Le donne nelle professioni

Le donne nelle professioni Le donne nelle professioni o E i - e l f" Il recente Congresso internazlona» le delle donne professioniste ed artiste a Ginevra (Congresso nel quale la delegazione italiana, per merito) specialmente delle dottoresse Castellani, Guidi e Spechel, ha ottenuto uni successo notevolissimo, battendo fi-, nanco le americane per il maggiora, e più organico sviluppo dell'organizzazione) ci offre lo spunto per meditare seriamente su di un argomento a Ginevra appena sfioratoti quello dell'afflusso delle donne nelle professioni liberali. E' noto che, non solo in Italia/ ma in Francia, ma in Inghilterra, nel mondo intero, si è preoccupati della pletora in alcune professioni liberali: troppi avvocati, troppi medici, troppi ingegneri! Se per alcune professioni la donna può avere probabilità di riuscita,, in altre essa va incontro a fallimento sicuro. Vediamo quindi di mettere le famiglie e le giovanetta dinanzi al quadro realistico della routine nelle varie professioni liberali. Per tutte le profesioni gli studi si presentano lunghi, snervanti^ costosi; gli inizi sconfortanti, difficilissimi : necessità quindi per la giovane candidata alla via crucis. professionale di avere una intelligenza solida, non comune e una non comune resistenza fisica. Non che le; donne si rivelino, specie per l'intelligenza, inferiori ai compagni maschi, ma è indubitabile che gli inizi della carriera, per il permanere di pregiudizi, di stati d'animo, specie nelle masse, nettamente ostili, si presentano per esse mollo più difficili che per i loro camerati : cominciano pertanto la lotta per la vita in condizioni di inferiorità, che possono essere migliorate e superate solo da una volontà ferrea e dia uni resistenza morale e fìsica che poche donne, o per natura o in seguito ad una sagace educazione, posseggono. Alla volontà e alla resistenza fìsica; bisogna unire spirito d'iniziativa,senso elevato della dignità personale, nervi a posto, calma e fermezza di fronte agli ostacoli, alle avversa condizioni di ambiente, alle passioni e ai drammi nelle quali e nei quali si percuote ad ogni passo della vita; professionale. Primo punto dunque: selezione e addestramento delle giovanette avviate alle carriere liberali. Secondo punto: scelta delle camere stesse. Le donn« avvocatesse sono in Italia in numero relativamente esiguo: ma, anche in Francia, dove sono numerosissime, poche hanno avuto fortuna come vastità di clientela e come rete di affari, pochissime sono salite in fama od in estimazione particolare per senso pratico e per; doitrina. Potremmo concludere che* quella dell'avvocatura è una professione da sconsigliarsi, in via di massima, alle donne, occorrendo per riuscire in essa attitudini speciali, profondità e acutezza d'ingegno, sicurezza materiale (scorte di denaro), relazioni mondane e d'affari, a prescindere da quella dote che si chiama « vocazione ». Sebbene quella del medico sia (o debba essere) qualche cosa di più di una professione, sia (o debba essere) cioè una vera e propria missione e 6i presenti sotto certi aspetti più ardua e delicata di quella, ad esempio, dell'avvocato, è indubitabile che in essa, specie in certe branche e specializzazioni di essa, la donna riesce meglio ed è gradita, accettissima alla clientela. Per na< tura, per sentimento, per atavismo, le donne sono, direi quasi, predisposte ai compiti dell'assistenza e della cura dei malati, hanno, in genere, una comprensione più diretta e completa delle sofferenze, dei dolori, del male; hanno anche una comprensione più viva, più elevata, più forte e più dolce insieme del valore della vita umana. Il campo delle malattie delle donne e dei bambini sembra destinato a divenire quasi il loro regno; come si addimostrino I Preziose collaboratrici negli Istituti |di igiene, e per tutti i sprvi7i nh. an igiene hanno riferimento. Nel campo della medicina, pertanto, occorrerà guardare soltanto se esiste nelle candidate la vocazione vera e propria: in tal caso il prognostico è favorevole alla riuscita. !brÌ" adattare £EfeJRlone 1he sem|S„ii« ffìSSS alle donne, è quella' !^e a farmacia, sebbene il numero aeue, iarmaciste non sia finora mol to elevato nè in Italia nè all'estero Poca affluenza c'è verso la chiminn* a i a i a i o e e o è a a e è a e a meno ancora, e fortunatamente, verso 1 ingegneria. V ha chi sostiene che il disagio degli ingegneri in Italia non dipende dal loro numero ma da altre e svariate ragioni- ciò non pertanto è opportuno che le donne siano avvertite dei pericoV, che incontrerebbero cosi per la saK perproduzione degli avvocati, come per il disamo degli ingegneri. A che cosa ha mirato questa rapida scorribanda su le possibilità delle donne nel campo delle professioni liberali? A richiamare soprattutto l'attenziorte dell'Associazione Nazionale delle Società e dei Circoli delle donne professioniste e artiste, man mano che si afferma e magsiormente si sviluppa, su le responsabilità e i doveri che alle valorose dirigenti dì essa incombono. E cioè: premurare le famiglie e le giovanette a considerare la necessità di un esame severo sul requisiti e ls attitudini che si richieggono per affrontare l'alea di una professione liberale e... in concorrenza con gli uomini ; selezionare le candidate ed avviarle verso quelle professioni soltanto nelle quali l'espprienzn di quasi un ventennio ha dimostrato che hanno possibilità e probabilità di riuscita. Avremo meno professioniste e mei no... disillusioni, ed anche in questo campo, anzi specialmente in questo rampo, al numero preferiremo la qualità. Quanto alle donne artiste (pittrici scultrici, musicisto, scrittrici^ nnlù da dire (s'intende dai punti di vista economico, sindacale, sociale!). GIACOMO DI GIACOMO.

Persone citate: Castellani, Giacomo Di Giacomo, Guidi

Luoghi citati: Francia, Ginevra, Inghilterra, Italia