimase molto sorpreso, anzi ri-Uro piena lede alla versione interessata faase rxwlto male. ' dei fatti, data dall'agente ciao assun- Medico veronese assolto dalli imputazione di omicidio colposo Verona, 20 notte. Un interessante processo si è inizialo sabato manina al nostro Tribunale ed è continuato stamane. Un signore dall'aspetto distinto e dai modi cortesi si presenta a piede lìbero davanti ai giudici, accanto ai suol di-itrattative tensori avv. on. Vccchini, segretario federale dell'Urbe e avv. Sauoassani Egli è il dott. Bussinello Gustavo fu Alessandro, di 43 anni, nato a Cai die.ro (Verona) residente a Ciarda, medico condotto, il quale deve rispondere del reato di omicidio colposo, per avere, per propria negligenza ed imperizia, cagionata la morte della bambina settenne Francesca. Monese, da esso curata, avendo omesso di sta' bilire una precisa formula diagnosti ca, per aver eseguile manipolazioni sulla gola col tentare punture esplorative tonsillari che dovevano essere risparmiate, per aver confuso circa la sede e le conseguenze del processo difterico in atto e per essorsi infine rifiutato, senza motivo di sorta, di visitare rainm<aOata quando si verifico l'aggravamento che condusse alla morte, avvenuta il giorno S ottobre 1829, alle ore 2. Per la notorietà dell'imputato molto pubblico assiste al dibattimento. Il Presidente Invita l'imputato a difendersi, e il dott. Bussinello dichiara che la mattina del 7 ottobre venne accompagnata la piccola Monese nel suo amublatorio, in I stato di asfissia. Era l'ottavo giorno di malattia. La bambina era riluttante ad aprire la bocca, e il sanitario si servi dell'apribocca, preparò una siringa, mise l'abbassalingua nella bocca, e subito la piccina ebbe un getto di vomito. Quindi il dottore le pulì la bocca e le fece una doppia iniezione di siero antidifterico, raccomandando alla famiglia di isolarla o di darle acqua a sorsi e null'altro. lì Bussinello soggiunge che la bambina, pochi minuti prima elio morisse, cosa che non è stata detta nella perizia, aveva 37,2 di febbre e chiese ai presenti che le conservassero i confetti. » Ora una bambina che è moribonda per difterite non può comportarsi così » dichiara l'imputato. Il padre della morta. Interrogato poi, conferma quanto ha dichiarato tempo addietro all'autorità, vale a dire che il medico, dopo avere aperto la bocca alla bambina, praticò nella gola delle Incisioni e poscia con lunghe forbici tagliò nell'interno dei pezzettini di carne che estrasse con una pinzetta. Nell'udienza pomeridiana vengono sentiti parecchi testi, fra 1 quali il dott. Dei-Cero, il quale dichiara di avere in precedenza curata la bambina, la quale però non presentava alcuna gravità. A difesa dell'Imputato depone il prof. dott. Soprana, il quale diehiaxa che il dott. Russinello ha agito come qualsiasi altro medico. Dopo l'escussione di altri testi, la parte testimoniale ha termine. Il P. M. chiede l'assoluzione completa dell'imputato. L'avvocato di Parte Civile sostiene la stano, abbia deciso di dilazionare con'madre dei due ragazzi ignorava aueteniporeggiamenti di vario genere nel-luto particolare e, sicura che le nozze l'attesa che la situazione dell'istituto!del fedifrago padre dei suoi due rifosse chiarita. gliuoli avvenissero nella chiesa di Lassino per le sorti del «Crédit Val- sant'Ambrogio, aveva accompagnato i dùtaiu • non può certamente giusti il-due bambini tin sull'uscio della chiecare 1 esoso sperpero di' capitale, elio sn sl,essa, mandandoli inconsapovolsl aggira q circa un milione per lei,,,,.,,^ a disturbare una eoppia di sposole trattative di vendita delie acqueti, eoi quali non aveva a che vedere. minerali. Diversi furono ì viaggi del- ! * l'Assi e dell'avv. Chutrian a Londra A- J-l!>IT„£«_:, „ p««»llm:, ed a Parigi. Gii amministratori del iwungono ciali Ungheria a rostumia « Crédit », per rendere più agevoli le avevano anche messo a di sposlzione d-el gruppo inglese un tee co del genere, il dottor nobile Guide. Cercinod, che si ebbe per la dotta re lazione in lingua inglese, che gli ha richiesto un mese di lavoro e l'aiuto di quattro dattilografe, una indennità aggirantesi sulle ventimila lire e diversi viaggi fino a Londra. sotto ul Anche il curatore comin. Lanza è!c,"e quella mussa nera era quella di subentrato in un primo tempo in trat-i,Jne uomini clic si tenevano aggraptative con questo secondo gruppo in- pati ad armatura. Si potè in breve ucglese, sorto dallo scioglimento del pri-;<--ertiiru che : due uomini, due glova- viaggiando sotto un treno Trieste, 2i> notte. L'altra notte un addetto ferroviario della stazione di Poslumia procedendo alla visita del treno giunto dall'Ungheria, e direno a Trieste, scorse disotto a una vettura tra i congegni delle asse una massa nera. Fattosi venlira, il ferroviere vide mo, credendo opportuno di firmare un compromesso che naturalmente è scaduto di validità il 20 settembre scorso. Vista la inadempienza da parte del gruppo stesso a dare esecuzione al contratto, il curatore richiedeva pertanto il fallimento delle acquo minerali (che figuravano nell'attivo del «Crédit» per la somma di lire 3 milioni, dì cui 500 mila erano rappresentate da effetti) portando nel bilancio del « Crédit » tale azienda svalutata per ja somina di un milione e mezzo. Sono stati concessi la giorni di tempo per la presentazione alln Cancelleria del Tribunale delle insinuazioni di credito: l'adunanza per In verifica dei erediti è stata fissata presso il noSiro Tribunale per ii 10 novembre prossimo, alle 10. Nello stesso giorno verranno pure nominate le delegazioni di sorveglianza. I sigilli allo stabilimento Nel pomeriggio di oggi il giudice delegato al fallimenti) ed il curatore, unitamente al cancelliere capo del nostro Tribunale, si sono recati a Courmayeur, ove sono stati apposti i sigilli allo stabilimento delle acque minerali, Stante il nuovo provvedimento, il notti ungheresi, avevano voluto fare il .viaggio gratis, in quella l'orma tall-j to pericolosa, dall'Ungheria all'Italia.' Essendo impossibile interrogarli perché non conoscevano che l'ungherese, i due viaggiatori furono trasportati a Trieste, dóve il cano dell'ufficio stranieri seppe da essi'die, non riuscendo a trovare lavoro in Ungheria, avevano deciso di venire a cercarne in Italia. Alessandria, 50, notte. In vicinanza della trazione Cabanette l'ortolano Giuseppe Patri, d'anni s'j, da Castellazzo Bormida. mentre faceva ritorno- In bicolpevolezza del dott. BUSSinellO. La clclella alla j-ua abitazione, u rimasto inve Violenta zuffa notturna a Vado Ligure Savona, 90, notte In un bar ili Vado Ligure si erano liitrattemili fino a tarila sera alcuni olienti e tra osm Franarlo Santamaria, di anni ro, Ferii N'alale di Daiuonlcn, di anni 'J8, Carlo De lirandi tu Giacomo, ili anni ii. di Vado Ligure. Usciti nella vili, per futili motivi essi vennero a diverbio e Unirono con l'azziittarsi. 11 Santamaria ed il Ferri buttarono a terra 11 De Grandi, tempestandolo di pugni. Sopraegtungeva munto un fratello del De 'Grandi, Battista, ti! anni 3i, o contro di lui si rivolgeva l'ira del Foni. A sua volta, un nipote del De Grandi, certo Francesco l'errane, di anni 18. visto lo zio a terra e bersaglio dei colpi dei due, si precipito In casa e, brandito un coltello da cucina si diresse risoluto verso il luogo delta mischia. Fortunatamente egli veniva fermalo In toni- giudice istruttore darà ai periti du ip0~iu una guardia di nriànzaVche'ló'disarSyolgere un supplemento di quesiti ehmaya, traendolo In arresto. I fratelli De di indagini tendenti a chiarire le responsabilità che emergeranno sull'attività svolta dagli amministratori in seno alla Società delle acque minerali di Courmayeur. Intanto continua l'istruttoria per delincare l'attività e l'ingerenza delle persone o degli enti che hanno profittato della crisi del « Crédit Valdòtuin « e sfruttato l'istituto provocandone il tracollo, persone ed enti che la giustizia perseguirà energicamente. Stamane ha avuto luogo la verifica dei crediti dell'istituto dissestato. Oltre 500 delle 1000 domande finora aresentute sono stute esaminate. La prosecuzione di tale verifica avrà luogo il 10 novembre prossimo, alle 10. Il giudice delegato ha determinato che gl'interessi dei depositanti saranno conteggiati a tutto il MI dicembre 1029. venendo cosi incontro ai piccoli risparmiatori che in questa nuova ecatombe bancaria hanno visto sfumare tutti la loro onesta fortuna. Auto che investa mortalmente e continua la sua oorsa Grandi limino riportalo forile guaribili In una diecina di giorni, mentre il Santamaria ed il Ferri si son resi Irreperibili. Il brutto quarto d'ora di un muratore Voghera, 20 notte. Certo Riccardi Mario, di anni 35, dimorante in Montù Beccaria, rientrando in casa trovò la moglie, alcuni mesi or sono, in intima conversazione con il muratore Terni Luigi di Castel Sangiovanni. lì Riccardi si lasciò trasportare dall'ira e nacque una zuffa tremenda durante la quale gli arnesi di casa e le stoviglie andarono in frantumi. A conclusione il Terni si buscò in ricordo diverse lesioni che lo costrinsero a letto per oltre un mese ed itilo sfregio permanente alla faccia. Da moglie al dibattimento ha respìnto l'accusa asserendo che il Terni era un amico di famiglia lavorando ad una costruzione nei pressi della abitazione. 11 Tribunale ha assolto il Riccardi per avere agito in stato di legittima difesa e la pace è ritornata tra i due coniugi. Schiacciato fra due caldaie Milano, 20 notte. Questa sera il meccanico Giovanni Prampolini di anni W addetto al re.pur- difése, composta degli avv. Vecchlnl stilo da un'automobile riportando la irai- to locomotive nello stabilimento Breda e Sanoassaanl, con brillanti arringhe tura della base cranici, lì disgraziato ven- a Sesto San Giovanni, forse per errata la qua perche ià%'-là^^^Tdó^^BlawlSeÌM; Icor» mdà^ moriva, non appena giunto e il fatto non costituisce reato. Ideila macchina. 'all'ospedale maggiore. prose; fi*, wvti* * sraot*V*' i<*1 1IIP Sede per l'Italia e Colonie: S. JOXASSON & C. - PISA SAUZE FRERES PARIS VOI uando 1; lete articoli CIRIO esposti nella bella vetrina di un negozio di lusso, pensate subito alla potente organizzazione cke lo alimenta unitamente ad altre migliaia e migliaia di negozi del mondo Grandiosi frutteti Dodici stabilimenti Diecimila operai Due piroscafi CIRCO MI ,9 La dichiarazione di fallimento della società delle acque di Courmayeur