Come falliva il volo di Andrée

Come falliva il volo di Andrée Come falliva il volo di Andrée Le probabili cause della caduta dell'aerostato - I naufraghi sarebbero vissuti all'Isola Bianca da due a sei mesi -- Il Governo norvegese restituirà alla Svezia i cimeli ricuperati - La febbrile attesa a Tromsoe Berlino, 25 notte. Era sorla questione, o per lo meno era sorto in qualcuno il dubbio, se la spedizione norvegese Horn fosse disposta a consegnare agli eredi di Andrée, e per essi al Governo svedese, gli oggetti ormai storici, \ rinvenuti nell'accampamento della spedizione Andrée; ovvero se essa intendesse far valere, in prò' del Governo norvegese, il suo diritto di proprietà. Si ha ora da Oslo che un alto funzionario del Ministero degli Esteri, interpellato al riguardo ha dichiarato — con autorizzazione — che i dubbi sorti in proposilo in Isvezia non sono giustificati. Qui naturalmente non si tratta di una pura questione di diritto; ma soprattutto di una questione di buon costume; e non può sussistere dubbio che gli oggetti ritrovali saranno riconsegnati al Governo svedese, non appena la Bradwaag sani arrivata a Tromsoe. Lo Stato norvegese non farà valere nessun diritto di proprietà. A Tromsoe, la vita, dopo la nolizia del ritrovamento, ha preso, per la circostanza, un andamento insolilo alla piccola, tranquilla cittadina. Questa è in attesa febbrile del l'arrivo della Bradwaag. Gli alberghi sono già pieni di forestieri; e tutte le camere ancora libere sono prenotate per altri, che dovranno arrivare da tutte le parti d'Europa e del mondo Sotto la coltra di novo nell'involucro di ghiaccio Intanto, continuano sui giornali le discussioni, più che mai appassionate sull'avvenimento. Della identità dei cadaveri non dubita ormai più nessuno. E anche lutti i conoscitori della zona artica, che nel primo moménto avevano espresso qualche dubbiò, sono d'accordo. Essi, compresi coloro che furono già collaboratori di Andrée, dicono die è perfettamente ammissibile che i cadaveri e i vestiti si siano conservati in modo cosi perfetto, anche durante trentatrè anni. Viene ricordato in proposito il ritrovamento di tombe nella Groenlandia meridionale, nientemeno che del secolo XV, dove i cadaveri, con i loro vestiti, erano in perfettissimo stato di conservazione. Nelle zone artiche non vi sono bacilli; ed il ghiaccio è del resto, sempre, un de' più perfetti mezzi di conservazione. I competenti sono anche convinti che il taccuino, trovato nella tasca interna del vestito di Andrée, sarà interamente leggibile. Si sono trovale nelle regioni glaciali, molte volte, lettere, dopo assai più di trenta anni, e che sono slate perfettamente leggibili. In quanto al fatto poi che i cadaveri siano sfuggiti alla devastazione delle volpi polari e degli orsi, lo si può spiegare con la circostanza che, subito dopo la catastrofe ultima, all'accampamento di Andrée, una grande tempesta di neve si sia scatenata, ed abbia abbondantemente coperto il campo. Quindi, lo spesso strato di neve si congelò; né si sarebbe più disciolto se non in questa Estate, che è stala, com'è nolo, eccezionale nell'Artide. Tutti coloro che, a suo tempo, ebbero a collaborare con la spedizione dell'eroico Andrée riconoscono anche perfettamente, dalle narrazioni telegrafiche che si hanno al riguardo, finora, gli oggetti che Horn ha ritrovato nell'accampamento. La zavorra buttata alia partenza Andrée è partito, come è noto, VII luglio 1897, con il suo pallone Oernen — cioè Aquila — dall'Isola dei Danesi, del gruppo delle Spitzbergen. La spedizione, come i giornali contemporanei narrarono a suo tempo, apparve fin da principio perseguitata dalla sfortuna. La più grave circostanza, che si manifestò fino d-il momento della partenza, fu che .Andrée dovette buttare, perchè il pallone si dimostrava troppo pesante, sci preziosi grossi sacchi di zavorra; e inoltre dovette rinunziare a tre pesanti cavi di strascico, su cui \tpsecqmlq \ Andrée tecnicamente contava per fare economia estrema della zavorra, che nel viaggio gli sarebbe stata indispensabile. I tre cavi, nel caso di un abbassamento forzoso dell'aerostato, per la temperatura, toccando terra, avrebbero dovuto fare l'uffeio di zavorra, alleggerendo il pallone del loro peso, nella misura in cui si posavano sulla terra. Inoltre questi cavi avevano un'altra funzione, anche più importante e decisiva : essi erano cioè utilizzati a trattenere in qualche modo certe speci di vele, di cui Andrée aveva provveduto il pallone, e che senza essere trattenute da questi cavi, non avrebbero potuto valere come vele. La perdita di questi tre cavi, per l'una e per l'altra ragione, fu perciò fino da principio estremamente compromettente, esizialmente dannosa per le sorti del pallone. E lo scetticismo accompagnò i partenti fin dal primo istante. Ad Andrée rimaneva insomma poca zavorra; e questa era la questione principale. Si.temette suhito che il pallone sarebbe, a causa della temperatura, disceso, senza rimedio, E cosi, certamente, è avvenuto. La sola notizia letta finora sull'ultima pagina del libro di bordo, fa presumere che Andrée abbia infatti dovuto scendere sul ghiaccio, assai prima di arrivare all'obbiettivo del suo viaggio; e abbia quindi dovuto fare della strada a piedi sul ghiaccio, come è confermalo anche dallo stato di logorio in cui sono state trovate le scarpe addosso ai cadaveri. Baggiunta l'isola Bianca era certamente intenzione dei naufraghi di poter passare colà l'inverno. Purtroppo,' essi vi sarebbero periti, per fame e per freddo. Dell'orso, da essi certamente ucciso, si saranno nutriti per qualche tempo. Del resto, Andrée aveva anche nel pallone viveri per sei mesi. La vita dunque \nelV accampamento, a seconda del calcoli che fanno i competenti, deve essere durata da un minimum di due mesi a un maximum di sei. Ma su tutto ciò, che non è ancora che un complesso di ipotesi, farà la luce, speriamo ampia, la lettura del taccuino. La pentola rivelatrice Appena un anno dopo la catastrofe, cioè nell'agosto 1898, la spedizione svedese di Nathorst risitò l'Isola Bianca. Il prof. J. G. Andersson, che vi prendeva parte, dichiara oggi che nè lui nè i suoi compagni pensarono minimamente che colà potessero trovarsi Andrée ed i suoi compagni. L'isola è sempre coperta da una gigantesca cappa di ghiaccio, che lascia libere solitamente soltanto due lunghe sottili striscie di terra. Colà si fermò la spedizione; ma per poco tempo;' perchè la nave, che la trasportava, correva pericolo di essere schiacciata dai ghiacci galleggianti. Non si scoprì la minima traccia di accampamento. « Eppure — dice Andersson — la nostra spedizione si doveva trovare assai vicina al luogo dove Andrée ed i suoi erano forse, ahimè!, già periti, e chiusi nella loro tomba di cristallino ghiaccio. V. ritrovamento degli accampamenti nelle regioni artiche è cosa estremamente difficile; ed è noto che anche i depositi di viveri, lasciati dagli esploratori nei loro viaggi, spariscono, per riapparire poi soltanto allo scioglimento dei ghiacci... ». E cosi solo la veramente insolita temperatura di questa estate ha reso possibile il miracolo di questo ritrovamento. Appena quindici giorni prima, un'altra spedizione era stata sui luoghi, e non aveva visto nulla. Nei quindici giorni, il sole ha fallo emergere alla superficie del ghiaccio una pentola di metallo: che è quella che è stata veduta, per prima cosa, dalla spedizione Horn, e l'ha messa sull'avviso, e ha fatto quindi scoprire tutto il resto. « Q. P. 1

Persone citate: Andersson, Aquila, Horn

Luoghi citati: Artide, Berlino, Europa, Groenlandia, Oslo, Svezia, Tromsoe