Trionfale giornata dell' ala italiana al Convegno internazionale di Bucarest

Trionfale giornata dell' ala italiana al Convegno internazionale di Bucarest Trionfale giornata dell' ala italiana al Convegno internazionale di Bucarest (Dal nostro Inviato) Bucarest, 15 mattino. Mentre telegrafiamo, aeroplani da •bombardamento romeni scaricano Quintali di dinamite su un piccolo villaggio, costruito apposta per essere distrutto, al margine estremo dell'aeroporto Baneasa. Le fiamme innalzante dalle fumanti macerie confondono i loro bagliori con guellt vivissimi del tramonto, un tramonto di fuoco che succede ad una giornata arroventata dal sole implacabile. Forse è appunto per l'insistenza di questo sole abbacinante che l francesi hanno chiesto e hanno ottenuto di rimandare la loro esibizione, che doveva avvenire dopo la nostra, all'ultimo numero del programma. Intrecciando i voli del loro bimotori a guellt dei velivoli jugoslavi. Folla spettacolosa Riprendiamo la cronaca da. principio, cioè da questa mattina. La giornata aviatoria è appunto incominciata alle 10, ora in cui tutti gli oppa reccht si sono disposti in linea sul campo per essere passali in rivi-ita dal sovrani, il campo di Baneasa è situato assai vicino alla città, alla quale i unito da grandi viali flanehegaiati da splendide ville. Innumerevoli automobili e sontuose carrozze, tutte trainate da due cavalli come qui si ina, hanno riversato per ore e ore una folla immensa all'aeroporto, dove si ■ è data convegno una gran parte della cittadinanza di Bucarest e tutta l'aristocrazia della capitale. Fra il pubblico, un'infinità di signore elegantissime, parigine dalla punta delle scarpe al Uggeri cappelli di paglia, tutte di una squisita femminilità nel gusto del trucco sapiente e nella gentilezza spontanea e cortese del modi. Un'attrice di grandi speranze, ma '61 ancora più grande bellezza, mi ha detto, mentre si taceva accendere la sigaretta: — Come dovete essere orgoglioso, voi, di essere italiano I E difattl lo siamo. In pieno. Da alcuni giorni, in Ungheria, in Bulga ria, e qui. in Romania, non si parla che di aviatori Italiani, e oggi finalmente e la grande giornata della nostra aviazione. Questa magnifica ero etera delle nove ali tricolori ha- creato à poco a poco uno stato d'animo e un'atmosfera dentro la quale si sente Olà Vlmminenza del trionfo. Tra la lolla spiccano i colori delle divise dei piloti stranieri, che l'attesa della prova rende piuttosto nervosi e irrequieti. I nostri aviatori non perdono d'oc ehlo U tenente colonnello Fougler, e l'assurra nidiata di aquilotti, tutta radunata intorno a lui, attira l'attenzione generale. Sono questi giovinetti an Che ammirati per ti senso di serena baldanza che si sprigiona dalle loro agiti persone e per la chiara medìtertane* trasparenza del loro sguardo R eapUano polacco conte Los} prende sottobraccio il colonnello Mora, eroe nazionale romeno ed ora qui rapprebinante detta Fiat, e gli dice, accennando al nostri piloti: — Gli aviatori italiani sono mab*l*et. La giornata, insomma, comincia, prima ancora che le nostre macchine ti alzino nel cielo, con un successo di piena unanime simpatia. Poi verrà ti resto. L'arrivo dei Sovrani Alle 10,30 due squadriglie romene, provenienti da Jasstclut e Galatz, e partecipanti alla Coppa Militare riserbata al soli piloti nazionali, arrivano sul campo, ne prendono dall'alto alcune fotografie e con altri apparecchi the si sono alzati in volo, e cioè con tacroplanl da caccia, da ricognizione e da bombardamento, iniziano I primi numeri delVimponente prò 'orammo con riuscitissime evoluzioni tehe mettono in evidenza i grandi e rapidi progressi compiuti In pochissimo tempo dall'aviazione romena. La mattinata è tutta dedicata a loro, che Sri sono anche. cimentati in due interessantissime corse: quella intitolata txl nome dell'eroico aviatore Zorlleano 'e quella di *Les Vielles Tiges>, alla quale hanno partecipato i pionieri dell'aviazione romena. Sul campo è arrivato intanto il Prin tipe Mcola. che precede di pochi mi liuti il Re Carol, il quale accompagna sulla sua automobile, che egli stesso guida, la Regina Maria. Mentre la ìnutica intona l'inno nazionale, il Re ls la Regina salutano affabilmente le nutoriti presenti, fra le quali tutto il Korpo diplomatico. Il Re stringe con molta cordialità la mano al Ministro 'd'Italia, S. E. Preziosi, poi sale sul palco che si affaccia, sormontato da 'grandi ombrelloni, sul campo. Egli si tolge verso la folla che applaude e eaiuta portando la mano alla visiera, ìl Re e il Principe Nicola indossano la nuova uniforme dell'Aviazione ro mena, che per la foggia e ti colore è assolutamente simile alla nostra. Nel cielo si svolge intanto un combattimento: tre apparecchi da bombardamento sono stati attaccati da tre caccia. Ad un certo punto uno dei Velivoli da bombardamento è colpito k dall'aeroplano viene lancialo In segno di resa un paracadute al quale è attaccato un fantoccia. 1 Sovrani, dopo essersi interessati all'azione, lasciane il palco e in automobile attraversano il campo, recandosi a visitare gli apparecchi e i piloti concorrenti. La prima, visita è ri nervata agli aviatori italiani, il comandante della squadriglia del caccia presenta uno ad uno al Re, alla Regina e al Principe i suol piloti. I Sovrani stringono la mano ad ognuno te anche a noi giornalisti che siamo presenti al simpatico episodio. La Regina Maria chiede il nome degli apparecchi e voi esclama: — Teulours Flati L'augusta signora 'dice ancora, in Perfetto inglese, alcune frasi di congratulazione all'addetto navale italiano che l'accompagna, mentre ti Re e U Principe si occupano degli apparecjahl, non dimenticando il nostro fidaUsstmo « Caproni », accanto al quale ti trova U lenente colonnello Ferrane. Sotto una lunghissima tenda sormontata da una infinità di bandiere Velie nazioni concorrenti sono state Imbandite le mense, alle quali preti- dpno posto alcune centinaia di invitali. Al tavolo centrale seguono i So vranl con tulli i Ministri romeni e stranieri e con l comandanti di tutte le Missioni aeronautiche, il banchetto si svolge rapidamente e alle frutta, invece di discorsi, vengono distribuite decorazioni a tutti gli aviatori giunti in volo a Bucarest, compresi i nostri ufficiali e motoristi. Neppure noi giornalisti, che ci facciamo belli con le penne del pavone, veniamo dimenticati. ta colazione dura un'ora, poi si esce nuovamente dall'ombra della tenda sul campo folgoralo dal sole, l primi numeri del programma sono ancora riservali agli aviatori romeni, e il tenente Stefanescu con apparecchio « Zamflrescu » di produzione nazionale si produce con ardile acrobazie. Contemporaneamente si aprono nel cielo due candidi paracadute al quali il sole conferisce la trasparenza e la soffice leggerezza di una nuvola. A uno di essi è appeso lo specialista Aruncari, che durante la discesa compie esercitazioni al trapezio; all'altro è attaccata una giovane e coraggiosa signorina, impiegata postale, che per la prima, volta prova l'emozione di marciare sotto l'ombrello a mille metri d'altezza. 1 due paracadutisti discendono dolcemente sul campo, e la signorina, sull'automobile che l'ha rac colta non appena messo piede a terra, compie un giro d'onore davanti al pubblico, sorridendo ai cenni di saluto che dal loro palco le invianoI Sovrani. Diciotto apparecchi romeni scrivononel cielo, fra gli applausi del pubblico, le iniziali del nome di He Carol.«Italia, Italia! » Ora è la volta degli italiani, che, come ho detto, hanno preso con sportiva cavalleria il posto designalo dal programma ai francesi, i quali prefe riscono attendere che il sole insistente e accecante sia disceso all'orizzonte. Prima che l nostri « CI?. 20 Fiat » si alzino in volo arriva sul campo l'Infante di Spagna, giunto in volo a Bucarest. L'attesa esibizione dei nostri piloti mette in orgasmo la folla enorme, che esce dalle tende sotto le quali si era rifugiata pigiandosi contro lo steccato che chiude l'aeroporto. Da tulle le parti si ode un grido solo-, « Italia! Italia!». L'attesa si fa feb brlle-. anche nel palco reale i Sovrani e le autorità si sono alzali in piedi. Finalmente ecco nel cielo le nostre belle ali tricolori. Sul nove caccia si trovano tutti i piloti partecipanti della crociera, tranne il tenente Reglierl, che per una leggera indisposizione è stato sostituito dal sergente di riserva De Giorgi, di Alessandria. La nostra sauadrlalia non ha a sua disposizione che trenta minuti il tempo ed è un vero peccato. 1 nostri audaci aquilotti però saprannousufruire anche dell'attimo, acceleran do in modo meraviglioso le evoluzioni, senza sacrificarne una. L'applauso della folla diventi addirittura frenetico non appena le macchine che sono andate in un angolo del campo si avvicinano rombando alle tribune. La squadriglia avanza divisa in tre triangoli, uno incastrato nell'altro e passa come un soffio sulle tribune per tornare un attimo dopo, in perfetta formazione di colonna di pattuglia. Le ali passano sul pubblico come un grande telone giallo, senza uno strappo, trasportato vertiginosamente da una raffica di vento. L'impressione di questa apparizione non è ancora finita che riecco i nostri velivoli nella formazione cosi detta della cicogna. Ed in questa formazione, compiuto un rapido dietro-front, la squadriglia arriva sttl rovescio del palco reale e compie simultaneamente un looping. Gli apparecchi, eseguite la aran volatasi rimettono sulla stessa linea di volo per tornare immediatamente indietro e ripetere l'esercizio in linea. Il pubblico, questo pubblico così alieno dagli applausi, applaude fragorosamente con un entusiasmo senza fine. II plauso di Re Carol ai piloti italianiA questo punto il tenente colonnello Fougier e il tenente Moscatelli si alzano altissimi nel cielo per lasciare Ubero il campo ai sette sergenti e per vigilarli dall'alto. Cosi sorvegliati, i sette diavoli dell'aria freneranno la loro audacia. Le migliaia di spettatori diventano addirittura frementi. La squadriglia inizia subito una nuova esibizione salendo in una vertiginosa campana al vertice della quale ogni macchina si abbandona a foglia morta o a capofitto con' un voluto e spettacoloso disordine. Sembra che ognuno non pensi che a sé stesso, senza badare alle alt degli altri che lo sfiorano, alle altre sei eliche che lo mordono nei fianchi e nella coda un ohi prolun gaio si ta sentire nel pubblico: è l'identica esclamazione che accoglie la fine di un abbagliante fuoco di artifì ciò. Ma non c'è tempo da perdere. Subito gli apparecchi si mettono in fila indiana e descrivono con dei looping successivi proprio in mezzo del campo una grande ruota, dopo la quale, come presi da frenesia, si sparpagliano intrecciando un numero spettacoloso di capriole. Il pubblico è completamente soggiogato. I nostri apparecchi vanno ora a discendere sul campo di Piperà. Il Re, che ha seguito con viva emozione la esibizione degli italiani, stringe calorosamente la mano al nostro Ministro, e ordina personalmente di suonare in onore del nostri piloti la Marcia Reale.II Primo Ministro Manlu esclama con voce commossa — come si vede che Roma e eternai Salgono quindi ntl ciclo tre apparecchi polacchi che si fanno moltissimo ammirare; poi i potenti bimotori francesi prendono con lenta maestosità il cielo in compagnia dei velivoli jugoslavi e ceco-slovacchi. La magnifica giornata, che segna una nostra indimenticabile affermazio ne, termina con n-bombardamento del villaggio da parte, degli apparecchi romeni, te nostre ali hanno oggi circonfuso di una nuova aureola il nome lu minoso d'Italia. ERNESTO QUADRONE.

Persone citate: De Giorgi, Mora, Moscatelli, Prin, Principe Nicola, Re Carol, Stefanescu, Uggeri