I Principi di Piemonte in mezzo al popolo di Racconigi

I Principi di Piemonte in mezzo al popolo di RacconigiI Principi di Piemonte in mezzo al popolo di Racconigi Racconigi, 20, mattino. Ieri, alle 10,30, i Principi di Piemonte sono tornati dal loro breve viaggio in Toscana, al castello di Racconigi, e alle 11,30, nella cappella del Castello, hanno assistilo alla Messa celebrata dal cappellano reale, don Giovanni Bergoglio. Durante la Messa la «Schola cantorum» femminile San Domenico, ha eseguito dei mottetti sotto la direzione del maestro Giuseppe Rossetti. Riprendendo le aniche usanze degli avi suoi, il Principe ha esteso l'invito di partecipare alla funzione religiosa, oltre che ai gentiluomini ed agli ufficiali di Corte, anche a tutto il personale di servizio e alle loro famiglie, cosicché la piccola chiesa era tutta gremita. La vìsita al Municipio Nel pomeriggio ha avuto luogo la visita al Municipio. Dire che ogni finestra era imbandierata è poco. Tutte le vie,- e specialmente la piazza del Ca stello, non sono che un tripudio di tricolori italiani e belgi. La visita era annunziata per le 16, ma già un'ora prima sulla piazza Canio Alberto la folla comincia ad affluire. Da ogni parte poi arrivano le associazioni. Notiamo i Fa: sci di' Racconigi, di Casalgrasso, di Sommariva, di Murello, di Cavallermaggiore, le Società operaie, il Patronato operaio, l'Associazione madri e vedove dei caduti, combattenti, tutti i sindacati coi gagliardetti, tutte le rap presentarne religiose, gli asili infantiSi, le scuole e ogni bimbo porta un tri colore. 11 perfetto servizio d'ordine' è diretto dal commissario avv. Casella. Inco minciano ad arrivare le autorità. No tiamo il commissario prefettizio di Racconigi, on. Imberti, il Prefetto di Cuneo, S. E. ing. Mario Chiesa, il Segretario federale, comin. avv. Bonino, l'on. Viale, l'on. Di Mirafiori, 11 conte e la contessa Galateri di Gencla, il Preside della provincia- comm. avvo caio Toselli, il colonnello comandante la legione dei carabinieri. Monti, il generale Pugnarli, per la Divisione di Cuneo, il Segretario politico dott. Speca, l'avv. Tavella dei sindacati provinciali, il cav. Peinetti, il pretore baione De Lellis, il console Cisotti, il comm. Mantesero, il comm. Triibaudino, il cap. A'ilemandi, i Podestà di Cavallerleone, Casalgrasso, Sommariva, Murello, il cav. Imberti, il prof. Beccola, ecc. Alle 16 precise le porte del salone centrale del Castello si aprono e ne escono i Principi, accompagnati dai marchesi di Sant'Albano e dal capitano Piroddi. La musica di Racconigi intona ila Marcia Reale e le autorità si recano a riceverli al cancello del Casi elio. Un applauso formidabile acco glie il loro apparire. Accompagnati dalle autorità, essi attraversano a piedi la piazza, Ira l'entusiasmo edlirante del popolo, che getta fiori al loro passaggio ed agita i gagliardetti e le bandiere. Sulla scalinata del Municipio, dove è murata la lapide dei Caduti, i Principi sostano e rendono omaggio, e cosi pure a quelle dei Caduti di Libia e delle guerre dell'Indipendenza Nell'atrio si fermano ad ammirare la bella lapide che ricorda la visita fatta al Municipio dalle Loro Maestà il 18 settembre 1921, poi entrano nel salone comunale, dove sono radunate le autorità. 11 Principe ammira, evidentemente sorpreso, la magnifica sala adornala dai ritratti dei suoi avi e manifesta la sua soddisfazione per la bellezza dei dipinti. II saluto del Commissario prefettizio L'on. Imbert: offre alla Principessa un magnifico mazzo di fiori, poi rivolge ai Principi il seguente saluto « Altezza Reale, « Scendendo dall'antico castello, che fu già quadrata fortezza di difesa alle sorti della millenaria vostra Casa, e poi prediletta residenza Principesca e Reale, ove tanta parte della storia e tanti eventi di' letizia per i Savoia ed i Carignano si svolsero fra il giubilo e la fedele devozione popolare, voi portate il sorriso della Vostra gentilezza e la maschia prestanza della regalità in questa casa, che fu td è la Casa del Vostro popolo, unito al destino sabaudo da un concorde sen timento di indefettibile devozione. Hi cevete, Augusto Principe, adunque, in quest'aula, ove e vibrante ancora il ricordo di altre antiche visite regali il saluto ed il ringraziamento di que .sta popolazione, che io Vi porgo come un umile, ma cordiale omaggio di riIsonosceriza. La città di Racconigi, che a|ascrive a suo orgoglio di avervi dato n-lj i^^i7'.es^tav'«^*1tfenv«^erv^*'rfiorM-1 naie a fianco dell'Augusta Vostra §po-, a . a . - rermata la sua secolare regalità, in Vol e nell'Augusta Principessa, tuttoil popolo vede oggi rivivere quella ine-saustn forza e quella volontà tenacedie. da generazione in generazione,sono tramandate, coni'' un prezioso re-tuggio, dai Principi e dalle Monne d Savoia, per le future fortune della Patria, nel suo ritmo di ascesa verso il destino imperiale In questa terra, ove l'ultimo Re di Piemonte, nella raccolta solitudine di sua vita, sognò e disegnò l'epopea dell'unità italica, compiuta per virtù di Dinastia e di Genti, il Vaticinio dell'avvenire ancora si esalta per Voi, Altezza, nel nome di Savoia e di Pie: monte. Altezze Reali, Principi Augusti, accogliete questo saluto e questo augurio, che sgorga dal cuore e dall'animo esultante del popolo di Racconigi ». All'Ospedale e all'Orfanotrofio I Principi ringraziano l'on. Imberti per le belle' parole, dopo di che avvengono le presentazioni. 1 Principi stringono la mano a tutti 1 presenti. Sulla piazza, intanto, la musica alterna gli Inni Reali e la folla non cessa di evocare i Principi, fino a che si presentano al balcone. Allora gli applausi non hanno pia limiti: si agitano bandiere e -cappelli, si gettano in alto fiori. E' un delirio che si rinnova via via lungo le strade del paese che i Principi, scesi dal Municipio percorrono poi a piedi per recarsi in visita all'Ospedale di Carità. All'u scita dal Municipio, la bimba Laura Eula offre alla Principessa un mazzo di fiori e la Principessa sorride lieta dell'omaggio gentile, abbraccia la bambina e la bacia. All'entrata dell'Ospedale ricevono 1 Principi il presidente dott. Maritano, il direttore dott. Tesio, il prof. Luigi Bobbio, il dott. De Stefani, il dott. Quenda e la superiora Madre Rossi Seguiti dalle autorità essi visitano mi nutamente ogni reparto. I vecchi rlco verati li applaudono, le donne baciano la mano alla Principessa. Nelle corsie dei malati sostano ad ogni letto, aven do per ognuno una parola di conforto e di augurio. Al letto di una inferma certa signorina Aiassa, da circa 20 anni paralizzata, e per la quale S. M, la Regina ha sempre avuto uno spe ciale interessamento, i Principi sostano più a lungo. Nella piccola chiesetta dell'Ospedale la Principessa si è in ginocchiata all'altare per una breve preghiera.v Quindi le LL. AA. si sono recati a vi sitare l'annesso Orfanotrofio. I piccoli orfani hanno accolto con evviva gli Augusti visitatori. Una piccola orfana ha offerto alla Principessa dei fiori ricevendone in premio un bacio ed un abbraccio. La bimba Anna Maria De Stefanis, ha recitato uni graziosa poesia e quindi 1 Principi hanno espresso al dott. Maritano e al corpo sanitario tutto 11 toro compiacimento per la perfetta organizzazione di ogni servizio. All'uscita dell'ospedale II accoglie di nuovo l'applauso travolgente dellafolla. Allora i Principi, anziché prendere posto nello automobili, preferiscono ritornare a piedi, commossi della sincerità di questo entusiasmo popolare, che non subisce soste e per tutti hanno un sorriso ed un saluto. La massa di popolo 11 segue fino all'esterno del Castello accalcandosi ai ancelli, applaudendo e gridando' evviva. I Principi, giunti al sommo della scalea centrale, si fermano ancora a salutare, certo commossi ed ammirati per questa spontanea manifestazione, e quindi si ritirano. Alla sera, mentre le musiche tenevano, concerto, una folla enorme, convenuta anche dai paesi vicini, é acorsa sulla piazza del Castello ad assistere ad un grandioso spettacolo pirotecnico in onore dei Principi, i quali, evocati dal popolo, sono usciti sulla scalea del castello ad assistere a tutto lo spettacolo. La piazza si e sfollala poi lentamente. Le musiche suonano la Brabangonne e la Marcia Reale, e la folla applaude ancora; ma i Principi non escono più. Essi hanno oggi dato al popolo di Racconigi un non comune segno di affezione.