Guerra conquista la maglia tricolore vincendo la " Coppa Caivano"

Guerra conquista la maglia tricolore vincendo la " Coppa Caivano"Guerra conquista la maglia tricolore vincendo la " Coppa Caivano" Binda abbandona &. 70 Km. dall'arrivo Caivano, C mattino. Viva Guerra! Viva Learco Guerra! Ecco il grido di irrefrenabile entusiasmo lanciato dalle lolle sportive negli ultimi .r>U chilometri della XV Coppa Caivano. quando i* mantovano, disfattosi del suo grande rivale, è apparso come il dominatole irresistibile della gara ed il degnissimo successore di Binda nel rivestire la .maglia tricolore.Più che per la vittoria della gara, la Coppa Caivano traeva motivo di interesse nazionale per la definizione dei campione d'Italia su strada, come quarta ed ultima prova dell'anno. Questo motivo è emerso ancora più neltauieiue. dopo i forfir.ts degli stranie; ri Pierre Magne e Aerts. per cui si può dire che Case e concorrenti sono scesi in Campania con un'unica visione e con un unico programma: far giocare nelle più favorevoli condizioni il campionato d'Italia dai duo rispettivi pretendenti: Binda e Guerra. E intorno a questo binomio ha .lavorato in questi giorni la fantasia, di ogni appassionato. Idolo dille folle Su questo binomi' si sono appuntati gli interessi di Case costruttrici, questo binomio é cor:o dì bocca in bocca per circa dieci ore di gara combattuta nella più radiosa giornata autunnale napoletana, quasi per celebrare la vittoria dell'idott delle folle sportive, campane. Viva Guerra! Ecco il grido uscito improvviso da centinaia di petti incapaci di contenere la loro gioia per il trionfo dell'uomo che essi avevano imparato ad amari durante il Giro di Francia. Binda ha abbandonato la lotta a Benevento dopo 2i)5 chilometri di gara. Egli scendendo improvvisamente dalla macchina, mostrava sul volto la sfiducia nelle sue possibilità. Era rimasto solo in gara contro una coalizione agguerrita. Aveva ormai l'intima persuasione di trovarsi di fronte ad un rivale disposto il vendere cara la pelle, preparato ed attrezzato alla perfezione. Guerra aveva fatto capire (in dalle prime pedalale che in questu XV Coppa Caivanr il suo scopo era uno solo : stare attaccato alla ruota di Binda. Questo voleva dire vincere il campionato. 11 resu non lo interessava: traguardi, tentativi di fuga, non erano oggetto della sua preoccupazione. Binda, per più di due terzi della gara, si è visto inseguire, come la sua stessa ombra, con un'insistenza puntigliosa e snervante. I mezzi Usici e le condizioni del mantovano, avevano fatto cadere al campione del mondo le ultime speranze di decidere la garn a suo favore a Chiunzi o alla SerraAllora preferì rinunziare ad una lotta che non poteva più matematicamente risolversi in suo favore, per la natura del percors- da coprire da Benevento a Caivano. Definito cosi il duello tra 1 due leaders, la gara si e risolta nel modo più naturale. Il nostro commento si pronunzierà quindi solo per dire delle magnifiche prove di quelli che rappresentavano in gara una parte, diciamosecondaria. Segnaleremo subiti l'eccellente corsa di Martano, rivelatosi in salita prodigioso, come risulta dal dettaglio della gara. Giacobbe, Di Paco, Rinaldi e Battesini sono stati tra I più validcoadiutori di Guerra, così come Marchisio e Frascaroll hanno fatto deloro meglio per tenersi n fianco dBinda. Dei due stranieri partiti. Jolv è apparso migliore di Moineau nebreve tratto di garn disputato prima del ritiro causato da una grave caduta. La vigilia a Caivano Caivano tutta non ha dormito sabato notte per prepararsi a celebrare la XV edizione della sua classica CoppaDa ogni piccolo cei.iio del circondarlo arrivano migliaia di appassionatieserciti di biciclette, comitive di pedoni avviatisi per tempo. Le operazioni di partenza si svolgono sollecitementre alla spicciolata giungono i concorrenti. Binda va. ad inquadrarsi solo al momento di partire. Sono le 15,55 precise quando il duca Giovanni Marèsca dSerracapriola. vice-podestà di Napoli du il via ai 33 partenti su 42 inscrittiIl polìcromo corteo si snoda per icorso L'mberto e fila verso Capodichino ove lmprota vince il traguardo. La discesa del Piànto fa... piangere qualche gomma. Ne sanno qualcosa D'Alessandrlnis. Mara, Fossati e Camusso quali aprono la serie delle bucaturementre Battesini si arresta sofferente per rientrare però ristabilito a pan Giovanni a Teduccio ove vince Canazza. Lungo i comuni vesuviano é un tripudio di fólla. A Portici, a Resina traguardi sono ancora di Improin. Fiori a Glrardengo du ogni dove. Leggende con la scritta a Viva Guerra »; grida di entusiasmo per il novello beniamino. Sono apppna le 6,45. A Torre del Greco vince Pancera. Malgrado l'andatura sostenuta rientrano D'Alea e sandrinis e gli altri che hanno buttalo. Mori entrando a Torre Annunziata rompe la forcella e si ritira. 11 ■ prossimo traguardo é vinto da Canazza. 'sul rettilineo di Castellamare rientra anche Fossati, ina si fermano Marchisio e Camusso i quali però riprenderanno subito. Si fermano Martano e Moineau a cambiare rapporto, imitati da Binda e Guerra, mentre Gestri si incarica di .condurre. D'Alessandrinis tira ancora. Sul traguardo stabiese Bordoni precede il forte manipolo di testa. La magnificenza panoramica del litorale di Sorrento consiglia ai corridori di rallentare l'andatura, ciò che permette a molli di rientrare in gruppo. Alle 8 siamo a Meta (chilometri 54) e il traguardo è vinto da Morelli. 11 gruppo abborda compatto la salita cosiddetta di Teresenella, prima piccola fatica della giornata; primi a perdere contatto sono Larocca, Paiola, lmprota, Joly, Binda Albino e Mosconi. Sull'erta di Chiunzi Nella discesa- di- Posltano però i ritardatari si lancl&nb ad andatura considerevole e riprendono contatto con il gruppo che procede alquanto spigliato snodandosi nei paurosi tornitiuets. Qui Joly cade su qn mucchio di ghiaia ferendosi alquanto gravemente. 11 belga dovrà rinunciare a proseguire. Sul traguardo di Fositano vince Gestri e D'Alessandrinis nuca ancora e si attarda perchè ò rimasto senza gomme di ricambio. Ad Amalfi siamo alle 9. Vince Crippa il traguardo. Alle 0,15 siamo a Maioli che traversiamo in un baleno, si inizia l'arrampicata sull'erta di Chiunzi. Quivi il gruppo procede compatto guidato dai bianco-celesti i quali danno l'impressione di voler movimentare la gara. Malgrado il pessimo fondo stradale l'andatura è sostenuta. Cedono per i primi Cernito, Paiola e lmprota ; poi Larocca, Binda Albino, Battesini, ICunazza, Bordoni, Frascarelli e Crippa, !il quale capitombola ed è costretto a iperdere ancora terreno. Seguono il 1 gruppo dei leaders a brevi imervelli: ì Marchisio, poi Morelli, Camusso, Gejstri, e Grandi; poi ancora Mara, Rinaldi. Moineau D'Alessandrinis che è rientrato si tiene insieme a fossati, Ipiù a contatto del gruppo del primissimi Binda, Guerra, Giacobbe, Di Paco, Martano e Cremo il quale tocca per primo la sommità della Torre di Chiunzi. La discesa che mena a Nocera è abbordata con la solita andatura velocissima. Gremo precede tutti e vinco il traguardo di Sant'Elidio. Marchisio buca: purtroppo il fondo stradale è un letto di pietre!... intanto il gruppo si va completando e Gestri è appena rientrato che vince il traguardo di Pagani. A Nocera vince Martano; poi al comando appare Guerra fra l'indescrivibile entusiasmo della popolazione fittissima che fa ala al passaggio dei concorrenti. A Cava dei Tirreni il gruppo si compone già di una quindicina di uomini ed a Salerno ove l'organizzazione del controllo rifornimento è perfettissima, vince Giacobbe per mezza ruota. Svanita ogni possibilità di distacco malgrado la superata erta di Chiunzi, i leaders abbassano il tono dell'andatura, tanto che gli ultimi inseguitori sono già in vista e rientrano proprio quando si agita un po' di nervosismo. Maronitti e Mercato San Severino, sono traversati tuttavia allegramente e si crede in qualche colpo di scena sulla salita di Lauro che si presenta come un zig-zag di sette curve di rispettabile pendenza. Guida Giacobbe; ma tutti sono ben desti e rispondono agli inviti del novese. DI modo che a Gelsi il gruppo dei concorrenti può dirsi più completo... che alla partenza. Rinaldi buca. Scartiamo la via che conduce ad Avellino e puntiamo su Atripalda (Km. 168) ove transitiamo alle 14,45. Vince il traguardo Larocca. Martano primo sulla Serra Ormai se decisione di gara vi deve essere lungo il percorso, unico teatro di lotta potrà essere la Serra. E qui a somiglianza di Chiunzi si è adunata una gran folla di appassionati. Il grup. po abborda la ripida salita in fila Indiana. Controlliamo I passaggi sui passo della Serra: primo é Martano. Inseguito ;i 50 inetri da Rinaldi, Guerra, Binda, Marchisio, Camusso. Segue a fifl metri Mara, che si lancia come un dannato nella discesa. Agguanta il gruppo ed anche Martano, giungendo con qualche minuto di vantaggio sul traguardo di San Nazaro. Il gruppo degli Inseguitori è cosi formato: Binde, Martano, Guerra, Rinaldi, Giacobbe. Marchisio e Camusso il quale però trova troppo forte l'andatura di Binda, e si attarda. A San Giorgio del Sannio Mara vinco il traguardo e precede il gruppo di circa 3 minuti. Gli inseguitori non appaiono di ciò molto preoccupati; tanto vero che rallentano e permettono anche a Grandi di rientrare. Siamo a Benevento ove il fuggitivo ha vinto ancora. Cominciamo a crederà ad un effet¬ tivo colpo di scena che decida della gara; ma non cogliamo nel segno perchè il colpo di scena c'è, ma è il più inatteso ed invece di decidere della gara decide il campionato d'Italia. Siamo appena usciti da Benevento che Binda scende improvvisamente di macchina e si avvia verso il ciglio della strada. Appare sfiduciato. Guerra, Martano, Giacobbe e Rinaldi filano subito vìa mentre Grandi o Marchisio hanno un attimo di smarrimento. Intorno al campione del mondo si stringono insieme alle macchine della Giuria molte persone del seguito. Noi prefen-iamo seguire Guerra ed i suoi tre compagni nella fuga che sarà trionfale. Infatti alle 14,20 la Giuria raggiungendoci ci comunica il ritiro di Binda. La notizia mette le ali ai piedi dei quattro inseguitori d Mara, il quale preso da una improvvisa «defaillance» el fa raggiungerò e sorpassare. Sulla strada di Sferracavallo Rinaldi e Giacobbe si attardano cosicché Martano e Guerra rimangono soli al comando della gara. Ormai Guerra è già campione d'Italia. Ma appare anche vincitore della' ló.a Còppa Caivano, pòlche Martano lo lascierà nel pressi di Maddaloni, filare solo verso 11 traguardo, facendosi altresì sorpassare da Rinaldi e Grandi. Intanto a Caivano lo spettacolo di pubblico stipato sul rettilineo di arrivo è assolutamente indescrivibile. L'annunzio del trionfo di Guerra mette poi ]a gioia nell'animo degli appassionati 1 quali 6i danno alle più impensate manifestazioni di gioia. La solida tribuna cede in qualche punto tale è la folla che vi si assiepa. Il tripudio di popolo é indescrivibile quando Guerra compie la volata finale che lo consacra camptone d'Italia e dominatore della ló.a edizione della Coppa Luigi Filosa. Ordine di arrivo 1. Guerra Learco di Mantova, alle ore 16,13,20. coprendo t Km. 279 del percorso in ore 10.18,20, aUa media oraria di Km. 26,657. 2. Rinaldi Angelo dì Tortona, alle ore. 16,13,22. 3. Grandi Allegro, alle ore 16,19,30. 4. Martano Giuseppe a ruota; 5. Camusso Francesco alle ore 16,19,38; 6. Giacobbe Luigi alle ore 16,24,30; 7. Battesini Fabio alle ore 16,32,30; 8. Pancera Giuseppe a una lunghezza; 9. lmprota Gennaro alle ore 1632,31: 10. Faiola Guglielmo alle ore 16.33,48; 11. Llguorl Antonio; 12. Crippa Antonio; 13. Larocca Giovanni; 14. Cerrato Salvatore; 15. Moineau Giulio; 16. Di Gaetano Simone.