Il rapido procedere dell'istruttoria

Il rapido procedere dell'istruttoriaIl erack del «Crédit Valdótain » Il rapido procedere dell'istruttoria Gli interrogatori degli arrestati -■ La nomina dei difensori i e a e i a . l o a a o rinitóri»*" ^^t,^X^'t^óriZt~t,^ - Mf 17'"- SSSSSSSSr^òìiSSJff 1'^., -!1'10 1 a commodato. esistenti ancora o l»IJe casse della Banca a proprio faoivore. 0 meglio a favore della ditta 'Berti di Torino di cui era ammini-Aosta. 10 notte. L'energico provvedimento dall'autorità giudiziaria a favore dei piccoli risparmiatori della Valle d'Aosta è seguito, nelle sue fasi, con sempre crescente interesse. Durante tutta la giornata sono continuati gli interrogatori degli amministratori del « Crédit ValdOtain » e la parie principale è slata dedicata alla audizione deW'exdirettore cav. Giuseppe Assi. L'avvocato Chatrlan ha consegnato alcune pagine del suo memoriale. Stasera è giunto da Parigi il curatore corani, rag. La-nza di Torino, il quale si era recato nella Apitale tran cese per conoscere più da vicino l'attività e le vicende del • Crédit Valdo tain-Prance ». Domani egli comunicherà i suoi rilievi ai magistrati. Ne gli ambienti ufficiosi si parla stasera di una possibile sospensione dei pi gnoramenti da parte della Banca d'I talia verso gli amministratori tratti in arresto polche l'opposizione da essi fatta non sospende la procedura esecu tiva In via mobiliare. La partita di 500 mila lire dovuta alla Banca d'Italia è slata coperta, come è noto, dal « Crédit Valdótain » con depositi in ti teli, e rimarrebbe ^contestata soltanto quella delle 700 e "più mila lire. E' tuttora pendente presso il nostro Tribunale un'altra causa, che dovrebbe essere chiamata in udienza civile domani, relativa a un debito di 90 mi la lire contratto dall'avvocato Chatrian con la solita procura del notaio Al lietti per le acque minerali di Cour mayeur. La Banca d'Italia aveva per questo citato in giudizio tutti gli amministratori firmanti la procura, e questi alla loro volta hanno chiamato a rispondere l'avv. Chatrian. imputandogli di avere abusato della loro procura, carpendo te loro buona tede. Queste tre cambiali erano state firmate dal cav. Asm, per la Società dolile Acque Minerali a favore del «Crédit Valdótain » e da questi girate con avallo. Complicate vicende Vengono intanto in risalto attraver0 le indagai], ohe si vanno con tanta alacrità svolgendo dai magistrati del Tribunale di Aosta, le vicende che hanno travolto l'istituto e con esso 1 risparmi di tanti onesti lavoratori. Nella Banca, fin dal 1925, mentre vi era un deposito per un ammontare d' ii milioni, potava esserci un'operazione sola imi po' dubbia, quella della Compagnia automobili di Boma. Ma il Consiglio di amministrazione aveva fatto un fido limitato, nel senso che non doveva superare l'ipoteca messa su di uno stabile di Roma. Come inai allora la direzione diede all'istituto sommo superiori e avalli notorlamen te non autorizzali? Con l'uscita dei vecchi amministratori subentrava, anche nell'acquisto delle azioni, un fa coltoso professionista di Firenze, l'oculista 'Carducci, il quale incaricava il proprio gpneio rag. Mattio di sostituirlo nell'amministrazione in seno all'istituto. Gli avvocati Bethaz e Chatrian, rispettivamente presidente e aniministratole delegato, assunte informazioni sul rag. Mattio, appresero che questi era un uomo praticissimo in materia di contabilità bancaria e. data la sua competenza e gli stessi interessi che il suocero aveva nella banca, non poterono che troppo ingenuaniente rallegrarsi, certi di avere in lui un controllo tr-cnico nella direzione, controllo che In essi difettava. 11 rag. Mattio non tardava ad ambientarsi e ad esplicare la sua com- .-Mando innanzi tutto i ittioli a commodato. esistenti 9 stratore e alla quale apportava ben 900 mila lire, a. danno da! « Crédit Valdótain ». IJ cav. Assi, che conosceva la situazione, forse anche serrato per l'intromissione di un nuovo padrone, lo faceva sostituire col figlio del Puccinelli. Marino, che al Consiglio di amministrazione venne presentato come un giovane ragioniere desideroso soltanto di far pratica bancaria, in epoca in cui il Consiglio era troppo fiducioso nel Puccinelli stesso, ignorando o fingendo di Ignorare che per interposte persone questi era il proprietario effettivo della maggioranza delle azioni. E il Ma rino Puccinelli. con la collaborazione del direttore, investiva le ultime di sponi'bMilà della banca nella ditta paterna. Il Puccinelli padre, con tin'ul lima manovra e col tentato acquisto di un grande stabilimento a Milano, cercava di sostituire ai suol debiti verso la Banca un credito aleatorio Fu allora che si rivelava il vero padrone della Banca stessa, minacciando i dirigenti. I consiglieri riuscivano, non si sa precisamente in che modo, ad obbligare M Puccinelli a ritirarsi. Ma purtroppo 1 denari, oltre tre milioni. era.no sfumati. Tutto questo nel breve giro di alcuni mesi. Contraccolpi Intanto nell'autunno 1027 falliva 11 Credito Biellese portando, come conseguenza. II rimborso di oltre un milione per la sola filiale di Ponte San Martino. In questo periodo pure si delie neava impressionante l'orgasmo dei depositanti verso la Banca Rnan. fatto che si ripercuoteva naturalmente sul » Crédit Valdótain ». Mentre nel dicembre 1928 si prospettava, a quanto sembra, un concordato con buone garanzie, perchè l'Istituto centrale di credito fra le Banche cattoliche, allora sorto, assicurava il suo intervento mandando perfino suoi appositi delegati a ineiricati a partecipare all'assemblea degli azionisti, tanto da garentire una prossima soluzione. Senonché l'Istituto trascinava le cose per le lunghe, nulla concludendo. Intervenne allora l'autorità ecclesiastica, la quale pure avrebbe avuto le più ampie assicurazioni. E intanto gli amministratori e il direttore del «Crédit Valdótain» trascu ramno altre vie pili sicure provocando l'irrimediabile tracollo. Gli arrestati hanno nominato oggi I loro difensori provvisori : l'avv. Glia trian, amministratore delegato, sarà difeso dall'oli. Caron d! Vercelli; il prof. avv. Bethaz. presidente del Consiglio di amministrazione, dall'avv. gr. uff. Cesare Chabloz; il direttore cav. Assi dall'avv. Bardanzellu e il consigliere arciprete don Lyabel dall'avv. Cavagli.'! di Torino; Usel dall'avv. Aureliano Chanu di Aosta; il rag. Quaini dall'avv. Carlo Razzini dì Torino. Per ora t magistrati inquirenti raccolgono le singole deposizioni e periamo le contestazioni non avranno Inogo che verso la fine della settimana entrante e gli atti non verranno depositati in Cancelleria a disposizione dei difensori che verso la fine del mese. Il carcere di Aosta, come varie volte lu fatto osservare, è infelicissimo e costituisce per i detenuti seri inconvenienti : non esistono celle riservateGli arrestati sono stati divisi nelle varie camerate, in compagnia di altrquattro o cinque detenuti, i quali conferiscono settimanalmente con i loro legali; oppure sono insieme con persone già condannate che ricevono le visite dei congiunti. Il numero dei detenuti nelle carcerdi Aosta, data l'importanza del nostro Tribunale, 6 cospicuo e questa agglomerazione rappresenta, come, abbiamo detto, un serio inconveniente. Sappiamo, per esempio, che l'avv. Chatrian si trova in carcere nella stessa camera con alcuni dei suoi antichi clienti.