L'oasi nel cuore dell' immenso ghiacciaio

L'oasi nel cuore dell' immenso ghiacciaio NELLE ZONE INESPLORATE DEL TIBET OCCIDENTALE L'oasi nel cuore dell' immenso ghiacciaio merain una Rostro Campo-base, una nuova 7'"7''" slamo in un'oasi, i rm' om "l mezzo ai ghiacci. Il nostro Campo-base è sopra un breve ripiano del pendìo che scende al Inno, ira un ghiacciaio e l'altro, tn ?."""? ,'"T"° <ll"c,iale' in, un ,!n™d° (luciate che non ha uguale sulla Ter* Lfl sc Vfm nMe calolle atl0Tno at po„, per s„(( ìmmensllA, Siamo appena ^^c/m verso la metà della lunghezza dei yliiaccialo: cinque buone tappe per -nyf/iuni/crc la testala, clniiuc buone /jp/ie jjct uscirne dalla fronte, eln- -i/c tappe anche per uscirne verso la e,7«r Sultnro, di dove venne V prt- -\Q scopritore, il longstafl, ma senza .\lOlunacrc Questa nostra oasi, e di e!"* vennero anche i suol successori. l e i e Campo base sul Siàcen, 5 luglio. O'ini atomo ci riserbo, in questo U'orkman. L'unica via d'accesso, 'Illa del Saltoro, attraverso un valici il lìilàfon-la, d'oltre 5500 ìiicin. Oi( altra via d'accesso, chiusa: chilisatprattutto, a sentire vecchi e nuovi e viiHatorl ed esploratori della reato , e ò n . o l . a a e ù a o , o a . a -u um cur- { i m mici J J Jr/du/u0 - nc.uella che sarebbe la più naturale fra <ite. cioè la via ver la fronte. Scoliamo pure sulla affermala inacàibilitù del Siàcen per la via denaturile: io sono qui. con i miei cornimi, con la mia carovana numerosa, on un bagaglio scientifico pesante, on tonnellate di vettovaglie, e non livreato porticine laterali... di servizi <^a sono entralo direttamente ed onoiamente per la gran porla mangio Comunque, in pieno mondo (ilucialcwi più vasto e forse nel più geloso ifflìo glaciale della Terra. Sono tifato di dimenticarlo, quando traffico nWcampo, tra cassi- e sacchi, e spcclali.jbc quando ine ne sto dentro la mliiejida a scrivere od a per fezionure mici calcoli eterni. Ah questi calali; che razze di tormentoI facciamoiMeme un po' di calcoli: mi è riuscitairidurre la carovana de due lopogra §L non ostante le loro tendenze... dorfin signori, che prete rtiebbero non-iiingere a rinuncie — o soli quindici iminl, bagaglio scienti fico compreso, in una escursione d: due giorni, ocirte un uomo di pili i o o , e i . o e o a n a o e a o e o a e n o o a o a , o a a o o mini, perchè qu tirimi possano scal dursi la loro lu:i"iserale di tlic. IJe ulama che la evifiiione duri aneli» sultuuto dicci QiOìMgll uomini al seguilo salgono a 13, quali devono campare ed anche rlaldarsi il proprio the, e quindi avere n secondo seguilo di altri lo portatorU'ér alleggerire la pesante carovana e lindi la necessità di viveri, ho rimanaci- al loro paese gli uomini del Nubri. itile ne sono rimasti 57: i ire gruj: di Timosgàmdi 'Via e di Le. Ma diinuiti dui corrieri postali, che vanne ,vengeno dacampo a (lombo: e diAtfnili dei malati, che non mancano ijkin una carovana, perchè vi è seiim chi si ferisce o chi si fa una coi tnone, o chsoffre l'altezza, o chi l\na troppgru ade scorpacciata di clMtis, e magari chi cerca di prendcrjLon qualche buona scusa, un giorni mine giorni di riposo. E cosi i 57 u «ini sonsoltanto sulla carta, c con ,lcl ??Unore numero che sussiste in \alta, ipovero comandante deve risv'\re problemi che quasi sempre appi\no insolubili. Il giardino di un palazzo incartatoMa quando sto rompendomi {alettadentro la mia tenda, alle prese tali smili problemi, basta che guardi l\orper riconfortarmi e riprendere ur\orper la, difficile bisogna. Du una iÀnscende la coluta del Tarila, livida nesuoi seruechi ricoperti di morena,- dal'altra'è la. muraglia del Siàcen, tultbianca, titlla rotta in pinnacoli, che prima e bassa quinta ad un alto segulo di monti, tutti nevosi, lutti ardumente imponenti. Ma tra mezzo vedil piccolo lago, che è sempre lievmente increspato dal vento, un po' vido anch'esso, perche le acque chlo alimentano sono cariche della so(ile fanghiglia del ghiacciai; ma gradi lastroni candidi lo ricoprlijanquando arrivammo qui. e grandi irrgolari blocchi ne emergevano, cadudalia rotta muraglia del Siàcen. E lstroni e blocchi ogni mattina, ìmmacubamente, si trovavano addossali piede della muraglia ghiacciata dSiàcen. e durante il giorno, pure trinuncubilmcntc. si spostavano adagadagio nella direzione opposta, fino aaddoisaisl alla riva sottastaata «H . i e a a i e i e a o ù o , I : o o : » emo o a à e im, ral aaehi o alro oil onto a, iri, rc ne ei al. colata del Tarlm. Ma In questi ,.ocht giorni, gli uni e gli altri si sono tanto ridotti, che è prevedibile prossima la loro scomparsa completa. La fusione di tutto quanto il ghiacciaio aumenta, dl giorno in giorno, tanto considerevolmente che i postini diretti u Corrilo hanno già serie difficoltà nel guadare il Nubra; mi annunciano che presto saremo del tutto separati dal mondo esteriore: la gran porla del Siàcen definitivamente chiusa fino ad autunno. Non vuol dire: entruli per la porla maggiore, siamo senza soverchie difficoltà. Adesso ci godiamo la imponenza fantastica del palazzo incantalo. Il quale ha qui il suo giardino. Giù dal Tarlili- Scer, fra l'ima e l'altra delle sue colate laterali, eulano liendil di rocce: pareti nude e dirupate, più. verso monte, cioè più verso la confluenza del due grandi ghiacciai. Ma qui. groppe arrotondale, che scendono con ripiani e con dolci pendii, interrotti soltanto da qualche breve dirupo. In due ripiani, un po' più alti del Campo, sono due laghetti: non così pittoreschi come quello che consideriamo - nostro ». Ma i pendii più dolci di queste groppe arrotondate — ad aumentare il contrasto con la no tura grandiosa c rude che ci circonda da ogni parte — sono tutti morbida mente verdeggianti d'erba. Ora rada con t piccoli, steli come stecchini; ma più spesso fitta, a formare un vero prato, c spesso anche a costituire una specie di coltre alta e soffice, come in cerle nostre conche alpine, il cui fondo sia slato fondo dl lago o di acquitrino. Virala poco, trovare prati, veri prati, nel bel. mezzo del Siàcen! Succiaimente quando la regione intera, fnoi del ghiacciai, è carutlunzzala dalla mancanza, quasi assolala, di verde e dl vegetazione ! V sono prati, questi nei quali il verde non è il so/o colore Vi sono lembi di terreno, dove la tcrru è più scarsa e invece più abbondanti i blocchi che vi son dispersi sopra : Il l'erba è più rada ed abbondanti invece i fiori. Le primule sono le più numerose: piccolo cerchio raggiato di fagliene, un lungo stelo diritto, e in cima la colonia, dei (lori, che sembrano [ormare, a volle, tanto sono Ulti, una piccola sfera compatta, di un viola tenue ma vivace. scaFiori e farfalle Kalau, quando ritorna da una delti piccole escursioni sulle rocce tra ghiacciaio e ghiacciaio, riporta sempre laruu messe di fiori, che velino subito ad accrescere in nostra raccolta. E come sembra che la slagiunu pruuredisca con ulia rapidità di ciclo molto mag glorc che nel busso, ogni giorno sono nuovi fiori che sbocciano, ad aggiungere la vivacità dei loro colori e la grazia delle loro forme. E' interessante osservare le loro preferenze: ve n'ì che preferiscono i pendii più aridi e sassosi, ed altri che vogliono l'umido d'illuso dei piali fìtti c soflici. Un tlorein verità bellissimo, a grandi ciulfi violacei, cresce solo, rarissimo ma rigoglioso, nelle zolle di terra che per avventura si trovino tra i rami di un Uirrcnle, in modo che le radici sieno sempre nel morbido e begnute sempre Ed i'mìosotis, crescono soltanto ai piedi dei massi esposti a Mezzogiorno ma proprio esattamente, al piede dei massi: piccolissime toglie, e lunghsteli fioriti, non distribuiti più o meno irregolarmente a ciuffo, ma che cresco no su, sopra un solo piano, aderentalla parete del masso, quasi a spalliera ver godersi meglio il caldo del soie e quello restituito dalla roccia Meravigliosa, veramente, questa oasin mezzo ai ghiacci! \on siamo soltaUanto noi ad apprezzarlo: vi è tuttoun mondo di viventi, che ha il suo regno qui, indisturbati fin che non caviti una orda, come la ttoslra, il conquistatori venuti di lontano. Se la 'n'iraviglia è stala grande nel trovare dopo tanti giorni di cammino sul gluac eìalo, questa oasi dl verde tuilu fiori 'e. forse anche maggiore e slata netruvare la sua popolazione di viventi Farfalle bianche, gialle, celesti, cacai lette e saltereìle, bacherozzoli c ragni formerebbero la delizia di un collega entomologo. Formano certamente la di liz'ta del due miei polli Superstiti. ACampo quarto fu decretata la carneficina generale del pollaio; ma quando poi si tolsero le tende, d'ic galletti com è uiuado ve lihe ol anno reuti laan al del ra¬ gioìparvero, che erano sfuggili alla siruadìoc, -nascondendosi forse fra i cumulHa'di casse-Meri e di sacchi. Fittomi ri sgpiparmiall. c fecero l'ultima tappa quasi trionfalmente, legali sul sommo del. carico di due coolies. Anche i. due polii apprezzano l'oasi di Tanni Scer: razzolano da mattina a sera e non hanno più quell'aria dl affamali, di quando razzolavano, inutilmente, i sassi e il ghiaccio del campi durante la marcia di avanzata. . Un topolino Devono, anche, non sentirsi soli, nell'oasi di Tarivi Scer-. vi sono degli eccellenti uccelletti, color giallognolo rosato come le superfici risi massi di granito, i quali covano, appunto, tra questi massi certe loro uova graziose, di un verde chiaro e vivace come l'erba.vicina. Vi sono anche colombi e galli di montagna e gracchi. Alti, maestosi, quasi, dispreizatoli, {italiano alle volle grossi uccelli di rapina. E tulli hanno come loro centro di attrazione l'oasi di Tarlm Scer. Ma il mondo dei viventi n-nn b tulio qui. L'altra sera scoprii un topolino, piccolo piccolo, che aveva avuto lo Sfacciato ardire dl ficcarsi tra i miei sacchi dl farina: che novità e che bazza, per l'abitatore dell'oasi! E giorni sono Cecioni, in lavoro tovografico sulle groppe rocciosi- dietro il campo, raggiunse con la sua piccozza un topo enorme, dal pelo grigio, lungo, morbido, quasi vellutato, che formerebbe certamente una pelliccia di gran lusso. Ma. gli abitatori sicuramente più abbondanti sono gii stambecchi: veri signori dell'oasi. Oliando ì topografi sono al lavoro, immobili intorno ai loro strumenti, gli stambecchi signori del. luogo si interessano molto: osservano attentamente uvlie da vicino gli intrusi: poi di'iui'.'ìsnineulc si allontanano di piccolo trotto o di piccolo gutoppo su ver rrrli iicndìi di neve o di roccia, da (ore invidia all'alpinista più sicuro di sé. A volle, a branchi anche di SO. Giù verso il campo non sono mai. seesi. Ma di 'inalilo essi debbano essere numerosi, to provano i turo resti. acne e e o , fi r n o i i o i e i o o n a l a l o smddsssmuasia aei resto guarc un p<>.o ricino, e Ira i massi o sull'erba o Ira le rocce tini fillio 'li trovare quello che costituì, quasi, l'ornamento renale dei 'signori clic furono: le imponenti coma, lunghi' e nodose, che quando gli ultimali si fermano, in Illa indiana, ad osservare gli intrusi, profilandosi netti contro " cielo di su una spalla montuosa, solidi sulle quattro agili zampe, col colio c con la testa eretti, veramente danno ad essi un cerio aspetto di maestà sovrana. 1)1 corna ili stambecchi ne abbiamo raccolte a volontà: (e l'in M'è viaggiano già verso l'anùniìli, ed almeno un palo, vcramenic colossale, proseguirà il lungo viaggio lino a i-ourinageur, per tener compagnia a t'HU quei, simili, restì della grossi selvaggina hlmulajana adunati nella mia casa di montagna, per i quali iln non mi conosce dee s'ipporint un accanilo seguace d'i Xewrod. le meno belle, intanto, di queste corna di stambecco, sono divenule oinainenti del campo. li lago Afa quanti inni argomenti di Interesse, in questa nostra oasi in mezzo ai ghiacci'. ii si " messo anche il lago, i, stiiz-.'fure la mia 'ariosità. Dopo due giorni che eravamo qui, mi sono accorto che non era più lo stesso. Ceri punte di roccia che sporgevano lungo le sue rive, tendevano a scorciarsi ad arroto a dar si; una bella morena, che ne emergeva, mi fece la impressione di essersi abbassata. Sc il mio spirito e la mia abitudine dell'osservazione non mi avevano lutto sfuggire questi indizi, ora c'entrava la volontà, a cercarne degli altri. La constatazione è stata rapidissima. Il lago sale: sommerge sussi che ne spuntini fuori; raggiunge, ha raggiunta, hu sorpassato la i in tracciata di. noi, arrivando, non lontana dalla riva; tende ad avvicinarsi ad una via più alla, segnata daali uomini che ranno a prendere acqua ad vn rivo vicino; sommerge, a poco a poco. Uitln la morena; invade, a poco u poco, inesorabilmente, t pendii erbosi dell'oasi. Oliando arrivammo, isuo pelo era. esattamente, a 4715 ?;ieIri di altezza, le nostre tende metrpiù in sii. Prevedo già il momento[orse nou lontano, nel quale dovremo sgomberare. Evidentemente, l'emissariosabglaciale, del lago, non è più tuffila multa acqua d-lciente a .smaltire i\fusionc che al laro iicne dui larim - Scer a Ione via. cai mocih. l ti lago aie;j continuerà a salire, finché unV^giorno l acqua non riesca, a forzare la bpropria Jìia d'uscita. dnCeriodo di riposo, però, almeno in tapparenza: in quanto nessuno si s«nc-.pa dalia .base* per più di una gior- dnaia. Mancavano infatti gli. uomini,!^cesi quasi tutti a Zingrùl. Ne aveva-1 tmn soltanto nove di Timosgàm, coman-\mdati da uno del miei vecchi portatori] jdi sedici anni fa, il quale, per questoimuo precedente, era stato scelto, dai' Duoi compaesani, come gemnrlàr, uh" I apecic di caporale, del gruppo. Buon]t/omo, ma sfannuitalo adesso, precisa-',gmente come allora: quasi una eccczlo-\ine ver Ladaco. |tQuesti pochi uomini sono stati però Gutilizzali: V hn fatti scendere <j?/ntcfif? : Pvolln al quarto Campo, per assottiglia-'^re H deposito di casse e di sacchi che'nvi era rimasto r:qGli uomini di Tià m\TMa ieri, con una puntualità malc-l malica, è arrivato il grosso della caro-' vana con carichi ritirati da Zingrùl,] alla fronte del ghiacciaio. Avevo dato, il comando e le debile istruzioni ai eZeuàn Tese), geniadnr del. grunpo di PTià. Vi erano, naturalmente, uomini ! cdl Timosgàm e tutti quelli di Le e di CXubra. Zeuàn Tese). # stato insupera- bbile, nell'esequire gli ordini, piuttosto °complicali: specialmente quando sJ."pensi ch'egli conosce, l'indoslano a.-i- ■che meno di me. ciò che è proprio lui :Clo dire. Lo avevo adocchiato fino du dTimosgàm. quando si procede alla la-'dboriosa scelta d-i ili portatori penna iInenti. Aveva del cit, cioè dei . b7/0,reserviti .. del Vtsscr e del Muso», che !shanno, gli uni e Coltro, esplorato da) *queste parti Ma , cit, in verità, mi commuovono poco. MI era piaciuta una Ucci-/ aria di energia volitiva, che tr.i-;rspariva da tutta la sua persona solida e tozza, i-ino da Sut) gli feci dire d"1 sflashmutuiliih, ch'egli doveva tenersi isempre ai miei ordini diretti; e da quei momento cominci,) a dirigere il montaggio e lo smontaggio della mia tendo personale. Lo apprezzai, rapida- mente, con maggiore conoscenza di ruusn, non più soltanto per semplice impressione. Da che ho affrontato /'ghiacciaio, è divallilo il mio braccio destro. Il gemadàr di Timosgàm, uffl- cinlmcnte superiore a tutti, mi diverte 'con tu sua arte delicata di sfuggire 'alla fatica. Ma a Zeuàn Tcscì affidoI ogni incarico d Hit elle, e nel quale /«, stiri energia e il suo ascendente sugli. uomini possano essere utili. Contro iaopinione dei molti clic dicono i Ludo- chi mòngoli **o perch* hanno una efoMfd venuta dallOricnc mongòlico Zeuàn 'lesa, biondo Inondo, celeste d'occhi, potrebbe essere un buon trina¬ i dese. non ostante il lungo codino. Pie-(coto di statura, traverso, solidissimo, |deve avere una forza fisica struordi-^naria. Anche, però, forza morale. Serio, generalmente, ul contrario dl tutti i La.dnc.hi, sempre pronti, al riso ed al sorriso: mi guarda fisso negli, occhi, Quasi per suggere gli ordini die gli. do, e che. garantisco, sono quasi sempre veri rompicapo. La ^parola • uasùr », di Tià. Cosi ha un uomo sicuro, ed un gruppo pure sicuro, clic sarà di esempio e di incitamento agli altri.Verchè, evidentemente, tra i vari afup-pi c'è una certa emulazione. li era anche, vi. ricordate. Oliando arrivammo giti, e tutti gli nomini, si dettero ad una corsa pazza per la con-austa di due scheletri di stambecchi,*? v,;, ' ,,. „„/,„ ,,,,„-, h; -ri. rivestiti ancora di pelle. QuciJl Tià furono l vittoriosi. Sol la tu cri ca, i la ragione di quella Maratona. Quandolei carovana giunse, ieri, carica dei p,--santi sacchi di farina gli nomini dtTtu. camminando, col grave fardellodel carici), erano tutti presi anche d«altre occupazioni; gli uni filavano, gllaltri facevano la calza cori « ferri » che si erano fabbricati con legno dl gi-negro. Era il peto raccolto sui due scheletri. E mentre me lo ridiceuano.mio gran signore, preceduta da una specie di. profondo sospiro quasi perriprender fiato dopo la intensa tensione per afferrare la mia volontà, è ilseijuo via ha capito, l'oi eseguisce: n//(i muruvigti'1. (Hi propino ogni tanto, di vaseo»lo a tutti, qualche rupia; qttalcheduun anche al suoi uomini yli uomini di Tià ridevano soddislatti forse gustando ancora la vittoria avuta sopra i comvagni di carovana. GIOTTO DAINELLI. (Riproduzione toialc o parziale ac- solutamente vietata).

Persone citate: Acampo, Cecioni, Coltro, Giotto Dainelli, Ucci

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