I segretari dei Sindacati dell'industria discutono i problemi dell'organizzazione

I segretari dei Sindacati dell'industria discutono i problemi dell'organizzazione I segretari dei Sindacati dell'industria discutono i problemi dell'organizzazione Roma, 25 notte. La prima seduta del convegno dei dirleenti provinciali e di categoria della Confederazione dei Sindacati fascisti dell'industria, preparatorio del Congresso nazionale, che avrà luogo a Roma il prossimo novembre, è riuscita una affermazione di forza e di vitalità dell'organizzazione. A meno di due anni di distanza da quello sboccamento dell'antica Confederazione generale, che costituisce un po' l'atto di nascila del nuovo organismo, questo ha compiuto sotto la guida dell'on. Fioretti un cammino veramente notevole, e se il numero dei tesserati, che ascende ad un milione e cinquecento mila non può essere assunto a indice fondamentale in un sindacalismo di qualità più che di quantità, parlano eloquentemente i contratti di lavoro stipulati per infinite categorie, le 270 Mutue malattie, gli Uffici di collocamento, attraverso cui si è sistemato il 76 per cento delle maestranze disoccupate, i 30 milioni di salari ricuperati attraverso le conciliazioni delle vertenze individuali di lavoro. Questo complesso lavoro, già pienamente realizzato, giustifica nei dirigenti la ricerca di orientamenti per l'attività futura. Ormai una fase, quella dell'organizzazione, sta per chiudersi; i problemi fondamentali, connessi con la costituzione stessa della Confederazione, sono risolti o prossimi a soluzione ; la sistemazione contrattuale delle categorie raggiunta. Quali compiti si prefìgge per l'avvenire, nell'interesse dei propri rappresentati? Verso quali mète deve tendere al centro e alla periferia l'opera dei dirigenti? Nella sua relazione, l'on. Fioretti ha posto questi interrogativi ed ha anche tracciato nelle linee essenziali le possibili risposte. Egli ha precisato la concezione che 1 sindacati dell'industria hanno della corporazione, insinuando del dubbi discreti sull'opportunità di realizzare troppo analiticamente le categorie nelle corporazioni: ha riaffermato il diritto delle organizzazioni dei prestatori di opera ad intervenire là dove si decidono le direttive per la produzione, ed ha messo chiaramente sul tappeto il problema di un più diretto controllo del sindacati sull'assistenza e sulla previdenza operaia, chiedendo che siano devolute al sindacati alcune delle funzioni esercitate dagli Istituti di previdenza per i lavoratori; ha chiesto un maggiore collegamento tra Sindacati e Dopolavoro ; ha infine accenato ad altri nuovi interessanti orizzonti dalla politica salariale. Potranno essere discussi In concreto alcuni dei punti di vista accennati dall'on. Fioretti, tna non può che lodarsi questa volontà di azione e di progresso, che anima 1 sindacati del lavoratori, 1 cui dirigenti pur nella piena consapevolezza della loro responbilita verso lo Stato e l'economia nazionale sentono vivamente l'assillo del miglioramento materiale e inorale degli operai. 'VI è" in questa volontà la migli ore garanzia contro quella burocratizzazione degli organismi sindacali, che l'on. Fioretti ha voluto denunciare come un pericolo conseguente all'avvenuta sistemazione contrattuale delle categorie. 1 prestatori d'opera debbono guardare con crescente simpatia l'opera dei loro organizzatori, ai quali la tutela del loro interessi, in quanto compatibile con 1 superiori interessi dello Stato, è bene affidata. Il discorso dell'on, Fioretti Roma, 25 notte. Stamattina al Ministero delle Corporazioni nell'aula provvisoria del Consiglio si è tenuto l'annunziato Convegno nazionale dei segretari delle Federazioni nazionali e delle Unioni provinciali del Sindacati fascisti dell'industria. Sono intervenuti più di duecento organizzatori oltre ai funzionari della Confederazione. Fra gli altri abbiamo notato gli on. Bifani, Capoferrl, Clavenzani, Ladislao Hoc ca, Cro, Malusarci!, Lojacono. Al tavolo della presidenza ha preso posto il Ministro delle Corporazioni on. Bot tal, accolto da una calorosa ovazione, I sottosegretari on. Alfieri e Trigona II capo dell'ufficio sindacale del Partito comm. Klingex, il presidente della Confederazione on. Fioretti, e U vicepresidente on. Irianni. II salato «1 Partito L'on. Fioretti prende la parola per riassumere l'attività della Confederazione dallo sbloccamento ad oggi e preparare 11 Congresso razionale. Ringrazia il Ministro dell'ospitalità significativa concessa, significativa perchè dimostra che al sindacalismo dei prestatori dell'industria non re- Sugna l'inquadramento vero nello tato; accetta in pieno la legislazione del Fascismo; non c'è e non ci sarà possibilità di equivoco alcuno fra azione sindacale e Stato corporativo [applausi], • u mio « 11 vostro saluto, prosegue l'on. Fioretti, va anche al rappresentante del Partito. t II Partito che ci è stato vicino In tutte le battaglie, il Partito che è nostro padre spirituale, perchè tutti nella fucina ardente della vita del Partito ci siamo formati; tutte le organizzazioni del Regime, sindacali, opere assistenziali, lo Stato stesso, attingono fervore di vita dal Partito. Oggi non capirei che vi fosse possibile una vita dello Stato Indipendente da quella del Partito, perchè mancherebbe all'opera della burocrazia lo spirito che soltanto la fede dei fascisti può dare a sostegno di un ideale che solo il Fascismo ha indicato. Prego il camerata Minger di voler portare il mio ed il vostro saluto a S. E. Turati, con l'espressione della nostra gratitudine piena ed intera In questo momento in cui si cam bla la guardia a palazzo del Littorio Si cambia la guardia e si saluta romanamente, sull'attenti. Giovanni Giùrlati, nuovo Segretario del Partito • (applauH). t SI è parlato molto — continua 1 oratore — dei dirigenti sindacali e se ne parla tuttora non so se con la pia intenzione di creare per npi una specie di giardino del supplizi. Posso affermare che guardato bene addentro alle organizzazioni, guardato bene addentro la vita del nostri organizzatori, voi siete degni dei posti che ricoprite, e che se c'è stato qualche indegno, è stato Irremissibilmente eliminato. Possiamo esigere dunque che si guardi al nostro fascismo, alla nostra fede, ma ci si astenga da giudizi sommari che portano il discredito e il disorientamento e che non sono utili nè al Regime nè al movimento sindacale • (applausi). L'onorevole Fioretti osserva che 1 I I aidFcllndCspngpacspvzarsdstpiscdsvptzpppmpNpspemgimcsttisrdntedcgtcVitalità a '5 notte I ' ~ „„ .' j l onvegno dei l à e n o n a l a o o o e • e a o dirigenti sindacali devono essere colti e devono essere soprattutto fascisti. « C'è qualcuno che vorrebbe far credere, .n tondo, c\e non facciamo scio ! l'tirhpitn fascista che del riformismo assistenziale, sociale, alla maniera ilei santoni del riformismo. Ebbene, 0 camerati, noi non facciamo del riformismo; noi facciamo del fascismo (applausi). Funzione della corporazione ■ Che cosa si vuole quando si parla di corporazione? — si domanda l'on. Fioretti. — Che funzione può avere la corporazione se non quella di regolare l'indirizzo della produzione, e realizzare la collaborazione delle classi nella produzione? lo, ad esemplo, vedo una corporazione funzionante nel Comitato per il grano. Se ad essa fossero dati i poteri previsti per la Corporazione di Stato, voi avreste veduto nella battaglia del grano tutto lo svolgimento di una azione veramente corporativa in cui la collaborazione delle associazioni è volta a migliorare e incrementare una produzione che deve servire ad emancipare la Nazione da pesanti servitù verso l'estero. Avreste veduto una corporazione per l'indirizzo produttivo. Ci può essere anche un altro tipo di corporazione, che pur rispettando 1 diritti della proprietà si sostituisca al gestori di gualche azienda quando essi fossero incapaci o disonesti c quando ci fossero difficoltà tali e interessi nazionali tanto alti e preminenti da consigliare che alla iniziativa e responsabilità individuale, si debba sostituire la responsabilità collegiale dello Stato e dei vari fattori della produzione. Al di fuori di questi due tipi di corporazione noi non vediamo che la solita Commissione paritetica che dirima salomonicamente la contesa delle classi. Solo eccezionalmente potremo adire ad una corporazione che gestisca direttamente la produzione, pur rispettando 1 diritti di proprietà. « Invece appare più pratica nel momento attuale e più possibile, come più feconda di risultati pratici per la Nazione, la corporazione di indirizzo pratico. La corporazione cosi intesa sposta veramente le classi dalle contese puramente sindacali e attribuisce ad esse una responsabilità statale. Altrimenti 1 Sindacati non potranno raggiungere la piena realizzazione degli interessi delle loro categorie che rimanendo sul piano di una lotta di classe, anche se questa lotta di classe si chiami vertenza dinanzi al Magistrato del Lavoro. • Credo, camerati — continua l'oratore — di avervi dimostrato che siamo inconfondibili con gli altri sindacalismi. Ouesto nostro non potrebbe vivere al di fuori del tipico regime politico del Fascismo, se non ci fosse a governare l'Italia un uomo forte e un Partito, che sanno fare rispettare la legge e Imporre la stessa disciplina ai grandi di ogni parte, sia che si tratti di categorie operale con centinaia di migliala di aderenti o di pochi ma fortissimi plutocrati ». Contratti, assistenza, propoganda L'oratore si domanda anche che funzione hanno i Sindacati delle provincia oggi. • Una funzione contrattuale, una funzione assistenziale, una funzione di propaganda. Di contratti di lavoro ne abbiamo fatti parecchie centinaia, sia nazionali che provinciali che aziendali. Dovremo ancora perfezionare i contratti vigenti, ma poi quando avremo' regolato quasi tutte le varie categorie e quasi tutti 1 lavoratori italiani avranno 1 loro contratti di lavoro, quali compiti avrà l'organizzazione T Dovremo vigilare a che i contratti vengano applicati. Ma il rispetto dei patti di lavoro si va sempre più generalizzando, e quando anche le vertenze saranno ridotte al minimo, il Sindacato rischia molto di diventare un organismo burocratico in rinnovazione automatica dei contratti, se domani nella stipulazione di essi non si creino nuove direttive, nuovi orientamenti. • Noi ad esemplo dobbiamo ancora intervenire efficacemente nella complessa materia dei cottimi e potremo per regolare questa materia chiedere delle condizioni economiche migliori e rinnovazione dei contratti. Potremo chiedere il salario al rendimento Cloe che al minimo salario stabilito dal contratto corrisponda il minimo di rendimento. Ma quando avremo fatto anche questo la nostra azione sarebbe esaurita e allora potremo volgerci ai campo assistenziale. Debbo farvi presenti le situazioni. Di opere assistenziali ne abbiamo poche: possiamo dire che non ne abbiamo nessuna nel Sindacati. Manca il collegamento fra le organizzazioni sindacali e la Cassa delle assicurazioni sociali. Io per esempio oggi che sono istituiti gli uffici di collocamento non vedo perchè perfezionati questi uffici non sia possibile affidare od essi da parte della Cassa delle Assicurazioni sociali la distribuzione di sussidi di disoccupazione. D'altra parte noi abbiamo le cooperative che sono al di fuori di noi. t Ho sempre sostenuto che le cooperative debbono avere In Regime fascista carattere assistenziale. Le nostre cooperative debbono servire nel campo sociale ad alleviare 1 mail che affliggono la società. Io mi domando per esemplo perchè I Sindacati non debbano fare una politica di prezzi al minuto attraverso le cooperative di consumo; perchè non si debba da parte nostra aiutarle anche finanziariamente se ciò serve al fini generali, sovrattutto quando cosi Intimi sono i rapporti fra la politica salariale e quella del prezzi al minuto. L'oratore chiede al Partito che tra Dopolavoro e Sindacati fascisti dei lavoratori vi sia un maggiore collegamento, una maggiore collaborazione. Informa che attraverso una inchiesta fatta su 50 Uffici di collocamento si è rilevato che essi hanno collocato nel la industria il 76 per cento delle mae stranze disoccupate; e chiede al MI ntstero che vengano emanati 1 decreti di riconoscimento e sanciti i criteri di obbligatorietà (Applausi). Abbiamo la Cassa mutua malattie — egli prosegue — lasciatemi dire a titolo di orgoglio, a lode delle maestranze italiane, che mentre le maestranze francesi fanno sciopero per non pagare le loro assicurazioni di malattia, 1 nostri lavoratori ci chiedono e ci sollecitano di attuarla al più presto e pagano molto volentieri il loro contributo (Applausi). «La vostra azione pratica — continua l'on. Fioretti avviandosi a concludere — ha dato risultati ,fecondi Centinaia di contratti di lavoro hanno regolato le categorie più difficili; il tesseramento, benché io abbia sempre detto di non basarsi sul tesseramento per giudicare le situazioni sociali, è ottimo. 11 numero del tesserati per 11 1928 era di 1.313.429; nel 1929 è stato di 1.460.049. E dal 1. settembre di quest'anno abbiamo già l.45O.0flO tesserati. Eppure abbiamo perdute molte categorie ed abbiamo subito queste modificazioni di inquadramento senza protestare. Faremo tutte le rinunzie necessarie affinchè una volta regolato l'inquadramento si sappia chi dobbiamo tutelare noi e chi bisogna lasciar tutelare alle altre -organizzazioni. Sono costituite 270 Casse mutue malattie. « Abbiamo svolto un'opera di tutela attraverso le indagini individuali e collettive per raggiungere al 31 agosto la cifra cospicua di ben 30 milioni di recupero di salari. Merito della organizzazione, ma difetto nello stesso * c e qualcuno che vorrebbe far crede-1 re, .n tondo, c'.e non facciamo scio l «iM..,,. f>'»<«. M t* lalatelapQz_lavsa19sodcechsehmDcocoricrapdlacoitilnlaSnntadaplecovgvdlesnlearaladdsoFrisazizizaraRLchptiprainvpafaOlavaAilFidScALidètssprplindscssMp uen.llllullu mveuB ui |ieira.u..«.Bila educazione spirituale non salo del lavoratori ma anche dei datori di la-tempo, perchè questi 30 milioni di salari sono pagati per inosservanza dei patti o per cattiva interpretazione. Quindi cerchiamo di faro meno vertenze; cerchiamo invece di perfezionare _ ed-ucazion-e spirituale r la voro », « Nell'anno 1020 vi 6 stata una massa di produzione più elevata che nel 1928. e se anche i prezzi dei prodotti sono discesi per effetto della crisi mondiale dei prezzi, constatiamo con piacere che si è lavorato di più e si è anche esportato di più, che abbiamo conservato moltissimi mercati e che tutti hanno saputo battersi benissimo nei momenti difficili. Va tributato un Diauso alle maestranze italiane che con oscuri, ignorati sacrifici hanno contribuito a far marciare le aziende rinunziando a parte dei salarii o procrastinandone la riscossione. L'Italia attraverserà senza scosse anche questo periodo che rimane, per uscir fuori dalle difficoltà economiche presenti «. L'on. Fioretti conclude riattermando la volontà del popolo lavoratore di collaborare alle fortune della nazione italiana, che avrà da Benito Mussolini il suo posto nel mondo. Il discorso dell'on. Fioretti è alla fine salutato da ovazioni. Il telegramma del Ministro Bottai a S. E. Turati Cessati gli applausi, si leva a par lare il Ministro delle Corporazioni, S. E. Bottai. Gli intervenuti si alzano e salutano con una ovazione il Ministro. Rifattosi il silenzio, S. E. Bottai cosi dice: c Preferisco rimandare al termine dei vostri lavori le mie dichiarazioni, anche perchè potranno essere più complete e più precise, tenendo conio delle necessità che voi farete presenti nel corso della vostra discussione, che deve essere aperta, sincera, senza inilngimenti. In questa sede coloro che vivono la vita della organizzazione sindacale devono parlare dicendo tutte le verità, anche quando, secondo l'esnressione del Duce, sono dolorose. Vi leggo il testo del telegramma clic invio al Segretario del Partito Augusto Turati : « Inaugurandosi al Palazzo della Stamperia i lavori del Convegno del segretari delle Unioni provinciali dei lavoratori fascisti dell'industria, sotto la direzione del presidente on. Fioretti, il pensiero dei convenuti si è rivolto a te, che l'opera del Partito hai saputo volgere in assidua collaborazione con il Ministero delle Corporazioni è gli organi sindacali, e indirizzare lo svolgimento dell'ordine corporativo alle superine mète politiche del Regime, secondo il comando del Duce. La tua opera ha segnato un indirizzo che sarà proseguito. In tale fermo proponimento e sicura fiducia noi salutiamo in Giovanni Oiuriati il fervido prosecutore. F.to: flottai ». Le parole del Ministro delle Corporazioni e la lettura del telegramma indirizzato a S. E. Turati provocano vivissimi, entusiastici e prolungati applausi dell'assemblea. Grida di alala al Duce, al Fascismo e al sindacalismo fascista vengono rivolte dai convenuti. Ouando S. E. Bottai abbandona la sala i convenuti lo salutano son un nuovo vibrante applauso e con grida di alala. Il Sottosegretario agli Interni, S. E. Arplnati, ha aderito al convegno con il seguente telegramma Inviato all'on. Fioretti : • Spiacenti che impegni di ufficio mi impediscano presenziare al convegno del segretari generali delle Unioni Sindacati fascisti, e pregotl porgere convenuti mio cordiale saluto. F.to: Arplnati ».

Luoghi citati: Italia, Roma