La libertà provvisoria negata agli amministratori del « Crédit Valdòtain »

La libertà provvisoria negata agli amministratori del « Crédit Valdòtain » RIGIDA DIFESA DEI RISPARMIATORI La libertà provvisoria negata agli amministratori del « Crédit Valdòtain » Aosta, 8 notte. L arresto degli amministratori del « Credit Valdòtain », ai quali come si prevede altri seguiranno, hanno avuto un'eco profonda in tutta la regione. La soddisfazione per l'opera energica e ammonitrice della Giustizia c vivissima in tutta la popolazione. Il curatore del fallimento, comm. rag. Lonza, si trova in questi giorni a Parigi ed è vivamente atteso dall'autorità giudiziaria per essere informata In merito ai più recenti avvenimenti, poiché si stavano anche in questi ultimi tempi tentando adattamenti e illusone soluzioni alla disastrosa situazione. Intanto apprendiamo che a. giorni verranno messi all'asta i beni pignorati agii amministratori avallanti Iti partita cambiaria della Banca d'Italia, e cioè i possidenti Usel, l'avv. Chatrian, il possidente Rossct, l'avv. Betliaz, l'arciprete don Luigi Lyabel e l'eredità del consigliere cav. notaio Foudon, deceduto due anni fa. . Soltanto oggi è satto possibile conoscere i capi di imputazione degli arrestali, in seguito a determinazione del giudice istruttore aw, Francesco Rabinl ed alla specifica, richiesta del procuratore del Re. cav. uff. avv. Serafino Caput, in data 4 corrente. Il presidente del Consiglio d'amministraziono prof. avv. Serafino Bethaz, l'avvocato Alfonso Chatrian, l'arciprete di Saint Pierre, don Luigi Lyabel, il ragioniere Luigi Quaini, il possidente Feliciano Usai da Gressant di Aosta, il rag. Mattio Giovanni Giuseppe, nativo di Chieri e domiciliato a Chàtlllon, il cav. Giuseppe Assi, nato a Chiari, sono imputati: 1. - di avere nella loro rispettiva qualità di presidente, di consiglieri d'amministrazione, di consulente finanziarlo e di direttore, in correità tra di loro nell'amministrazione e direzione della Società anonima « Credit Valdòtain », con sede in Aosta, dichiarata fallita con sentenza del 28 maggio 1930 del Tribunale -di 'Aosta* dall'esercizio llnanzlarlo 1926 alla data del fallimento, concorso al fallimento stesso della Società: A) consumata notevole parte del patrimonio sociale in operazioni manifestamente imprudenti; B) pagato dei creditori a danno della massa dooo la cessazione dei pagamenti; C) per non avere fatto esattamente gli Inventari annuali; Vt) per non avere fatta la. dichiarazione prescritta dall'art. 686 del Codice di Commercio entro tre giorni dalla cessazione del pagamenti; reato previsto e punito dagli articoli 63 del Codice Penale, 863. 861 e 856. N t! e 1 857 del Codice di Commercio; 2. - di avere nelle preindicate circostanze e sempre in correità tra dì loro e nelle preindicate loro qualità, con dolo e con operazioni manifestamente dolose, cagionato il fallimento dell'isti tufo bancario, e per avere inoltre dato ai soci dividendi manifestamente non sussistenti, diminuendo con ciò. in modo rilevante, il capitale sociale e cagionando danni Ingenti alla massa dei creditori: reato previsto e punito dagli articoli 63 del Codice Penalo N. 3 e 5. SOL secóndo eanóversn ipotesi più grave, del Codice di commercio. Il fatto di avere distribuito agli azionisti un dividendo fittizio, irreale, pi-rr-hù il bilancio si era chiuso fin dal 1026 con un rilevante » deficit ». costituisce il primo elemento di truffa ed 1! motivo per cui i dirigenti dell'istituto sono stati tratti in arresto. In seguito fu tutto un giuoco di responsabilità. Gii arrestati, a mezzo dei loro patro einatori hanno inoltrato ntrgl riebie sfa per la libertà provvisoria, domanda che non e stala accolta, poiché il minimo di pena previsto per la bancarotta fraudolenta 6 di dieci anni. Durame la giornata di oggi S. E, mons. conte Calabrese, vescovo di Aosta, ha avuto diversi colloqui a tale riguardo eoi procuratore del Re, cav. uff. avv. CaDUt. Secondo le previsioni più ottimistiche il processo avrà luogo verso l'aprile od il maggio ed anche, più lardi, dato che moltissime sono le circostanze non ancora note di questa intricata massa di responsabilità. L'affare Piiecineiv:. il quale con una speculazione fatta coi, denari dell'istituto fallito si intascava la bellezza di tre milioni, fi assai intri.-atn. Altri poi sono ancora 1 fatti sui quali la Giustizia vuole mantenere il più assoluto riserbo. Il cav. Giuseppe Assi, già direttore del « Credit Valdòtain », e «li cui è stato annunciato l'arresto a Cuneo, fu invece arrestato a Torino nella propria abitazione. Olì arresti operati ieri ad Aosta hanno suscitala ima vira r favorevole impressione negli ambienti comunque intcri'ssali alla situazione dolorosa, e deplorevole di certi gruppi flnanziarii: e non potevano acne una diversa accoglienza. Da troppo tempo la valle d'Aosta è presa di mira da una torma di pirateria bancaria nella quale si vanno sperperando i sudati risparmi e. le modeste fortune accumulate da un onesto e laborioso popolo montanaro. L'immoralità estrema di certi avventurieri, quali sano quelli che la giustizia ha già- bollati recentemente, e quelli che ora le sono stali assicurali, assume aspetti quasi tragici non quando fa rapina nell'elemento giù uso ai facili guadagni, ma quando s'abbandona alla follia, della speculazione megalomane coi denaro del povero. La giustizia dello et„tn rln »f„«n;irt7 nncnrn l'altro nìor. s/a,°' "a MUM<?tr ancora lauro g.or«o promessa contro i « Cagliostro » aei mondo affaristico italiano, non ha turrfato a dare un salutare ed esemplare „mmm>lmeiita con ali arresti di Aosta ammonimento eon_gu arresti aiAosia. '"''* i"'"ìr"t(>< dovrà pagare. Da si- mili piove di vulotttu energica e proti- lFrgdsgCcadcntaadilSdcpmdeeccsvnaidif—mopl fa del Governo, ila simile testimonUin :e della azione, attesa ed indisp'ensa bile, diretta ad imporre la moralità c la stessa ragiona in quegli ambienti che vivono ai margini della sana eco nomia nazionale, si deve trarre contorto per l'avvenire e per l'equilibrato c normale sviluppo della nostra finanza c di tutte le fonile della, produzione. E soprattutto devono trarre fiducia e sicurezza coloro i quali furono più duramente provati, c, fra questi, i piccoli risparmiatori delle nostre vallate e delle nostre campagne. Alle parole di Mus solini, anche questa volta, è seguita l'azione-, sappiaìno, ormai, che lo Stato vigila, su. di essi c li difende c U~sa prù vendicare tacendo giustizia.