In un confronto con la madre dell'uccisa le presenta le sue condoglianze

In un confronto con la madre dell'uccisa le presenta le sue condoglianze IL FREDDO CINISMO DI ROSA VERCESI In un confronto con la madre dell'uccisa le presenta le sue condoglianze Colla trasmissione da parte dell'autorità di polizia all'autorità giudiziaria degli atti che consacrano 1 risultati delle fortunute indagini condotte per il delitto di corso oporto, l'istruttoria contro Rosa Vercesi — la losca autrice del crimine — è entrata in una nuova fase, o, meglio, nella sua vera fase, quella che dovrà essere coronata dal rinvio alle Assise. L'istruttoria si va svolgendo col rito formale ed è stata assunta dal giudice istruttore cav. Puleo in concorso col Sostituto Procuratore del Re cav. Berutti, i due magistrati che parteciparono già alle prime formalità ed ai primi accertamenti: il sopraluogo nella casa dove venne commesso il delitto, e l'esame del cadavere della povera vittima, compiuto dal periti settori all'Istituto di Medicina Legale. Gii atti, la cui trasmissione all'autorità giudiziaria è stota accompagnata da un diffuso rapporto riassuntivo, sono assai folti in quanto numerosissimi furono gli interrogatori disposti e compiuti dall'autorità di polizia nel primo momento delle indagini e svariati gii accertamenti eseguiti per controllare le risultanze che andavano via via emergendo. Le pertinaci denegazioni Tradotta dalla Questura alle Carceri, Rosa Vercesi è stata sottoposta ad un'altra trafila di interrogatori. Ella è stata inteirogata dal giudice istruttore cav. Puleo, il quale le ha contestaio minutamente e partitaniente le circostanze emerse durante le indagini svolte dalla polizia e lo prove dirette ed indirette dalle quali scaturisce e permane l'accusa contro di lei. La se rie di questi nuovi interrogatori si è iniziata lo stesso giorno In cui la Ver cesi fu tradotta alle carceri e si è protraila durante quosti giorni, conchiudendosl nel pomeriggio di Ieri. Momenti di alla drammaticità — a quanto e dato sapere — si sono avuti durante le contestazioni mosse dal magistrato all'accusala. Anche in questa fase dell'istruttoria, a dispetto della mole imponente di elementi che conclamano la sua reità. Rosa Vercesi noti si è discostata dalla linea difensiva assunta sin dal momento dell'arresto. Ella ha continuato a mentire m negare, a tergiversare, destreggiandosi in un pioco abile, ma vano, per dimostrare infondata l'accusa. Le sue dichiarazioni sono state messe a verbale ed il documento che ne è risultato è di ampiezza inusitata. Gonchludendo le sue dichiarazioni. Rosa Vercesi ha indicato rome suoi difensori gli avv. Cario Pavesio e Alfredo IVI Vecchio, ai quali la Cancelleria doll'ufflcio di istruzione ha fatto notificare ieri, gif avvisi relativi al dPposito del processo verbale dell'Interrogatorio. Come e noto, la nostra legge di procedura penale consente ai difensori dell'imputato di avere cognizione, durante l'istruttoria, dei principali atti che si vanno compiendo e l'art. 197 del Codice di Procedura stabilisce che il processo verbale dell'Interrogatorio reso dall'imputato debba essere depositato, non oltre il quinto giorno dalla sua chiusura in cancelleria, perchè i patroni possano prenderne lettura. 11 verbale dell'interrogatorio reso da Ro: sa Vercesi sarà depositato stamani presso la Cancelleria e vi rimarra a disposizione dei patroni per un periodo brevissimo: due giorni. Intanto anche la famiglia della vittima — la madre ed il fratello di Vittoria Nicolotti — hanno provveduto a intervenire direttamente nel procedimento che si va snodando contro l'as sassina della loro disgraziata congìun ta, costituendosi Parte Civile. Esshanno già fatto, alla cancelleria dell'ufficio d'istruzione, la prescritta dichiarazione, designando a loro patrono di Parte Civile l'avv. Uagasso. A colloquio oon la madre Abbiamo avuto ieri occasione di avvicinare la sventurata madre dedla Nicoiotti. Essa ha trovato un conforto uall'atroce sventura che l'ha colpita nelplebiscito di commiserazione e di pie-tà che la cittadinanza ha tributato al- la sua novera figliuola Quando la signora Nicolotti parla essa chiama l'angelo benefico della ca sa. La buona signora ci dice quale volontà e attività animasse l'estinta. Esperia contabile presso la-ditta Filogamo, essa si era impiegata anni addietro in una fabbrica costruttrice di della defunta non può trattenere lelacrime ed i suoi occhi che in a'nésfi giorni nhanno sparaii tante si velu-no ancora di pianto mentre ricorda la bontà e l'affetto delia sua Vittoria che freni per automobili, e poiché alla sua prestazione d'opera aveva aggiunto un piccolo capitale per lanciare l'azienda, riuscì a realizzare nel corso di poco più di un anno un'interessenza di circa 80 mila lire. Parte di questo capitale — quando la ditta fu chiusa — la Nicolotti Impiegò nel rilievo del negozio « La Falena » in via Santa Teresa. Questo dimostra dunque che non si trattava di una figura di donna sfornita di studi e perciò inferiore alla Vercesi. Questi dati attestano invece proprio l'opposto. La madre non aveva visto la Vercesi che una volta sola, circa un anno addietro. Fu quella l'unica visita che, prima del delitto, la trafficante di titoli abbia fatto in casa della Nicolotti. — Non era mai stata sua amica — essa precisa. — L'aveva conosciuta presso l'agente di cambio Brena, e polche ne era la procuratrlce. la Vittoria era stata indotta ad incaricarla di piccole operazioni di Borsa. Rapporti di affari non di amicizia La conoscenza con la Vercesi datava da circa cinque anni, Poiché la signorina Nicolotti, per le sue occupazion,. non aveva possibilità di assentarsi dall'ufficio durante il giorno, era siala indotta dalla Vercesi a recarsi a casa sua. Ma tali visite erano rare. Al massimo avvenivano una volta al mese all'epoca del regolamento dei conti. Nel mese di luglio la Rosa Vercesi aveva infatti tinto 240 lire di Interesse su fluttuazioni di titoli, e tale denaro la Vittoria aveva consegnato alla madre che si trovava in campagna. Questa aveva insistito perchè la figlia reclamasse la consegna dei titoli ancora a mano della Vercesi. La Nicolottl, qualche tempo dopo aveva detto che la loro procuratrice non aveva potuto farlo, perchè tali titoli erano stati depositati in una cassetta di sicurezza a , o a e a i I e l i i l l a i 1 : a o della madre della Vercesi. In quel giorni assente. . Era la prima bugia detta dalla Rosa, la quale si trovava già in condizioni di non poter restituire quanto le veniva chiesto dalla cliente. La madre della Nicolottl non ha po tuto precisare la somma che si trovava a mano della Vercesi al momento in cui essa ha ucciso sua figlia, anche perché dubita che quest'ultima non le confidasse tutte le operazioni che intraprendeva. Da una sommarla revisione fatta da lei e dal figlio, sarebbe però risultato un ammanco in- feriore alle quarantamila lire \ que-sta somma si deve aggiungere l'im-porto dei due gioielli scomparsi, del valore di dodici o tredici mila lire, e seicento lire in contanti che la Vittoria aveva nella borsetta e che sono state rubate unitamente ad una penna stilografica d'oro. La scomparsa di una piccola cassettlna di legno intarsiato che la Vittoria Nicolotti teneva sul marmo del canterano, posto nella sua camera, vieta di stabilire in modo sicuro quali operazioni borsistiche siano Intercorse tra .la vittima e l'assassina. In questa cassetta la Vittoria Nicolotti teneva, unitamente alle ricevute di vario genere, alcuni libretti nei quali era solita segnare regolarmente tutti i suoi affari. Questo particolare doveva ben conoscere la Vercesi, perchè la eassettina che avrebbe rivelato come esse fosse debitrice dell'assassinata, è stata trafugata. Kssa, commesso il delitto, non essendo riuscita a rintracciare la chiave (neppure la madre della vittima sapeva dove questa tenesse questa chiave), si sarà decisa a portar via la cassetta stessa, che avrà poi aperto per vuotarla del suo contenuto e m-uciare o distruggere tutto ciò che poteva comprometterla. Le ho gettato in faccia li suo delitto L'infelice signora Nicolottl dice di essersi fatta un concetto esatto di come è avvenuto il dramma. A suo giudizio la figlia che aveva molta fiducia nell'abilità finanziaria della Vercesi ma non amicizia, che al massimo ac compagnava qualche volta la Rosa al cinematografo, non deve averla spontaneamente invitata a dormire a cosa sua, ma deve esservi stata costretta. A suo giudizio, la Vercesi aveva accompagnata la Vittoria fino in camera; 11 la sua figliuola doveva aver precisato che necessitava le venissero consegnati per il giorno successivo i titoli e torse le aveva dato qualche , nuovo incarico. Poi siccome si era fat! to tardi, doveva aver date le chiavi alla donna perchè aprisse il portone dirasa per uscire. Poco dopo, però, laVercesi doveva essere tornata nell'appartamento a dire alla Vittoria che non era riuscita ad aprire la porta e chiedeva ospitalità per la notte. Solamente allora la Vittoria aveva approntato il letto per l'assassina, la quale vi si era coricata in attesa del momento propizio per compiere il delitto.E' con accento di viva commozione e di esecrazione indicibile che la povera madre ci narra infine l'ultimo palpitarle episodio: — La Rosa Vercesi, l'assassina, è stata condotta In mia presenza. Quando ho alzato gli Occhi in faccia allamiserabile, che vedevo per la secondavolta In vita mia, ho avuto la sorpresa di constatare come essa non fosse per nulla emozionata. Quella donna ha avuto il coraggio di far due passidi avvicinarsi a me e di esprimermi le sue condoglianze per la sventura che mi ha colpita! Ho strappato la mia mano da quella dell'assassina. Mi sembrava fossi stata toccata da un rettileScattai e in un Impeto di disperato dolore e di indignazione, le gettai in faccia il suo delitto e là bollai con parole roventi. Essa è rimasta tranquilla e serena còme prima; non un muscolo della sua Taccia si è contratto od è sussultato. « Si provi che sono lo.la colpevole» ha risposto. Quindi mha voltate le spalle concludendo: « Nonho più nulla da aggiungere». u. -——-— l'Le disgrazie dei lavorator-I - - Ila imbianchino precipita da una scala i , »""■■a Le suc Sravl cond'wo-ni e . i e! L'imbianchino Parodi Remo, di annii abitante in via Lagrange, 26. è-l'eri rimasto vittima di un grave ina fortunio. Egli, verso le ore 17, nell'in-e tèràii della chiesa di Sant'Agostinoera salito su di una scala a pioli pereseguire de: lavori per conto di una ditta di via Mercanti. Ad un trattoperso l'equilibrio, il Parodi precipitava al suolo urtando, nella caduta, il cancelletto di ferro di un altare. Alile |Kri(la d! _soccorso del disgraziato, ac i a o a l a e a a e — a e a a . a a u a e a a a o a correvano immediatamente sul postoalcune persone, le quali cercarono di prestar soccorso al ferito, mentre la guardia municipale Bertello provvedeva a telefonare alla Croce VerdePochi minuti dopo, l'imbianchino che aveva perso i sensi, veniva trasportato all'Astanteria Martini, dove 1 sanitari di guardia gli prestavano le curedel caso. L'imbianchino ha riportato la frattura della terza e quarta costa destra e terza, quarta e quinta costa sinistra, e la commozione internaMuratore ohe cade dall'altezza di quattro metr11 muratore sacchea Mario, di Emesto, di anni 23, abitante In via San secondo 38, Ieri, verso le ore 9,30, mentre era intento a collocare un sottoponte nel cantiere della casa In costruzione sita in corso Stupinigl all'altezza di via Filadelfia, scivolava e cadeva al suolo da un'altezza di circa 4 metri. Il Sacchea è stato immediatamente soccorso dal compagni di lavoro e a cura dell'Impresa, per conto della quale egli lavora, trasportato all'ospedale di San Vito, dove riceveva le cure di quel sanitari, che gli riscontravano la frattura dell'avambraccio sinistro e lo facevano ricoverare giudicandolo guaribile in 60 giorni. Una domestica derubata di tutti I tuoi gioielli Al Commissario di P. S. di Borgo Po, cav. Patti, si presentava ieri certa Federica Rovetta di Giovanni, domestica, provvisoriamente abitante presso una di lei zia tale Teresa Rovetta, in via Monferrato 4, per denunciare un furto di denari e oggetti preziosi consumato In suo danno da igniti il B"orno prima, tra le ore 12 è le li. A quell'ora la casa dove abita la Rovetta, era rimasta momentaneamente incustodita. Al ritorno, la domestica constatava che di sotto il materasso dal proprio letto un ignoto ladro aveva rubato 15 lire in denaro contenute in una borsetta, più una catena d'oro del valore di lire 340, un anello pure d'oro con zaffiro del valore di 330 lire e una fede matrimonia 0 , . '..,.o u oÀV^e matrimonia-le del valore li 200 lire, costituentiìe nei vuiuie ui <w ure, cosiuuentltutti i suoi gioielli. 11 ladro però che,secondo quanto la donna ha detto, sa-renne penetrato nell'abitazione me-■'ialite chiave falsa, si era accoriteli-ito di rubare dalla borsetta soliamo5 lire delle 30 deposte poco primaalla donna stessa. 11 funzionario diBorgo Po ha iniziate attive indaginiper identificare l'amore del furto.

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