Un drammatico e tumultuoso finale della corsa Milano-modena

Un drammatico e tumultuoso finale della corsa Milano-modena Un drammatico e tumultuoso finale della corsa Milano-modena '.' Una caduta generale a cinquanta metri dal tragut rdo. Linari, Piemontesi, Mara, Pancera tra le vittime — La pista invasa dalla folla La vittoria assegnata a Canazza — Il ferrarese Zuffi vincitore... per un'ora Mara e Minasse) scelti per i Campionati del mondo 13 6* » ■ • o a» 1 ti. inviai i • ) Modena, 18 mattino, idaQuando si dice la totalità... Questa coMilano-Modena è passata in otto gior- dalii attraverso una serie di vicende chejvoranno assunto per gli organizzatori in certi momenti le proporzioni di una... ^calamita. Si sono sollevate le sorti deiila corsa quando è stato conferito ad esiga il timbro di prova di selezione per il campionato del inondo; sono ricadute : quando sabato alla punzonatura non si sono presentati che una trentina di corridori (e gli assi brillarono per la loro assenza), si sono risollevate quantf alla partenza si sono trovati ben cinquantadue corridori. Gli organizzatori si sono guardati In viso e hanno esclamato un « Meno male», che poteva voler anche dire: «L'abbiamo scampata bella». E per gli sforzi fatti non meritavano veramente una sorte cosi maligna. Ma il -diavolo volle metterci la coda proprio quando la nave, alzato il gran pavese, si apprestava a entrare trionfalmente In porto. E il crollo del bel ertimelo fu non precisamente un crollo metaforico. Fu una di quelle cadute che per il rumor di ferrame, gli schianti delle ruo- te, le grida degli infortunati, le urla {della folla sarà ricordata per un poz|Z0 da coloro che hanno assistito a.. quel pandemonio. 1 La decisione alla sorte \ Cosi. A decidere la Milano-Modena è 'Etata una caduta, per cui di punto in bianco, con l'applicazione di una masElma evangelica si è risolto il problema della classifica: Gli ultimi del gruppo sono nati 1 primi al traguardo e il eav. Spositi, che doveva decidere in J»ase all'ordine d'arrivo, su chi far cadere la sua scelta, si mise le mo.ni Siel capelli (che non sono molti) e tro;Vò che era al punto di prima, se non veggio di prima. Ma prima di arrivare a questa, che è stata la conclusione jjdella corsa, è d'uopo dire qualcosa '^della gara, che non si può affermare Ma. stata una brutta corsa, anche se if7mon ha dato modo a quelli che l'han- g£o seguita di entusiasmarsi eccessiva-1 fiien e. Ma non possiamo fare colpa al |corridori d. ciò. Se una trentina di uo-j™(mini hanno saputo equivalersi su 2001 ^chilometri di pianura, considerando iche tra questi vi erano degli a.ssl, non cimloororbesimcamcarifacisedoe tegea SdnMdGsosclapdraregcseccfogmresta che compiacerci che molti giova mi, e tra questi molti dilettanti, sappialo camminare forte. Se la distanza di 181 chilometri denunziata dagli organizzatori a Modena è esatta (nel glorili scorsi si era parlato di 200, poi di 190, poi di 176 chilometri) sulla,.base .dei tempo impiegato la media- supera 1 36 orari, il che tenuto calcolo della calura veramente degna del ferrago 6to, dice che le cosidetté medie francesi sono semplicemente medie italiane. E tu appunto nella speranza (o tlinore) che i corridori prendessero sul serio 11 loro compito che i dirigenti tìell'U. C. Modenese hanno ritardato la partenza di tre quarti d'ora. Si attese .che la lancetta fosse sulle 12,45 per lanciar partire verso Modena il gruppo 'jtìel 52 concorrenti. Lasciamo trascorrere un quarto d'ora prima di iniziare l'inseguimento dei gruppo. Ci accorgiamo ben presto che se la nostra macchina non porta 1 suol 70 chilometri orari a 90 e. su lualche tratto, anche più oltre, noi ìon li raggiungeremo che a Piacenza, ;e pur saremo capaci di tanto. E quando, dopo aver superato qualche illustre ignoto che aveva presunto' troppo volendo disputare una corsa • classica » !>er collaudare le sue modeste forze, slamo riusciti ad accodarci al gruppo, ci slamo accorti che si Alava a 40 ill'ora. Le velleità di Lessona ; Accidempoli, che venal E chi spinge •senza parsimonia è 11 piccolo Lessona. JUèlle sue due gambe sembrano proirlo le leve di un motorino. Su giù, ìu giù, senza beneficiare di una sola >edalata di ruota libera. Oli è alle calcagna una maglia dalle striscie tricolori: Corziatti, poi Altissimo, poi Minasse Caspita, sono tutti dilettanti costoro. E 1 professionisti? Ci sono, ma preferiscono lasciar fare. Sanno il mestiere, loro, e concedono ai giovani di sfacchinare. A tempo e luogo, essi pensano, entreremo in scena noi. Intanto passate floro accanto, li salutate, e vi rispondono appena con un Cenno. Linari non et regala le sue barzellette fiorentine : ha il suo da tare a tener dietro a Pancera e Lazzaretti che sono i suoi battistrada. Siamo al Po quasi senza accorgercene. Piacenza è raggiunta e attraversata in un battibaleno. La folla numerosissima sul cavalcavia che immette nella città e iungo la circonvallazione, saluta i corridori. Il grupp& di testa comprende ancora una quarantina di uomini. Sl è'coperta la prima settantina di chilometri a una velocità veramente rispettabile. Ora la tyne porta consiglio e 11 consumo de4le§|ivande fa scemare un po' le velleità dei corridori. Così abbiamo il [plaqere di vedere nelle prime posizioni Mara Linari e Pancera. Siamo sulla via Emilia, ricca di sole, di rettilinei e anche di poh-ere. Sono le 15, e la canicola fa onore al ferragosto. Par di trovarci nell'anticamera di una fucina ardente. A tratti la strada manda sui corridori folate di vento ardente che sembrano emesse dalla gola di Vulcano. SuJ dritto nastro stradale, che offende glt occhi coi suoi riflessi biancastri, vien fatto di Incontrare gruppi di giovanotti e di signorine che in bicicletta abbandonano la città affocata per più spirabile re. Queste frotte di aclisti, nelle ■ali i vestiti multicolori delle ragazportano una gaia nota di colore, no una caratteristica dell'Emilia. Ciclismo femminile lui la donna, a differenza di altre reiioni ove essa sdegna di andare In bi ìic.letta si trova a suo agio in groppa Il cavallo d'acciaio: lo usa nel giorni Jriaili per ragioni di lavoro, e lo ado Sera alla domenica per diporto. (L'Emilia che gode del primato in alia del maggior coefficiente di bici Ietto in drrnlnzlnne. conforta nbnon sSsmepdd-pcldeplsmQpvdtsvrc antemente 1 dati statistici con queste omitive che affrontano la canicola, ando prova di una passione ammlreole. Si deve dire che in Emilia la Di7,, rj - nd„ nto e vigile, g 'p^Iara c"piemontesi sono sulla ( d , d Qualche figura minore , ri d 0 Piacenza sl ™e dVnuovo. A Parma si può dire . _.r. „i >. .i„a«g>o icletta è la regina fra i mezzi di loco mozione. E partono da questi gruppi saluti caorosi all'indirizzo dei corridori, i quali ra che l'andatura oscilla solo sui SO rari si concedono qualche svago. Non vi è al riguardo soverchia liertà di scelta. Sl utilizzano le occaoni che il caso offre a portata di mano. Si incontra tratto tratto qualche arro cigolante, il cui conducente'dorme saporitamente nascosto dietro un apace ombrellone. Lo spasso del cordori consiste In un grande urlo che a balzare di sop: esalto dal suo giaiglio il conducente che teme di esere assalito da una banda di preoni. Ma lo spasso fi di breve momento si torna alla variazione sull'unico tema: il caldo, il caldo, 11 caldo. T corridori quando riescono a scorere una fontana la fanno a spintoni e urli per riempire le loro bottigliette. corgo che Linari % servito a dovere al suol compagni in maglia biancoera, mentre Crippa si prodiga per Mara. A vicenda si aiutano gli uomini ella Pro-Dronero: Corziatti, Minasso, Giuppone Stefano. Taciturno come al olito Canazza. Galloni trova mnrln di cartare in banchina e di capitomboare, ma se la cava con un po' di aura. Catalani si attarda a rifornirsi 'acqua mentre il piccolo Lessona opea uno dei suoi scatti, cosicché il vaesino 4' costretto a un veloce Inseguimento per colmare 11 distacco. Un incidente a DI Paco Prima di Parma tocca a Visconti ambiare una gomma: uno scoppio ecco e il palmer è a terra. Effetto del aldo. Visconti faticherà un po' per riongiungersi perchè il controllo a riornimento di Parma è prossimo, e nel gruppo si producono i soliti acceleramenti. Qualche scatto ova è di Lfnari. sulla strada percorsa dai co-rifiorì. Siamo a due terzi della gara: una sessantina di chilometri ci separa dalla meta. Non ci illudiamo che possano essere i decisivi. Data ia natura del percorso se non si verifiche-ranno Incidenti, vediamo un bel gruppo di corridori disputarsi la vittoria in volata. -Mb-c precisamente in quest'ultima parte del percorso che sl verificano alcuni incidenti che risultano gravi per la vicinanza del traguardo. Cosi vediamo appiedato Corziatti fra Parma e Reggio. Il canavesano è pronto a riparare, ma non appena ha Iniziato l'inseguimento dinuovo a terra per il salto della catena. 11 suo inseguimento durerà fin dopo Reggio Emilia. Quando Corziatti rientra, il gruppo perde Giuppone Stefano vittima a sua volta di una panne di gomma. Non lungi dal luogo ove il « rosso » dronerese ha dovuto porre piede a terra, vediamo scendere Di Paco. Il toscano gesticola e maledisce la sorte avversa. Alcuni raggi della ruota posteriore gli sl sono spezzati. Naturalmente 11 suo appiedamene coincide con un Immediato acceleramento. Sono 1 bianco-celesti a tirare forte, ma più che la velocità è l'entità del danno che impedirà a Di Pacco di riprendere i fuggitivi. Minasso non ha fortuna La serie delle disgrazie continua: è Minasso ora che ha da cambiare una gomma. Il momento è poco propiziosiamo a venti chilometri da Modena e le schermaglie offensive di questo o quello sono all'ordine del giorno. Ma anche Minasso, come Corziatti, come Giuppone, cammina meravigliosamente, ed è con i primi a pochi chilometri da Modena. Sulla pista del Trotter, su terra battuta e con curve sopraelevate irrompono óltre venti corridori. Kssi debbono percorrere cinque giri, pari a cinque chilometri. Non appena 1 corridori hanno percorso mezzo giro ed escono di curva per iniziare sul rettilineo dell'arrivo iprimo dei cinque girl, scorgiamo uno sbandamento del gruppo, poi un accorrere di folla, che ci fa avvertiti che è successo qualcosa di grave. Nel frattempo ci passa davanti 11 gruppo che è condotto da Altissimo. Accorriamo verso il luogo dell'incidente: vediamo rimontare In macchina Visconti, poLessona, mentre Giuppone e Minasso si attardano a raddrizzare il manubrio. Di tutti il più malconcio e Minasso che è ferito a entrambe le braccia. Egli perde cosi quasi un giro. Il gruppo abborda ora il rettilineo per iniziare il quarto giro: guida CripNlcTYifi al slro" successivo "sono testaR°J Jii: „."_..?!,tre bianco-neri: Pancera, Lazzaretti Linari. Le posizioni sono ancora invariate ai penultimo giro. Alla ruota dLinari ora sl è posto Piemontesi, mentre alla sua sinistra il toscano ha Corziatti. La campana annunzia l'ultimo chilometro. Si attende il duello LinariMara, o quanto meno Lìnarl-Piemontesl. La paurosa caduta L'uscita dall'ultima curva è a 10metri dal traguardo. Le maglie bianconere di Pancera e Lazzaretti sono scomparse. Non ce n'è più che quella dLinari. Il toscano è ai 70 metri decisamente lanciato:-il plotone è alle sue calcagna come una muta famelica. La folla dall'alto delle tribune non urla che un nome: • Linari ». « Pietrino a questo punta abbassa la testa sumanubrio e... quel che sia successo ancora non si sa con esattezza. Piemontesi che era alla sua ruota cosi ci hillustrato l'incidente: Linari quando ha abbassato la testa è scattato come una furia. I suoi colpdi pedale, dati con foga rabbiosa, glhanno fatto sbandare la ruota posterio che è andata prima a destra verso l'esterno, é ha fatto cadere ine, poi sinistra verso l'interno e ha fatto capitombolare Corziatti, dal quale a causa dell'urto fortissimo veniva travolto a r a o l o a a e e à i è a : e o a e i u e i a ra l o rè tNaturalmente su di noi sono precipitati gli altri. E questo accadeva nel luogo stesso ove si era verificata la caduta cinque minuti prima. Noi dalla linea del traguardo abbiamo assistito a una specie di... parossismo collettivo, il pubblico che grida e Invade la pista., mentre a zig-zag, scansando l'uno e l'altro, due maglie una gialla — N. 61 — e una verdeoliva — N. 63 — e cioè Zuffl e Altissimo si sforzano di procedere verso il rtaguardo. Poi recando le macchine a spalla si avanzano altri individuati a malapena, altri ancora che la folla ha addirittura sommersi. Se diciamo che il giudice d'arrivo in mezzo a tanto pandemonio non sl è raccapezzato più, crediamo di non dire cosa che possa offenderlo. Chi se la sarebbe cavata là in mezzo? Il signor N. 61 E quanti furono i caduti? E' stato difficile precisarlo. Una diecina certo e tra questa Linari, Piemontesi, Corziatti, Sella, Pancera, Giannini, fors'anche Lazzaretti, Mara, Galloni... Ma chi ha capito più nulla? L'esigua rappresentanza di forza pubblica fu incapace a contenere tutta la marea della folla che si agitava scomposta. Linari, acclamato dal pubblico, tagliava a piedi il tiaguardo, e cosi pure poco dopo Piemontesi. Ma mi si dirà : E il vincitore? Non ci si dice nulla di que sto Zuffi, vittorioso per un'ora nella Milano-Modena. Da come m>i sono sforzato di descrivere la volata, i lettori avranno capito perchè Zuffl — quegli che -per noi era stato per tutta la corsa il signor n. 61 — abili a tagliato primo il traguardo della Milano-Modena. Non glie ne si può far colpa, ma non crediamo sia il caso di fargliene un monito. Ma era poi coi primi, costui ? E' entrato coi primi nel trotter? Non stupisce ;però il fatto, poiché, dato il frangente che ha determinato la risoluzione delia corsa... un corridore a piedi avrebbe potuto essere il vincitore. E infatti i posti d'onore furono disputati da coloro che caduti e rimasti meno malconci degl altri, si inseguivano destreggiandosi in mezzo alla folla per giungere prima al traguardo. Non crediamo quindi che sia 11 caso di illustrare ulteriormente la corsa del corridore ferrarese, la cui prova ci lascia alquanto perplessi. A noi è parso che Canazza sia realmente giunto n traguardo (perchè egli era senza dub blo con i primi) buon primo. Che deciderà la giuria? Se alla Milano-Modena dobbiamo dare un nome, noi dobbiamo iporre queUo di Linari. Istisi deretnl,sqpastrprletcaSstanaqualcgnto diquPotivtescovepeneFeè av«SciPraridistBdoglsgpò(Ks'teOsegudalmMmppcKaPric7H1d1cCII fenomeno Linari Come egli ha corso e come era lanciato nella volata, l'ordine d'arrivo doveva indicare <n lui l'uomo degno di rivestire la maglia azzurra. Noi non sappiamo che cosa deciderà l'U. V. I., e mentre stendiamo queste note nessun comunicato è ancora stato diramato; ma crediamo che altra scelta, sulla base della corsa fornita rial fiorentino, non sia possibile fare. E sarphbe anche un premio per que sto atleta prodigioso, che, dopo aver vinto in inverno le «sei giorni» dopo aver saputo or sono due mesi battere il record del mondo del chilo metro lanciato, ha saputo ancora rivelarsi corridore su strada ammirevole. Accanto a quello che giustamente è definito il fenomeno Girardengo, sl può a buon diritto collocare il fenomeno Linari, atleta di classe eccelsa e che più d'una nazipne sportiva ci invidia. E Mara? Era coi primissimi: ma che sl può dire di una volata che non è stata disputata regolarmente ? Riteniamo perdo che egli resti nella rosa degli azzurri. Minasso, Lessona, Corziatti, Altissimo hanno fatto egregiamente. Il primo oggi era veramente in giornata... Ma non possiamo dire di più. Come sarà scelto il quarto dilettante? Il quesito qui è assai più difficile a risolvere. Toccherà al cav. Spositi decidere d'autorità pel dilettante come per 11 professionista. Noi crediamo che il torinese abbia serie probabilità di essere l'eletto. Per ora non ci resta che attendere la decisione dell'U. V. I. CARLO TRABUCCO.