La politica estera di Curtius approvata all'unanimità dal Gabinetto e dal Presidente del Reich

La politica estera di Curtius approvata all'unanimità dal Gabinetto e dal Presidente del Reich La politica estera di Curtius approvata all'unanimità dal Gabinetto e dal Presidente del Reich Berlino, S notte. Ma avuto luogo oggi l'annunciata visita del Cancelliere al Presidente del Relch, per riferirgli sui colloqui avuti in questi giorni coi capi partito, circa il programma finanziario preparato dal Governo, in vista dell'imminente ripresa parlamentare, che si conferma per lunedi 13. L'intervista presidenziale non hn mancato di recare alla situazione qualcuno almeno di quei chiarori che so ne attendevano, e dei quali la situazione stessa ha evidentemente bisogno, fra tanta confusione di linguo e incertezze di cose in cui versa. Il chiarimento recato si riferisco soprattutto alla politica estera, in rapporto principalmente alle manovre ieri segnalatevi, che miravano a provocare un rimpasto del Gabinetto, con l'eliminazione del ministro degli Esteri, Curtius, e del ministro degli Interni, Wirth, corno i due principali rappresentanti della politica di intesa; e ciò nell'Intenzione di creare la. premessa per imprimere a poco a poco, più o meno presto, un nuovo corso alla politica estera del Reich, nuovo corso che non può essere inteso se non nel scuso del pratico, concreto inizio Oi una politica diplomatica di revisione del trattato. Il fatto è che non soltanto dal di fuori venivano queste proposte ed eccitamenti, ma anche in sono al Gabinetto stesso esse trovavano sostenitori, fra quei ministri i cui partiti hanno recentemente, con apposite deliberazioni, posto in cima del loro programma la revisione del trattato; e cioè 11 ministro Treviranus, capo dei conservatori popolari, il ministro Sch'.el, capo del partito dei contadini, e più decisamente ancora il ministro Bredt, del partito economico, i cui atteggiamenti, negli ultimi tempi, sono siati recisamente per una politica di revisione del trattato, la quale dovrebbe cominciare con una revisione del piano Young, preceduta e preannunciata da una richiesta di moratoria dei pagamenti Comunicato ufficioso Su tali voci e manovre, che recarono all'insieme della situazione del Gabinetto Brfining un comprensibile senso di disagio, del quale esso non ha davvero bisogno, si era occupato ieri sera un Consiglio dei ministri, in precedenza della visita che il Cancelliere avrebbe fatto questa mattina al Presidente del Reich. Dopo questa visita, oggi viene diffusa una comunicazione ufficiosa, che i giornali parafrasano, la quale dice che il Consiglio de! ministri si è occupato della politica estera, e ha approvato unanimemente lo dichiarazioni del ministro Curtius, il quale ha insistito sulla necessità di tendere anzitutto al risanamento finanziario ed economico; e che prima che tale programma non sia del tutto eseguito, non è possibile pensare a moratoria. La parafrasi ufficiosa continua sottolineando che il Gabinetto, con l'approvazione unanime delle dichiarazioni di Curtius, ha inteso ao centuare il fatto che nessun mutamento di indirizzo di politica estera, in nessun senso, sia prevedibile e approvabile; e dice che di questo parere sono non soltanto tutti i membri del Gabinetto, ma anche il Presidente della Reichsbanli, Luther, e, quello che più conta, il Presidente del Reich. E' da presumere che, in seno al Gabinetto, i tre ministri, portavoce delle tendenze revisioniste dei rispettivi partiti, abbiano finito per cedere ni proprio senso politico e di responsabilità, aggregandosi alla decisione della maggioranza dei colleglli. I rottami del partito di Stato Per il resto, l'ambiente politico è ancora lievemente mosso o agitato, alla superficie, dal naufragio del partito di Stato, sul quale appena ieri le acque si sono chiuse. Rimangono qua e là a galla alcuni rottami, e soprattutto i rottami della frazione parlamentare: questa, dopo l'uscita dei sei deputati Giovani Tedeschi, del signor Marhaun, si trova costitui'.a di soli quattordici deputati, numero cioè non sufficiente per formare una frazione parlamentare, clic, per aver diritto alia partecipazione agli uffici, deve comporsl almeno, secondo il regolamento, di quindici deputati. Per un punto Martin perde la cappa. L'impossibilità di costituire una frazione è, per quello che resta del partito democratico, un vero disastro: perchè significa l'impossibilità di quaiiasi pratica efficacia e influsso parlamentare. Anzi, da un punto di vista rigoroso e strettamente parlamentaristico, si fa notare da taluni che questi deputati dovrebbero addirittura deporre il mandato; perchè il risultato di tutta questa farsa de! partito di Stato è questo: che quel milioncino abbondante di voti, the l'ingenuo elettore, ingannato dal nome pomposo di partito di Stato, ha dato ai vecchi democratici, va, dal punto di vista dì una efficace azione parlamentare, completameme annullato. Qualche giornale racconta Infatti che qualcheduno di questi deputati si porrebbe tale problema di coscienza. A tanto eroismo, anzi, si dovrebbe dire, a tanta democrazia, non 6 da credere che essi arriveranno. I! tentativo, oggi, è stato di lasciare in vita la frazione con 1 deputati di Marhaun. sebbene il partito abbia finito di vivere; e ciò allo scopo di rendere la frazione giuridicamente capace. Ma i deputati di Mot- haun non ne hanno voluto sapero. I quattordici deputati andranno dunque raminghi, o isolati, o si disperder»™ no in altri partiti. Alcuni bussa.no alle porte dei cristiano-sociali, altri a quello dei populisti, che li respingono come nuclei di infezione Sorte più giusta non poteva capitare a un partito, il quale, durante tutta la campagna elettorale, ha saputo sabotare tutti i tentativi di unione borghese e di partiti medi, e in ciò ì( riuscito: corno partito, però, ondato per suonare, è stato suonato. Strascichi della sentenza di Lipsia li generale von der Goltz, in sèguito al giudizio del Tribunale di Lipsia contro i tre ufficiali hitleriani, aveva espresso l'opinione critica che tutta la faccenda si sarebbe assai meglio potuta liquidare con un giudizio di disciplina contro i due, fra i tre ufficiali accusati, che erano ancora in servizio attivo. A questa opinione crede opportuno, oggi, di opporsi, con argomento, il ministro stesso della Reieriswehr. generale Gróner, in una lettera ch'egli indirizza al generale von der Goltz stesso, avvertendolo che destina la lettera alla pubblicità. In complesso, le orgomentuzionl del ministro partono dal dato di fatto che realmente si era cominciato con un processo di disciplina contro uno dei due ufficiali, lo Schering, mentre l'altro, il Ludin, compariva nel processo dlsciplinnre soltanto come testimonio. Finito 11 processo però si è ben presto dovuto constatare che la cosa continuava, e che l'ufficiale che era comparso come semplice testimone era invece un complice del giudicando; e allora, le autorità del Reich, non potendo più credere alla parola dei vecchi ufficiali, e prendendo le cose una più ampia piega, hanno lasciato il campo al Tribunale Supremo. La lettera conclude appellandosi al sentimento militare del generale von der Goltz, il quale deve sapere che, in un corpo armato, la sola cosa necessariaaffinchè esso valga qualche cosa, è la ubbidienza. Non mancano giornali di destra, quali rappresentano questa lettera coinè un tentativo di pressione sul presidente von Hindenburg, il quale è, in questo momento, come già annunciammo, investito della questione della grazia ai condannati, nel senso del non accoglimento O. P.

Persone citate: Curtius, Hindenburg, Ludin, Wirth

Luoghi citati: Berlino