Il giardino delle mode

Il giardino delle mode E; *T R O F» A r IV V A. C ANZ A. Il giardino delle mode r» a. r* mostro i i* "V i a. t O LONDRA, ottobre. L'indiano, vistilo dui suo pomposo costume trapunto d'oro e ricamato a fiorami rossi su fondo oiallo. in caiio „ ,;0/?0 tu ìriZcenttsltv2& solewKe tra ,fl fmoU a^aTeJ^ Con movimmto ieratico sosplnae da. ^,; a sè „„„ carr[ola silenziosa dove bollono e fumano le pentole del riUo e del capretto cucinati e rosolati a«a maniera orientale e conditi con la Vtccantlssima salsa del curry. Il solen«c cuciniere, prezioso ed estetico orna[mento dei Bisloranli alla moda e delle Ilosiwccric di lusso passa da Londra " Parlai, da Le Touauet a Cannes, sc Olendo il calendario dei mlllonarll. Conosce una sola ricetta, condisce "" 11010 cib0- 1,1,1 M sapore de' suol 'H'ru"'i c dcl su0 linguàggio, il rutllaute d s'"''' drappeggi, aggiungono ditvcr}en^ deformazione al prisma della fantasia europea ormai quast.stanca di Jazz negri, di chitarre ha- wavane e di balalaike russe. Altraucjso il palalo, i ristoranti eso Hcl della metropoli (le trattorie cinesi non si contano più) rinnovano in qnesti inglesi transoceanici la nostalgia de''" impieghi coloniali, dei viaggi di rtrcumnavigaiione e del business gi!''°?'f.*^f' /. Sull'orlo del crepuscolo imperlate anche (incute possibilità rti svago c ,"""ite w««« ombrano un Xmtfrt %™tTc mfflr.i, meditazioni silenziose Nelle luminose dissi dei pie coli paralumi, al riflesso delle tota:0(i>//e candide e dentro te rifrazioni defili argenti freddi e del cristalli già eiitll i volli appaiono uniformi, i. gesti meccanici. Nel monotono bianconero 'leali abiti da sera, te differenze di cuì^tu e di razza sono cancellale- ras!se,i=" delle signore aumenta l'Impassi!'"'0 indifferenza degli uomini, ! Il -nPin J- .;„„„.- 11 8a"° d3 8Ign0ra ì Ll os'iCno »■"■« ano senza tntcres<SC: ",M cnrlosa c profonda cicatrice ! sopra una fronte modellala e forte at- h:ra la mia attenzione. La sutura senierà accompagnare la densa ombra dei ieapclll segnali da qualche filo grigio, '// disegno della cicatrice mi aiuta a ri{conoscere l'uomo dopo tanti anni: an'cft'CflfM mi ha ravvisato. j 1 »• saluto cordiale con la mano, un mn'/o a voce alta: pranziamo alla stessa tavolo. — Tu uni? (Come nel prologo d'un romanzo d'avventure). — Si. In vacanza. Passo le vacanze a Londra. Nessun luogo del mondo mi pare più riposante e più, tranquillo. — Hai lascialo Hearst e i suol quaranta giornali? Hai smesso di viaggiare U mondo? — SI. Sono invecchiato. Provvisoriamente, s'intende Con l'i americano 2 mi bisticciai al tempo del mio viaggio nell'Ira!;. Ma ancora un anno fa avevo una magnifico « situazione > in Aden. — Che lucevi in Aden? — Non proprio in Aden; ma nel dintorni. Quattro amici, c'era anche un Italiano, un genovese; s'era organizzata la canora dei pcscicani. Cinquanta sessanta il giorno. Sfruttamento razionale della carne della pelle dell'olio. Quel calunniato squalo ci ripagala lautamente. Tutto andava bene; ma in una licenza a Parigi mi son lascialo accalappiare e ho un altra posto. — Che cosa fai? — II sarto da ilgnora-. non ridere. (laute couture! — Veramente ? — SI. TI stupisce? Non proprio il tagliatore o il manichino: un po' di tutto al tempo slesso. Sono segretario, introdullorc. interprete presso una arando casa di mode. Diciamo la più gronda di •tutte. Certo l'hai sentita nominare. Duella ili /'. Arbiter. — Nientemeno! — si. La clientela e ormai di varietà c di vastità mondiali; bisogna saper male, tutte le lingue. Come io so. E fa molla pubblicità tener un personaggio par mio nella siila d'aspetto d'una sartoria alla moda. Quasi quanto tener un cuoco indiano in un club elegante. Vuol il curry? Non to hai mal assaggiato. E' la cosa più piccante dell'India dopo la rivoluzione di Gandhi. Arte applicata to guardo E' di quegli uomini che, per non invecchiare, vivono in una specie di lontananza da quello che tanno e da quello che dicono. - Sarto: no. Non avrei immaginato Ti pensavo sempre con Hearst. Ma anche Arbiter; il mio nuovo patron è un a jìgoio ». Valle fotografie lo conosci. Uu giovanotto muscoloso e tarchiato, dalla faccia glabra e ardente sotto il berretto basco. Un uomo del dopoguerra; un « moderno ». Si è allenalo tanto alle emozioni della Borsa auanto a quelle del i cento all'ora ». Nella sua arte poi un genio. - Secondo te e un artista. — Certo; ma non nel significato vecchio a dilettantesco della parola. Non meravigliarti se ti parlo cosi appassionatamente di questa nostra collabora' zione. Poco alla volta capirai. Artista creatore. Tra lui e Ucarst non vedo una gran differenza. Hanno la'slessa passione di guidare il mondo. Llbe risma c protezionismo, sottane lunghe o sottane corte; armamenti o disarmo, scollatura sul petto o sulla schiena. Arte applicata, politica applicala. Il suo stesso modo di vivere ti entusiasmerebbe. Amico di tutti i pittori e scultori di avanguardia, legato specialmente con Despiau e con Dunoyer de Segonzac. Il suo ritrattista è Boulet de Monoel, il suo architetto, il decoratore principe. Sue. Buon fiuto nella sccl-la e idee chiare, teorie chiare. Predilige quanti pur avendo tendenze moderne 0 modernissime, -, si-cwittoUaiuinel cullo ver l'arte classica e s'iiUuitaiiocon molta misura, " — Futurismo niente? — Niente. Mente. — La ricetti e identica per una casa editrice e per una casa dt mode. — Infatti Basandosi su queste leggi egli può dominare non soltanto il mcr calo; ma il buon gusto del. mondo elegante. » Arbiter - nel vero senso della parola. Miliare ll gusto delle donne ogni unno, ogni sci mesi. Ti par poco? Allungare le gonnelle, abolire le mantelle, rimettere in voga una stoffa, un ricamo. Va un palazzo di Bue de la uulx suggerirò queste innovazioni alla civiltà. Nascondere affari di milioni, di miliardi, dietro il fruscio di una seta. Vn'Invenzione di colore o di forma porla la nostra firma al di là del mari. Avere unu personalità a Buenos Aires, a New York, a Tokio, in uruzia di uno chiffon 0 d'un moire. — Ti avevo lasciato taciturno; ti ritrovo eloquente. — Sai. E' il mestiere. Dopo il. parrucchiere per signora, e il deputalo di provincia, la mia professione è quella chc esige maggiore eloquenza. Se riprenderò a scrivere detterò un dialogo alla maniera di Socrate o di Paul Valeru, un trullatello di gusto italiano come quelli che scrivevano l cinquecentisti > della bellezza delle donne »II colore di moda il nostro «Giardino delle Mode», come si diceva ingenuamente nel secondo impero ha confini oceanici e altezze di grattacieli; si svolge idealmente lungo Bue de la Paix e la Flfth Ave-nuc. lo vorrei descrivere la vita della nostra maison. Già, abitiamo un palazzo che fudella favorita di un ministro, -sotto la Hestauraztonc, abblanXo sale, salotti, uu bar che offre gratuite consumazioni ai dienti. Vn esercito di venditrici eleganti, gentili come principesse, una schiera di manichini meravigliosi. Ognuna ha una storta. C'è passata anche quella russa che era amante d'i un clown c divenne una lady; quella ungherese clic Pni grande, attrice a lioligwood. Quest'anno ne abbiamo scrutatele alcune bellissime, in America Contratti degni di una-coniatile di cartello. Eravamo in difficoltà per trovare delle ragazze coi capelli rossi. -- Rossi? — Certo. Perchè s'Intonassero al verde, il colore predominante negli abiti della <■ collezione d'inverno ■ che alitiamo lanciato dn poco. — Scusa: in che epoca (tintiti una collezione? — Non lo sui? Due voile l'ann». Quella degli abiti autunnali e invernar ai primi d'agosto, quella degli abiti estivi e primaverili al primi di febbraio. Parigi in agosto è frequentata dulie sarte e dalle modiste di tulio ll mondo, irritabile yenus. Ci sono i commissionariQuelli chc comperano e quelli chc copiano. Fortunatamente la legge ci assiste e ci protegge. Noi facciamo due stilate di manichini; una per la stampa, per le autorità politiche e, un paio dt giorni dopo una per l committentiFino a quelle date famose e storiche il palazzo si può dire e bloccalo: l saloni della sartoria sono misteriosamente sbarrati. Si lavora giorno e nottenel segreto. Arbiter i solo con le di Tcllrlci e i direttori; provano e ripto vano senza tregua. Le ultime modificazioni si fanno la sera stessa della o presentazione ». Essere i primi, essere nuovi. Il successo della stagione divende da questa segretezza. Come nei preparativi di una battaglia, bisogna precedere gli avversari con un mezzo offensivo o difensivo inattesoi Vedi? ricordo il linguaggio dei comunicali. Il taglio Arbiter è famoso: lancia ogni anno un colore, il colore di moda nel prossimo Inverno sarà il verde, come ti ho detto. Insinuarono clic era un colore, di cattivò augurio e noi ricorremmo al parere di alunne nostre pitonesse. Ci assicurarono che il nostro verde, su tondo giallo, non è pericoloso; e un verde Chartreuse. Quanto al taglio ci vuol fantasia, fantasia. Quest'anno abbiamo inventato una pellegrina di pelliccia: che copre poco più delle simile. — Ma esiste, un'ispiri zio ne? tn suggerimento logico? — No; la logica è abolita. Capirai, siamo sarti da signora. Certo, come in scultura e in pittura, come in ogni arte, anche nella nostra affiorano le reminiscenze. Quest'anno reminiscenze romantiche, dovute alle celebrazioni letterarie e artistiche dcl 1830. Spunti di costumi russi che accompagnano le simpatie per la mailu nazionale russa d'anteguerra. A un'epoca si prende la linea affusolata della fìguru; all'altra il taglio della gonnella che s'allarga, attorno alle caviglie, in forma di campana. Poi si appiccicano ai. modelli i nomi più curiati. L'ora ilei cocktail, Rose persiane, 1 (lori del mio curato li anche nomi umlaut: Lido Picco-lina, Sole mio. Carina. Ci sono i sottintesi evidenti di IJilitis o di. Quand leò feimnes voteront ver i tailleurs mascolinizzanti. Bisogna avere il senso del momento. P. Arbiter non pensa mai alla creazione dl un nuovo abito-, si sforza di csterimizzore ad ogni stagione quello clic gli sembra essere l'ideale conteniiiornneo dell'eleganza femminile. — Parole, diffìcili. — Già, Mestiere anche più difficile F. bisogna dell'ir legge. Cattivare l'in tcressamcnto, patendo anche il marito, [delle signore più in, voga. in. lutto ti inondo non ci sono via di dodici signore Indlscutlbtlmerle belle, eleganti e... signore. Le case di- moda se le disputano. L'i si svelano le mie funzioni. Si danno delle grandi feste. Anni sono un grande surto vurlgino coleva mettere in voga la piuma di struzzo, tanto decadala nell'apvreztamenlo delle eleganti. Ecco, improvvisa nel salone i'u-i albergo un paesaggio invernale con neve di piuma c vegetazione di vaglie penne oscillanti. Ognt dama aveva In dono una giacca da camera in velluto, ornala e foderala di struzzo. Blso gnava vederlo all'opera questo fumo sissimo sarto che li-, la barbuta e gagliarda faccia d'un sileno! Man mano chc una signora st presentava egli la misurava infallibilmente con lo sguar do e traeva dalla guardaroba una glac ca che andava a pennello. 1 difensori della civiltà pariginaHa una pausa; si accarezza I abito da sera come un buon conoscitore di stoffe, ltinrcri.de : — Ma noi l'abbiamo eclissalo, il vec ciào! P Arbiter ha dato una gran festa nel suo palazzo. II pranzo, di do dici portale e stato servite in quaranta minuti. Bisognava finger di mangiare Le signore, per desiderio di Arbiter ve silvano di nero o d bianco. Gli uomini in frak. finito il pranzo le ospiti sfondarono con le lorc belle mani il diaframma di carta velina che separava le sale dal giardin,.. Questo apparve luiair.uto elettricamente, tulio d'argento perchè la ghiaia, le aiuole, le piante i Ilari, gl'i alberi erano ricoperti dl un-, palina metallica luccicante. Le rami (Icazioni si icndevaro verso il ciclo come da un mare svuotato. Quei riflessi irreali, le luci mobili degli zampilli e le ragnatele dette fontane luminose lucevano sembrar bello, c bellissime tutte le dinne. Vanità encomiabile. Dopo un numero eccezionale di negri ebano sull'argento, clic parve infrangere quelle luci coma torri di cristallo, ci fu il cotillon. Qui veramente fummo grandi: e ci vorrebbe Saint-Simon aspro c pettegolo per descriverlo. Ogn signora ebbe in dono un cucciolo dvalore, cani di razza con tanto di pedigree. Alle più fortunate toccò addi riiiura un 'concetto: — Vivo? — St. Vivo, Se furono distribuiti sc tra le grida atterrite e gioiose delle vincitrici. Si vedevano quelle pelliccie fulve accarezzate dalle belle mani inanellale e le grosse zampe giocare con le collane di pietre preziose, lo auci'oproposto di condurre al guinzaglio uaaleonessa; ma forse avrebbe «compi-aliato le danze clic durarono fino almattino, quando l'argenteo giardinodiventò di corallo ll. cuoco indiano ci guarda, forse ci ascolta, impassibile. -Non pensi-chiedo - chc questiilz s di ?rdra? tti dl ™gran crollo della nostra civiltà? - Chissà, Può darsi. In ogni caso, imaestri di questa decadenza slamo nol: ma siamo come quel giocolieriche. maneggiano il fuoco senza scot- tarsi. — Se l n nuovi barbari' t;crraiìao,se traboccheranno dall'Asia in Europa,se varcheranno la Senna, forse saretefot i difensori estremi della civiltà parigina. Voi, i sarti; i parrucchieri polacchi come il divino Antolne, t massaggiatori svedesi, i cantori negri, i pedicure cinesi. Voi sedurrete i nuovi barbari... La tesola di Arbiter j>iAi„.„n„m~ .ti*.. „„t „„„•.-„ Bidlventlamo silenziosi, poi paghia-mo il conto. Vsciamo. — Ancoro una domanda. E la modamaschile* — Ca moda femminile sarà sempre t, ■ ■ 'J. ■ . semPreun privilegio dei latini come l'n:samandi e il bel vinto. Lasciamo lamoda maschile, agli anglosassoni, llbrummelismo, il danài/sino non si ca-Direbbero nè a Parlai ne a Tlomn pire oi.ro, m a 1 tingi in a uoma.I. ultimo elegantone di Parigi fu Ho-hcspierre, di Boma Petronio Due ri-col azionarli. E fecero una bruita fine...Camminiamo nella luce, folgorante,.i,„ j„,.,.,j„ ;t ,«,,,.,.!,..,,•„,»„ j.-.-i che invade fi marciapiede dai teatri.dai cinematografi, dai cabareis che si vuotano e si riempiono mentre a Westminslcr suona la mezzanotte. Eccoci al ponte di Waterloo: balcone del monda. Lo specchio dell'estuario pieno di navi di slios di ilooks di gnies: respira secondo il palpito della marea. Questa sincronia, tra la notte della Metropoli e qucll. dell'Oceano è un indice di eternità e ai potenza. Tutto è dl moda e non è di moda — dice a mezza voce l'amico, scolendo nel Tamigi la cenere del sigaro avant...— Questione di tempo. La scuola di ■lrbiter, in tema di relatività, è più istruì Uva di quella di Einstein. RAFFAELE CALZINI.