Il Pubblico Ministero replica alla Parte Civile 'e mantiene la richiesta di assoluzione

Il Pubblico Ministero replica alla Parte Civile 'e mantiene la richiesta di assoluzione La causa Belloni- Farinacci Il Pubblico Ministero replica alla Parte Civile 'e mantiene la richiesta di assoluzione Cremona, 9 notte, ' Sebbene l'orario sia anticipato di un'ora e cioo l'udienza, anziché per le 0, rome al solito, sin fissala per le 8. l'aula è cremila in lu'tii la sua capacità come per eli altri giorni del dibattimento. Dichiarata aperta l'udienza, il Presidente dà la parola al patrono di Parte Civile. L'avv. D'Andrea, riprendendo la parola ail punto in cui è rimasto ieri sera, premette che gli corre l'obbligo di richiamare l'attenzione del Tribunale per un chiarimento sul documento rimesso alla Commissione di incliie.-ta e dice oli* il periodo anteriore a quello che suona « 11 Consiglio dei Ministri facendo prevalere che... • è chiuso tra virgolette. Farinacci: — Ed e 11 pezzettino di cmel famoso foglietto clandestino. Era tanto grave la frase, che è stata posta fra virgolette. La fine dell'arringa di P. C. 11 patrono di Pane Civile, proseguendo, si abbandona ad osservazioni giuridiche sull'indole degli articoli e nei riguardi Clelia diffamazione. Quindi tratta degli addebiti riguardanti il problema d^ìle spazzature e dice che Belloni non fece una cosa di sua iniziativa quando abolì l'antico servizio degli spazzini brianzoli, ma mise in atto quella che fu l'idea anche delia precedente amministrazione MangiagtiRi. Non solo, nin quando le decisioni del Podestà coincidono con le conclusioni dell'Ufficio tecnico, come avvenne a proposito del problema della nettezza, non si può non accettare la 'buona fede del Podestà di Milano. Naturalmente, il Podestà, avendo deliberato di impiantare un nuovo servizio, si trovò di fronte a persone ognuna delle quali aveva i propri! mezze lo proprie offerte da presentare, mezzi ed offerte che dicevano essere le migliori, li caratteri» politico della cooperativa spiega poi l'esiguità del capitale e le anticipazioni che il Comune dovette fare per garantire la continuità del servizio. Per quanto riguarda l'ascensione politica ed industriale del prof. Belloni. l'avv. D'Andrea afferma che Belloni è stato fatto podestà perchè era un fattivo industriale e non divenne industriale perchè era podestàKgli aveva una preparazione scientifica, tecnica e commerciale di prim'ordine. « Si è detto — continua il patrono di Pi C. — che Belloni ha guadagnatoeccessivamente, ma questo dipende dal-le condizioni finanziare delle societàdelle quali il Belloni fu chiamato afar parte e dove cgl: non entrò certoper scaldare le sedie; venuti a dire molti ma, come sono testimoni, egli venne assunto in carica in questa oin quella amministrazione per In suacompetenza tecnica. Competenza tecnì-ca che ebbe già ti manifestarsi nel1919 quando, come e venuto a deporreli teste l.aviosa, il Belloni fu chia-mato a Versailles in qualità di espertoper le materie coloranti nella Com-missione interalleata. Cade quindi laaccusa — dice l'avv. D'Andrea — cheil suo oliente abbia sfruttaio la suaposizione politica per emergere e sa-lire nel campo industriale. Anzi, doveegli è'andato, ha risanato. Belloni haidato querela e concesso facoltà di prò- va, ed ha detto che egli intendevaestesa tale facoltà anche alla sua vita,slogar*_. 9T>1cco!e vendette. Francamente — dice l'oratore — qui nT! pare efte si cada nel grottesco. Per esempio, per quanto riguardala vertenza fra fla Società Celestri e la Fiat, se egli fosse stato compensato con quelle 150 mila lite di cui si è seniito parlare, non avrebbe forse percepito un legittimo compenso? Egli compose una vertenza e per l'opei-a svo:!ta a tal fine saiebhe stato remunerato ; si dice sarebbe in quanto Mie ad essere ricompensati furono soltanto gli avvocati ». Secondo l'avv. D'Andrea, in qu»sta parte c'è un'artificiosa creazione per atterrare il Belloni. • A proposito poi della Società Belloni, Muraro e C. ci consta — ecli continua — ohe la fallita Società ha pagato 1 creditori al lflfl per 100 e che Beiiloni fu immediat-amcnio richiamato nella Società che sorse dalle rovine della precedente ». L'oratore finisce dicendo rho per arrivare «Ila diffamazione del Belloni è necessario mettere del terreno là dove non ce n'è. Il P. M. conferma la sua richiesta 11 P. M. replica per ima necessità impellente, specialmente per la parte giuridica. Conferma quanto ha detto per affermare che la querela non corrisponde perfettamente agli articoli e che in riferimento ad ossi è stata raggiunta completamente -la prova dei fatti. Questo perchè lo stesso Carrara, principe dei giuristi, dice ohe per la diffamazione a' mezzo della stampa non è necessario raggiungere con assoluta completezza la prova. Carrara aggiunge che quando si consacrò la stampa, lo si fece perchè si riconobbe ad essa un mezzo per denunziare ciò che poteva essere di nocumento alle Amministrazioni. Anche se non si fosse raggiunta la prova dei fatti, ed invece in questo caso si è raggiunta, non si potrebbero condannare per diffamazione dolosa i due Imputati. L'avv. D'Andrea ribatte sullo stesso argomento. Alle 12 l'udienza è tolta e rimandata alle 15. L'avv. Bacchelli della difesa Alle 14,30, aperta, l'udienza, il Presidente Dongiovanni dà j-a parola all'avvocato Bacchelli, della difesa, il quae dichiara che la difesa rifiuta quegli argomenti che potrebbero portare a mezzi termini e continua: «Chiedere da noi la piova di quello che non può essere veramente provoo mai, quello che, davanti allo spirio, lascierà sempre un residuo di dubbi, è chiederci troppo. Coito ohe non i va davanti ai notai; ma certe cose asciano tali e tanti segni ohe chi si rifiuta, da questo punto, di tirare le necessarie linee, è inetto alla vita e non vivrà più. nerchè la vita non è un concreto sillogismo ma. è un connettersi pratico. La vita ci obbliga a. condizioni che non sono di natura logica ina di quell'aura natura, intuitiva cioè e artistica. E si dice poi del'importanza delle dichiarazioni, tano di S. E. Volpi quanto di S. E. Suardo, i quali hanno deposti) '-he il Consiglio dei Ministri non ha parlato del prestito al Comii-ie di Milano"*?TantoImeno, quindi, ha potute. (UOiberare « Ricordate le due proposte perve'nn- te al Comune di Milano.dèi» il primo1 aprile, dopo cioè che Belloni aveva!Cloe firmato il' compromesso, osservando che il Ministro, quando consigliò il Podestà di Milano a concludere il prò stito con la Banca Dillon Read, 'tue- i ste proposte non erano ancora giunto a Belloni e perciò la responsabilità di vagliarle al fine di fare l'interesse dei Comune toccava al Podestà e non ad ltri. Egli contrae quindi il maggior ggravio di nove milioni, che è stato ccollato ai Comune di Milano, stipuando il prestito con la Dillon Read. nzlohè con la Blair che aveva fatto ondizioni più vantaggiose; la responabilità di ciò ricade unicamente sul odestà di allora. Tanto è vero che. non vi fossero stati degli appunti a muovere al prof. Belloni, se, cioè, al Belloni fosse stato dato un ordì- „ 5]?,?° ,!10'r^°" D1,f™ coscienza, altri ?u'|° '* !'rneJ'° Belloni atti detenni ,'™l'-sJrl °„ u,u da additarlo al di r11 e."°. onesti.» autorizzati al prestito. Qui. signori deinumale, quel • decreti sono logici, perchè essi hanno valore tino al punto in cui vi sono gli elementi che hanno concorso a promuoverli e questi elementi sono la proposta che il Podestà di Milano ha inviato a Roma».Continuando nella sua arringa, l'avvocato Bacchelli afferma che la risoluzione della causa è una sola : vi sono dello diffamazioni e uueste sono provate. «Ogni italiano sente che si combatto qui una grande battagiiu tra due mondi che si escludono a vicenda e voi come noi, signori giudici, dovete fare si die di essi non vinca quello clic la politica considera come una vigna, ma l'altro che al tornaconto personale sostituisce l'onore, il servire e ■il sacrificarsi pel proprio Paese. « Che differenza — dice l'oratore — fra avere autorità nel esserti autoritari 7 Per avere, autorità si può l'are come ha latto Belloni, per essere autoritari in seno al' Fascismo bisogna portaro in se una somma di valori morali a diciotto carati ». Concludendo la sua arringa, l'avv. Bacchelli dice che l'Italia ha combattuto dopo la. guerra per la sua ricostruzione. Colla rivoluzione i reduci videro Colui che dalle rovine avrebbe saputo ricostruire il Paese. E lo seguirono. Farinacci tra i primi, divenendone uno dei maggiori artefici. Non era dignitoso che il lavoro duro e assiduo della ricostruzione fosse taralo da profittatori. E Farinacci, che era animato dalla prima Damma, insorseQuesta causa è una battaglia: « incipit vita nova *. Alla fine dell'arringa dell'avv. Bacchelli il pubblico, tra cui molte personalità venule anche da lontanoscoppia in un fragoroso applauso, subito represso dal Presidente. Gii elementi giuridici e polìtici della causa Si alza quindi l'ultimo difensore dèi l'nn. Farinacci, il prof. Carnelutli. E gli inizia il suo dire affermando che la causa è slata inquadrala nei suoi elementi giuridici, politici o morali dallo stesso on. Farinacci con la sua dichiarazione: « per liberare dalle ineyitabili scorie il Partilo e la Itivoluho, imei1." giuridici e politici della causa, ne — come ha detto la Parte Civile —noti farebbe poi stata ordinata unainchiesta da parte del Ministero del-1 Interno. Si ò detto che il «placet»nel (joveruo è dato dai due Dicasteri« Così Boberto Farinacci — continua l'oratore — ha inquadrato gli ele-iSe io osassi riprendere una ""immagi-«'he ricordo di avere tratto da un "«corso di Bonito Mussolini, dirci co-, pi ;' Roberto Farinacci: Tu hai segui '° 1 esempio di tonerò il collo all'elo <iuenza, — Ma forse non direi cosa esatta perché la misura dell'eloquenza non è nella lunghezza dei discorsi; la maggiore potenza espressiva si contie'ne nelle tre parole di Cesare Vittorioso. Ceno, se il costume — o stile — faseista significa decisione, precisione i a concisione, il merito di questo co stume o di questo stile a Roberto Fa rinacci non può essere negato», Venendo a parlare della valutazione 61dovrebbe, riassumaFarinacci bisogna,, condannarlo?--- « Ma ilo usa'to il condizionale, dice 1 oratore, perchè, in fondo, la tua condanna, o Farinacci, non ha osato chiederla nessuno. La Parte Civile ha detto che da una parte vi è la morte civile e dall'altra, una posta di orgoglio. Ma non avete voi sostenuto che reato vi eìf Ed allora, so reato ci fosse, la posta non dovrebbe essere l'orgoglio di Farinacci soddisfatto o deluso; dovrebbero essere, per lo meno, dieci mesi di reclusione. Ma, se voi avete messo al posto dei dieci mesi di reclusione, la semplice delusione di orgoglio, questo deriva dal fatto che voi stessi sentite che la condanna di Farinacci non può essere domandata. Si può assolvere perchè non esistono gii elomenti materiali o morali, oppure perché la prova del fatto è stata raggiunta. No, on. magistrati, la porta per la quale si esce assolti per inesistenza di reato, Roberto Farinacci se la è inchiodata, con la sua dichiarazione, dietro le spalle. Di là non si esce >. Le ire accuse Dopo aver detto che nessun rancole o desiderio di vendetta ha mosso farinacci ad additale Belloni al pubblico dispiezzo, ma solo un bisogno di giustizia del popolo, — ragione perla quale si sono offerti al querelalo testimoni e documenti — il pjoi. Ca-riieltini viene a parlare delle tre accusi, fatte a Betloiri. Egli comincia, jiivi-rituiue l'ordine seguilo dal Pubblico Miirsieru e dalia Parte Civile, doli attiviti, ul'laii^lica del querelante, larinacci, In sostanza, ha rimproverato a Bellona l'incompatibilità tra la sua unica di Podestà e la sua posizione di presidente o di consigliere di inoli* società. Si sono raggiunte le pldve iti questo latto'' Si; l'oratore enumera -ie venti società delle quali il piol. Belloni la palle ed il cui capitale, iiii-so insieme, uniiiionia ad un miliardo e trecento milióni di liré. Belloni ha detto: hu amministrato da solo un Comune per la cui gestione prima della istituzione del Podestà, occorrevano quattordici assessori. «Ed allora domando: dal punto di vista dei tempo, prof. Belloni, era compatibile il vostro ufficio di amministratore del Comune col vostro uftlcio di presidenti; o di consigliere di venti società per un miliardo e aoo milioni di lire? lo ini domando: o erano traditi gli interessi del Comune di Milano, o erano traditi gli interessi delle società. L'amministratore di un miliardo t neceiiio mila lire ripartite in venti società, siano quello che vo giiate, siano pure tutte chimiche — benché la Riunione Adriatica di Sicurtà l'Ansaldo ed altro non lo fossero — non si può trovare in quelle condizioni di libertà perfetta che occorre al pubblico amministratore. L'incompatibilità si è presentata con l'italgas; non importa se non fosse consigliere dell'italgas il Belloni, certo è che egli eia legato al gruppo Panzarusa, alla Riunione Adriatica di Sicurtà presso la quale alcuni stabili del Comune erano assicurati. Ciò clic è stato rimproverato da Farinacci è precisamenLe questo: essere stato in consigli di ani »inistrazione 0 a11? testa ai Società quando egli era podestà, " E. su «uesto noi la prova labbia: 010 fla,a « Ma v'ha di più — esclama l'avvo (calo della difesa — perchè venivano Idate, in segreto, al podestà di Milano, -rio mila lire all'anno'' La ragione ci deve essere. Ci devono essere dei ser vigi i quali rispondano a questa cifra, Un privato può vendersi litiche vuole ma quando si vende il Podestà di Milano egli vende i pubblici interessi che sono connessi alla sua amministrazione ». Venendo a trattare la questione della nettezza urbana, l'avv. Carnelutti afferma che anche qui il rimprovero mosso dal • tteuime Fascista • al prof. Belloni, e cioè quello di avere stipulato un contratto disastroso, è pienamente provato. Quando un comune appalta un servizio, lo fa per liberarsi di un peso. In questo caso In-"vece, il Podestà di Milano si sottopone a tutti i sacrifici finanziari che avrebbe dovuto evitare sapendo che quelle somme che egli anticipava alla Cooperativa non avrebbe mai potuto ricuperarle per il fatto che quella non disponeva che di 1200 lire di capitale.Dopo avere minuziosamente esaminato l'affare dei prestito americano, rilevando che con esso il Comune, in confronto con l'offerta fatta dalla Banca Blair, ha rimesso 9 milioni, l'avvocato della difesa dimostra la capacità a delinquere dei querelante annlizzando i fatti emersi da questa causa e, dopo avere sostenuto ohe negli addebiti mossi al prof. Belloni c'è anche il dolo, conclude rifacendosi alle condizioni in cui l'amministrazione comunale di Milano si trovava nel momento che Farinacci ha attaccato Belloni e conclude definendo « santo » l'attacco del deputato di Cremona perchè esso 6 conformo ai dettami del Duce e di S. E. Turati, Segretario del Partito, dei quali legge due brani di due loro discorsi. Concludendo, il prof. Carneluiti dice: « Non abbiamo soltanto il (pericolo esterno contro il quale ci convenga lottare; la patria si la grande non solo sui campi di battaglia ma anche nelle aule della giustizia e tutti noi, in questo momento, a cominciare da voi, giud'ici, operiamo per essa. Anche voi, Ernesto Belloni, la potrete servire portando sulle spalle H vostro castigo affinchè serva di esempio a coloro i quali si assumono le tremende responabilità del potere. Quanto a te. Farinacci, guarda in alto. Come, lutto quelle che sgorgano dalla pura passione, la tua è opera di bellezza. Giocare alcuni beni preziosi, anche la vita, per un ideale di giustizia, questa è la più bella opera di poesia. E tu altro, certo, non cerchi fuorché quello di aver compiuta giustizia >. I.a perorazione dei prof. Carnelutti è salutata da un applauso fragoroso, subito sedato dal Presidente. 1 '''udienza è quindi tolta alle ore 10 jr rinviata ti domani alle ore 10 per la |sentenza.