Due mesi fra i banditi di Chicago

Due mesi fra i banditi di Chicago Due mesi fra i banditi di Chicago Il regno del delitto e della corruzione » L'uomo più occupato della città: il giudice istruttore » Giudici, poliziotti e uomini politici agli stipendi della malavita == Un brigante che incassava 400 mila dollari alla settimana con un utile netto di 75.000 dollari « Al Capone, lo «Zar dei banditi» accarezza i bimbi e sorride alle mamme 13 A J~. \ O S T R. O INVIATO . e a e D'accordo con 11 « Journal ». abbiamo Inviato In America lo scrittore e giornalista Geo London, famoso per le inchieste compiute negli ambienti della malavita Internazionale. Dalle corrispondenze di Geo London risaltano In piena luce i vizi e le t.iTe sociali di cut soffre la grande democrazia americana. CHICAGO, settembre. — Siate il benvenuto, signore. Con queste parole, il dott. Hermann Bundesen, roroner di Chicago, mi stringe la mano, e poi, con un inatteso gesta di famigliarità, mi tocca il petto ed esclama: — Non avete un corpetto corazzalo? Siete venuto a Chicago senza esservene. provvisto'' V.' incredibile! i Nuova York non vi hanno dati i. consueti cornioli, o ve ne siete scordato? Non ha sottoveste di difesa! Fancy thatl {Che stranezza!). Le lenti degli occhiali del coroner sono spesse, ma non abbastanza ver celare l'Ironia del suo sguardo. Evidentemente il dott. Bundcsen non ignora le abitudini, ormai divenute classiche, di Nuova York.. Qualunque viaggiatore che parta per Chicago, si sente dire, come saluto, la frase-. « Don't forget your steel vest » [Non dimenticate il vostro corpetto corazzalo). ValIra sera, nel vagone-salon del « Twentieth-Century », il piti, famoso dei direttissimi Nuova York-Chicago, un mio compagno di viàggio si era messo in libertà con tutta la disinvoltura di un americano che soffre il caldo, e mi diceva tranquillamente: — Vedete? Ho un corpetto comune. Ma io non vado che a Buffalo! E non si può dire che si tratti di sclierzt o di paradossi. Vi sono molli, dsla Nuova York ed altrove, che preferi a'rebbero rinunciare ad un affare piutto -U/o che dolerlo trattare nel loop, il\a rione degli affari di. Chicago, chiamatolo ò , o ! -1 . i e n , oi n a a i a e a a ae o na ie e a n. cpea ai. o, ea aonte nn loinon osi, alusno. si nmi cosi per l'incrocio delle linee della metropolitana aerea che lo delimila esaltamente col cerchio della sua rete. La « Banca dei cadaveri » Il dott. Bundcsen, nelle sue funzioni di coroner, conosce, del resto, perfettamente le condizioni della pubblica sicurezza a Chicago. Egli, per la sua carica, è nello stesso tempo medico-legale e giudice istruttore e tutte le morii violente e sospette rappresentano cast di sua competenza : ed a Chicago queste sinistre funzioni sono terrìbilm-ente gravose. Vn giovane ed abile agente, Drury, che dettene il record del banditi abbattuti dalla poldce force, mi ha detto, parlandomi di lui: — Il nostro coroner è l'uomo più occupato di Chicago —, ed aggiunse, per dar pili vigore alla sua afférmazione, questa carati eristica espressione amerieana: — And how — che è la pnecisa traduzione di te come!*. Ma il dottore, personalmente, è infinitamente gentile, ed il peso del suol doveri macabri non oliera per nulla il suo buon umore. Mi- ha fatto visitare t suoi ufflci, che occupano il quinto plano (quasi in basso, quindi!) del City Hall (il Municipio) : e questa « banca del cadaveri » mi sembrava quasi graziosa e civettuola quando vi vedevo delle belle ragazze intente a compilare delle statistiche od a sistemare nelle vetrine, con gesti molto garbati, i « corpi del reato » delle più spaventose tragedie. Quando la visita fu finita, mi ha detto-, — Voi, qui, siete a casa vostra — at home. — Siete venuto per una inchiesta sui banditi di Chicago, ed io sono completamente a vostra disposizione. Qui vicino vi è una camera che sarà per voi. Vi troverete una macchina da scrivere ed un telefono. Vi devo spiegare come sono organizzati i banditi? Ho, appunto, un momento di tregua; possiamo chiacchierare tranquillamente. Ma il campanello del telefono io re clama imperiosamente. — Scusatemi dice il coroner. Curvo sull'apparecchio risponde a monosillabi, scuole la testa, mormora: Ye... es... Ja... Ja Bight... Aoh... O.K. O.K. (O.K.O.K. — che si pronuncia O.Ké — significa « va bene »). Seguitemi, mi Uiee. Una corsa furiosa per gli ufflci. — Down, Down (giù, giù) — mi dice. Nella via ci aspetta la sua automobile. La méta è 207, East Chestnut Street. Il senatore avvelenato Una singolare folla ci attende. Non è il tumulto che da noi si vede difronte al muro • dietro al quale avviene qualcosa ». Qui i < curiosi » sono tutti del professionisti. 1 passant•hanno troppa paura di qualche sbaglio di mira, per fermarsi quando vedono qualcosa di anormale per la strada: i « curiosi » sono agenti, giornalisti, operatori di cinema, annunziatori della radio e fotografi. Entriamo in un lungo corridoio oscuro. Là il coroner mi dice, piano— Andiamo dal slg. Joyce, senatore dello Stato dell'lllinots: sua moglie lo ha. trovalo, questa mattina, morto nel suo letto. — Mi pare che sia un fatto interessante, assai interessante, indeeU (davvero). In fondo ad un bell'appartamento, arredalo con lusso e buon gusto, si trova la camera da letto del sen. John T. Joyce, il. cadavere del disgrazialo pcpplbtnparlamentare, seminudo, è rattrappitoìssul letto, in una posa sorprendente. Si direbbe che, prima di morire, il senatore abbia tentato di inginocchiarsi e che. non essendovi riuscito, sia caduto sul fianco, con le gambe piegate, le mani giunte in un gesto supplichevole. Osservavo la scena, ed ascoltavo un tragico soliloquio della giovane vedova. Quando è entrato il dottor Bundesen. Lo ascolto con avida attenzione. — Signora, le mie prime constata-'^ jzioni mi inducono a supporre che vo- Ptvmsacstro marito è stalo vittima di avvelenamento. Con un magnifico gesto di dolore e di collera essa esclama: — Ne ero sicura! Voi sapete che dopodomani mio marito doveva testimoniare a proposilo dei brogli elettorali dello scorso aorile, quando l banditi avevano invasa la sua sezione per assicurare la vittoria ai loro protetti. I banditi non hanno voluto che testimoniasse e prònunciasse certi nomi. Avevo già avuto diversi avvertimenti. Ieri sera, poi, è tornalo a casa abbastanza presto, e mi pareva stanco ed assonnato. — Era forse ubriaco? — interrompe il coroner, che conosce bene il regi' me secco. — Aveva bevuto, ma poco — risponde la povera signora, senza irritarsi. \pol prosegue: — Questa mattina, al le dicci e mezza, qualcuno ha lelefo- e o — a a n i è n i. eo i aeaaoo: e nato. Poco dopo, ho udito mio marito svegliarsi e gemere. Ho avuto il tempo di precipitarmi accanto a lui per vederlo scosso da un ultimo sopras? salto. Poi mi guardò un'ultima volta, e quindi i suol occhi divennero terribilmente fissi. Era morto. Poche ore dopo la salma del povero senatore era alla morgue, per l'autopsia. Si riconobbe il veleno come causa della morte: e tutti furono convinti, che si trattava di una vendetta dei gangsters, come era avvenuto, in mòdo ben diverso, per Jack Lingle, redat tare della Chicago Tribune. Un psendo giornalista e i suoi due amici Il 9 giugno scorso. Jack Lingle, giornalista, è stato ucciso nel centro di Chicago. Nel sottopassaggio del Jackson Boulevard, che conduce ad una stazione ferroviaria della periferia, è stato mortalmente ferito da un colpo di rivoltella, ma non si è mai trovato l'assassino. Julius Rosenhetm, che talvolta portava alla Chicago Daily News delle informazioni sui gangsters, ha subita eguale sorte. Leland Reese, redattore dello stesso quotidiano, è miracolosamente sfuggito alla morte, poiché si era tentato di ucciderlo in vestendo deliberatamente la sua automobile con un'altra macchina molto più pesante. La vita giornalistica del Lingle, lo si seppe poi, non era che un'apparenza. Era, in realtà) il rappresentante ufficioso del celebre bandito Al Capone, che controlla tutti gli ambienti equivoci, case di gioco e di prostituzione e bars malfamati (speakeasles : luoghi ove si parla plano) della parte meridionale di Chicago. Soltanto banditi del calibro di Al Capone, di Spike O' Donnei e di Bug Moran osano sfruttare e taglieggiare questi ambienti, sui quali si può guadagnar molto, ma troppo pericolosamente. Ma i banditi che consacrano a questo genere di « affari » capitali considerevoli, non vogliono vivere nell'incertezza del domani: e per assicurarsi la connivenza della Polizia, ne pagano lautamente il silenzio. Dico questo tanto apertamente poiché, qui, è stato detto e ripetuto in cento giornali, relazioni, proclami e libri! Lingle, amico di Al Capone, portava alla cintura una rlcchissi7na Abbia di diamanti, dono del celebre bandito. Se qualche intimo gli diceva: — Jack, avete una fibbia principesca. Chi ve l'ha regalata? — Lingle rispondeva: — E' sfato Al Capone, per amicizia. — Ma egli aveva anche un altro amico. Era \V. Russel, direttore della Polizia di Chicago. L'affetto fra 1 due uomini era. tanto noto che si riconosceva generalmente in J. Lingle il vero dtrcltore della Polizia. In queste condizioni, non doveva sembrar strano che Al Capone, per la sicurezza del suol « affari », trovasse conveniente legarselo,- e non v'era da stupirsi se Lingle diveniva ogn nhdafdugadi giorno più ricco. Aveva anche reso gusto alla speculazione e gioava forte a Wall-Street; sinché, soraggiunto il crack, perdette tutto, rima di perdere anche la vita, quela vita doppia e vergognosa, che l anditi ostili ad Al Capone gli hanno olta. Quando queste rivelazioni divennero pubbliche, poco tempo dopo l'as- assinio di Lingle, il dir'.'ore della. jack Zuta, possedeva Polizia, IV. Russel, vi il suo sostiìito, il capitano John ftecg, capo servizio degli ispettori, h'inno dovuto dimettersi. Rivelazioni sensazionali Ma gli scandali non- erano finiti. L'ipettore df polizia Pai. Roche ha aperte le cassette di sicurezza che un celebre bandito morto recentemente. sotto varll nomi, nelle banche <ii Chicago e vi ha trovata la traccio non discutibile di infiniti assegni emetti dal brigante a favore di giudici, uomini politici e funzionarli di polizia. Un capo servizio della polizia stessa mi diceva: — Vi è uno chèciue di 250 dollari, riscosso dal giudice Eller, che recentemente è stalo addetto alla. Corte Suprema. Il giudice Schulmann ha ricevuto, complessivamente,- 6500 dollari, e, da una regolare contabilità, risulta che Zuta, per la sua tranquillila, versava settimanalmente una. prebenda di 35U0 dollari ai componenti l'ufficio di polizia di Eatt-Chicag» Avenue. Uno scherzo, vero? Da un altro funzionario ebbi maggiori informazioni. Il Lo luglio Zuta, arrestato come presunto assassino di J. Lingle, fu rimesso in libertà dopo poche ore di detenzione. Lasciando l'ufficio si fece accompagnare: — Ho quasi un presentimento, diceva. Per dirvi la verità ho una gran paura di attraversare da solo il loop. — Non si era sbagliato. In pieno centro, si parò innanzi una automobile montala da cinque uomini: fu una tempesta di colpi, ma Zuta se la cavò con una leggera ferita, mentre restava ucciso un conduttore delle tramvie che passava per caso. Esattamente un mese dopo, di nuovo cinque uomini invasero il bar dell'albergo abitato da Zuta: avevano una mitragliatrice, un fucile e tre rivoltelle. Questa volta Zuta fu ucciso, colpito da quindici pallottole. Fu allora che st trovarono i documenti dell'enorme scandalo. Fra le altre cose, dalle cassette, si apprese, come poi seppi dallo stesso funzionarlo, l'appartenenza di Zuta al William Hale Thompson Bepublican Club, che è l'organizzazione personale del Sindaco di Chicago; si trovò un « lasciapassare » concesso a Zuta dall'onorevole sceriffo Carlo E. Graydon, nel quale si legge: ■ Il latore del presente, slg. Jack Zuta, ha diritto ad ogni cortesia da parte di tutti i servizi municipali ». La contabilità di Zuta mostra che, col suo mestiere, incassava circa 400 mila dollari per settimana, con un utile netto di 75 mila: con tali mezzi poteva permettersi di essere un personaggio autorevole e generoso. E qualcosa doveva saperne anche « Bill > Freeman, uno del funzionari di polizia più stimati, il quale lasciò, nelle cassette di Zuta, una lettera, scritta su carta intestata del suo ufficio, il cui testo è precisamente cosi : « Caro Jack, ho bisogno per due mesi di 400 dollari. Potete procurarmeli? Il latore non sa di che si tratta, e quindi metteteli in un* busta e mandateli al vostro vecchio amico. - Bill Freeman >. « Le rivoltelle rendono gli nomini ugnali » Le prime spiegazioni che chiesi negli ambienti più informati non mi stupirono: — Malgrado le leggi draconiane, si beve, si gioca, ci si diverte, mi si disse. Ma questi illeciti commerci non possono essere esercitati che da persone disposte a lutto. Senza le leggi di proibizione t banditi vegeterebbero dandosi al piccoli furti (e forse qualcuno si deciderebbe a lavorare onestamente!). Ma, impadronitisi di questi commerci assai redditizi, sono divenuti ricchissimi. Cosi possono procurarsi uomini politici di loro gusto, e comprare il silenzio del poliziotti che preferiscono l dollari al rischi delle spedizioni tentate contro gli esercizi clandestini o contro postriboli fortificati come cittadelle. La varietà di popolazione è certamente una delle cause del perdurare dello scandalo. E non si deve avere nessuna meraviglia se l banditi si fanno giustizia da sè. Non hanno nessun tribunale a cui rivolgersi: ed allora interviene il loro proverbio, che è una massima di vita per essi: eqre«nmcamcclac uspdpnSseqptmtsrNcnteanC«vmggrCCEDcblssdAiucscdqdatbd I Smith and Wesson make ali men qual ((e rivoltelle Smith e Wesson endono lutti gli nomini eguali). Questo é il paese ove Al Capone è Zar dei. banditi». Me Io ricorda la otizia che mi giunge improvvisamente: Al. Capone r ritornato a Chiago. Lo sceriffo della. Contea di Cook me ve avvisa, dicendomi: — E' vero he figura in lesta ad una lista di diiotta nemici, pubblici, denunciati dala Commissione criminale, ma non vi nulla che consenta di arrestarlo. Capone non è slato condannalo che na sola, volta, per porto d'armi abuivo. Eppure la. sua carriera, fu delle iù clamorose. Tutti, i più importanti elitti di Chicago io ebbero attore o romotore. Quando avvenne l'assassiio deU'attoTOiey generale IV. Mac wlggin, fu chiamato alla polizia. Lo i interrogò con molta deferenza; ed gli, protestò che non sapeva niente di uella faccenda, strinse la mano al oliziotto che l'aveva interrogato con anta cortesia e risali sulla, sua. automobile — una « autoblinda » di sette onnellate. E' la sola volta in cui si diedero eccature ad Al Capone: eppure lo st itiene responsabile di. ben altri delitti. Nel loro ardore civico, i cittadini che ostituiscono la. Commissione crimiale possono anche averlo messo in esta alla lista dei nemici pubblici; ma gli non ha motivo di temere nulla, all'infuorl della vendetta del banditi nemici. Adesso, dunque, è tornato a Chicago. «Dove posso vedere A! Capone?» Credo che, se la polizia soltanto doesc fargli paura, non uvrebbe gran motivo di nascondersi. Ma. i scolleghi» gangsters sono certamente la vera raione della liUrovabilità di Al Capone. Mi viene però un'idea. Potrei andae a domandare dove si nasconda Al Capone al suo stesso avvocato. — Chauffeur, 111 West-Washington Street. E' l'indirizzo dell'avvocato M. Thomas D. Nash, difensore di Al Capone. Benché, generalmente, gli avvocati dei banditi -abbiano una psssima fama, 'avvocato Thomas Nash non è dì queta genìa. E' uno dei professionisti più timati di Chicago. Il suo ufficio, che dirige con un socio, l'avv. Michael Ahern, è una grande azienda installata n un magnifico buDding e servita da una folla di segretari e dattilografe. L'avv. Thomas D. Nash mi accoglie con la massima cortesia e con la massima riserva: — Mi auguro veramente che riusciate a vedere Al Capone, mi dice; me lo auguro davvero. Vedrete quanto è simpatico. Ah! voi non ne dubitate! D'altra parte i suoi amici lo adorano. E' veramente, per certi aspetti, un uomo pieno di delicatezza. — Ma ditemi dov'è. — Dio mio, non posso: this is no business of mime (è cosa che non mi riguarda). Tutto quello che vi posso dire è che, da un punto di vista giuridico, non so capir come gli si possa impedire di venire a Chicago. Via, signor Nash, un bel gesto! — ditemi dove lo posso vedere! — Jam very very sorry, but I can't (Sono spiacentissimo, ma non posso). Sapete, mi place molto la Francia e sarei felice se potessi andare a Parigi. Mia sorella adora Montparnasse... — Good bye, mister Nash!... Continuo a cercare Al Capone. Eccomi al suo antico quartiere generale, al Lexington Hotel. Niente. Ancora altro inutile tentativo al numero 7244 della « avenue ■ della Prateria, dove ebbe per gran tempo la residenza pur essendo domiciliato a Cicero. Cicero è un comune limitrofo di Chicago, ad ovest. E' chiamato * villaggio », ma in realtà ha circa 40 mila abitanti. Tutta gente dedita al lavoro onesto e tranquillo: ma non conviene cercare di criticare davanti a costoro le gesta di Al Capone. Hanno per lui un affetto senza limite. Non c'è da stupirsene. I magistrati sono, quasi tutti, creature di Al Capone: e non mancano, per questo, di essere gente molto rispettabile. Al Capone, per Cicero, è un mecenate di cui si citano Innumerevoli gesti di generosità. Adora i bambini, che lo ricambiano; li bacia, regala loro del giocattoli, sorride alle mamme, ed a tutti offre una mano tanto affettuosa da far dimenticare di essere troppo spesso arrossata dal sangue. — E' un buon marito ed un buon padre di famiglia, mi dice di lui il gerente del bar nel quale fu assassinato i'attorney generale Mae Swlggin, a West-Rooswelt-Road 5613. sobaCaral'acoste spfampvceLmdmcisaraNdsitoseDto20dCtMpvatlepvlnmtlcmfdvbdspsdzslcss« E' tanto carino » Un medico mi racconta con commozione che quando il gran quartieje generale di Al Capone era all'albergo Hawthorne, a Cicero, lo stabile fu preso tto il. fuoco delle mitragliatrici delia anda Moran. In quelli occasione Al apone largì 120 mila lire per far cuare una povera donna, ferita durante attacco. Una attrice mi Tarla di lui on un sorriso estasiata-. — Ha una raordinaria eleganza! D'allra parte cosi. « carino » ! L'eleganza di Al Capone assume apelli imprevisti. Apicora recentemente aceva, annunciare, dalla Radio che Ve uta del suo nome' non doveva essere ronunziala, e quindi non lo si doeva chiamare « Caponi. » come si faeva erroneamente, ma «Caponi. 'i annunciatore » della radio ha fedelmente trasmesso il messaggio. Ma se a Cicero constato la sorprenente simpatia che ispira questo ■ ?iemico pubblico », non riesco a rintracarlo personalmente. Saranno necesari nove lunghi giorni per arrivare a aggiungere Al Capone. Cosa strana! Una telefonata data a uova York all'ispettore O'Farrel ha eciso del successo della intervista anosamente cercata. Val O'Farrel è stao uno degli invitati di Al Capone, la era dell'incontro di- boxe Tunncyempsey. in quell'occasione il bandio aveva speso, per una festa, circa 0 mila dollari. Una mattina un pruente messaggero mi avvisava che Al apone acconsentiva a ricevermi. GEO LONDON. li.'S•qtrl'zqMLa convenzione ra lo Stato « D'Annunzio par la cessione dai VlHorlala Roma, 20 notte. Si annunzia che prossimamente il Ministro dell'Educazione Nazionale, per incarico avuto dal Capo del Goerno, si recherà a Gardone Riviera, llo scopo di procedere, in rappresenanza del Governo fascista, alla stipuazione della convenzione tra lo Stato d il comandante Gabriele D'Annunzio per la cessione del Vittoriale. La stipulazione, per volontà del Governo fascista, avverrà con particoare solennità. Scopo della convenzione è quello di assicurare tempestivamente allo Stato la proprietà del Vitoriale, perchè le raccolte storiche e e testimonianze gloriose che esso raccoglile, giustamente considerate patrimonio intangibile delle generazioni uture, siano sottratte ad eventuali dispersioni dovute ad incuria di privati. 11 Governo iascista, quindi, opera ben diversamente dai Governi precedenti che hanno lasciato deperire Insigni monumenti della nostra storia passata, intervenendo tardi e male, e solo per le insistenze di qualche studioso lunglmiranle. Crediamo di sapere che la convenzione affida al Comandante, che conserverà il godimento del Vittoriale, 'incarico di curarne il miglioramento, completando e arricchendo le interessanti raccolte di cui l'ha dotato. E' superfluo rilevare lo squisito valore del gesto del Governo verso la prediletta dimora del Poeta soldato, il quale vivendo nella sua villa di Gardone da molti anni, non solo vi ha concepito e scritto i suoi ultimi lavori, ma vi è venuto raccogliendo grande mole di scaiitti, oggetti, documenti letterari e politici, soprattutto in relazione ailla guerra e alla impresa fiumana, Inquadrando questo prezioso materiale in un ambiente che ha ricevuto dal suo spirito una caratteristica impron ta artistica, e che per ciò soltanto meriterebbe di essere conservatoscdtmU