Il salvataggio di due pescatori naufraghi

Il salvataggio di due pescatori naufraghi LA CROCIERA DEGLI AVANGUARDISTI Il salvataggio di due pescatori naufraghi Scene della vita di bordo raccontate da un crocierista Dal nostro inviato) Dal . BATTISTI », 13 notte. Due) poveri pescatori benedicono oggi la crociera de) Battisti e il valoroso equipaggio di questa nave. Intani si deve al nostro passaggio al largo del Golfo di Palermo se stamane due nauCraghi che lottav.-.io da ore e ore disperatamente nella più drammatica situazione contro la fatica, contro la violenza delle onde, sono stati salvati, quando ormai non nutrivano se non scarse speranza di salvarsi. Episodio comune in mare e specialmente in mare cattivo, ma che ha preso un colore singolarissimo per Je circostanze in cui si è svolto e soprattutto per gli spettatori d'eccezione che hanno potuto assistervi. Gli Avanguardisti, Infatti, hanno potuto vivere ron ansia le fasi del salvataggio e la loro ardente impazienza è stata lo sprone più simpatico al duro lavoro dei marinai. Alle 7 circa di stamane, mentre il comandante del Battisti, capitano Angelo Sturlese era sulla plancia per controllare la posizione della nave ed anzi discuteva con il primo ufficiale macchinista sulle possibilità di guadagnare un po' di tempo sull'orario previsto e giungere prima a Palermo, ìia scorto al largo, a dritta e molto fluori rotta, un punto scuro che non ha mancato di attrarre la sua attenzione. Sulle prime ha creduto trat,tarsi del periscopio di un sommergibile e ha dato l'ordine relativo per rimanere più al largo possibile dall'unita da guerra, forse in esercitazione; ma ben presto guardando meglio col cannocchiale, ha visto che si trattava di ben altro. Due uomini, naufraghi dì certo, in piedi su un rottame idi barca, agitavano disperatamente uno straccio bianco nella speranza di sturare l'attenzione dell'equipaggio. Dato ordine di fermare le macchine, Immediatamente il capitano Sturlese chiamava al poeto di manovra la ciurma di una lancia di salvataggio e questa in tre. minuti, con una sveltezza che fa davvero onore ai marinai Italiani, sfilando sui paranchi, lera armata e pronta a scendere in acqua. Il mare era agitato, il cielo molto scuro e una pioggia fina ma insistente rendeva ancor più grigio il (quadro. Allorché la barca cominciava a calare, un marinaio, in seguito ad una scossa più violenta delle altre subita dalla nave, che essendo alla cappa non opponeva alle onde la resistenza della sua velocità, ha perduto l'equilibrio ed è caduto in mare. Un fischio lungo e stridente ha avvertito tutto l'equipaggio del nuovo episodio ed al naufrago sono stati lanciati dei salvagente che egli è stato svelto ad afferrare. Senonchè, tendendo la corrente a trascinarlo verso le eliche ancora in moto, il marinaio con grande presenza di spirito ha lasciato il salvagente e si è messo a nuotare al largo. Intanto la scialuppa toccava 11 mare. A furia di remi la ciurma l'ha diretta verso i naufraghi che ormai tanto erano stanchi, che non potevano più neanche fare t segnali e giacevano nel fondo della scialuppa semicapovolta. Infatti il comandante aveva dato ordine di correre a salvare prima loro e solo dopo il marinaio caduto che, sebberie si fosse fratturaIto una spalla, si trovava in minor pericolo. Con manovra felice la barca del ■Battisti ha accostato il legno dei due pescatori e, dopo aver preso a bordo i naufraghi, ha raccolto ili marinaio che era caduto in mare. Questi si chiama Antonino Ercolani, Gli Avanguardisti in folla alle murate applaudivano con grande entusiasmo. Quando poi sollevata la. lancia sui paranchi il capitano Sturlese (omo nimo del comandante della nave, il quale aveva comandato la manovra) ha posto piede sulla tolda, un altro grande .applauso l'ha salutato. Intanto i due naufraghi che apparivano al l'estremo delle loro forze, venivano trasportati in infermeria e amorosa' mente curati. La navigazione prosegue. c II mulinello » Hanno «consegnato», perchè si arrampicava abusivamente sull'albero di trinchetto, un avanguardista. Arrampicarsi sull'albero di trinchetto non è proibito, ma bisogna farlo ad ore de ime: -darsi a un simile sport alle un dici 41 sera, infatti, non sembra molto conveniente. Per questo il ragazzo ha avuto la sua brava consegna e, al lora. per paura di dover rimanere a bordo durante la sosta della nave al primo scalo che avrebbe fatto, ha pre gato me di impostargli una lettera per la sua mamma, dopo averla messa in busta e debitamente affrancata.- Piacevole incarico, ma imbarazzante perchè si tratta di una lettera cosi deliziosa che non so fare a meno dì compiere Un'indiscrezione : riprodurla. «Carissima mamma, sono-finalmen te In' crociera e ci sto veramente bene Come' vedi, ti scrivo una lettera abbastanza lunga per darti tutte le notizie che possono interessarti. A bordo ci fono anche dei giornalisti incaricati di scrivere articoli sulla vita che trascorriamo qui, ma ti confesso francamente che non mi fido: sono gli unici personaggi che stanno dalla mattina alla «era vestiti di tutto punto e, tra l'altro, U loro abito borghese mi sembra abbastanza buffo. Dunque, le mie no tizie te le dò io; cosi non hai bisogno di leggere il giornale. « Anzitutto, io non soffro il mal di mare. Del resto, sembra proprio di camminare sull'olio e la navigazione ei svolge perfettamente tranquilla. Solo oggi abbiamo creduto per un momento che sopravvenisse qualcosa a movimentarla, ma' è stato un falso allarme. Verso mezzogiorno, infatti, mentre si alzava un po' di vento, si cono uditi dei cupi boati che provenivano dalle profondità del vapore. Noi Inesperti di navigazione abbiamo fatto ogni congettura, non ultima quella che fossero le strutture della nave a cigolare sotto l'urto del vento e contro l'ostacolo delle onde. Ti confesso che lio pensato alla faccenda e alle conse guenze che avrebbe potuto produrre con la più completa tranquillità: do po tutto, se pure il nostro viaggio of Ire molti svaghi, non è una buona ra Rione per rinunziare alle gioie e alle emozioni dell'Imprevisto. Dunque, i rumori continuavano. — Che sarà mai? — Un marinaio mi ha risposto: — E' 11 mulinello. « Di preciso ne sapevo quanto prima, ma per la certa qua; parentela che la parola aveva col mulino e, a sua voi ta, il mulino col vento; per la stretta relazione, infine, che c'è fra quest'ut timo e la tempesta, ho creduto proprio che l'espressione misteriosa annunziasse almeno l'uragano. Così poco esperto come sono di roba marinara, mi è sembrato opportuno far subito sfoggio della nuova cognizione appresa e ho annunziato ai miei compagni: — Si avvicina il mulinello. — Cosi, senza altre spiegazioni. Più tardi ho saputo d'aver preso, invece, un granchio. Non si trattava, infatti, d! boati forieri di imminente tempesta, bensì di qualche cosa più tranquilla : 1 macchinisti che buttuvano via la cenere delle caldaie .adoperando appunto 11 «mulinello» detto, in termine tecnico, V crompton •. E' stata una dlusione. « Adesso, però, prima che mi ci rpeschino o, meglio, prima che sia ia pescare un altro granchio del genere, iT- [tasserà del tempo. Mi son datd'attorno, infatti, per formarmi d'urgenza una buona scorta di cognizionmarinare e, con l'aiuto dei marinadel « Battisti » che sono molto gentilnon è stato difficile, in breve ho appreso moltissime cose e, per dartqualche esempio, posso dirti subito chcon una corda si può fare il « pieddi pollo semplice », la « coda di gato i>, la « bocca di lupo » e tutte questcose non sono misteriosissime perchsi tratta semplicemente di nodi. Macon la stessa corda si può « imbragaruna botte a lentìa », si può fissare u« birro », si può fare la « cucitura deila gassa di un paranco ». Ti risparmio finalmente le spiegazioni che concernono la randa, il bompresso e lmandolette. Del resto, trattandosi dnodi, è meglio passare oltre perchè nodi, poi, bisognerebbe scioglierli. » Dopo tre giorni di navigazione, csiamo finalmente messi e posto tuttNon che sia stata una cosa difficilema certo ha richiesto un po' di tempo. Nella mia branda mi trovo benissimo e se vuoi sapere il mio indirizzpreciso, l'indirizzo, cer essere più esatto, interno, te lo dò subito: « batteria di prua, sottoponte numero cinque »Sembra una cosa piuttosto complicata ed invece è semplicissima. Quantalla parola batteria, non ti preoccupare: si chiama cosi, ma non ci sonI cannoni. « A bordo la vita scorre molto semplice. Abbiamo un orario che si devosservare con molto scrupolo e, quanto al resto, la maggiore libertà, lo nho già approfittato per visitare in lungo e in largo la nave: ho girato perfino in mezzo alle macchine, dopaver fatto una punta nella stiva. Mla visita più interessante è stata quella della cambusa, anche perchè quando l'ho compiuta avevo un appetitformidabile che mi faceva osservare depositi di generi alimentari con imigliore ottimismo. Per pbter dire dconoscere bene la nave, ormai non mi resta che arrampicarmi sugli alberi, e siccome ciò credo sia proibito, mavventurerò stasera, col favore debuio, in tale esplorazione. Te ne parlerò, dunque, in una successiva lettera. « Oggi mi sono attaccato due bottoni: I casi sono, come 1 bottoni, dueo tu 11 avevi cuciti male, o sono ingrassato tutto in una volta. Fatto stche li ho visti saltare allegramentvia. Un mio compagno, veterano delle altre crociere, mi ha detto che la faccenda del bottoni che saltano è comune: ha soggiunto anzi che al termine del viaggio avrò finito anch'io pedoverli assicurare di nuovo tutti. Euna prospettiva molto consolante, da mettere in contrasto però con quello che mi diceva il tenente della mia centuria e cioè che lui, in crocieraper ,1' moltn lavoro che ha, finisce sempre per dimagrire. Se Invece fossavanguardista... Radiotelegramml gratis «Al console generale Umberto Chiappe, che comanda la crociera, è venuta oggi una, bellissima idea: ci dà la franchigia telegrafica per comunicarcon le nostre famiglie a mezzo della radio. Anch'io, dunque, ti radiotelegraferò e mi figuro già l'emozione tuquando riceverai il messaggio. Siccome, però, bisogna avere qualcosa dmolto importante da comunicare, io chiederò quando è stata fissata l'apertura delle scuole. Non è una cosa moto importante, ma dal punto di vistdel comandante, può darsi che lo sia"Questa notte i miei compagni mhanno fatto vari! scherzi. Prima dtutto, ho trovato il <■ sacco a letto »cosa sia questo gioco, fattelo spiegardal papà che ha fatto il militare e lsa di certo. Poi, sul più bello del sonno, mi hanno svegliato ficcandomsotto le lenzuola una spazzola. Io, pel'uno scherzo e per l'altro, non me lsono presa troppo, dato che, ad esem pio, della spazzola avevo proprio bsogno. Tu sai, infatti, che ho dimenìcata a casa quella per le scarpe. Anzaddirittura, la notte prossima dormircon un occhio solo nella speranza chmi facciano un altro scherzo, metten domi sotto le lenzuola anche una sctola dì lucido. « A Napoli, durante la breve sostdi questa mattina, ho potuto vederdelle cose interessanti e, tra di essl'o aquarium ». In complesso la crocira si rivela bellissima perchè, se pura piccole dosi, ci consente di esplorre tutte le coste dell'Italia. Fare il gro della Penisola in quindici giorni visitare le principali città di marnon è combinazione che capita moltspesso. A Napoli c'è stata anche unnovità suggestiva : una colazione « secco » consumata dopo lo sbarco, penon aver la noia di dover tornare, mezzogiorno, a bordo: la colazionera buona e sopratutto c'era parechio appetito per condimento. « Ad ogni modo, bisogna dire subitche la parte più interessante del viaggio rimane la navigazione. Sai, mamma, si può sbrigliare come si vuole lfantasia e sognare ad occhi apertOra stiamo navigando, dopo aver lsciato Napoli, verso Palermo. Diconche è una città meravigliosa; tuttaviguardando la chiglia della nave che prua fende le acque e guardando lontano l'orizzonte che non rivela se nouna distesa Immensa di mare, si pubenissimo pensare d'essere in rottaddirittura verso l'India misteriosa. allora saltano fuori gli eroi di EmiliSalgari, Sandokan e Yanez. A propsito di Salgari, ricorda a mio cuginche mi faccia trovare, per quando rtorno, tutti i libri che gli ho prestatQuando suona la tromba del rancio * Davvero ballo è stato quando, nele prime ore di navigazione, ci siamtrovati insieme avanguardisti di tute le pare d'Italia. Ognuno voleva palare il proprio dialetto e finivamo penon comprenderci più. Ad opni modè consolante il fatto che la tromba drancio continua., a suonare in italino: cosi la comprendono tutti. Anzè una tromba cosi facile che qualchavanguardista finisce addirittura pesentirli mezz'ora prima che suoni. - ,. , . «Questo ti dimostra che si mangi«. W£££F^WB& eco1una razione di vino e con acqua minrale a volontà, ha. sera, poi, la cencomprende su per giù le stesse portatcon la differenza che il giovedì e ldomenica viene aggiunto il dolce. Jnon faccio per vantarmi, ma a cassi mangia peggio. ■ Anche la faccenda del corredo spresenta bene. Io credevo che fossuna difficoltà lavare la biancheriainvece, ho messo in pratica unma, .. idea abbastanza geniale. Siccome neSn^Pifflhà^ tina Piseina, «gprovvisataip copertadove si diguazza a tutt'andare e ci sdiverte un mondo, io mi ci butto dentro indossando la biancheria da lavare e cosi prendo due piccioni con unfava. Il mio maestro elementare direbbe: l'utile e il dilettevole. « Basta, ti mando tanti baci ». Segue la Arma. MINO COLETTI,

Luoghi citati: India, Italia, Napoli, Palermo