Ultimi canti sul Tirreno

Ultimi canti sul Tirreno LA CROCIERA DEGLI AVANGUARDISTI Ultimi canti sul Tirreno Dal nostro Inviato Dal « BATTISTI », 25 notte. Bisogna fare un articolo sui catanesi e bisognerebbe che fosse tutto per loro, dalla prima riga all'ultima. Ormai i giornalisti al seguito della Crociera avevano deciso di chiudere bottega: un altro pezzo d'occasione, a ma' di commiato per il « Battisti », e di arrivederci per i ragazzi, e basta: tanto non c'era più che la tappa di Catania, con la breve sosta a Cagliari, e per queste due città una mezza colonna sarebbe stata sufficiente. Proprio cosi: i giornalisti al seguito della Crociera non hanno difficoltà a confessarlo. La sosta di Catania Invece Catania ha scombussolato simpaticamente tutti i nostri piani. In pochissime ore ci ha fatto vivere tanta poesia, tanto colore, tanta suggestione, tanta fraterna cordialità, che bisogna proprio parlare di tutte queste cose; anche perché, forse, se pure Catania non ha bisogno di essere scoperta, ben pochi sanno lino a quale punto la « città Balilla » sia accogliente e ospitale. Senza contare che, sia pure dopo una rapida occhiata e dopo una rivista veloce di alcune delle sue organizzazioni, viene sovratutto il desiderio di parlare di Catania fascista. Quante ore siamo stati nella città etnea con gli Avanguardisti della quarta Crociera? Pochissime. Ebbene: ascoltate, in enumerazione cronologica, tutto quello che abbiamo visto: una stupenda Casa del Balilla, dove le organizzazioni giovanili trovano i locali e le iniziative adatte per assistere il grande numero degli organizzati; i principali monumenti della città, una rappresentazione di pupi, che ha avuto un'eccezionale efficacia suggestiva; alcune scene folkloristiche, con canti, suoni e armonie popolari di infinita dolcezza; una mandolinata a mare; una cerimonia commossa davanti la lapide dei Caduti in guerra. Tra le pieghe del programma c'era anche, beninteso, un banchetto: e, come era giusto, a furia di subire spostamenti dettati dalla necessità, di fare il bis degli altri numeri dal programma, il banchetto è stato relegato tra le Zi e le 23. Non si è lamentato nessuno. Oltre al successo ottenuto dai pupi del celebre Sebastiano Zappala, è notevole l'armonica cornice nella quale si è svolto lo spettacolo: un'arena cinta di fiori e di verde, angolo delizioso di una città innamorante. Programma più suggestivo lo spettacolo non avrebbe potuto avere. E' interessante anche solo enunciarlo: « Si eseguirà la terribile disfida di Orlando e Don Chiaro per vendicare il fratello Don Boso, in tre atti che fanno rabbrividire tanto sono terribili e sanguinosi ». Ma questo è niente; il meglio è la a grande disfida di Orlando e Don Chiaro, e dopo un lungo combattimento di tre giorni e di tre notti, morte di Don Chiaro, spaccato In due » Inutile accennare alle amenità del buffone scudiero Peppenino e alle imprudenze di Don Boso, che attraversa, a notte fonda, il bosco della Foglia armato di un semplice « spadino da viaggio ». Ma il numero che ha avuto più successo è stato queilo folkloristlco. I can terinl etnei ci hanno fatto sentire, attraversò le loro armonie, l'anima del la grande Sicilia e il (profumo della sua fertile terra. In un grande granaio, oltre ai pa glia!, alle casupole e ai fienili, era stata piantata anche una vigna. Alla fine del canto dei mietitori, le ragazze di Sicilia hanno colto i bei grappoli per offrirli agli avanguardisii; ma l'uva non era artificiale. Ha chiuso lo snettacolo che costituisce una vera orgia di colori e di suggestione, il canto a Sicilia bedda », scritto appositaniente dal maestro Gaetano Emanuele Cali in onore di S. li. Renato Ricci, ed i bis richiesti dal Presidente dell'Opera Nazionale Balilla, che era presente, e dagli avanguardisti, non è stato possibile contarli. Il maestro Cali, affannato ed entusiasta oltre che commosso, quando gli chiedevano un liis restava per un momento interdetto: — Ma chi è che lo vuole? — Sua Eccellenza 1 Allora il bis veniva subito. E si è pranzato alle 23. Sardegna Anche le accoglienze di Cagliari, la bellissima città della quale, fino dall'anno scorso, abbiamo conosciuto la fraterna ospitalità, sono state calorosissime. La Sardegna, che ha tanto orgoglio e tanto amor di patria, coglie tutte le occasioni per manifestare i suoi sentimenti. Sulle vetrine di tutti i negozi c'erano anche dei manifesti con gli « Evviva al Re « e questo dimostra a sufficienza quanto sia patriottica e fedele, in tutte le sue manifestazioni, l'anima sarda. Anche a Cagliari, naturalmente, programma vastissimo da svolgere in poche ore; ma il « numero » più bello è riuscito quello non preparato e nemmeno forse preveduto: il (panorama naturale di questo angolo di Sardegna che la maggioranza degli Italiani ha iPrlntmsnhAppgtigapCmagvia e i o a a il grave torto di non conoscere. A Poetto c'è una spiaggia, nell'insenatura del golfo, che si presta ad una valorizzazione importante: e non è meno bella, e non è meno suggestiva di tante altre spiagge che vanno per la maggiore. Quanti ricevimenti nelle sette ore di sosta? Molti; e a tutti sono intervenute tutte le autorità di Cagliari che hanno voluto essere vicine agli ospiti Ano al momento della partenza del « Battisti ». Dell'occasione la gentile città ha approfittato per festeggiare una volta di più Renato Ricci, l'animatore della gioventù fascista italiana. Era inoltre presente, insieme alle altre personalità, al Prefetto, al Segretario federale, il console Adolfo Paglioni. Allorché il « Balligli » è partito lasciando a terra il gruppo degli avanguardisti sardi che hanno partecipato alla Crociera, ci siamo accorti, per la prima volta in .questi giorni, che la Crociera finisce. 11. pensiero di fare le ultime tappe e di dover lasciare il «Battisti» non.aveva sfiorato ancora, recandovi l'inevitabile tristezza, l'animo degli avanguardisti. C'è stata infatti, in questi ultimi due giorni, una allegria indescrivibile causata dalla presenza a bordo di S. li. Ricci. Cosa succede a bordo quando c'è' il giovane Capò delle organizzazioni giovanili italiane non si può descrivere. Un folto gruppo . di ragazzi è sempre intorno a lui e non li lascia un istante e canta con lui, e canta per lui. Avanti con le canzoni di Toscana. E il gruppo dei toscani spiega le sue voci per le armonie della «Canzone della Ferriera». Quanta musicalità in queste semplici parole! Quanta dolcezza nell'innamorante motivo! Renato Ricci ha ascoltato sempre con attenzione il bel canto e certo esso ha suscitato nel suo animo lontane nostalgie di montagne e di paesi. Suona, campana, suona: viene già la sera; come è felice l'uomo della Ferriera.. Avanti con le canzoni di Sardegna. E il gruppo dei sardi ritrova, al cospetto del mare, le armonie che esaltano la sua terra rude ed eroica. Avanti poi con le altre canzoni: Renato Ricci non è mai stanco di sentir cantare i suoi ragazzi. L'anno venturo in Oriente Cosi, fra i'canti, la crociera finisce. Eccoci alle Ottime miglia di camminò verso Civitavecchia. Ma, come tutte le cose del Fascismo, come, in particolare, tutte le cose uscite dal cuore e dalla volontà di Renato Ricci, non è ancora finita questa che si pensa alla prossima, e gli addi: oggi saranno arrivederci. Ieri sera, infatti, il Sottosegretario di Stato all'Educazione Fisica giovanile, ha raccolto intorno a sé gli inviati speciali de» maggiori giornali italiani al seguito della crociera ed ha accennato alla quinta Crociera. Subito sono piovute proposte le più sensazionali: — America del Nord! — Giappone ! — Un viaggio in Oriento ! Quest ultimo itinerario ha avuto successo anche perchè... coincideva con quello già predisposto da Renato Ricci ed in bruve sono state fissate le tappe: partenza da Genova il l.o settembre 1931. quindi: Napoli, Messina, Pireo (Atene), Costantinopoli, Rodi, Giaffa (Gerusalemme), Alessandria d'Egitto (Cairo), Civitavecchia. Itinerario suggestivo, come si vede, tanto suggestivo che i giornalisti entusiasmati hanno accolto subito l'invito del Presidente dell'O.N.B. di fare un numero straordinario di • Sottovento » per annunziare agli avanguardisti le tappe della nuova Crociera. Erano le 22: in due ore di fervido lavoro il giornale è stato compilato con prose, poesie e disegni. A mezzanotte Renato Ricci ha potuto leggere la prima copia ancora fresca d'inchiostro. E da mezzanotte in poi sono state tirate le altre 400 copie da distribuire agli avanguardisti. Giornalisticamente parlando in confronto alle modeste tirature degli scorsi anni 11 « Sottovento • che abbiamo fatto quest'anno è un successo. Oltre ad essere stato il primo giornale a dare la importante notizia, « Sottovento » è stato anche il primo ad accettare le iscrizioni: esse 6aranno ricevute dai Comitati provinciali dell'O.N.B. con la quota di L. 1000. Occorre dire che la benevolenza di Renato Ricci ha voluto... Iscrivere d'ufficio il mio nome insieme ai bravi colleglli di quest'anno: è dunque assicurata nella prossima Crociera la vita di > Sottovento ». Gli altri iscritti d'ufficio sono pochi ma in mezzo ad essi è un nome (particolarmente caro: quello di Don Alberto Calderai, cappellano militare, già veterano delle Crociere. Fra dodici mesi circa, 1 1000 ragazzi della Legione ritroveranno il fedele « Ranisti », ritroveranno anche molti volti ormai cari. Dodici mesi fanno presto a passare. Dunque, arrivederci. MINO GOLETTI. ccpctcleabcgmcnslapingtcinvqtrvlpcianpcnddsvlssstspgqcpesadcaqtdlbrgedldqcrctdrllL