Brüning e il programma di Hindenburg

Brüning e il programma di Hindenburg Brüning e il programma di Hindenburg Il ministro Wirth esclude ogni collaborazione con i nazionalsocialisti Hitler incita i suoi a cancellare dalla bandiera del partito la parola, «vittoria» per scrìvere invece «lotta» Berlino. 17 notte. Dopo la decisione ieri presa dal i Gabinetto, di restare al suo posto a malgrado della situazione parla : mentare, radicalmente nuova, creata dalle elezioni, e continuare a portare avanti quanto è stato deliberato questa estate con il presidente Hindenburg, il Cancelliere Bruning ha cominciato a prendere contatto con i capi-partito, per alcune prime discussioni, senza ancora il minimo carattere impegnativo. : decisione adottata dal Cancel nere, di rimanere al suo posto, col 'suo Gabinetto di minoranza, eluden ■ do la stretta del dilemma, o a destra ! o a sinistra, o blocco di destra o grande coalizione verso sinistra, 11011 è propriamente, come si vede, ""^Ìh IfB ,maf s°ltant° ™ ^S^Ttf!^ !?ffS | quando si tratterrà di portare alla ivotazione del Reichstag questo pro ! gramma hindenburghiano, che si compendia intanto, come primo pas so, nella- necessità di fare convali dare dal Reichstag le ordinanze pre ! sid!?nziali' e. comp secondo passo, nella necessità di affrontare la gran- de riforma finanziaria, mettendo le mani nella pasta arroventata delle assicurazioni. Si p.uo anche, è vero, non mettercele; ma allora non si farà una vera riforma, quale è ne cessaria per il risanamento del ■ Pa?seA ma,si 'ara soltanto una poli ™Wn3L°^ Ma ;se il Gabinetto vorrà davvero por- K ^anti il suo programma di'ri- l sanamento finanziario, bisognerà che si decida a lasciare gli amoreggiamene con i social-democratici, e andare a fondo nella restaurazione finanziaria del paese. Discorso radio dal Ministro Wirth Sempre più si avvicina per il centro, che si gloria della sua funzione di lineetta di unione e di ponte fra i partiti più avversi.- il momento di decidersi. Per ora Bruning non lo ha che rimandato. La vittoria dei nazional-socialisti ha,, veramente disorientato e sorpreso il pacifico campo borghese, includendo in questo appellativo anche il campo social-democratico, sotto le tende assicurative, che non si aspettava davvero una così strepitosa vittoria degli hitleriani. I più eludono il loro sgomento facendo calcoli, distinzioni e sottigliezze, parlando di fiammata momentanea; e il Vorwaerts oggi scopre l'America in un articolo che intitola, come svegliandosi da un lungo sonno: Attenzione: c'è un pericolo. I più arditi, il che non vuole dire i meglio veggenti e lungimiranti, dichiarano poi la guerra al o! nemico, con cui proclamano di non i volere a nessun costo stare insieme : a l i e a e l e i è è e . n n a - senza riflettere però che è proprio l'elettore, quell'elettore su cui essi giurano, quello che ha mandato questo nemico fra di loro. Arditissimo fra questi arditi è il Ministro degli Interni, l'ex-Cancelliere Wirth, membro autorevole del centro, alla democratica, anzi quasi social-democratica: il quale, in un discorso tenuto alla radio, per salvare il popolo dallo sgomento, ha dichiarato non suscettibile nemmeno di discussione, e al di fuori di ogni possibilità politica, un fronte di destra, con la collaborazione dei nazio-nal-socialisti; e non suscettibile didiscussione e impossibile, perchè il centro vi si oppone e vi si opporrà sempre. Vade retro Satana. Il giuoco dalla elfra Ciò posto come caposaldo, secondo l'oratore, indiscutibile, egli è pas- sàto ad esaminare l'altra possibilità, a a e g o e o l a o , , ™ S a i , - e e , i l a - - à e e e a i o i o o s o n n l di andare cioè a sinistra, e cioè, se non proprio la grande coalizione di sinistra, con la social-democrazia, che da tante parti si propugna, almeno l'appoggio delle sinistre all'attuale Gabinetto di minoranza. E fa i calcoli. Ma gh risulta che l'attuale Gabinetto non dispone che di 209 voti favorevoli : la maggioranza nel nuovo Reichstag sarà invece di 289: mancano dunque al Governo 80 voti. L'opposizione, sarà di 367 voti, con la social-democrazia, e senza la social-democrazia di 22-1 voti; il che vuol dire che non basterà al i _ - , Gabinetto neppure la benevola neu-tralita della social-democrazia, perscongiurare il pericolo di un votodi sfiducia, che mandi all'aria il programma hindenburghiano con tutto il Gabinetto Bruning. Continuando nel suo esame, Wirth riconosce quindi che l'idea della grande coalizione che ieri ancora aveva un senso, ha persoi: , —, ^"«n : o i o l l i n o i -( . iiveriani e dai contadini — 9, — dal l j partito economico — 23, — dal cen oggi ogni contenuto, perchè la grande coalizione non avrebbe la maggioranza, se non nel caso in cui vi prendessero parte partiti come l'economista e il populista, i quali non ne vogliono affatto sapere. Egli non vede quindi che un'unica possiWlità: che l'attuale Governo di minoranza affronti il Reichstag con un programma « chiaro, concreto e sociale », e costringa quelle che egli chiama le « forze della pura negazione » — espressione vasta e comprensiva, in cui egli accomuna hitleriani, hugenberghiani e comunisti — a sgretolarsi. Non è un programma che brilli davvero per eccessiva chiarezza; ma è quanto sa escogitare una delle menti che passa tra le più lucide, e uno dei santoni del democraticismo, seppure annidato nelle file del centro. Wirth offre quindi, per altro lato, la prova di un vero sgomento morale e di un disorientamento mentale, quando si rivolge con un appello agli uomini di Stato di tutte le Nazioni, i quali dovrebbero, loro, salvare la Gei-mania, e ■... vedere — dice — se non sia venuto ora il momento di riesaminare il problema della crisi economica mondiale, nei riguardi della ^Germania; non serva a nulla — seguita Wirth — parlare di Paneuropa, se poi non si fa nulla di concreto Ma anche qui non dice quello che propriamente vorrebbe; o piuttosto — insieme forse con la maggior parte della borghesia politico-parlamentare che regge le sorti del Paese — non sa quello che vuole. Il oonta Westarp o la possibilità dal bloooo di destra Più chiare idee espone invece, In un articolo sulla » Kreuz Zeitung », il conte Westarp, il quale fa, anche egli come Wirth, i calcoli, che sono del resto evidenti e semplicissimi, per cui la grande coalizione di sinistra, quella su cui tanti battono i piedi, chiudendo gli occhi alle cifre, non è possibile allo stato delle cose, nel nuovo Reichstag, e prospetta la sola possibilità, che è quella di un blocco di destra: un Governo cioè formato da nazional-socialisti — 107, — dagli hugenberghiani — 41, — dai nuovi gruppi risultati dalle secessioni dei tede sco-nazionali — 40, — dagli hanno à - tro — 68, — e dal centro bavarese — 19: — in tutto sarebbero 307 voti, cioè una maggioranza sicura, alla quale si potrebbero aggiungere 30 voti dei populisti, raggiungendo così una maggioranza abbon , dante di 337 yotL. .Si potrebbe, in questo modo, tranquillamente lasciare riposare il famoso partito di Stato nelle braccia della sua gran madre la social-democrazia, e fare a meno sia della madre che del figlio, dimostrando cosi che in Germania si può ancora governare senza socialismo, anzi contro il socialismo. Ma bisogna volerlo fare. Lo vorrà il centro? Qui sta tutta la questione. Nell'atteggiamento del centro riposa, in questo momento, tutta la situazione tedesca: riposa la possibilità stessa di formare un Governo in seno al nuovo Reichstag. Tanto più la situazione riposa tutta sul centro, in quanto che il conte Westarp, per esempio, da parte sua, come membro influente e capo morale di uno dei partiti che dovrebbero prendere parte a questa coalizione di destra, pone la condizione che sarebbe la premessa necessaria e inevitabile; e cioè che innanzi tutto il centro, se si decide |rà a costituire e a mettersi a capo di questo blocco di destra, bisogna a a 4 o , si decida a rompere innanzitutto il blocco di sinistra che, nel Governo prussiano, esso mantiene con la social-democrazia. Da gran tempo è un postulato insistente di tutte le destre, questo della scissione della collaborazione prussiana fra il centro e il socialismo: la Prussia è più che metà di tutta la Germania, e politicamente ne è il nucleo. E' dunque veramente incomprensibile che debbano esservi nel Paese due Parlamenti, perciò due Govèrni, totalmente diversi l'uno dall'altro, così come sono il Landtag prussiano e il nuovo Reichstag; e bisogna dunque sciogliere la coalizione prussiana, non solo, ma indire anche in Prussia le elezioni. Parla Hitler Ma avrà il coraggio il centro di scatenare tutto questo pandemonio? Gli hitleriani intanto non aspettano che questo, che poi sarebbe niente altro che una conseguenza logica degli avvenimenti, per entrare trion'falmemte anche nel Landtag prussiano, e mettersi 'davvero questa volta a. cavallo dell'onda, E nel giornale di Hitler, il « Voedkischer Beobachter,», si fa più vivace la campagna per lo sgombero definitivo del Governo di Bruning, che, dice il giornale, « ...Pretende di continuare, dopo quello che è avvenuto, così in Prussia come nel Governo del Reich, come se nulla fosse... •. Hitler intanto ha tenuto a Monaco, nel Campo di Marte, un discorso, festeggiando la vittoria. Il motto del discorso, annunciato nei ma nifestì, era: «Dopo la vittoria, assestatevi l'elmo ». • ...Per noi nazional-socialisti » — ha detto Hitler — o i seggi parlamentari non sono che arme e bezzo: per noi non si tratta <li mercanteggiamenti di partilo; ma si tratta della Ger- lAsdpn, e , E ti a i o 7 ; l ,*J UI Maibiiu, mei ai il all'i urliti uer u-l mania. Finora abbiamo dovuto lottarire contro la congiura del silenzio oì?ra Per noi tutto è mutato. Slamo già il n , a ri n 107 sulla pedana, e dimostreremo di sapere non soltanto padroneggiare le masse, ma anche tirare di scherma. Noi non indietreggeremo davanti a nessun metodo parlamentare, che possa essere adatto ad avvicinarci al nostro scopo. Il nostro scopo, nostro, dei oinazional-socialisti, non 6 già il colpo «id! stato, il quale non può essere che al n ngvi ei i si g ee ee a un r a sne ao o n e o, eil na; — si e o rn— n », e o i, io ie oloorpi e o e oa, e nn n un mezzo; ma è la germanizzazione della Germania e la riconquista della anima tedesca.-. ». Hitler ha quindi concluso ammonendo i suoi a non lasciarsi appagare dalla vittoria conseguita, e cancellare dai propri vessilli la parola « vittoria », per sostituirla con la parola « lotta ». G. P. Vivissima irritazione in Austria par la sentenza « sciovinista » di Praga Vienna, 17 notte La condanna dell'austriaco Mayer ad un mese di carcere pronunciata da un Tribunale czecoslovacco perchè il Mayer (cosa ad ogni modo che non 6 stata ben dimostrata) avrebbe profferito in treno parole offensive contro il non più esistente 2S.o reggimento della fanteria imperiale e regia; reggimento che era composto di czechi; ha prodotto in Austria cattivissima impressione. A cominciare dall'organo del cancelliere Schober per finire con quello dell'opposizione socialista, tutti 1 giornali protestano per l'ingiustificabile sentenza elei Tribunale czeco. Ecco quanto scrivono le ufficiosissime « Wiener Neueste Nachrichten »: « Non ci si può togliere l'impressione che il forestiero in Czecoslovaccbia sia esposto a imprevedibili incidenti i quali non fanno apparire raccomandabile di recarsi in territorio czecoslovacco. Un austriaco non riesce a capire simile modo di agire, perchè qui il forestiero ha la più completa libertà; lo prova il fatto che a Vienna esistono una filiale della casa editrice praghese « Orbis » (quella che stampa tutti gli organi del Ministero degli Esteri czecoslovacco e che a Vienna con la filiale provvede «ila edizione dello « Stunde » e dei « Tag », quotidiani politici) e una Agenzia Telegrafica diretta da czechi. Dopo questa sentenza Praga non dovrà meravigiarsi se in Austria si farà strada l'opinione che sia meglio, viaggiando, evitare il territorio czecoslovacco ». La a Reichpost », cattolica, e l'« Arbeiter Zeitung », socialista, ripetono con singolare umanità la stessa cosa. In altre parole la Czecoslomcerita che — come sapete — proporrebbe un boi cottaggio delle merci italiane, col processo sciovinistico finito ieri contro un innocente viaggiatore austriaco corre il rischio di essere boicottata essa stessa. La « Deutseh Oesterrelchische Tages Zeitung », dopo aver constatato che la condotta delle autorità czeche verso gli austriaci diventa ogni giorno più sfacciata e vergognosa, esorta a rap presaglie verso i cittadini czechi che godono in Austria della più cordiale ospitalità.