ultime arringhe dei patroni

ultime arringhe dei patroni LA CAUSA BELLONI.FARINACCJ ultime arringhe dei patroni / A stasera probabilmente la sentenza ",C,^naf,VS; WS I„ua!fn';'l.'iil, °,n.9' I1 m1™»rtell'aula molte personalità cremonesi e milanesi, il Presidente dà subito la parola ail'avv. Mazza delia difesa. — Ouesta polemica — egli dice — ebbe inizio da un discorro (Te! Duce in Milano e l'attacco colpi nel segno. Costerà amarezza ». chi io compie, ma non importa. Farinacci sa taro questi servizi ed egli confida nel tempo, die <i galantuomo. Dopo avviene la polemica e l'inchiesta ordina.ta dui Duce, con il lodo della Commissione e con a] giudìzio rovente. Contro questo giudizio protesta Belloni, nudi però, con il presentare querela. Si aspettavano allora i documenti di quella (cimosacassetta. Clic cosa, fu portato? Hitaglt (li giornoli e qualche lettera: tutto qui. Non solo, ma Belloni si comportò nei processo in modo piuttostu strano, lìgi; ha un carattere che si adatta facilmente a sopportare il risentiménto naturile che si prova quando si è smentiti, tanto che non so ne adonta. Inoltre smentisce c minaccia, poi non mantiene i. Episodi L'oratore ricorda l'episodio di quando venne a deporre ring. Mori, il quale riferì le confidenze fattegli dal commendatore Varenna. Belloni insorse, riservandosi eli smentire il Varenna, ma questo testimonio venne e Belloni non apri bocca. • E' un uomo che vuo! giocare di audacia — prosegue l'avv. Mazza — come quando diice di non ricordare se a Roma fece o no presente l'offerta mi tfllore della Banca Blair. lì' inconcepibilo ed incredibile che un uomo come Belloni non ricordi particolari di tanta importanza. La sua vita 6 tutta una scorrettezza: d'assunzione della signorina che trafugò le formule chimiche della Ditto Erba., la falsificazione del bilancio della Ditta Belioni Muraro e C. (è inutile dire che il bilancio non 3'ha compilato lui, perchè quando si è il prof. Belloni non si può far credere agii altri di non aver veduto, di non aver scoperto nulla). Dalle rovine di questa Società ne sorge un'altra, e Belloni vi entra come tecnico; quindi, altro stipendio. Se poniamo attenzione a liii allorché è a Versaci la, esperto nella Commissione interalleata, vedremo subito come ha saputo profittare della posizione per prendere la rappresentanza della Poulain. Poi, con il crescere della fortuna, cresce l'affarismo — il quale costituisce la ragione dell'accusa —, e cresce la notorietà. Egli ù l'uomo conteso dalle Società le quali vedono in lui un elemento che può portare grandi vantagfrl. Il Tribù naie, durante lo svolgimento del prò cesso, ha emesso un'ordinanza in base alla quale non è stato possibile cono-scere i guadagni del Belloni come con-sigliere di Società. Ma qualcuno si sa- peva, quali ad esempio, quello di 2:>0mila lire del Credito Italiano dove eraconsulente, e per 1 Acna. altrettanto,se non di più ». L'avv. Mazza ricorda, quindi l'episodio di quando Belloni andò a ricevere Gìampaoli alla stazione di Milano, allorché ritornava trionfante da Roma o la sua partecipazione a. quel corteo per lo vie della città in cui si recavano cartelloni in cui era scritto: « Morta a Carlo Maria Maggi >. l'onesto che si era riusciti a far espellere dal Partito, e o Morte a Farinacci », l'onesto che si era unito a Maggi. E si sa che queste minacce non furono vane, perchè l'oratore ricorda elio un uomo fu arrestato nel corridoio del giornale « Regime Fascista », essendosi dubitato del «no atteggiamento sospetto. E l'uomo che venne arrestato aveva un pugnale In tasca e in carcere si dilettò a far vedere come sapeva colpire nel segno, lanciandolo. Per tutto questo, si vuole giustizia dal Tribunale. Lo reclama Cremona, che per Roberto Farinacci nutre l'affetto più grande; lo conclama il P. M. che ha chiesto l'assoluzione. Il Tribunale saprà esaudire il voto. » Le trattativa per il prestito nell'arringa dell'avvocalo Sarrooehl Prende quindi la parola l'avv. Sarrocchi. Egli dice che è un dovere della difesa, la quale poteva audio rinunziare a parlare dono la requisitoria lei P. M.: prendere la parola sopratutto per Roberto Farinacci, esponene di una vasta corrente fascista che ha il suo centro a Cremona, dove osi • -te una unità ed una dignità morale alissime e magnifiche. Egli si occuperà del prestito americano, ma prima fa un rilievo aggiuntivo alla requisitoria del P. M. A proposito della nettezza urbana è sembrato all'oratore che Beloni medesimo abbia criticato se stesso quando, cont.ro la Cooperativa Spazzini, insorse la « Sursum ». Dunque, anche a lui pareva che la Cooperativa non funzionasse bene c non fosse costituita da persone degne. Relativamente al prestito, farà una esposizione personale, perche, in questo campo, è stato possibile tutto, persino un trucco alla Commissione di inchiesta, alorché si parlo di Consiglio dei Ministri. L'avv. Sanaceli!, proseguendo, rileva eh? Belloni, a proposito dell'offerta Blair, in un primo tempo disse che essa era sfata spedila con le altre oferte ed in un secondo tempo disse essere stata spedita a parte, con una ettera accompagnatoria, lu contrasto on questa sua affermazione sia il fato che. in s--de alla Commissione di inchiesta, non si parlò mai dell'offerta della Blair. Inolte, tanto S. E. Volpi che Fon. Suardo ammisero che. nel Consiglio dei Ministri, non se ne parlò. A proposito del fascicolo delle pratiche che è agli atti, il difensore rileva che, esse pratiche, mentre dovrebbeo essere sette, si ridussero a ire: quela della Blair, quella dell'Istituto economico di Zurigo e quella presentata all'avv. Portioli-Rot» a nome di un uppo finanziario. Le altre carte non ono nè più uè meno che residui delle pratiche medesime, ad esempio: ]a lei era di una ditta che chiede le sia riornata l'offerta. Tutto questo denota il modo anormale ed illecito con cui fuono condotte le trattative del pretito. L'avv. Sarrocchi dichiara che. prima ncora delie accuse dell'on. Farinacci, ure fatte in forma rade e tagliente, n altro accusatore vi è stato, che porebbe dirsi una specie di raccoglitore ella voce pubblica. Esso è l'ex-segreario generale de! comune di Milano, ott. Pozzi. Infatti, l'oratore legge una etterà del Pozzi, in data 15 apriie 19^7. critta al Podestà di Milano con la quaa lo scrivente si scagiona, dicendo che egli non ha mai parlato con nessuno dei dubbi sul come venne stipuato il prestito. Oue>ta lettera è un in dizio che già solo ad otto giorni da;:|a firma del prestito correvano voci ospetti e dubbi. Loratore conclude dicendosi giustizia Ila altra aratori di Paria Civile « «o-nio ti co Mei pomeriggio na. la.«_SO-ondo patrono di Parte Civile avvoca o D'Andrea. UftU, dopo avere reso maggio al Tribunale e ricambiato il ordiale ed autorevole saluto degli vversari, dice che in questa causa ono in giuoco due poste: l'uno è poa di orgoglio, orgoglio legittimo, l'aia è posta di vita perchè nella sennza dei giutffr..' sarà la morte civile la vita del prò,".-Bel ioni. 1 « Vediamo oro, prosegue Foratore!51'' quanto e stato dotto e scritto ncconfronti del querelatiti ha radici pròfonde nella verità, in ijuell; vernacito deve essere cercata e studiata da voi, signor: del Tribunale, nelle vostre coscienze. Ernesto Belloni fu, in un detcrminato momento della sua vitaassunto al posto di Commissario straordinario del Comune di Milano, podivenne Commissario Iiegio, poi Podestà. La più cospicua, la più notevole operazione da Jul compiuta mentre era Podestà di Milano fu quella del prestito americano. Vediamo dunque da dove viene e quale e la calunnia, all'infuori dell'on. Farinacci il quale, se non altro, ha avuto il coraggio di attaccare, di persistere nell'attacco n di sostenere poi. con coraggio, il suo operaig. Che 11 prestito americano rappresentasse un numero essenziale nel programma del Podestà è indiscutibile; le. citta italiane, durante la guerra, avevano dovuto languire e, nell'immediato dopo guerra, non avevano potuto rifiorire. a Milano, la città pili ricca e piti solida protesa verso l'avvenire, ha sentito, prima delie altre, il fremito e le necessità del suo rinnovamento. Per rinnovare occorrevano però, oltre che il pensiero, 1 fatti; occorreva che qualcuno pensasse, è vero, ma che altri facessero. Era necessario, adunque, un programma di eccezione. 11 sindaco Manglagalll, prima, aveva creduto di ben fare qualora avesse ceduto alla Società Edison l'azienda elettrica; Belloni, appena salito a Palazzo Marino, tronca ogni trattativa e dichiara che non intende cedere l'azienda elettrica ad una azienda privata, e intende di provvedere alle esigenze del Comune con altro sistema e con un altro mezzo. Si legge fra le righe che quest'altro mezzo ó il prestito. « 11 2-1 marzo del r.127, nel giornale La Finanza vi e una comunicazione significativa: il foglio chiarisce che il Ministro Volpi sarà a Milano II 25 marzo per studiare con il Podestà la questione, del prestito. Ma c'è qualcosa d: più: da un giornale si osserva che il Podestà, il ?4 marzo, con altra Dersonalità, ò ricevuto da una eminente personalità. (L'oratore non dice il nome del giornale affermando che gli basta luce che emana dalla causa senza quella che può prendere dal di fuori;. E Belloni con quella personalità parla del prestito. Il clima storico dell'operazione è formato. Nel giorno in cui fu firmato 11 prestito, lo stesso domale scrive che esso è un avvenimento, una manifestazione e un indice della fiducia che gli americani hanno nella nostra Nazione. Per Milano l'operazione era una necessità. Ora dopo tutto questo, che si venga a dire che: io, con orgoglio ambrosiano, aVrei fatto il prestito nazionale come ,iei lm e, se mi avessero imposto duello americano, mi sarei dimesso, è gettare là una frase La discussione sul prestito « L'operazione fu iniziata e le ditte e i gruppi finanziari fecero le loro offerte. Ma si doveva seguire un altro sistema? quello ad esempio dell'asta pubblica? 11 conte Volpi, una persona che è discesa dal suo soglio con tutti gli onori, sotto la santità del giuramento, ha detto che non si è fatto e che non era conveniente fare un incanto e che, per gli altri prestiti, la procedura che si e eegulta è stata la medesima che per il prestito della città di Milano. Vengono raccolte queste offerte e spedite il 26 marzo a Roma. — Ma. ha chiesto il Pubblico Ministero, perchè non le hanno spedite prima? — Non si accorge 11 Pubblico Ministero che questa domanda è inutile ed il suo concetto si può applicare a qual siasi giorno? ». La domanda non è rilevante, secon do l'oratore, ma un motivo però c'e: nella lettera accompagnatoria dellepratiche si dice al Ministro che, in re-lazione alle intelligenze verbali, sispediscono le pratiche stesse. Non sorta quindi improvvisa nella mentedel Podestà l'idea di spedire a Roma le pratiche. 11 prestito doveva farsi allora, come ha detto il Ministro Volpi, in relazione al momento che attraversava il mercato finanziario. 11 Belloniobbedisci perciò ad una intera quando manda in quel giorno le pratiche, non solo ma avverte anche che vi sono delle Dine che devono ancora mandare i dettagli. Gli organi tecnici del Ministero esaminano il prestito, e po; Belloni, il so marzo, va a Roma ed ti 1.0 aprile- ha il colloquio Con S. F, Volpi Clio cosa si dice in quel colloauio? Che tutte le offerte sono state «■ s'ammalo e che quella della Dillon Read, pervenuta direttamente al Mini stero, era la migliore. Che cesa doveva fare Belloni? Quando al Ministero gli dicono die la migliore di tutte le offerte c quella delia Banca Dillon Read, che errore commette Ormando il memorandum? Egli non compie che il suo dovere. Ma il Ministro delle Finanze ha detto di pili: non si ò limitato a iar notare che l'offerta della Dillon Read era la migliore; egli l'ha consigliata come quella da scegliersi. Si chiede al Tribunale che giudichi l'atto della firma compiuto dui Celioni subdolo, losco, tendente a favorire la Dillon Read. Come potrà il Tribunale affermare ,'juesto in coscienza? Inoltre, avendo e.jli Urinato il compromesso, doveva supporre offerte migliori da parte della Blair e della Commerciale? Se non si vuole dargli una facoltà divinatoria, se non si vuole farne un profeta, il Podestà di Milano non poteva Immaginare ctì.i le due Banche avrebbero fatto altre offerto. Se Belloni si adatta all'avviso del Ministro, non fa che compiere incensurabilmente il suo dovere. Su questo punto non è possibile colpire il querelante. Dopo una breve sospensione, l'avv. D'Andrea, riprendendo la sua arringa, tratta delle risultanze della Commissione d'inchiesta o dice che dallarelazione appare che l'offerta dellaBlair è pervenuta, a Roma in data il aprile, e in presenza di questa offerta, il Ministro preparò un appunto per il Consiglio dei Ministri. Non si può quindi crocifiggere Belloni e dire che hi scelta l'ha fatta lui e non il Ministro. Per sapere, poi. se vi è stata o no la deliberazione del Consiglio dei Ministri non ci si può affidare alla memoria di un testimonio. Avv. Sarrocchi: — Ma se Volpi ha detto di no. Avv. D^ndrea: — Alludo all'on. Suardo- Avv. Carnelutti : — Ma ha detto di nri aririie y Ministro Volpi, i/avvocato di P. C. soggiunge che li stato detto in modo chiaro cha c'è Sottosegretario agli Inr-ini, on. .Suar-do, disse che il Dicastero delie Finan-j'M z anello che porta davanti al Con-!siglio dei Ministri il maggior numeroldi pratiche, anche se queste non ab-1piano bisogno di sboccare in una de- liberazione. Lo stesso teste ha dichia- rato che, durame il suo incarico, vi furono quarantadue Consigli dc-i Mini-'stri ed egli partecipò soltanto a due(di essi, ma esclude che in quei duelpossa essere siala trattata questa pra-tlco. L'avv. D Andrea, che è cr„i U!ii- gante. ì:u verificato, attraverso i glor- inali, che dal primo al novo acrile vi fu Consiglio dei Ministri V On. Farinacci: — il Consiglio dei Ministri ci fu l'otto. Si parlò appuiv io di questioni finanziarie. La nuova offerta della Blair arrivò i! SVMe&aM Per » ene'ritorno quando aveva % cònctuso_ qua._. il prestito; quindi, dire che si è esaminata la seconda proposta Blair è dire cosa inesatta. Confermo che, al Consiglio dei Ministri dell'otto la p-,aliea non era stata presentata; il prestito t stato fatto il a. Avv. D'Andrea..- — Io non ho compiuto questa indugine... On. Farinacci : — Io si. 11 patrono di P. C. continua affermando che, ad ogni modo, se non sono state prose deliberazioni sulle offerte più vantaggiose, la colpa non ricade u Belloni ne sul Consiglio dei Minitri ed è certo che il Ministero delle Finanze, per bocca del suo antico capo disse: » Le abbiamo viste» ed espone le ragioni pe. le quali le offerte non furono prese in considerazione. L avv, D'Andrea, avviandosi alla fine dello prima parte della sua arringa, parla dell'andata a Parigi di Belloni: « Il giorno quattro è andato a Parigi, dove, come risulta da. una lettera, ha visto il rappresentante della Dillon Read. Belloni dice che è andato in quella capitale per partecipare al Consiglio della Società Poulain. Inoltre Logan, rappresentani/- della Banca, abita a Roma. Ma, poi, se 1 due dovevano trovarsi, avrebbero saputo dove. Il • Pe.r°- abbiette : come sapevano quelli della Dillon Read che Belloni andava a Parigi? Le avrebbero potuto sapere dai stornali, ma ecco invece un telegramma del signor Logan con cui si invita Belloni a ritornare a Roma ». L'avv. D'Andrea dichiara che non vuol fare ipotesi, ma non gif sembra azzardato credere che Logan abbia avvertito il suo rappresentante di Parigi e termina dicendo che Belloni ha compiuto il peccato di seguire i consigli ricevuti. L'udienza quin II è rinviata a domattina alle ore otto. Riprenderà la parola lo stesso aw. D'Andrea di P. C. per la seconda parte della sua arringa: indi parleranno gli avvocati Vacchelli e proi. Carnelutti. difensori dell'on. Farinacci e del prof. Pantaleo, vice-direttore responsabile di Regime Fascista. Si prevede che la sentenza si avrà domani sera a tar-'a ora.