L'espulsione dalla Francia del famoso editore americano Hearst

L'espulsione dalla Francia del famoso editore americano Hearst Il furto dei documenti al Quai d'Orsay L'espulsione dalla Francia del famoso editore americano Hearst Parigi, 2 notte. Il signor Hearst, il 'noto editore di giornali americani, è slato espulso uaiiu arancia. il decretu, preso dal Ministro degli Interni, gli e slato notilicato ieri, nel gTande albergo del Quartiere dei Campi Elisi, ove egli era sceso, proveniente da Londra, iscrivendosi sotto un noma die non era il suo. I funzionari della Udrete Generale, nel comunicargli il provvedimento 'preso a suo carico, lo avevano infoi1-.inaio che egli avrebbe potuto rimanete in Francia per qualche tempo se lo avesse desideralo, niu che la sua condotta sarebbe stata sorvegliala. Il signor Hoarst preieri non approfittare di questa concessione e ieri sera stessa ripartiva per Londra. Il nome del signor Hearst era stato pronunziato due anni or sono, a proposito della pubblicazione avvenuta nei giornali da lui controllali di un importante documento, che non avrebbe dovuto uscire dal Quai d'Orsay: il progetto di accordo navale francobriianuieo. 11 documento era stato preso nell'ufficio del Ministero degli Esteri dal giornalista francese Deiaplanque, agli stipendi del Sindacato della stampa gialla, e da lui comunicato al giornalista americano Horan, uno dei corrispoudeht' dei giornali di Hearst, che si affrettò a telegrafarlo a New York. La pubblicazione di questo progetto mandò a monte l'Accordo navale e l'Intesa Cordiale. Per evitare l'espulsione da cui sarebbe stato colpito, Horan lasciò Parigi per il Belgio, mentre un procedimento veniva iniziato contro il Delaplanque. Nel frattempo il Quai d'Orsay apriva un'inchiesta per accertare a chi incombesse la responsabilità del ..l'avvenuta pubblicazione del docu-'niento segreto. Di questa venne incorpatO un giovane addetto ali Ufficio Stampa, il signor De Noblet, il quale da un Consiglio di disciplina venne sospeso dalle sue funzioni. Il Do No-lblet, forte della sua innocenza, non accettò questa decisione e si rivolse |ai .Tribunali. Il signor Leger, diretto- S.ÌJS1 iJ.abi,,wetÌ?oMd«ol4„Minlstro desli:Esteri, da lui messo in causa, venne;coperto dal signor Briand. e la cosa[non ebbe seguito Ma una recente pubblicazione del- l'Action Francaise, suffragata da una documentazione completo, ha messo ih piena luce la parte che Hearst aveva sostenuto In questa faccendn, mo strando nel modo pili evidente che Sraveva" favorito "fi puhbHcazimie-di quell'importante documento diplo- matico confidenziale. A ciò si deve certamente attribuire la causa della sua espulsione, più che alle campa- gne violentissime che egli ha sempre condotto contro la Francia e che ave- ;va accentuato in questi ultimi tempi, jparticolarmente per quello che concerne la revisione dei Trattati. Un comunicato delln Presidenza del Consiglio, diramato stasera, conferma che l'espulsione del signor William Radolph Hearst, presa in esecuzione di un decreto del Presidente del Consiglio e Ministro dell'Interno, ha per Origine la parte rappresentata due anrìi'-fsr dbl signor Hearst nella sottra«loriè"-nella pubblicazione dl un documento segreto relativo ai negoziati navali. .quel che c'era da veuere»;Londra, 3 notte. E* con vivissimo stupore che il pubblico londinese ha appreso oggi dalle edizioni vespertine dei giornali l'energica azione intrapresa dal Governo francese per porre termine al soggior no in Francia del milionario proprietario di giornali di oltre Oceano, William Randolph Hearst L'annunzio dell'espulsione era stato diffuso a Londra dalle Agenzìe, e grande folla di cronisti attendeva'or-|i alla stazione dl Victoria l'arrivo dell'espulso. Hearst però, scendendo <la] treno, si è rifiutato di fare dichia- razioni, ma ha convocato per la fine del pomeriggio al suo «albergo i rappresentanti dei giornali londinesi per comunicare loro impressioni e commenti sulla sgradevole avventura. Tali impressioni sono riassunte in forma agrodolce In una divertente e pungente dichiarazione dattilografata e portante la firma autografa di Hearst, che quest'ultimo ha comunicato in serata al giornali. Vale la pena di riprodurla Integralmente. Essa dica: .«Non posso lamentarmi delle autorità francesi. I funzionari sono stati estremamente cortesi. Mi hanno detto che ero un nemico della Francia e che ili mia presenza tra i francesi costituiva un pericolo e cosi mi hanno dato la sensazione di essere una persona molto Importante. Mi hanno poi dettn che potevo rimanere ancora qualche poco in Francia qualora lo desiderassi e che avrebbero assunto il rischio dl qualche disastroso evento per la Repubblica. Senonchè io dissi a questo ?unto al funzionari che non desidnrao assumere la responsabiliia di porre, a repentaglio la sicurezza della gronde Nazione francese, ma che, come l'America l'aveva salvala una volta durante la guerra, io intendevo salvarla una seconda volta partendo alla svelta ». «D'altra parte — continua la dichiarazione — mi trovavo nella situazione dl quell'uomo al quale era stato detto che stava per diventare cieco e aveva risposto che non aveva nulla da dolersi poiché ormai aveva visto tutto anello che vi era da vedere. Ho infatti visto tutto In Francia, incluse alcune interessantissime rappresentazioni governative. Ho chiesto allora agli emissari dell'on. Tardleu dl esprimere al Presidente del Consiglio la mia Immensa ammirazione per la sua stupefacente oculatezza nel proteggere la Francia da qualsiasi pericolo di invasione, e ci siamo separati con la pici elaborata cortesia. Tutto l'incidente è stato un tantino insensato, ma di puro stile francese. La causa della tensione del rapporti, per usare appropriati termini diplomatici, e stata la pubblicazione del Trattato segreto anglo-francese, avvenuta duo anni or sono sul giornali Hearst. Tale pubblicazione mise a rumore il campo diplomatico e ruppe le uova in qualche paniere. AI tempo stesso informo il Subblico americano. Evidentemente il overno francese ebbe pienamente ragione dl rivolgerò contro dl ine 1 suol attacchi, ma completamente torto nella sua azione contro Horan, il quale non era altri che 11 mio agente ». • Io penso ciò non di meno — conclude Hearst — che l'atteggiamento assunto dalla stampa Henrst contro l'Ingresso degli Stati Uniti nella Lega «Ielle Nazioni e cosi pure in qualsiasi Patto protettivo che potrebbe coinvolgere gli Stati Uniti nelle vertenze fra Potenze europeo* sia la cau*a princi pale dell'espulsione. Può anche essere che vi sia stata n. Parirri un no' di irritazione per II fatto che 1 miei giornali In diverse occasioni hanno sostenuto che la Francia, divenuta ora la Nazione plft ricca del mondo, unirebbe usare parte del versamenti delle ri- parazlonl tedesche per pagare 1 suol onesti delilli all'America. Specialmenìe perche senza l'aiuto dell'America la Francia starebbe oggi pagando indennità in luogo dì incassarle. Se l'essere un incompetente giornalista, e un leale americano la di un uomo una persona non grata alla Francia, posso sopportare la situazione senza perdere affatto 11 mio sonno. In realtà tutta questa faccenda, ini ricorda soltanto l'ani'" to del giovincello effeminato il quale. recatosi a visitare la sua flemma, la trovò nelle braccia di un altro giovi notto. L'effeminato giovincello penetrò nella sala d'ingresso della dimora della sua fiamma, s'impadronì del parapioggia del suo fortunato rivale e lo spezzò esclamando: » Ora vi auguro che piova! ». Perchè la politica francese di «rivincita» sia coronata da un completo successo è necessario che piova ». bgmdtdm