II processo dei terroristi a Trieste

II processo dei terroristi a Trieste II processo dei terroristi a Trieste L'impressionante catena di delitti; 31 mancati omicidi, 13 omicidi, 18 incendi di scuole, 8 attentati terroristici a 4 attentati di spionaggio. (Dal nostro inviato) Trieste, 1 mattino. «Processo storico» viene definito qui il dibattimento Che sta per inibiarsi, fra l'attesa e l'interesse più vivo di questa popolazione. E, in effetto,- la tragica vicenda esce dai confini consueti alle comuni viccnue giudiziarie. Ne esce per un complesso di ragioni che trovano nella materia processuale il loro pieno risulto. Non è un episodio di isolala ed occasionale criminalità quello che il Tribunale speciale dovrà giudicare e punire, ma è una lunga, impressionante catena di crimini: ben 99 delitti, consumati tu questi ultimi quattro anni nella Venezia Giulia, e fra i quali i maggiori e più deprecabili sono i seguenti: 31 aggressioni a mano armata e rilanciti omicidi di fascisti, militi e carabiniori: 13 omicidi: 18 incendi di scuole, di asili e di depositi militari; 8 attentati terroristici e 4 attentati di spionaggio. Con questa, una più dolorosa constatazione: non si tratta di delitti individuali, nemmeno di una catena di delitti individuali, ma di una sciagurata, vasta organizzazione di strage contro tutto ciò che fosse di più ita» liano In questa provincia redenta.Non basta: per confessione di alcuni degli stessi imputati, l'associazione politica ordinatrice ed esecutrice det misfatti, negli attentati contro le espressioni più sacre dello Stato e della Nazione italiana, era alimentata! con larghezza di mezzi da oltre eoafine. Contro l'Integriti dillo Stato E' evidente, dopo questi riitevi a constatazioni, che trovano la loro ir* refutabile documentazione nella sentenza della commissione istruttoria' del Tribunale Speciale, che il pensiero delittuoso della sinistra associazione era diretto contro l'integrità delloi Stato italiano. Gli affiliati all'organizzazione ave» vano giurato di battersi per togliere la Venezia Giulia all'Italia ed otte» nenie l'unione alla Jugoslavia. E ai' questo programma di attentare alla Nazione italiana nella sua sacra' unità essi sono rimasti ligi, insistendovi per più tempo con assenza dil scrupoli e con crudeltà infinita. I loroj sistemi el la loro propaganda erano l'o dio per l'odio, la violenza, il terrore, e* per staccare dalla compagine italiana lai provincia che più di recente ha sofferto per mantenersi italiana sotto,' lo straniero, essi hanno applicato questo sistema e questo metodo:! hanno seminato il terrore. Le popò» lazioni giuliane si sentono ora sicure e attendono fiduciose al loro lavoro.- E' un'altra triste èra che si chiude per loro, che nel pensiero dt queste popolazioni il truce e san-» guinoso periodo che ha coincisa) con le violenze degli attuali giudicabili non è che l'ultimo atto dell damma che gli italiani di questa! regione sono venuti vivendo da oltra mezzo secolo in qua. Per i cittadini1 della Venezia Giulia, l'attività- dell terroristi oriunasci si Innesta infatti direttamente ai periodi della storiai ' passata che- vide gli abitanti dt queste terre difendere col sangue) l'italianità del loro paese, perchè es» so fosse conservato all'Italia, quando il fato l'avrebbe qui portata pei} sempre. 18 Imputati davanti al gìùdtoi E' in questa atmosfera che si inizisi oggi il complesso dibattimento din» nanzl al Tribunale Speciale per lai difesa dello Stato, il quale, per la' quarta volta, si trasferisce nel luogo dove avvennero i fatti che hanno originato il processo. Il trasferimento} richiesto dal Pubblico Ministero ed accordato dal Presidente trova le sue giuste ragioni non soltanto nel eia» more dell'allarme suscitato dai cri* mini ma nell'opportunità che il Tri* bunale svolga la sua opera e pronunzi il suo giudizio nello stesso, ambiente dove i delitti furono consta mati. Ottantasette furono i coinvolti nell'istruttoria per l'attività dei terroristi orinnastici. Ma va notato 'su» bito che in questa sede eccezionale saranno giudicati solo una parte dil essi. Gli altri compariranno dinanzi al Tribunale Speciale nella sua sede! normale, a Roma. Degli 87 incolpati* undici vennero prosciolti con varia motivazioni dalla sentenza della! commissione istruttoria: uno è deceduto e 27 sono latitanti. Degli altri, solo 18 compariranno oggi dinnanzi ai giudici. Essi sono: Milos Zvonimiro, Bidò» vec Ferdinando, Pertot Miroslavo, Va*» lentich Francesco, Stoka Vladimiro, Obac Giovanni, Zahar Mario, Kosmad Giuseppe, Marussicli Francesco, Sìrkal Leopoldo, Cac Lorenzo, Rupe! Carlo, Kosmac Nicolò, Spangher Luigi, Bevk Slavko, Korze Solla, Manfreda Andrea! e Kosmac Cirillo. Tutti questi diciotto imputati, tra ] quali è una donna, la trentaduenne Sofia Korze, sposata a Ilario Franco» skin, e già abitante a Gorizia, sono detenuti. Essi appaionq come i m.ag» giori responsabili della organizzazio» ne anti-italiana e terroristica. Da Roma, ove erano stati tradotti per lai necessità dell'istruttoria, essi sono stati condotti in questi giorni a Trieste, in traduzione straordinaria, e rinchiu» si alle carceri del Coroneo, attigue al Palazzo di Giustizia, ove si svolge» ranno le udienze. La Korze è statai rinchiusa nel carcere femminile ai Gesuiti. Ed ecco le imputazioni che gravane? contro di loro: Milos Zvonimiro, Bidovec Ferdinando, Marussicli Francesco, Valentich Francesco sono accu» sati del reato di strage (attentato ali Popolo di Trieste), oltre che di altri reati in base alla legge per la difesa! dello Stato del 25 novembre 1928. Per; tale principale reato la legge prevedo' la pena di morte, commutabile, nel caso in cui il Tribunale Speciale lai riterrà opportuno, in quella della reclusione per una durata dai 15 al 30 anni. Valentich Francesco, Milos Zvonimiro, Uidovec Ferdinando, Marus» sich Francesco. Spangher Luigi, Sto» ka Vladimiro, Obac Giovanni, Rupel Carlo, sono accusati di appiccato incendio di scuole, di atti terroristici, tra cui l'attentato al Faro della Vittoria. Anche per questi reati, definiti dalla legge come reati di devastazione, la pena comminata dalla leggo' speciale è quella di riiorte, commutabile in quella della reclusione per una' durata dai 15 ai 30 anni, quando t magistrati trovino nello svolgimento . del processo le discriminanti necessarie a favore degli imputati. Taluni sono poi accusati ancha di detenzio» ne di esplosivi. Tutti, infine, 1 diciotto impuiati sono poi accusati di! complotto, per avere concertato tra di loro e con altre persone rimaste sconosciute, di commettere atti terrori» • stict diretti a sottoporre una parto dello Stato (la Venezia Giulia) al dominio straniero, servendosi, come mezzo, '• della insurrezione a mano armata, del» la devastazione, della strato,